Selecting Italy: le Regioni attraggono capitali. Atteso un +48% di investimenti dall’estero nel 2025

mercoledì 5 novembre 2025


Trieste, 5 novembre 2025 (comunicato stampa) Nel 2024 gli investimenti diretti esteri (IDE) sono scesi dell’11% a livello globale, con un calo particolarmente forte in Europa. Ma i segnali 2025 per l’Italia sono promettenti, con un +48% di investimenti stimato sull’anno precedente.

Gli investitori chiedono stabilità politica e regolatoria, procedure chiare e la possibilità di entrare in filiere tecnologiche, energetiche e industriali strategiche. Il tema è anche geopolitico: dazi, sicurezza degli approvvigionamenti e rilocalizzazione delle catene del valore stanno ridisegnando le mappe dell’industria.

“La competizione tra territori del mondo è sempre più intensa e selettiva. In questo scenario globale, l’Italia non può permettersi di restare a guardare. Deve essere protagonista”, ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome e della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nel suo intervento di apertura di Selecting Italy 2025, l’evento dedicato all’attrazione degli investimenti esteri in corso ieri e oggi a Trieste.

Secondo i dati della bilancia di pagamento, l’Italia ha risentito del rallentamento globale degli IDE in entrata, ma le stime preliminari indicano un recupero nel 2025, con un rimbalzo che potrebbe superare i 35 miliardi di dollari, pari a quasi a un +48% sull’anno precedente e in linea con i livelli pre-Covid.

Secondo i dati UNCTAD, dal 2020 al 2024 l’Italia mostra una resilienza migliore rispetto ad altri grandi Paesi europei, come Germania, Spagna e Francia, che nell’ultimo biennio hanno perso attrattività più rapidamente.

“Il 2025 può essere l’anno del riscatto e non è un caso”, ha commentato Fedriga. “Questi risultati sono frutto di una strategia chiara, condivisa, in cui il Sistema Regioni, in sinergia con le Istituzioni centrali, gioca un ruolo decisivo come attore strategico per lo sviluppo economico. Un Sistema che funziona, perché sa unire la forza della prossimità territoriale con una visione aperta e internazionale. E questa sinergia tra livello centrale e regionale è una realtà che si traduce in azioni concrete”.

Il trend dei flussi di investimento evidenzia due elementi chiave: l’Italia è appetibile come piattaforma industriale europea e la partita si gioca sempre più sui territori, non solo a livello centrale.

Sono tre gli ambiti di punta individuati dalle Regioni italiane per la terza edizione di Selecting Italy: deep tech e manifattura avanzatatransizione energetica e tecnologie pulitelife sciences. Si tratta delle filiere in cui già oggi si concentra la parte più qualificata degli investimenti esteri: ricerca e sviluppo, progettazione, componentistica tecnologica, infrastrutture energetiche e intelligenti sono asset su cui gli investimenti esteri già presenti vanno trattenuti e rilanciati. La sfida, infatti, non è solo attrarre nuovi flussi, ma dare continuità ed espansione alle specializzazioni avviate.

Questo allineamento tra domanda degli investitori e offerta industriale dei territori è uno dei messaggi più forti che le Regioni hanno portato a Trieste, di fronte a Ceo e investitori di diversi Paesi tra cui USA, Canada e Giappone

All’evento hanno partecipato Giancarlo Giorgetti, il Ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, il Viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica, Vannia Gava, e il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini.

“Le Regioni sono il livello che rende possibile la messa a terra dell’investimento”, ha concluso Fedriga. “Mettono a disposizione aree produttive pronte, sostengono la formazione della forza lavoro, accompagnano la semplificazione amministrativa, costruiscono filiere territoriali integrate. È l’approccio place-based, cioè basato sulle specificità dei territori: non solo promozione, ma capacità di assorbire capitali e accompagnarli fino alla produzione, alla ricerca e all’innovazione”.