periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  375 - Roma, 28 settembre2004

Sommario

Martini presenta programma fine legislatura

Tuttoscuola su devolution

Campania: nuovo assessore ambiente

Relazione servizio civile

Riforme: riprende lavoro Camera

 Sartori e Pirani sul federalismo

Martini presenta programma fine legislatura

E' fatto di cinque priorita' il programma dei provvedimenti di fine legislatura in Toscana. E le cinque grandi priorità della Toscana, individuate dall' esecutivo, sono: per l' economia e la competitivita' un piano di nuovi investimenti, la legge di attuazione delle norme nazionali sul mercato del lavoro, il codice per il commercio, il piano rurale; per il territorio e ambiente la legge sul condono che recepisce quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, la legge urbanistica, la legge sull' energia e il piano energetico regionale; per la coesione sociale il piano sanitario, il piano
sociale e la legge sul servizio civile; per la ''conoscenza'' e la formazione la legge sull' organizzazione scolastica; per la ''nuova'' Regione, cioe' l' adeguamento della struttura amministrativa, la legge sulla programmazione, l' e-government, il lancio del portale.
''E' un pacchetto di iniziative importante e segnificativo'',
ha detto il presidente della Regione, Claudio Martini. ''Prima della fine della legislatura - ha annunciato Martini - presenteremo il quadro riassuntivo degli investimenti fatti per dare il senso dello sforzo che tutto il sistema pubblico ha fatto''.
Per Martini la ''strada degli investimenti'' e' ''necessaria per la Toscana'' anche perche' e' la risposta alla situazione economica che, benche' mostri ''segni di ripresa'', non ha ancora avuto ''una forte inversione di tendenza'' ed e', per questo, che e' stato deciso ''di rafforzare il piano degli investimenti'' nel triennio 2005-2007 con risorse aggiuntive per 250 milioni di euro.
Tra i provvedimenti che la giunta regionale Toscana ha messo ''in cantiere'' per la parte finale della legislatura vi e' anche la legge sul governo del territorio che ''consentira' di coniugare lo sviluppo e il rispetto dell' ambiente, e di snellire le procedure di approvazione concertata degli strumenti di pianificazione urbanistica, con notevole risparmio di tempo rispetto ai vecchi piani regolatori generali. ''Non mettiamo nuovi vincoli - ha detto Martini - ma pensiamo a nuove opportunita', perche' siamo tranquilli sul funzionamento del sistema attuale di vincoli. Piuttosto - ha detto - vediamo come snellire le procedure e rendere intelligente l' applicazione delle norme''.
La Toscana - probabilmente agli inizi del nuovo anno - avra' una legge sul servizio civile. ''Ci sara' - ha detto Martini - anzitutto la possibilita' di farlo che oggi non c'e': noi interverremo con un sistema di incentivi e di riconoscimenti all' attivita' lavorativa''.
Nel programma di fine legislatura vi e' anche il nuovo piano sanitario regionale, che verra' approvato dalla giunta entro meta' ottobre, e prevede l' avvio di 12 progetti speciali, la legge regionale di applicazione delle norma nazionale sul mercato di lavoro (la cosiddetta ''legge Biagi'') e il codice del commercio (''che - ha detto Martini - creera' un nuovo equilibrio tra grandi e piccole strutture, senza rilevante aumento delle prime e con il recupero delle seconde'').
Sul ''pacchetto'' di iniziative varato oggi dalla giunta regionale si verifichera' anche la possibilita' di costruire l' alleanza con Rifondazione Comunista. ''Il dialogo - ha detto Martini - e' sempre aperto, ma ora bisognera' passare dal programma di fine legislatura. E' un programma - ha continuato - su gran parte dei settori e che estende la sua azione sulla prossima legislatura e su questo bisogna misurarsi. Se c' e' un voto contrario - ha proseguito - su tutto, come e' stato fino ad oggi, mi sembra che e' complicato costruire il futuro, se c' e' un atteggiamento diverso si entra in una prospettiva diversa.
Comunque - ha affermato il presidente della Toscana - la discussione con Rifondazione non e' sul tema ci volete o non ci volete. Io - ha chiosato - non faccio pronostici''.
Infine, Martini ha invitato il Governo ad un confronto su problemi da risolvere ''dalla presidenze dei parchi e delle autorita' portuali, alla Tirrenica, al nodo di Firenze dell' Alta Velocita', alla legge sui distretti. E' un confronto - ha detto - da fare in modo costruttivo e istituzionalmente
corretto. Resta - ha continuato - il contenzioso aperto su altri punti, cominciando dallo Statuto. Ma e' un contenzioso - ha concluso - che si alimenta non solo per volonta' nostra, tant' e' che proprio oggi il governo ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge sulle acque minerali''.
''La Toscana ha offerto al Governo per la costruzione dell' autostrada Tirrenica una situazione abbastanza unica con il 95% dei comuni e il 100 % delle province d' accordo sul tracciato, ma il governo non ci ha fatto capire se e' in grado di decidere''. Anche su questo tema è interventuto Martini:  ''Non c' e' un' altra situazione in Italia - ha continuato - cosi' favorevole. Mi sembra, invece, che ci si voglia trincerare dietro al comune che non e' d' accordo. Noi riproponiamo al Governo la possibilita' di procedere - ha detto - perche' a quest' ora potevamo essere gia' partiti. Ho il dubbio che il Governo non abbia i soldi che dice di avere per costruire la Tirrenica''.
(gs)

Campania: nuovo assessore ambiente

Il presidente Antonio Bassolino ha accolto le dimissioni che l’assessore Ugo De Flaviis gli ha presentato nei giorni scorsi e lo ha ringraziato per l’attività svolta.

Il presidente Bassolino (nella foto) ha nominato  assessore all’Ambiente il dott. Luigi Nocera, già sottosegretario del Governo Amato tra il 2000 e il 2001.
(red)

Riforme: riprende lavoro Camera

Devoluzione in salsa italiana, è il titolo di un fondo di Giovanni Sartori in prima pagina de "il Corriere della Sera", che critica l'attuale testo di riforma costituzionale al vaglio della Camera, sia per i possibili costi che per i rischi di funzionalità dell'intero sistema istituzionale: "No, perchè si fonda su gambe sbagliate, su un Senato federale che non è federale (come i futuri governatori delle Regioni hanno capito), e anche perchè fabbrica un sistema complessivo di dissennata macchinosità che sarà anche un paradiso di litigi e di conflitti di competenze".
Ieri altri due fondi sul "la Repubblica" (L'autocritica assente sul federalismo) e " la Stampa" (Federalismo e finanza nozze difficili). ''Abbiamo fatto un buon lavoro, che ora sta concludendosi, per avvicinare lo Stato ai cittadini'', ha invece affermato Rocco Buttiglione, ministro per le Politiche comunitarie: ''Lo Stato
- ha spiegato Buttiglione - e' piu' vicino al cittadino quando questi puo' dialogare con un'autorita' che e' sul territorio. La regione, e nella regione il rafforzamento del ruolo dei governatori, ha consentito al cittadino di sentirsi piu' vicino ad una autorita' da cui puo' immediatamente andare a confrontarsi. Questa autorita' - ha aggiunto - e' percio' in grado di offrire delle soluzioni e politicamente funzionare quindi da avvocato del territorio''. Proprio per il ruolo che nella riforma hanno assunto i presidenti delle Regioni, secondo Buttiglione (nella foto), e' piu' che mai opportuno che questi facciano parte del senato federale: ''L'idea di un sistema di regioni che facesse a meno del primato nazionale era dubbio''.
Il ministro ha poi anche toccato il nodo del federalismo fiscale, ricordando il lavoro che sta svolgendo l'alta commissione: ''Gli abbiamo rinnovato l'incarico - ha detto - aspettiamo di vedere il risultato del loro lavoro''.
Buttiglione ha quindi chiarito il significato di federalismo fiscale: ''In dottrina si pensa che il federalismo faccia bene alle casse dello Stato perche' e' accompagnato da una maggiore responsabilizzazione delle autorita' locali. Il presidente di Regione e' eletto se offre piu' servizi e ha una minor spesa. Il sistema attuale pero' incentiva la spesa perche' le tasse si pagano al centro, mentre i servizi si erogano a livello locale. Dunque un presidente oggi e' bravo se e' capace di imporsi a livello centrale e riesce a farsi dare piu' soldi, ma non necessariamente utilizza le sue risorse in modo piu' economico''. Secondo Buttiglione, quello che nel federalismo avra' dei costi sara' la transizione al federalismo, perche' non si possono assegnare nuove competenze senza le risorse necessarie. Spettera', dunque, ad una legge ordinaria da approvare nella prossima legislatura il compito di quantificare i costi di questa transizione.
''Guardare avanti non puo' significare il cancellare un passato 'costituente' e tutto cio' che ha portato alle conquiste democratiche nel nostro Paese''. Ad affermarlo e' il presidente della Giunta regionale della Calabria,
Giuseppe Chiaravalloti.
Luciano Violante ritiene difficile che il ddl di riforma costituzionale possa essere approvato dall'aula di Montecitorio il prossimo 8 ottobre. Il capogruppo dei Ds alla camera dice: ''Non credo che finiremo l'8. D'altro canto i temi in discussione sono tanti e in un processo di riforma costituzionale ritengo sia necessario approfondire molto le questioni che vengono proposte. Una settimana prima o dopo non cambia nulla. L'importante, per tutti, e' farla bene e finora -sottolinea Violante- la riforma e' stata fatta male. Puntiamo a cambiarla nel corso dell'iter parlamentare e noi lavoriamo per cambiarla radicalmente''.
Si parla dell'approvazione dell'articolo 34 del testo di Riforma Costituzionale che, quando approvato, modifichera' l'articolo 117 della Costituzione relativo alle competenze di Stato e Regioni.
''Non sarebbe uno scandalo'' se alla Camera i tempi d'approvazione delle riforme dovessero slittare un po' oltre la data fissata dell'8 di ottobre", afferma Donato Bruno (FI), presidente della commissione Affari costituzionali della Camera e relatore del provvedimento.
 ''Piuttosto che chiacchierare di questo, credo si debba continuare a lavorare. Io ho l'8 ottobre come termine e ci sono ancora due settimane. In questo periodo si puo' fare un grande lavoro per rispettare i tempi''. Cosi' il ministro per le Riforme Roberto Calderoli. Il ministro e' convinto che se la maggioranza ''lavorera' veramente'' non ci saranno problemi e aggiunge: ''Certo ci puo' anche cadere una tegola in testa e allora non ci saremmo piu'. Ma prima la tegola deve cadere...''.
''L'articolo 34 - continua Calderoli - stabilisce chi fa che cosa. Questo e' il federalismo".
(gs)

Tuttoscuola su devolution

Un ampliamento delle competenze dello Stato rispetto a quelle attuali, almeno per quanto riguarda l'architettura complessiva del sistema formativo. Potrebbe essere questa, secondo un'analisi dell'ultimo numero di Tuttoscuola on line, la conseguenza della devolution nel settore.
Alle Regioni - sottolinea Tuttoscuola - verrebbero assegnate tutte le competenze organizzative e gestionali, senza la distinzione contemplata nell'attuale art. 117 della Costituzione tra sistema di 'istruzione' (a legislazione concorrente tra Stato e Regioni) e sistema di 'istruzione e formazione professionale' (a legislazione esclusiva delle Regioni). La definizione dei programmi scolastici e formativi di interesse
nazionale - senza distinzione tra i due sistemi - sarebbe tutta di competenza dello Stato. ''Da un lato dunque - osserva Tuttoscuola - verrebbe a cadere la competenza concorrente sul sistema di istruzione, a rischio di perenne contenzioso, mentre dall'altra la definizione dei programmi sarebbe fatta a livello nazionale anche per i percorsi del sistema di istruzione e formazione, senza le complicate negoziazioni che hanno finora reso faticosa la vita dei modelli integrati (Ifts, corsi sperimentali triennali per la qualifica ex legge 53)''.
Resterebbe confermata allo Stato la competenza legislativa esclusiva in materia di 'norme generali sull'istruzione' e di 'determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale'. L'insieme di queste due competenze, e di quelle assegnate allo Stato in materia di definizione dei programmi di interesse nazionale anche per il sistema di istruzione professionale, ''configura addirittura - sostiene Tuttoscuola - un ampliamento delle competenze dello Stato, rispetto a quelle attuali, almeno per quanto riguarda l'architettura complessiva del sistema formativo. Cosi' stando le cose -prosegue - i timori di una forte deriva regionalista verso la formazione di 20 autarchiche repubbliche educativo-formative potrebbero ridursi''.
E l'autonomia scolastica? Se e' competenza legislativa esclusiva delle Regioni l'''organizzazione scolastica e gestione degli istituti scolastici e di formazione'', e' pure specificato che cio' avviene ''salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche'' che continuera' a essere governata da normative statali. Peraltro, pero', l'attribuzione alle Regioni della competenza legislativa esclusiva in materia di 'organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici' e di
'definizione della parte dei programmi scolastici e formativi d'interesse specifico' potrebbe in qualche modo - sostiene la pubblicazione on line - aprire la questione di un possibile ridimensionamento o, comunque, di rapporti critici con il principio dell'autonomia delle istituzioni scolastiche. Le istituzioni scolastiche, infatti, potrebbero essere limitate, oppure impossibilitate, a intervenire su parte dei piani di studio ('di interesse specifico delle Regioni').

(sm)

Relazione servizio civile

E' stata presentata al Parlamento dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento, con delega per il Servizio Civile, la Relazione sull'organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del servizio civile per l'anno 2003. La relazione è stata curata dall'Ufficio nazionale per il servizio civile e traccia il bilancio del lavoro svolto, illustra le diverse questioni delle quali si occupa l'Ufficio nel suo quinto anno di attività e fa il punto sullo stato di attuazione del servizio civile in Italia. Il dato più rilevante che emerge dalla relazione è l'incremento dei soggetti coinvolti: aumentati, da 7.865 avviati nel 2002 a 18.256, il numero dei volontari in servizio civile nel 2003; sono cresciuti, da 1.488 a oltre duemila, i progetti approvati e si fanno sempre più numerosi gli enti del terzo settore che operano nel mondo del servizio civile.
(red)

Sartori e Pirani sul federalismo

Non piace proprio il "federalismo in salsa italiana" al politologo ed opinionista Giovanni Sartori che oggi, dalle colonne del Corriere della Sera, torna sull'argomento.
E' un federalismo che non sta in piedi "perché si poggia su gambe sbagliate, su un senato federale che non è federale (come i futuri governatori delle regioni hanno capito), e anche perché fabbrica una sistema complessivo di dissennata macchinosità che sarà anche un paradiso di litigi e di conflitti di competenze", cu cui peseranno oltre ad una serie di costi economici ( che nel suo editoriale Sartori torna  sottolineare) anche diversi "costi decisionali", ovvero "il danno provocato da ritardi, non-decisioni e disfunzionalità. E anche questi costi andranno sicuramente a crescere".
"Di questo papocchio devolutivo federale chi vuol essere lieto sia. ma lo sono davvero - si domanda Sartori - nel segreto del loro cuore, i deputati che lo stanno votando?".
E sul tema del federalismo - secondo invece un altro autorevole opinionista , Mario Pirani (ieri su la Repubblica) - si registra una sostanziale mancanza di autocritica per cui "gli errori di ieri generano quelli di oggi. Cosa è,  ad esempio, il criticato voto di astensione di ds e Margherita alla Camera sull'articolo che introduce il Senato federale, se non il punto di arrivo della dissennata Riforma del titolo V della costituzione approvata con 4 voti di maggioranza in chiusura della passata legislatura? In quel momento si è aperta una falla attraverso cui sta passando la devoluzione e lo sfascio dell'impianto costituzionale repubblicano(...) Ora siamo alla resa dei conti (...) ed occorre "un radicale autocritica sul federalismo imputabile alla sinistra," senza la quale l'eventuale ricorso al referendum apparirebbe quanto meno "incoerente".
(sm)
 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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In redazione: Stefano Mirabelli; Giuseppe Schifini
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