periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  414 - Roma, 25 novembre2004

Sommario

UE: Illy candidato Assemblea Regioni, Galan premio Alpe Adria

Chiti su regionali

Marche: riordino politiche abitative

Umbria: un atlante on line sull'ambiente regionale

Energia: Liguria acciaierie, Basilicata petrolio

Decreto legge su Croce Rossa in Gazzetta

UE: Illy candidato Assemblea Regioni, a Galan premio Alpe Adria

Riccardo Illy, presidente del Friuli Venezia Giulia, e' stato proposto per la presidenza dell' Assemblea delle Regioni d' Europa in occasione di una riunione generale dell' organismo in programma fino a venerdi' a Vienna. La candidatura di Illy alla presidenza dell' assemblea e' stata decisa con voto unanime dai 50 membri del Bureau riuniti a Berna lo scorso 29 ottobre, e da questi motivata con
l'intento di dare all'organismo una ''garanzia dell'espressione forte ed autentica del valore delle Regioni nei contesti nazionali ed europei, della loro autorevolezza quali organi di governo locale e come riconoscimento del ruolo svolto per il rafforzamento dell' integrazione delle Regioni centro europee e balcanico-danubiane nel contesto europeo''.
Nell' assemblea, nata nel 1985 per dar voce alle realta' regionali nel processo di allargamento e di sviluppo dell' Unione europea, sono rappresentate 250  Regioni di 30 Paesi europei. Da allora, ha favorito l' istituzione del Congresso delle autorita' locali e regionali da parte del Consiglio d'Europa nel 1994 e del Comitato delle Regioni da parte dell' Unione europea nel 1995.
L' assemblea generale di Vienna sara' dedicata ai ''Servizi di interesse generale in un'Europa competitiva: trovare un equilibrio tra un mercato competitivo dei servizi e l'interesse generale''.
Al presidente del Veneto Giancarlo Galan è stato invece assegnato il Premio Alpe Adria come riconoscimento per la sua attività a favore della comunità di lavoro. La cerimonia di consegna si è svolta in occasione dell’assemblea plenaria dei presidenti di Alpe Adria a Zalaegerszeg in Ungheria. Il presidente uscente Bodog Zoltàn Kiss consegnando il premio ha ringraziato Galan “per il forte impulso di idee e di iniziative da lui dato, particolarmente nel corso della presidenza del Veneto nel biennio 2001-2002, alla prosecuzione e al rinnovamento delle esperienze di questa Comunità di Lavoro interregionale favorendo il cammino e l'ingresso delle sue componenti nell'Unione Europea, perseguendo la coesione economica e sociale, la salvaguardia delle tradizioni e identità culturali, la formazione e il coinvolgimento dei giovani, il sostegno delle autonomie e del federalismo”. Da parte sua il presidente Galan ha sottolineato che la Regione del Veneto ha sempre considerato Alpe Adria un'esperienza estremamente importante d'incontro e di cooperazione fra Regioni e Stati europei. “E' un convincimento che il Veneto ha da sempre – ha aggiunto - non solo al tempo della fondazione avvenuta a Venezia nel 1978. Nei giorni cioè quando, in Europa, erano ancora drammatiche le divisioni e le distanze politiche, che rimasero tali fino alla caduta della cosiddetta "cortina di ferro", nel 1989”.
(red)

Marche: riordino politiche abitative

Proposta di legge ad iniziativa della Giunta delle Marche per il  RIORDINO DEL SISTEMA REGIONALE DELLE POLITICHE ABITATIVE: a fronte di una domanda di 6500 alloggi sociali c’è una disponibilità di appena 500 unità abitative. Cresce il disagio anche dei redditi medio-bassi.
La Giunta regionale dopo aver approvato il Piano casa con una dotazione di 96 milioni di euro per realizzare 2000 alloggi e calmierare gli affitti, ha deliberato anche la legge di riordino del sistema regionale delle politiche
abitative.
“L’esigenza di mettere mano ad una riorganizzazione dell’intervento pubblico in campo abitativo - ha sottolineato l’assessore Cataldo Modesti illustrando la proposta di legge al governo regionale - scaturisce, in primo luogo, dall’analisi della domanda abitativa nella nostra regione e dalla divaricazione tra questa e le tendenze del mercato immobiliare. Anche nella nostra realtà si assiste ad una crescita del disagio abitativo caratterizzato in primo luogo dalla domanda di alloggi sociali in affitto proveniente dalle fasce più deboli della popolazione, la cui consistenza è valutabile regionalmente in circa 6500 domande di nuclei familiari, a fronte di una disponibilità annuale di alloggi pubblici, sempre in ambito regionale, di circa 500 unità. A questa domanda si affianca, in modo progressivo quella proveniente da ceti sociali a reddito medio-basso che non hanno i requisiti per accedere all’offerta pubblica ed al tempo stesso non riescono a trovare risposte sul libero mercato dell’affitto, oppure vi riescono solo impegnando una parte molto rilevante del loro reddito. E’ questa la condizione che caratterizza molte famiglie monoreddito, nuclei familiari di anziani, giovani coppie o genitori soli con un figlio a carico.”
Il disegno di legge configura una diversa articolazione delle competenze istituzionali, attribuendo un ruolo centrale ai Comuni non solo in riferimento alle funzioni amministrative riferite all’ Edilizia residenziale pubblica (E.R.P), ma come soggetti di governo delle politiche abitative a livello territoriale. “Questa più forte responsabilizzazione dei Comuni – ha affermato Modesti - deve tradursi in un impegno ad utilizzare gli strumenti urbanistici, la disponibilità di aree edificabili, la leva della fiscalità immobiliare (ICI), per favorire processi di investimento pubblico e privato sugli obiettivi di politica abitativa e per costruire le condizioni per un equilibrio gestionale ad una valorizzazione anche economica del patrimonio abitativo pubblico.”
Vi deve essere una diversificazione dell’offerta pubblica, attraverso l’impegno degli IACP sul versante dell’edilizia in affitto a canoni moderati, rivolti a ceti intermedi che via via produca un riequilibrio del canone medio. Più in generale, va conquistato un equilibrio economico degli Enti, che oggi in alcuni casi sembra precario o raggiunto attraverso operazioni patrimoniali. Ciò non toglie che diversi “fondamentali” appaiono positivi, a partire dalla contenuta incidenza dei costi di struttura e di personale e dalle potenzialità tecniche e progettuali che gli Istituti esprimono. La pratica di queste nuove opportunità pone un problema di riorganizzazione delle attuali strutture degli Istituti, a cominciare da una maggiore snellezza dei consigli di amministrazione, e proporrà nuove potenzialità di crescita di ogni singolo Istituto.
(red)

Energia: Liguria acciaierie, Basilicata petrolio

In Liguria novità per quanto riguarda il settore delle acciaierie. ''Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Letta, mi ha dato una ulteriore conferma: 75 milioni di euro per la bonifica e la riconversione delle aree a caldo delle Acciaierie saranno inseriti in un emendamento alla Finanziaria al Senato''. Lo ha annunciato il presidente della giunta ligure Sandro Biasotti.
Un ordine del giorno per l'ex Ilva che e' stato approvato all'unanimita' dall' assemblea del consiglio regionale con 34 voti. Il documento impegna la stessa giunta ad attivarsi con tutti i mezzi per ottenere con la Finanziaria 2005 i fondi previsti per attuare il programma di bonifica e riconversione.
''Voglio evitare la polemica politica - ha detto Biasotti - ma sono convinto dei meriti miei e di questa giunta, senza la quale ora non saremmo qui a parlare di imminente chiusura dell'altoforno e di riconversione dell'area. Spero solo che di questo processo inarrestabile siano convinti anche alcuni personaggi del centrosinistra che sembrano augurarsi ancora molti anni di funzionamento dell'altoforno''.
In Basilicata invece dopo è stato siglato a Roma l’accordo tra la Regione Basilicata e la Total SpA per lo sfruttamento del giacimento petrolifero di Tempa Rossa, la Giunta regionale ha successivamente deliberato la presa d’atto dello schema di questo protocollo d’intesa tra Regione Basilicata e Total sottoscritto presso il Ministero delle Attività Produttive.
L’esecutivo regionale ha successivamente trasmesso l’atto al Consiglio Regionale per l’approvazione e l’autorizzazione al Presidente della Giunta Regionale agli atti conseguenti.
(red)

Chiti su regionali

Chiti sfoglia la Margherita. La formula 8 a 6 ''non è la traduzione di quello che intendiamo''. Il coordinatore dei Ds Vannino Chiti torna ad affrontare il tema della presentazione della lista unitaria alle prossime elezioni regionali e corregge l'ipotesi di accordo, sul quale Ds e Margherita potrebbero convergere. ''Non a caso nel comunicato della segreteria  -sottolinea Chiti- abbiamo usato il termine 'numero significativamente prevalente' delle regioni in cui competere unitariamente. E questo, dal momento che in politica le parole hanno un peso, non significa l'8 a 6 in cui e' stato tradotto''.
Ci sono tre criteri che vanno rispettati, precisa il coordinatore Ds, affinchè l'ipotesi delle liste unitarie abbia il via libera: la presenza delle liste al Nord, Centro e Sud Italia; le liste vanno adottate anche dove il candidato-presidente del centro sinistra non appartiene ai Ds e, infine, che l'intera campagna elettorale si svolga unitariamente.
Un esempio di questo criterio è la Calabria, dove ''e' stato deciso di andare alle liste unitarie comunque e cioe' anche se le regioni interessate a queste ipotesi non dovessero essere sette. Vuol dire che anche al sud c'e' una volonta' unitaria''.
''E' bene ricordare -conclude il coordinatore della segreteria della Quercia- che sulla nostra posizione, e cioe' lavolonta' di andare con le liste unitarie in tutte e quattordici le regioni in cui si votera', ci sono ben tre dei quattro partiti della federazione e cioe' Ds, Sdi e Repubblicani europei. Se la Margherita non si sposta dalla sua posizione, senza polemica, alla fine troveremo un altro modo per portare avanti il progetto della federazione''.
Non sembra ancora sciogliersi, in Calabria, la questione del candidato.  I nomi in gara per la Gad sembrano restare sempre due: Agazio Loiero e Cesare Marini. Il rappresentante dell'Unità socialista e dello Sdi, capogruppo del Misto al Senato, non sembra infatti intenzionato a ritirare la sua candidatura.
Alla questione della doppia candidatura della Gad, resta legata anche quella della presentazione della lista unitaria alle regionali che, con due nomi in lizza, resterebbe ancora tutta de definire.
Inoltre i 18 coordinatori regionali della Margherita in un documento ribadiscono che la decisione sulla presentazione delle liste alle prossime regionali deve essere adottata a livello locale.
"Il dibattito in corso sulla presentazione delle listenelle elezioni regionali - affermano i responsabili regionali Dl - e' poco comprensibile e non aiuta il processo di crescita e unita' dell'Ulivo e del centrosinistra. L'idea che le liste nelle quattordici regioni interessate al voto dovrebbero essere decise in modo centralizzato e' in contraddizione con le scelte fatte dai partiti dell'Ulivo da molti anni, e di nuovo nel giugno scorso. Non sarebbe giustificata una decisione accentrata, una imposizione univoca in elezioni legate alle esigenze del territorio, tanto piu' per un partito di impostazione federale come la Margherita. Tutt'altra cosa e' lacostituzione della Federazione dell'Ulivo: un processo in cui crediamo, per favorire la collaborazione tra i partiti di ispirazione democratica e riformista dell'Ulivo, cui la Margherita ha gia' deciso di concorrere con determinazione secondo precisi indirizzi, e definendo gli ambiti di questoimportante cammino".
Gli esponenti Dl continuano: "La Federazione deve proseguire ed accelerare; la modalita' di presentazione delle liste nelle elezioni regionali, provinciali, comunali deve rispondere alle esigenze del territorio. Per questo, noi non saremmo disponibili a vederci imporre la presentazione di una lista di partito nei casi in cui riteniamo piu' utile e efficace la presentazione di una lista unitaria nelle nostre regioni, ne' la presentazione di una lista unitaria nei casi in cui e' senz'altro piu' producente per vincere presentare tutte le liste dei nostri partiti. Per questo proponiamo di smettere subito il dibattito astratto che e' in corso e di affidarci alle decisioni che stiamo costruendo ed assumendo nelle nostre regioni".
(red)

Umbria: un atlante on line sull'ambiente regionale

La Regione Umbria e la Fondazione della Banca dell’Umbria hanno cofinanziato il progetto “Eco@tlante”, inziativa di educazione ecosostenibile realizzata dal Laboratorio del Cittadino e rivolta a tutte le scuole elementari e medie della regione. Ne dà notizia anche newsletter del movimento difesa del cittadino.
Gli studenti saranno impegnati nella raccolta di dati e indicazioni sullo stato di salute del proprio territorio attraverso lo studio di “biondicatori”, quali uccelli, insetti, anfibi, licheni, pollini, macro invertebrati, ecc., per poi pubblicare i propri lavori su internet per renderli visibili a tutti in modo da costruire il primo atlante dell’ambiente regionale su web per la scuola.
In particolare, attraverso le tecniche del ‘biomonitoraggio’ e un forum telematico dedicato ai lavori , gli alunni tenteranno di rilevare la qualità dell’ambiente in cui vivono e scambieranno anche con altre classi attraverso internet le schede di osservazione e di confronto sul proprio territorio.
“Grazie ad ‘Eco@atlante’ - ha affermato l’assessore regionale all’ambiente, Danilo Monelli - i giovani possono partecipare consapevolmente alla tutela dell’ambiente e della natura. L’educazione per un futuro sostenibile è compito di più istituzioni e per questo dobbiamo essere in grado di trasferire ai giovani conoscenze scientifiche che li aiutino a comprendere l’uguale importanza e l’interdipendenza di tutte le forme di vita e dell’ambiente in cui vivono”.
Per maggiori informazioni e la consultazione del forum visitare il sito
www.regione.umbria.it/cridea
(red)

Decreto legge su Croce Rossa in Gazzetta

E' entrato in vigore il 21 novembre 2004 il decreto legge 19 novembre 2004, n. 276 recante 'Disposizioni urgenti per snellire le strutture ed incrementare la funzionalità della Croce Rossa italiana'. Ne da notizia la newsletter di Palazzo Chigi Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 273 del 20 novembre 2004 ed approvato dal Consiglio dei Ministri dell'11 novembre scorso, garantisce una maggiore indipendenza della Croce Rossa italiana (C.R.I.) dal Governo in ossequio all’indirizzo espresso dalla Croce Rossa internazionale. Il decreto legge interviene, fissandone i numeri, sugli organi di amministrazione, dove ad esempio non siederanno più i rappresentanti dei Ministeri (Difesa, Salute, Interno, Esteri, Economia e Finanze) ma i soli soci della Croce Rossa, ossia i volontari. E' previsto, inoltre, che decadano tutti gli organi elettivi fino alla revisione dello statuto, per la cui conclusione delle procedure viene fissato il tempo massimo di 60 giorni a partire dal 21 novembre 2004, data di entrata in vigore del decreto legge (cfr. il dossier sul sito www.governo.it) .
(red)
 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli (caporedattore); Giuseppe Schifini (caposervizio)
Progetto grafico: Mirabelli, Schifini
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