periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  369 - Roma,  18, 19 e 20 settembre2004

Sommario

Federalismo: oggi Conferenza Regioni

Storace: distinguere compiti Regioni da Enti locali

Government italiano da Bolzano

Formigoni su federalismo fiscale

Bubbico, Chiaravalloti, Bassolino il 25 a Maratea

Rutelli: stop riforme fino a pronunciamento Regioni

Federalismo: oggi Conferenza Regioni

"la Repubblica" oggi titola: I governatori sul Senato federale "Non ci stiamo a fare le comparse", mentre il "Giornale di Sicilia": Riforme, oggi conferenza delle Regioni.

E' infatti convocata per oggi (lunedì 20 settembre 2004, alle ore 17.30, presso la Segreteria della Conferenza dei Presidenti: Via Parigi, 11 - Roma) una seduta straordinaria della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.
All'Ordine del giorno della Conferenza delle Regioni le "Determinazioni in merito alle proposte emendative presentate dal Governo in relazione al Disegno di Legge costituzionale licenziato dalla I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati (AC 4862) recante “Modificazione di articoli della parte II della Costituzione".

Si discuterà dell'approvazione di un documento di indirizzo e di proposta delle Regioni e delle Province autonome da presentare al Parlamento.
La riunione precede il vertice, fissato per le 19, fra Regioni, Enti locali e Governo (presenti i ministri Calderoli e La Loggia) dedicato alle riforme costituzionali.
Intanto il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo (nella foto), e il Presidente dell'Anci, Leonardo Domenici, si sono incontrati a Torino per trovare una posizione comune sulle riforme, e preparare così l'incontro di oggi con il Governo.
Sono stati affrontati alcuni dei temi più critici e dei nodi più difficili da sciogliere degli "emendamenti Calderoli": dal costituzionalizzare la Conferenza Stato-Regioni ai ricorsi alla Corte Costituzionale da parte di Comuni e Province.
Le Regioni hanno sottolineato nell'ultima Conferenza delle Regioni - ribadito il modello Bundestrat e la contestualità "forte" per l'elezione dei senatori - i problemi di semplificazione, funzionalità ed efficacia del "sistema istituzionale" finora immaginato. Problemi che restano ancora aperti: dal farraginoso e macchinoso iter legislativo di Camera e Senato al sovrapporsi di più soggetti istituzionali.
(gs)

Government italiano da Bolzano

Government italiano da Bolzano assume una valenza transfrontaliera. Il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, in occasione del convengo internazionale di Eurac sul “e-Government - situazione attuale e prospettive”, ha infatti firmato con il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder (nella foto), una convenzione che istituisce il Centro di Competenza (CRC) per lo sviluppo dell’e-Government e della Società dell’Informazione, ma con una specifica valenza internazionale, a partire dalla vicina Austria.
“Si tratta - ha detto il ministro Stanca - di un organismo che avrà il compito di facilitare, di orientare e favorire lo sviluppo di bisogni e domande del sistema degli Enti locali nel processo di ammodernamento delle pubbliche amministrazioni locali attraverso l’innovazione tecnologica, per rendere più efficienti i loro rapporti con cittadini ed imprese. Il CRC per questo dovrà proporre metodologie, processi e soluzioni per cogliere il risultato atteso”.

 www.innovazione.gov.it

(red)

Storace: distinguere compiti Regioni da Enti locali

La pari dignita'? Una follia dell'Ulivo: e' il parere del presidente della regione Lazio, Francesco Storace, il quale fa una netta distinzione tra quelli che sono i compiti delle Regioni e quelli degli Enti locali in vista della Riforma costituzionale dello Stato e dichiara di non essere interessato ai problemi che preoccupano Comuni e province.
 ''Legittimo che Comuni e Province - dice Storace - si preoccupino, ma stiamo parlando di poteri costituzionali ed e' alle Regioni che spetta il compito di fare le leggi e quindi di capire come cambiera' questo Paese. Alle amministrazioni locali spetta il compito di amministrare''.
  Storace ha poi definito ''bizzarro'' il fatto che, dando la possibilita' anche agli Enti locali di ricorrere alla Corte costituzionale contro atti delle Regioni, non ci si preoccupi
che il contenzioso aumentera': ''e' una follia - ribadisce Storace - come e' una follia dell'Ulivo la pari dignita' e l'aver abolito l'interesse nazionale''.
 Era stato proprio il presidente della regione Lazio a chiedere  che la discussione sulle Riforme venisse portata in Conferenza Stato-Regioni, ottenendo una sua immediata calendarizzazione oggi.
(red)

Formigoni su federalismo fiscale

Devolution, la contromossa di Berlusconi, titola "il Messaggero". Regioni, l'efficienza non segue lo schema Nord Sud, è invece un fondo sul Corriere della Sera" che affronta il tema dell'efficienza del sistema regionale.
''Invece di sprecare risorse propongo la sigla di un patto sul sistema fiscale per lo sviluppo tra il governo e le Regioni: e' un accordo con il quale si decidono le aliquote fiscali in base ai progetti, alle realta' territoriali e allo sviluppo economico delle Regioni''. Lo afferma in un'intervista a 'la Stampa' (Formigoni- fissare le tasse in base ai piani delle Regioni - Intervista), il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in vista dell'incontro di oggi dei presidenti delle regioni con l'esecutivo per cercare una soluzione sulla riforma costituzionale.
''La riforma federalista puo' essere una grande opportunita' di modernizzazione del paese'' e per quanto riguarda i suoi costi ''non e' vero quello che si dice'', dice Formigoni, che porta l'esempio virtuoso della Lombardia. ''Abbiamo delegificato -spiega- cancellando 798 leggi, mentre sono poche decine quelle nuove, per lo piu' testi unici. Dal 1995 a oggi siamo passati da 5mila dipendenti a circa 3.500, da 340 a 220 dirigenti: siamo la Regione che in rapporto alla popolazione ha il minor numero di dipendenti. Nella spesa corrente improduttiva la Lombardia ha la percentuale piu' bassa d'Italia, pari all'11,1%: le altre Regioni sono intorno al 20% e lo Stato al 24. Lo stesso discorso vale per il Patto di stabilita' interno, che abbiamo rispettato''.
''Il federalismo fiscale -sottolinea Formigoni- significa equita': chi prende le decisioni del governo, paga con le imposte che fissa e raccoglie dai cittadini e inversamente chi fissa eraccoglie le imposte dei cittadini prende le decisioni di governo nelle Regioni''. E per evitare la moltiplicazione dei costi, a cominciare da quello causato dalla duplicazione dei dipendenti pubblici, il governatore della Lombardia suggerisce ''il blocco del turn over per qualche anno: le Regioni assumono, i ministeri si svuotano lentamente.
E poi 'Alitalia docet': vale a dire che si possono fare proposte alternative ai dipendenti dei ministeri che accettano di cambiare sede di lavoro''.
Quanto alla riforma costituzionale, ''mi auguro che si possa trovare un'intesa'', dice Formigoni, secondo cui ''cosi' com'e' la legge non va'', ma ''c'e un clima positivo, anche tra maggioranza e opposizione''.
''I richiami di Ciampi -afferma- hanno smosso le acque e del resto il ministro Calderoli ha fatto un buon lavoro. Noi possiamo rinunciare a essere presenti nel Senato federale, che potrebbe diventare interamente elettivo, purche' si attui appieno il principio della contestualita''' per cui ''se la Regione Lombardia va in crisi perche' cade la giunta, si deve tornare a votare per i senatori che la rappresentano''. Quanto all'altro punto irrinunciabile per i governatori: ''Cancellare l'assurda possibilita' prevista per Comuni e Province di rivolgersi direttamente alla Corte costituzionale: cosi' la conflittualita' esploderebbe''.
(red)

Bubbico, Chiaravalloti, Bassolino il 25 a Maratea

I Presidenti di Basilicata, Calabria e Campania - Filippo Bubbico (nella foto), Giuseppe Chiaravalloti e Antonio Bassolino - si incontreranno il 25 settembre prossimo, a Maratea (Potenza), per avviare un progetto di sviluppo delle aree che si affacciano sul Golfo di Policastro, un territorio che conta 21 comuni rivieraschi e circa centomila abitanti, che diventano mezzo milione durante l' estate.
Il progetto ha anche gia' un testimonial, la cantante lirica Katia Ricciarelli, che concludera' la giornata del 25 settembre.
L' annuncio e' stato dato da Bubbico. L' accordo entra ora nei programmi delle tre Regioni e Bubbico ha detto che se parlera' in una riunione in programma Genova nei prossimi giorni, per anticipare
i programmi da realizzare con i fondi strutturali nel periodo 2007-2013, quando la Basilicata non fara' piu' parte delle Regioni del cosiddetto obiettivo uno dell' Unione europea.
Il rafforzamento del sistema portuale e la tutela delle acque sono due degli obiettivi prioritari del ''Progetto Policastro'', che riguarda un' area che si estende da Scalea, nel Cosentino, a Marina di Camerota, nel Salernitano, passando proprio per Maratea, in Basilicata. Secondo l' assessore al turismo della Regione Basilicata, Gaetano Fierro, le tre regioni interessate devono progettare interventi che tengano conto dell' attrazione che il Golfo di Policastro esercitera' sui flussi turistici quando saranno terminati gli interventi su Cilentana e Bussentina e sull' autostrada Salerno-Reggio Calabria.
(red
)

Rutelli: stop riforme fino a pronunciamento Regioni

Fassino- il centrosinistra deve voltare pagina, titola "la Stampa". Mentre Rutelli dichiara: ''I partiti della lista unitaria hanno raccolto ieri il richiamo del Capo dello Stato perche' le riforme siano condivise e coerenti. In questo senso va letta l'astensione sull'articolo 1 del ddl di revisione costituzionale''. Ma, ha aggiunto, ''nessuno ha compreso finora il disegno delle riforme della Casa delle liberta', disegno che cambia ogni giorno, quasi non si trattasse di una riforma decisiva per il Paese''.
   ''Prevalgono le preoccupazioni - ha sottolineato ancora Rutelli - per le conseguenze disastrose della devolution e delle altre proposte del centrodestra, che renderebbero il Paese diviso e ingovernabile. Nessuno pensi di andare avanti con le riforme frammento per frammento, senza che sia chiaro e condiviso il disegno complessivo''.
   Il leader della Margherita, precisando di parlare di intesa con Fassino e Boselli, ha spiegato: ''il cammino a precipizio delle riforme va fermato finche' non si sia pronunciata, come richiesto all'unanimita' dai Governatori, la Conferenza Stato-Regioni e finche' non sia stato reso noto dal Governo il costo economico e finanziario delle riforme. Nella riunione di
lunedi' dei partiti della lista unitaria ribadiremo alla Cdl le condizioni irrinunciabili per un confronto proficuo in Parlamento. Se queste condizioni non si verificheranno, l'opposizione si dispone a contrastare le proposte della maggioranza fino al referendum''.
   Rutelli ha ribadito che l'accoglimento dell'appello di Ciampi era un gesto ''doveroso da parte nostra'' ed ha ricordato che e' gia' stato stabilito che sul tema delle riforme il listone deve esprimersi con una linea unitaria. ''La nostra posizione - ha concluso - e' coerente''.
Un ''no agli strappi costituzionali'' contenuti nel progetto di riforma del Centrodestra e' stato detto con forza da Piero Fassino nel comizio di chiusura della Festa nazionale dell' Unita'.
   Il segretario dei Ds ha osservato che, se andra' avanti questa ''brutta revisione della Costituzione'', sara' ''inevitabile il ricorso al referendum''. Fassino, comunque, rilancia la richiesta che ''non si prosegua a testa bassa, ci si fermi a riflettere prima di aver prodotto guasti irreversibili e si individui un 'percorso costituente' con cui tutte le forze politiche possano concorrere con le loro proposte nell' esclusivo interesse del Paese''.
Nel suo discorso a conclusione del Festival dell'Unita', il segretario della Quercia non entra nel merito delle polemiche sull' astensione della Lista Unitaria sul primo articolo della legge di riforma, ma, comunque, ne accenna quando parla del richiamo del presidente della Repubblica Ciampi
''al rispetto dell' unita' nazionale e della Costituzione''. ''A questa preoccupazione - sottolinea Fassino - il Centrosinistra ha sempre ispirato le sue proposte e i suoi comportamenti. E a questo spirito si sono sempre attenuti i gruppi parlamentari dei Ds''. ''Anche i diversi giudizi espressi in questi giorni - precisa Fassino - non mettono in discussione la necessita' di condurre, insieme a tutte le forze del Centrosinistra, un' azione parlamentare determinata e senza pregiudizi, per impedire strappi e lacerazioni dell' assetto costituzionale che, se approvati, renderebbero inevitabile il ricorso al referendum''.
   Fassino ribadisce tutta la contrarieta', gia' espressa in questi giorni, su una modifica della Costituzione che ''alterera' l' architettura istituzionale della Repubblica, aumentera' i costi per i cittadini, diminuira' l' efficienza delle pubbliche amministrazioni, mettera' a repentaglio la coesione nazionale''.
   Il segretario dei Ds rivendica una ''linea chiara'' sul tema di riforma e ricorda come i Ds siano stati ''i primi a rivendicare l' esigenza di portare a compimenti una transizione istituzionale incompiuta''.
   A questo proposito, ricorda che sono state avanzate proposte ''incontrando una maggioranza che per mesi, paralizzata dalle sue divisioni, non ha permesso di discutere, preferendo al Parlamento la baita di Lorenzago. Per arrivare a proporre un testo rabberciato, confuso e destabilizzante''.

(sm)
 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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