periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 - Tribunale Civile di Roma, Sezione Stampa -  n.106/2003
 
n.  397 - Roma,  28 ottobre 2004

Sommario

Immigrazione: dossier Caritas

Nasce Centro prevenzione e controllo malattie: network coordinamento

Perrin: per valdostani francofonia "ideale umanista"

  Rai: possibile canale digitale terrestre "regionalizzato"

Cdl ricandiderà Pace in  Abruzzo

Bissoni: 2004 disavanzo sanità a 10 mld; Gava su fondo perequativo

Immigrazione: il dossier della Caritas

Il Dossier Statistico Immigrazione - curato dalla Caritas - descrive la situazione attuale dell'immigrazione nel nostro paese.  Cinque le parti in cui si articola il volume: Il contesto europeo e internazionale, Gli stranieri soggiornanti in Italia, L'inserimento socio-culturale, Il mondo del lavoro, I contesti regionali. Inoltre un inserto speciale dedicato ai rifugiati. Il Dossier stima tra il 2000 e l'inizio del 2004 il raddoppio delle presenze regolari, che arrivano a 2 milioni e 600 mila. Un dato superiore a quello delle persone registrate dal Ministero dell'Interno (circa 2,3 milioni), perché comprensivo anche dei 400.000 minori, aumentati al ritmo di 65.000 l'anno (cfr. Scheda di sintesi in pdf la Presentazione in powerpoint. La Presidenza del "Dossier" (Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e Caritas diocesana di Roma), a commento di questa sorta di enciclopedia annuale sull’andamento del fenomeno migratorio, sostiene che spesso manca l’atteggiamento di incontro e di valorizzazione dell’altro per cui, come si rileva da diverse indagini, i "nuovi cittadini" si sentono inquadrati come persone necessarie nel sistema produttivo ma scarsamente apprezzati. "Per quanto riguarda il rapporto tra le religioni – affermano i direttori dei tre organismi curatori del rapporto, mons. Vittorio Nozza, mons. Luigi Petris e mons. Guerino Di Tora - l’esempio di Giovanni Paolo II ci conferma nella speranza che la convivenza può diventare una grande opportunità spirituale e societaria a condizione che tutti invochino Dio come fonte di pace".  Il Dossier è stato presentato mercoledì 27 ottobre 2004 a Roma e, in contemporanea, in altre 12 città italiane (Bologna, Bolzano, Crotone, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Prato, Torino, Treviso e Trieste). On linea alcuni degli interventi della presentazione di Roma :Il “Dossier Statistico Immigrazione 2004” Caritas/Migrantes nel XXV anniversario della Caritas di Roma (mons. Guerino Di Tora - Direttore Caritas diocesana di Roma) ; I documenti pontifici sulle migrazioni in relazione al tema "Società aperta, società dinamica e sicura" (S.E. Mons. Paolo Romeo - Nunzio apostolico presso lo Stato Italiano); Dossier Statistico Immigrazione 2004  - XIV Rapporto Caritas/Migrantes ; "Società aperta, società dinamica e sicura" (Franco Pittau - Comitato Scientifico del "Dossier").
Secondo i dati della Caritas
 la ripartizione regionale  delle presenze di immigrati regolari nel 2003 secondo il dossier  Caritas/Migrantes (che comprende sia il dato del ministero dell'interno sia il numero dei minori , sotto 14 anni, che non fanno parte del conteggio del Viminale, è la seguente:
 


Regolari Regolari % minori
Min.Interno stima dossier
VALLE D'AOSTA 3.792 4.550 16,7
PIEMONTE 167.615 202.573 17,3
LOMBARDIA 502.610 606.116 17,1
LIGURIA 57.834 67.306 14,1
-TRENTINO A.A. 43.366 52.484 17,4
- VENETO 213.798 264.074 19
- FRIULI V.G. 62.052 71.589 13,3
- EMILIA-ROMAGNA 217.756 263.414 17,3
- TOSCANA 175.026 206.723 15,3
- UMBRIA 43.845 52.643 16,7
- MARCHE 64.989 80.608 19,4
- LAZIO 330.695 368.794 10,3
- ABRUZZO 32.873 39.116 16
- CAMPANIA 111.596 120.835 7,6
- MOLISE 3.635 4.257 14,6
- BASILICATA 5.782 6.694 13,6
- PUGLIA 43.163 52.170 17,3
- CALABRIA 33.485 37.880 11,6
- SICILIA 65.194 79.359 17,8
- SARDEGNA 14.893 17.039 12,6

TOTALE 2.193.999 2.598.223 15,6.

Dalle agenzie di stampa: [adnkronos] IMMIGRATI: 2,6 MILIONI I REGOLARI IN ITALIA ;[agi] IMMIGRATI:CARITAS,2,6 MILIONI NEL 2003 E 986 MILA ASSUNTI ;  [adnkronos] IMMIGRATI: VELTRONI, FENOMENO CRESCERA'  ; [agi] IMMIGRAZIONE: CARITAS, 160MILA ASSUNTI NEL 2003 IN LOMBARDIA ; [agi] IMMIGRATI: CARITAS, 65.194 REGOLARI IN SICILIA, +31,5%; [agi] IMMIGRAZIONE, CARITAS/MIGRANTES: "O INCONTRO O SCONTRO"  ; [adnkronos] IMMIGRATI: ALMENO 120 MILA IN CAMPANIA  ; [adnkronos] IMMIGRATI: E.ROMAGNA - BORGHI, PRIMI IN ITALIA PER CAPACITA' D'INTEGRAZIONE
(red)

Perrin: per i valdostani la francofonia è "un ideale umanista"

''Pur nei limiti dei diritti internazionali, noi vogliamo rappresentare l' Italia nel Sommet dei Capi di Stato e dei Governi francofoni, così come avviene per la comunità francese del Belgio e quella canadese del Quebec''. E' questo l' obiettivo che si pone la Regione autonoma Valle d' Aosta, illustrato da Carlo Perrin, presidente della Regione Valle d'Aosta, intervenuto alla 17/a Assemblea dei Parlamenti francofoni 'Regione Europa' apertasi oggi a Saint Vincent e che si concludera' sabato. Dopo aver ricordato che gli attacchi centralistici e i totalitarismi fascisti ''non hanno avuto ragione dell' identità linguistica dei valdostani'', Perrin ha sottolineato che ''ciascun popolo e ciascun individuo hanno il diritto di esistere e di esprimere il patrimonio culturale che li lega ai  loro avi''. Il presidente della Regione ha poi ricordato che la francofonia valdostana ''affonda le sue radici nella posizione geografica frontaliera e negli avvenimenti politici che si sono  susseguiti nel corso dei secoli''. Ha quindi aggiunto: ''Per noi la francofonia è un ideale umanista, una comunità condivisa tra diversi popoli, differenti tradizioni, differenti religioni, che si riuniscono però attorno alla lingua francese''. Ed in questo contesto, ''la Valle d' Aosta, anche se una piccola regione, vuole portare questo messaggio di dialogo fra culture  e di coesistenza democratica''.
''Le diversita'  locali vanno mantenute e rafforzate e per questo bisogna  ripartire dalla
Dichiarazione di Laeken che la Costituzione europea ha ripreso solo in parte''. L' invito e' stato rivolto da Riccardo Nencini, Presidente del Consiglio regionale della Toscana, intervenutoall' Assemblea dei Parlamenti francofoni della 'Regione Europa', in corso di svolgimento a Saint Vincent (Aosta). ''La Dichiarazione di Laeken - ha ricordato Nencini - parla esplicitamente delle diversita' come ricchezza per l' Europa ed allora bisogna ripartire da li', tutelandole e trasformando le  liberta' generiche in diritti da vivere''. Con la sua relazione 'L' Europa delle liberta'', Nencini ha posto l' accento sul  fatto che ''anche le diversità linguistiche hanno diritto di cittadinanza e quindi vanno tutelate perché sono la ricchezza di un patrimonio enorme''. In particolare, Nencini ha poi richiamato l' importanza di ''favorire le relazioni con regioni francesi che pur non hanno poteri legislativi''. Il presidentre del Consiglio Regionale si è anche sofferamato sulla riforma Costituzionale all'esame del Parlamento: ''Il Senato delle Regioni e' una buona cosa. Il punto e' come lo si costruisce.  Siamo d' accordo sul contenitore, un po' meno sui contenuti'', ha detto l' onorevole Riccardo Nencini, ''La nostra opinione - ha aggiunto Nencini - è che le Assemblee legislative regionali, che in Italia sono pesanti, debbano avere un ruolo accresciuto rispetto a quello che prevede il testo approvato alla Camera''.
(red)

Cdl ricandiderà Pace in  Abruzzo

Ci si confronta, in ambito Cdl, e si esaminano le possibili  candidature alle prossime regionali, ma anche l'ipotesi di una "ridefinizione" dei termini politici che fino hanno caratterizzato lo schieramento di centrodestra, proprio in  in vista delle regionali. Sarebbero questi  alcuni dei temi che affrontati dai leader della Cdl nella riunione di ieri.
Nel corso del vertice si sarebbe deciso di confermare come candidato il presidente uscente della regione Abruzzo Giovanni Pace (nella foto). Analoga conferma riguarderebbe i Presidenti della Cdl delle regioni del Nord Italia. Sul tavolo anche la questione della Calabria. Un tavolo regionale ad hoc lavorerà per individuare un nuovo candidato. Per quanto riguarda la Campania, Berlusconi avrebbe avocato a se' l'indicazione di una candidatura da sottoporre al vaglio degli alleati. Oltre che della scelta dei candidati, il vertice avrebbe brevemente discusso di una possibile nuova sigla che possa competere a novita' della Grande Alleanza Democratica di Romano Prodi.
Nel frattempo  Alessandra Mussolini  conferma di volersi candidare alla presidenza della Regione Lazio e ha annunciato che il suo partito, Alternativa Sociale, sara' presente in tutte le altre regioni nelle quali si votera' il prossimo anno. Sull'argomento Alessandra Mussolini ha parlato anche durante un'intervista a Radio Padania: ''Faremo la nostra campagna elettorale per le regionali - ha confermato - avremo la nostra posizione nel Lazio, dove ci sarà la mia candidatura''.
(red)

 Nasce Centro per prevenzione e controllo malattie: un network di coordinamento

Per contrastare le emergenze di salute pubblica, come le malattie infettive e diffusive e il bioterrorismo, il ministro della Salute Girolamo Sirchia ha dato il via al centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CMM), come il CDC di Atlanta. "Il centro italiano, in analogia con gli altri centri nel mondo, si  propone di proteggere la salute pubblica affrontando i pericoli che man mano si presentano in modo coordinato, con le Regioni, scienziati, istituti di ricerca e universita', in modo tale che segua un intervento rapido e la piu' efficace protezione della salute degli italiani", ha detto il Ministro sottolineando le priorita' che il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie si e' dato: "le malattie diffusive e infettive sono quelle che piu' ci spaventano ma anche l'obesita', il diabete, i cattivi stili di vita che generano patologia che stanno incombendo sia come malattia che come spesa. Poi - ha aggiunto Sirchia - nel nostro Paese non sono sufficientemente incisivi gli screening oncologici e la prevenzione degli incidenti e altre attivita'. Per questo è fondamentale il coordinamento tra lo Stato e Regioni affinché  l'azione venga immediatamente realizzata, in 24 ore".
Il
CCM e' un network di coordinamento di tutte le forze in campo, mai fatto prima d'ora. "Lo scopo e' proprio la protezione della salute di ognuno di noi come pure la sorveglianza per le malattie infettive cosi' come il collegamento con le altre istituzioni europee perche' - ha concluso Sirchia - ben sappiamo che non esistono confini per queste infezioni e alcune sono molte pericolose e quindi abbiamo bisogno di coordinarci con il mondo oltre che con tutte le parti d'Italia e d'Europa". Il Centro puo' vantare di 89 milioni di euro, 32 per il 2004, 25 per il 2005 e 32 per il 2006. Il CCM e' stato possibile anche per il consenso delleRegioni. "E' frutto di concertazione tra ministero e regioni per mettere insieme un network importante per la prevenzione perche' molte regioni non hanno ancora progetti di prevenzione sul territorio.
Il Centro, istituito presso il ministero, valuterà i rischi per la salute, il coordinamento con le regioni su sorveglianza e prevenzione, la promozione e l'aggiornamento,  l'attuazione e la verifica dei programmi annuali definiti, e il collegamento con gli altri centri internazionali. E' formato da un comitato tecnico con 21 epidemiologi guidati dal Donato Greco. IlCentro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie ha già operativo un sito:
www.ministerosalute/ccm.it. ''Il Ccm, istituito presso il ministero della Salute - ha detto Donato Greco (nella foto) ,direttore del Dipartimento prevenzione del ministero -  non è però un nuovo palazzo ma un network di competenze, capacita', e strutture, che lavora in collegamento con le Regioni e con i principali centri di assistenza e ricerca pubblici e privati italiani''. Il Centro, istituito con legge del maggio 2004, può contare su uno stanziamento di circa 89 milioni di euro per il  triennio 2004-2006, e si occuperà soprattutto di malattie infettive,
ambiente e clima, vaccinazioni, incidenti, bioterrorismo, promozione della salute e degli stili di vita corretti. Nel dettaglio i suoi compiti  saranno: l'analisi dei rischi per la salute; la garanzia di una  risposta rapida alle emergenze entro 24 ore; il coordinamento con le  Regioni dei piani di sorveglianza e di prevenzione attiva dei sistemi nazionali di allerta e risposta rapida anche con riferimento al  bioterrorismo; promozione, aggiornamento e formazione, per  l'attuazione dei programmi annuali nazionali e regionali; l'attuazione e verifica dei programmi annuali definiti. Il tutto in collegamento con le Regioni e le altre realtà istituzionali, oltre che con i centri e gli organismi europei e internazionali. ''Sono quattro i primi obiettivi del Ccm - ha riferito ancora Greco - Gli screening dei tumori femminili e del colon retto, che ancora oggi sono eseguiti da meno del 50% delle persone a rischio.  Lavoreremo quindi con le Regioni affinché anche l'altro 50% dei cittadini si sottoponga regolarmente ai test. Ci proponiamo poi di  allargare la copertura della vaccinazione antinfluenzale, non solo agli anziani e alle altre categorie a rischio ma anche ai lavoratori a contatto con il pubblico, a cominciare dai medici. Terzo punto, la lotta al diabete, che punterà soprattutto a ridurre le complicanze  della malattia. Infine, vogliamo ampliare l'uso della cosiddetta  'carta del rischio cardiovascolare', quello strumento che permette al medico di famiglia di valutare il rischio di ogni singolo cittadino, in modo da poter fare educazione e ridurre le probabilità di  ammalarsi.
(red)

Rai: possibile un canale digitale terrestre "regionalizzato"

Il Direttore Generale della Rai Flavio Cattaneo (nella foto) - nel suo intervento di chiusura all'audizione in commissione di Vigilanza,  ha ribadito che la fusione di Rai Spa in Rai Holding  sarà operativa dal 18 novembre, perche' ''il 17 l'atto verrà firmato davanti al notaio''. E rispondendo ai commissari della Vigilanza non ha escluso che uno dei canali del digitale terrestre possa essere regionalizzato: l'operazione -ha sottolineato- ''potrebbe avere un ritorno economico grazie ad accordi con le Regioni''.
La privatizzazione della Rai - ha detto ancora Cattaneo - sarà   '''un passo in avanti per l'azienda'', perché costringerà la Rai a  guardare meno ''alle magliette politiche'' e più agli aspetti  qualitativi e di bilancio.  A chi aveva parlato di ''quotazione politica'' per l'approdo della Rai  in borsa, Cattaneo ha replicato: ''I mercati non conoscono questo tipo di quotazione, che non e' immaginabile. Certo -ha aggiunto il  direttore generale- c'e' la questione dei tempi e della rappresentanza: è naturale che chi investe denaro voglia poi una rappresentanza nel Cda, per entrare nel merito non degli aspetti  politici, ma di quelli economici. Aspetti sui quali il mercato non cambia idea: se si promette un risultato, bisogna mantenerlo''.
(red)

Bissoni: nel 2004 disavanzo sanità a quota 10 mld. Gava: affrontare nodo fondo perequativo

Nel 2004 la sanità  registra un ''disavanzo record'' di 10 miliardi di euro, a causa  anche del rinnovo di contratti e convenzioni dei camici bianchi. E' la previsione, dati alla mano, di Giovanni Bissoni, assessore alla  Sanita' dell'Emilia Romagna (nella foto), durante la presentazione della ricerca  Farmafactoring-Cergas Bocconi sulla sanita' italiana dopo il Patto fra Stato e Regioni dell'8 agosto 2001, in un convegno a Roma.
Per il 2004 ''secondo i calcoli delle Regioni - afferma Bissoni  - il fabbisogno ammontava a 91 miliardi di euro, mentre il Fondo  sanitario si è fermato a circa 81 mld di euro: ben 10 miliardi di disavanzo, su cui pesano i rinnovi di contratti e convenzioni che si  sono concentrati tutti quest'anno''. Per il 2005 la partita e' ancora  aperta: le Regioni chiedono 90 miliardi di euro, la Finanziaria ne destina alla sanità 88: 7 mld in piu' dello scorso anno, che però potrebbero diventare 10 in piu' prima che la manovra venga approvata
definitivamente. Nessuna Asl - secondo Bissoni - chiudera' i bilanci in attivo. Bissoni ha ribadito che agli 81 miliardi di euro del fondo  sanitario sarà necedssario aggiungere altri 10 miliardi euro per arrivare ai 91 miliardi di fabbisogno stimato per quest'anno. Il  rischio e' che il gap fra regioni virtuose e regioni in crisi si  faccia troppo ampio e per Bissoni, di fronte a questa  prospettiva preoccupante, e' necessario avviare una  contrattazione che avvii una serie di interventi straordinari proprio nelle regioni piu' in difficolta'.
Per il coordinatore  degli assessori regionali alla Sanità e responsabile della  Sanità del Veneto,
Fabio Gava, e' urgente ora affrontare il  nodo dei meccanismi di finanziamento del Ssn e del fondo  perequativo per le Regioni maggiormente in difficoltà.
(red)
 

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