periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  357 - Roma,  2  settembre 2004

Sommario

Presidenti Regioni Sud: attenti a federalismo fiscale

Fitto: federalismo fiscale da ripensare

Calderoli: regionali condizionate da riforme

Quaderno congiunturale territoriale

Contributi acquisto computer a famiglie con basso reddito

Il Piemonte "Parla con i giovani"

Presidenti Regioni Sud: attenti al federalismo fiscale

Attenti al federalismo fiscale sbagliato. E' l'articolo 119 della Costituzione il corretto riferimento, non la legge 56/2000. E' quanto sostenuto durante l'incontro a Potenza con il Ministro per le riforme, Roberto Calderoli, dai presidenti di Abruzzo, Campania, Puglia, Molise, Basilicata e Calabria. Si è discusso dei problemi ancora aperti dal ddl di riforma costituzionale in senso federale dello Stato, e si è parlato in particolare di federalismo fiscale.
Inoltre per quanto riguarda la devoluzione il documento finale dei Presidenti sottolinea  che "
la disciplina costituzionale vigente già risponde alle esigenze di un federalismo differenziato e, come tale, va confermata onde riservare a ciascuna Regione la valutazione dell’interesse all’esercizio di competenze ulteriori, avendo riguardo alle esigenze reali delle comunità amministrate, nonché alla disponibilità di strutture e capacità operative".
Per il presidente della Regione Abruzzo,
Giovanni Pace: ''Il federalismo fiscale non deve penalizzare le regioni che si trovano in ritardo di sviluppo rispetto alle altre''. Lo ha ribadito sostenendo anche che ''il federalismo fiscale bisognera' organizzarlo da subito, ma potra' essere realizzato solo tra qualche anno'', Pace ha spiegato che ''il fondo di solidarieta' certamente sara' utile, ma bisognera' da subito rivedere le norme descritte nella legge 56 che ha penalizzato molte regioni del Centro Sud''.

Sul Senato federale il Presidente Pace ha affrontato il nodo della contestualita' dell'elezione: ''Tale prevista contestualita' indicata nella relazione alla Riforma presentata dal Ministro - ha affermato - potrà essere compresa solo se il Senato sara' partecipato direttamente anche dalle Regioni. Diversamente, la contestualità non si comprenderebbe''.

Nel corso della riunione, inoltre, Pace ha esaltato ''il valore del confronto cosi' promosso dal Ministro che permettera' di arrivare ad un testo condiviso''. ''Ora - ha aggiunto - bisognera' vedere come il Ministro intende accogliere le nostre istanze e i nostri intendimenti''.

Infine Pace ha commentato: ''E' stato un momento importante di confronto nel corso del quale come presidenti di Regione abbiamo riproposto le nostre istanze su posizioni sufficientemente convergenti. Non esistono, insomma, sostanziali differenze tra Regioni di centrodestra e Regioni di centrosinistra''.

''Io credo che il decreto legislativo 56 del 2000 sul riparto delle risorse alle Regioni sia l'esempio di come si fa male il federalismo'', ha detto il ministro delle Riforme Roberto Calderoli, al termine dell' incontro.

''Un articolo della Costituzione, il 119 - ha proseguito Calderoli - che parla delle finanze sul territorio, trova applicazione in una norma ordinaria che va in direzione assolutamente opposta e per me addirittura anticostituzionale. Il decreto legislativo era del centrosinistra e purtroppo l'attuazione e' del centrodestra, attraverso un Dpcm non corrispondente all'attuale articolo 119. L'articolo per me va benissimo come e'. Deve solo trovare delle norme attuative adeguate''.

Alla domanda se intende modificare la norma, il ministro ha risposto ''la cosa mi e' stata presentata oggi. Credo che questa formula di confronto fra governo e gruppi di regioni per aree territoriali sia estremamente utile, perché le regioni in gruppo possono far sentire meglio la loro voce''.
 ''Il giorno che sia il Nord che il Sud riusciranno a capire come sono stati amministrati i conti pubblici allora sapranno di essere stati ingannati - ha aggiunto il ministro per le Riforme -. Perche' sapere che certe risorse sono destinate al Sud e poi sostanzialmente il Sud non ne beneficia, allora non fa piacere. Sono convinto che proprio il Sud abbia da guadagnarci di piu' di altre regioni dal federalismo''.
A
ll'incontro - ha detto il ministro - "sono state presentate una serie di proposte, per la maggior parte condivise dal governo", ha detto Calderoli. Fra i temi concretamente affrontati, i presidenti della Puglia e della Campania, Raffaele Fitto e Antonio Bassolino, hanno chiesto di 'congelare' l'attuazione del decreto legislativo 56 del 2000 sul federalismo fiscale. ''E' la prima volta che e' emerso questo problema - ha detto Calderoli -. Daro' una risposta, dopo aver studiato tutta la questione''.
Il Presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico, ha detto: "Il diritto alla salute, alla sicurezza, alla formazione va garantito in ogni parte del Paese, indipendentemente dal gettito fiscale di ogni Regione''. ''Il problema che si era posto - ha spiegato Bubbico - e' che

trasferendo in forma esclusiva alle Regioni la titolarita' su sanita', scuola, polizia locale, si potessero generare situazioni differenziate in ragione della capacita' fiscale di ciascuna regione''.

''Calderoli ha espresso un giudizio positivo - ha proseguito Bubbico (nella foto) - perche' ha ritenuto che la posizione espressa dalle Regioni meridionali sia di forte convergenza per la realizzazione del federalismo in Italia. Il ministro si e' impegnato a mantenere vivo questo confronto per tutto il tempo che sara' necessario a varare la riforma. Calderoli ha voluto ascoltare le Regioni, questo e' indice di una disponibilita' al dialogo''.

Il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, ha sottolineato come ''Sia noi che la Regione Puglia abbiamo fatto ricorso al Tar del Lazio e alla Corte Costituzionale contro il decreto legislativo 56 del 2000, perche' c' e' una ripartizione a nostro avviso ingiusta dei fondi per la sanita'. Il nostro invito e' a rivedere fortemente il decreto legislativo''. ''Il mio augurio - ha aggiunto Bassolino - e' che vada avanti ancora fortemente il confronto in materia istituzionale e costituzionale. Il ministro ha avuto incontri con noi e con i sindaci. Ora il confronto deve esserci nelle sedi istituzionali formali, con la conferenza dei presidenti delle Regioni e con la conferenza unificata dove sono presenti anche sindaci e presidenti di province. Si puo' fare senza perdere tempo, anche nei prossimi giorni''.

''Poi bisognera' vedere nel merito - ha concluso Bassolino - bisognera' vedere i testi scritti che il ministro ci presentera' e che usciranno dal parlamento. Si e' avviato un confronto, questo e' senz' altro utile''.
Lo stesso ha detto Fitto: ''C' e' da esprimere un giudizio positivo sulla metodologia scelta dal ministro Calderoli. Il ministro ha illustrato i contenuti della modifica costituzionale. Penso che su molte questioni ci sia una valutazione positiva. Oggi abbiamo parlato, si tratta di leggere il nuovo testo''.
E conferma la piena sintonia con Bassolino anche sul federalismo fiscale: ''Per noi e' prioritario, oserei dire obbligatorio, procedere ad una sospensione nell' attuazione del decreto legislativo 56 del 2000, per riprendere un confronto anche su questo tema in un modo piu' sereno, evitando una forte penalizzazione del Mezzogiorno'',
ha ribadito
il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto. ''La posizione della Regione Puglia - ha aggiunto Fitto - che  ci sembra sostanzialmente condivisa dagli altri presidenti delle  Regioni del sud, e' quella di avviare un confronto sulle  modifiche costituzionali, ma contemporaneamente sospendere l'  attuazione del federalismo fiscale, cosi' come ideato nel 2000  dal governo di centrosinistra e attuato oggi da questo governo.

Non si puo' continuare nella discussione del nuovo assetto  costituzionale del paese ed eludere la discussione sul  federalismo fiscale, che non puo' essere rinviata perche' nel  frattempo il decreto legislativo 56 del 2000 va avanti''.
Anche il presidente della regione Calabria è d'accordo, e fa sapere che:
''Anche la Calabria sta preparando il ricorso giurisdizionale contro il decreto 56 del 2000 sul riparto delle risorse alle Regioni. O e' stato un errore tecnico, o e' stata una malizia politica. E' un decreto che avrebbe conseguenze devastanti sulle Regioni del sud'', ha detto  il presidente Giuseppe Chiaravalloti.
Così anche il presidente del Molise boccia l'inizio del federalismo fiscale del 56/2000:
''Abbiamo rilevato di fronte al ministro Calderoli che ad oggi l' unico federalismo fiscale realizzato e' assolutamente contro il Mezzogiorno, ed e' il federalismo del decreto legislativo 56 del 2000, poi recepito anche dall' attuale governo, che realizza una penalizzazione notevole per il Mezzogiorno e che quindi va corretto'', ha detto stamani a Potenza il presidente della Regione Molise, Michele Iorio, al termine dell' incontro fra il ministro delle Riforme Roberto Calderoli e i governatori delle Regioni del Mezzogiorno.
 ''Abbiamo sollevato i temi della realizzazione di un federalismo sano - ha concluso Iorio - che in gran parte gia' c' e' con la riforma in atto, ma che bisogna completare con l' istituzione del Senato federale. Su questa posizione non ci sono state questioni rilevanti. L' argomento centrale che abbiamo posto e' stato la realizzazione di un federalismo fiscale che sia in linea con i dettati dell' articolo 119 della Costituzione, con la capacita' fiscale delle regioni e con il fondo di riequilibrio''.

"Sulla rappresentanza delle Regioni nel Senato federale ci sono posizioni molto differenziate anche all' interno degli schieramenti - ha aggiunto Calderoli -. Vedremo alla fine se sara' rappresentato o meno il territorio. Poi la formula la vedremo''.

Sulla possibilita' di un ulteriore passaggio della riforma in conferenza Stato-Regioni, il ministro ha detto che ''il progetto del governo e' gia' stato portato in conferenza. Questa sera vedo il ministro La Loggia per i contenuti della riforma e vedo con lui se e' possibile un ulteriore passaggio, anche se questo non e' previsto da nessuna legge''.

''Nei primi due o tre giorni del mese di settembre avro' incontrato tutti i presidenti delle Regioni - ha aggiunto il ministro -. Auspico che le posizioni non trascendano in contrapposizioni di colore politico, cosa che non ho mai trovato negli incontri che ho avuto. Ho trovato al sud uno spirito federalista per alcuni aspetti maggiore che in altre regioni del Nord''.

''Il federalismo differenziato non e' una riforma che e' stata presentata da noi - ha detto il ministro -. Si e' scelto di mettere a disposizione un punto di partenza che consenta a tutti di attuare il federalismo, e verificare poi che ci sia la maturita' per la gestione di certe competenze''.

''C' e' uno scontento al nord - ha concluso Calderoli - di chi vede un esagerato trasferimento, che viene considerato insufficiente da parte di un sud che l' ha ricevuto. Per trovare un sistema nuovo bisogna che questi trasferimenti passino attraverso gli interlocutori naturali, che sono i presidenti delle regioni e i consigli regionali, e non attraverso interventi che partono da chi non si sa bene chi a livello centrale, e che presumibilmente vanno nell' interesse degli amici''.

Ecco il documento (Potenza, 01/09/2004) dei Presidenti delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia:
I Presidenti delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia richiamano le posizioni a più riprese espresse dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, ivi comprese le dichiarazioni congiunte sottoscritte con le Associazioni Nazionali delle autonomie locali, sul tema della riforma della Costituzione, e riconfermano puntualmente le osservazioni e le proposte unitariamente avanzate il 30 giugno u.s. in sede di audizione parlamentare, nell’attesa che si dia corso ad un confronto complessivo e conclusivo con tutti i soggetti istituzionali. I Presidenti riconoscono la necessità di completare il processo di riforma costituzionale, avviato dalla legge costituzionale n. 3/2001, e a tal fine sottolineano il valore imprescindibile del dialogo e della più ampia condivisione degli obiettivi della riforma. Sottolineano altresì l’esigenza che il processo riformatore persegua la massima chiarezza del quadro normativo, eliminando sovrapposizioni e conflitti e rafforzando gli strumenti della cooperazione interistituzionale. I Presidenti affermano, inoltre, che il completamento della riforma costituzionale deve rappresentare un passaggio fondamentale per accrescere la competitività del ‘sistema Italia’ e, in tale contesto, per dare slancio ai processi di sviluppo che investono le comunità e i territori del Mezzogiorno. I Presidenti riconoscono il valore politico e costituzionale della salvaguardia dell’interesse nazionale, osservando che esso richiede uno stretto collegamento ai principi della solidarietà e della sussidiarietà, che hanno già trovato significativi riconoscimenti nella giurisprudenza costituzionale. Quanto alla devoluzione, i Presidenti ricordano che la disciplina costituzionale vigente già risponde alle esigenze di un federalismo differenziato e, come tale, va confermata onde riservare a ciascuna Regione la valutazione dell’interesse all’esercizio di competenze ulteriori, avendo riguardo alle esigenze reali delle comunità amministrate, nonché alla disponibilità di strutture e capacità operative. I Presidenti considerano condizione prioritaria, rispetto ad ogni ulteriore avanzamento del processo riformatore, l’attuazione del c.d. federalismo fiscale, sancito all’art. 119 Cost., ed evidenziano il carattere di particolare urgenza della revisione del D. Lgs. n. 56/2000, concernente i criteri di riparto delle risorse assegnate alle Regioni, in particolare per far fronte alla spesa sanitaria. Ritengono, infatti, che detta normativa, oltre a penalizzare gravemente le Regioni meridionali, contrasta con lo stesso impianto costituzionale. I Presidenti riaffermano la necessità che il completamento della riforma dia attuazione al sistema istituzionale paritario previsto dall’art. 114 Cost. e che il ruolo di governo delle autonomie locali sia valorizzato al massimo grado sia dallo Stato che dalle Regioni attraverso il trasferimento delle ulteriori funzioni e delle relative risorse, superando i ritardi accumulati. I Presidenti auspicano, inoltre, che non vengano introdotti ulteriori elementi di incertezza nell’ordinamento costituzionale, come l’ipotizzata deroga alle procedure di garanzia di cui all’art. 132 comma 1, che rischia di aprire la strada ad avventurose ipotesi di frammentazione dell’assetto storico delle istituzioni regionali. Al fine di rendere il Senato organo di rappresentanza effettiva e permanente delle comunità territoriali e di garanzia della leale collaborazione tra i livelli di governo, i Presidenti ripropongono l’esigenza di una contestualità ‘organica’ (non affievolita) dell’elezione e della decadenza dei senatori con i Consigli regionali di riferimento e, parallelamente, del riconoscimento costituzionale delle sedi e degli strumenti della concertazione interistituzionale e della partecipazione del sistema delle autonomie alla vita della Repubblica.

(gs)

Contributi per acquisto computer alle famiglie con basso reddito

Il progetto "Pc alle famiglie" prevede l'erogazione di un contributo di 200 euro sull'acquisto di un pc ai contribuenti che, residenti in Italia, abbiano un reddito complessivo, relativo all'anno 2002, non superiore a 15.000 euro, lo rende noto la  newsletter di Palazzo Chigi.
Entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto attuativo del progetto oltre 22 milioni di contribuenti potranno usufruire dell'agevolazione prevista dal progetto presso uno qualsiasi dei rivenditori che aderiscono all'iniziativa. Il contributo verrà corrisposto all'atto dell'acquisto di un PC purché comprendente almeno l'unità centrale e il disco rigido interno, il sistema operativo adatto ad ospitare software applicativi di produttività o gestionali e la predisposizione per l'accesso ad internet.
(red)

 Fitto: federalismo fiscale da ripensare

Interviene sul tema del federalismo fiscale  e non solo il Presidente delle Regione Puglia, Raffaele Fitto (nella foto), con due interviste rilasciate rispettivamente al Quotidiano Nazionale e a il Sole 24 ore, subito dopo l'incontro tra i Presidenti delle regioni del mezzogiorno e il ministro delle riforme Roberto Calderoli (cfr. notizia precedente).
''Non si apre - afferma Fitto - il tavolo su questo tema (il federalismo fiscale,, ndr) se non si blocca l'attuazione del decreto legislativo 56 del 2000, quello che individua criteri di riparto delle risorse tra le Regioni nell'ambito della costituzione del fondo perequativo che punisce il Sud''. ''Sono moderatamente ottimista -aggiunge Fitto - perché mi sembra che ci sia una impostazione nuova, Calderoli mi è apparso aperto al dialogo, però abbiamo parlato soltanto di principi generali. Il metodo e' importante, ma c'e' bisogno di una verifica dopo il tavolo di maggioranza che si apre oggi per vedere il testo che verrà fuori''.
Quanto ai principi inderogabili per i Presidenti del sud, Fitto cita, riguardo alla riforma in discussione in parlamento: ''la contestualita' dell'elezione e della decadenza di senatori e rappresentanti degli enti locali nel Senato federale''.
''Importante, poi -dice- nel trasferimento di competenze esclusive alle regioni servono punti fermi nella riforma che mantengano saldo e forte il principio di solidarietà e unitarietà dello stato. Prendiamo la sanità: l'ipotesi -osserva Fitto- di inserire tra i principi generali la tutela della salute mi sembra che allontani i rischi che la devolution puo' presentare''.
Non solo - nella intervista a il Sole 24 ore - Fitto si dice pronto a cedere materie come l'energia o le comunicazioni allo Stato, ma non a perdere le risorse in nome del federalismo fiscale, e sottolinea: ''il fisco federale non può essere disegnato partendo dai parametri del decreto 56/2000. Tanto vale riazzerare tutto, bloccare questo provvedimento che porterebbe la sola Puglia a perdere nel 2013 600 milioni di euro e avvierebbe un meccanismo perverso contro il Mezzogiorno. Il decentramento fiscale va ripensato a bocce ferma, ricorrendo a un surplus di riflessione''.
Quanto invece all'ipotesi di sottrarre alle Regioni alcune competenze, come l'energia, i trasporti, le comunicazioni e gli ordini professionali, ''sono personalmente favorevole - dice Fitto - a un ritorno allo Stato di queste competenze. Le materie a legislazione concorrente non hanno fatto altro che produrre ricorsi su ricorsi davanti alla Consulta con un effetto di paralisi su tutti gli enti. Se si riducono si fa l'interesse di tutti. Anche Calderoli si è detto favorevole''. Il Presidente della Puglia, inoltre, si dice ''contrario al metodo della pura cooptazione dei presidenti di Regione nel Senato'' e preferirebbe che ''venissero eletti'', ferma restando la necessità ''di una totale contestualità fra l'elezione del Senato e quella dei consigli regionali''.
(sm)

 Calderoli: regionali condizionate da riforme

Dipende dall'attuazione delle riforme l'appoggio della Lega Nord ai candidati della Casa delle Liberta' alle elezioni del prossimo anno. Lo ha detto Roberto Calderoli,  in un' intervista pubblicata nel numero di "Tempi" abbinata con "Il Giornale".
''Una cosa - afferma Calderoli (nella foto) - deve essere chiara fin da subito: il nostro appoggio al candidato della Casa delle Liberta' in Regione Lombardia, cosi' come in tutte le altre aree del Nord in cui si votera' il prossimo anno, compreso il Comune di Milano, e' strettamente e ineluttabilmente legato al cammino delle riforme. Se queste cammineranno secondo i piani prestabiliti e i tempi concordati con la coalizione saremo come sempre alleati fedeli, altrimenti correremo da soli''.
''Per quanto riguarda le regionali þ precisa il ministro leghista - il nostro appoggio dipende in toto dal cammino delle riforme in ambito nazionale. Ormai i tempi sono strettissimi e l' enorme numero di leggi e provvedimenti da votare ci costringe a un contingentamento rigidissimo: basta un ritardo, anche minimo, per far saltare tutto e ritardare le riforme a dopo il voto del 2006. Alla luce di questo io posso dire che se tutto andrà liscio la Lega correrà insieme al centrodestra altrimenti proporra' un proprio candidato autonomo per il Pirellone, cosi' come ha fatto per la Provincia''.
Secondo Calderoli ''certamente la figura del presidente Formigoni, anche alla luce dei risultati ottenuti, e' quella che garantisce una maggiore possibilita' di successo ma detto questo bisogna fare mente locale sulle scelte per il prossimo anno, bisogna che ci sia chiarezza nelle scelte e che si cominci in fretta senza perdere tempo, altrimenti si rischia grosso. E' un problema politico, perche' la chiarezza nella coalizione passa inequivocabilmente dalla chiarezza interna ai vari partiti: e nel caso specifico della Lombardia penso che i primi a dover risolvere - e in fretta - i seri problemi che regnano al loro interno siano quelli di Forza Italia''.
(red)

 Quaderno congiunturale territoriale

Il Quaderno congiunturale è pubblicato con cadenza trimestrale sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il documento raccoglie le analisi congiunturali territoriali delle principali variabili economiche:

Secondo l’inchiesta mensile ISAE nel mese di giugno il clima di fiducia delle imprese industriali, al netto dei fattori stagionali, registra rispetto al mese precedente un miglioramento nel Mezzogiorno, da 111 a 112,2 mentre rimane stabile nel Centro Nord (106,6). Quest’ultimo risultato è caratterizzato da un andamento differenziato nelle tre ripartizioni, infatti il Nord Ovest e il Centro presentano una dinamica positiva, a cui si contrappone la flessione registrata nel Nord Est. L’andamento positivo che si registra in giugno segue il miglioramento graduale in atto dal 2004. Tale evoluzione è presente anche nei dati relativi al secondo trimestre, che segnalano un miglioramento in tutte le ripartizioni del Paese.
Nel mese di giugno la fiducia dei consumatori, al netto della componente stagionale, mostra dopo la discesa di maggio una ripresa in tutte le ripartizioni: nel Nord Ovest (da 88,2 a 90,9), nel Nord Est (da 90,5 a 91,5), nel Centro (da 86,6 a 89,3) e nel Mezzogiorno (da 81,9 a 84,6).
L’analisi dei dati trimestrali evidenzia, invece, una tendenza non positiva, a causa della diminuzione registrata nei mesi di aprile e maggio. L’andamento si presenta differenziato a livello territoriale, con un lieve aumento soltanto nel Nord Est.
Sono presenti, inoltre, alcune informazioni strutturali allargate ai paesi europei.
I dati sono elaborati a livello di ripartizione (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Mezzogiorno) e, in alcuni casi, fino al dettaglio regionale.
Ultimo Quaderno congiunturale - luglio 2004:
Testo (doc, 2.6 mb)
(red)

Il Piemonte "parla con i giovani"

Scuola: il Piemonte lancia il progetto “Parliamo con i giovani” . sulla base delle pregresse esperienze la Regione Piemonte ha infatti varato quattro nuove proposte per l’anno scolastico 2004/2005 nell'ambito del programma di comunicazione dedicato alle scuole del territorio piemontese.
Regione Piemonte -Parliamo con i giovani”, da oltre tre anni alimenta infatti una collaborazione partecipata e interattiva con le scuole piemontesi con la finalità di contribuire alla sensibilizzazione verso tematiche di ordine sociale attraverso il fondamentale “filtro” degli insegnanti e degli educatori.  Si tratta di tre progetti didattici e di una campagna di comunicazione sociale condivise con l’Ufficio Scolastico Regionale.
“I segni della storia nel Piemonte di oggi” è il progetto didattico creato per far conoscere e per valorizzare il patrimonio culturale e artistico della regione.
“Abitare con il territorio-interpretazioni per il domani” consente, invece, di parlare di pianificazione del territorio regionale all’insegna della qualità dell’abitare e della sostenibilità, valorizzando la tradizione del Piemonte.
“Energia all’energia” è l’iniziativa che promuove un uso consapevole e attento delle risorse energetiche che la nostra regione è in grado di mettere a disposizione dei propri cittadini.
A naturale coronamento di ognuno dei tre percorsi didattici viene proposto un concorso che invita i ragazzi a intervenire direttamente, ad esporre idee e proposte, da veri protagonisti del percorso formativo intrapreso in classe.
Infine, “Pensa a te stesso aiutando gli altri” è la campagna che la Regione Piemonte ha voluto proporre alle scuole secondarie di secondo grado per preparare i giovani alle nuove opportunità che offrirà loro, dopo i 18 anni, il Servizio Civile Volontario.
“L’iniziativa Parliamo con i giovani - ha sottolineato il Presidente della Regione Enzo Ghigo (nella foto) - rappresenta un esempio concreto di come la Regione Piemonte sia impegnata nella ricerca di canali molteplici per sensibilizzare gli studenti su temi di forte impatto civile e sociale, e per costruire con docenti ed educatori percorsi formativi efficaci ed utili per il futuro dei giovani”.
(red)
 

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