Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Agricoltura: health check della PAC, posizione Regioni

giovedì 20 novembre 2008


L’HEALTH CHECK DELLA PAC

LA POSIZIONE DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME

in allegato il documento in formato pdf 

 

 

A) Proposte di cambiamento al Reg. 1782/2003 (Regime di Pagamento Unico)

 

1. Regionalizzazione/ravvicinamento

Si tratta di scelte che saranno lasciate agli Stati membri per cui si propone di approfondire la questione in un secondo momento.

 

2. Soglie minime di aiuto

Si propone che venga data facoltà allo Stato membro di determinare una soglia minima di erogazione non superiore a 250 euro o ad 1 ettaro di superficie ammissibile. In ogni caso, il risparmio ottenuto dovrà restare nella disponibilità dello Stato che lo ha generato.

 

3. Revisione dell’art. 69

Occorre:

a) introdurre la possibilità di modificare ogni anno le regole applicative, in modo da adeguare progressivamente lo strumento alle esigenze che emergeranno;

b) introdurre la possibilità di applicazione regionalizzata;

 

Successivamente alla chiusura del negoziato, le Regioni si riservano di avanzare delle proposte in ordine all’eventuale applicazione dell’art. 68 (ex 69) e sue modalità di applicazione.

 

Si propone inoltre di richiedere all’Unione Europea la possibilità di utilizzare i titoli attualmente non assegnati della riserva (160 M€/anno) esclusivamente per le finalità di cui all’art. 69.

 

4. Modulazione progressiva obbligatoria

Favorevoli a condizione che:

* le risorse trasferite sullo Sviluppo Rurale siano utilizzate esclusivamente a favore delle aziende agricole;

* la riduzione annuale sia limitata  all’1% non cumulabile (comma 1 dell’art. 7);

* le aliquote progressive siano  limitate  rispettivamente all’1-2 e 3% per le fasce di contributo attualmente previste dal regolamento (comma 2).

 

5. Abolizione degli aiuti accoppiati

Si propone di mantenere l’aiuto specifico per le sementi e per il riso in quanto l’abolizione dell’aiuto accoppiato, in questi specifici casi, potrebbe determinare situazioni particolarmente critiche.

Per quanto riguarda il grano duro, inoltre, è indispensabile la costituzione di un’equivalente rete di sicurezza.

Per quanto riguarda il tabacco si propone di mantenere l’attuale regime di sostegno parzialmente accoppiato sino al 2013.

 

6. Condizionalità

Si chiede l’eliminazione di tutti gli impegni aggiuntivi previsti dall’allegato 3 in quanto costituiscono un evidente aggravio per le aziende agricole che già sopportano un periodo di particolare difficoltà.

 

In subordine si propone di eliminare gli impegni relativi al  “Mantenimento del paesaggio” ed alla “Protezione delle risorse idriche” per le seguenti ragioni:

* determinerebbero delle evidenti sperequazioni tra agricoltori in quanto alcuni di essi sarebbero tenuti a mantenere impegni aggiuntivi rispetto agli altri;

* si ritiene che l’adesione a queste norme debba essere volontaria per garantire una maggior partecipazione da parte degli agricoltori;

* le norme relative alla protezione delle risorse idriche sono di difficilissima applicazione.

 

 

B) Proposte di cambiamento riguardanti l’OCM unica

 

1. Contrari all’abolizione del regime d’intervento in settori che già attualmente vivono un grave stato di crisi, come quello suino.

2. Circa la proposta di abolire le quote latte si rileva quanto segue:

Si ritiene che l’abolizione del regime delle quote latte a partire dal 2015 non sia condivisibile in quanto potrebbe comportare pesanti ripercussione nella filiera latte, soprattutto nei territori più disagiati.

Gli aumenti di quota proposti dalla Commissione devono quindi essere limitati e graduali nel tempo (e comunque non superiori all’1% annuo). In ogni caso occorrerà tener conto a livello europeo dell’esigenza dei singoli Stati, prevedendo aumento differenziato di quota, affiancato ad interventi compensativi soprattutto nei territori più disagiati e possibilmente anche in favore delle aziende che hanno investito nell’acquisto di quote.

La richiesta di un aumento di quota da concentrarsi tutta nel 2009 non è pertanto condivisibile: si ribadisce che le quote aggiuntive, a partire dal 2% già attribuito all’Italia, siano ripartite tempestivamente con le modalità previste dalla legge 119/2003.

3. Abolizione della messa a riposo: favorevoli.

4. Altre misure per i prodotti lattiero caseari

Le Regioni e le Province autonome sono fortemente contrarie all’ipotesi di consentire la trasformazione in formaggi dei caseinati eliminando gli aiuti a burro, latte in polvere e stoccaggio privato dei formaggi a lunga stagionatura in quanto potrebbero determinare conseguenze a livello di mercato.

5. Altri regimi di sostegno: appare opportuno che nella stesura del Regolamento definitivo la Commissione tenga conto della Risoluzione del Parlamento Europeo del 19 giugno 2008 sul futuro del settore ovicaprino in Europa (2007/2192(INI)).

6. Per quanto concerne l’OCM zucchero, per i produttori che hanno proceduto alle semine autunnali nel 2005, prevedere l’estensione dell’applicazione dell’OCM alla campagna di commercializzazione 2010-2011 e quindi del termine della comunicazione da parte delle imprese di trasformazione della eventuale volontà di chiudere lo stabilimento al 31 gennaio 2009.

 

C) Proposte di cambiamento per lo sviluppo rurale

 

Occorre cercare di semplificare l’inserimento nello Sviluppo Rurale dei nuovi obiettivi proposti, unificando le risorse, senza aggiungere agli attuali Programmi approvati nuovi strumenti di programmazione e gestione.

Si propone che il Regolamento consenta chiaramente l’utilizzo delle nuove risorse anche per misure e/o azioni che già tengono conto delle nuove sfide, liberando così risorse per le altre misure del PSR.

E’ necessario che l’Allegato 2 alla proposta di modifica del Reg. 1698/05 sia integrato da maggiori specifiche in riferimento alla gestione delle risorse idriche, in modo da consentire, con certezza, interventi maggiormente efficaci in questo ambito. In particolare per la priorità “Cambiamenti climatici” aggiungere un tipo di operazione con la seguente declaratoria “- Prevenzione stress idrici alle colture agrarie – articoli 26 e 30 – effetti assicurare dotazioni idriche finalizzate esclusivamente al mantenimento delle produzioni e della qualità” e per la priorità “Biodiversità” mantenimento allevamento in zone svantaggiate e di montagna per assicurare la biodiversità dei pascoli – articolo 36 – effetti conservazione di tipi di vegetazione con grande varietà di specie, protezione e manutenzione e formazioni erbose.

Sempre in materia di risorse idriche è necessario che sia data rilevanza alla gestione delle stesse in funzione del mantenimento della qualità (e non incremento delle produzioni) e con essa dell’attività agricola sul territorio.

Si rammenta la necessità di ottenere l’ammissibilità degli oneri IVA a carico degli Enti pubblici anche al fine di uniformare la normativa vigente in materia di FEASR alle regole vigenti per i fondi strutturali (FSE, FESR)

 

 

 

 

Roma, 20 novembre 2008

 

 

doc_cr_p_05_healthcheckpac12112008.pdf