Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Patti territoriali: parere regioni su rimodulazione

giovedì 18 dicembre 2008


in allegato il documento in formato pdf 

 

PARERE DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME sullo schema di decreto interministeriale per l’attuazione dell’art. 8bis del decreto legge 81/07, convertito con modificazioni dalla legge 127/07

Rimodulazione dei Patti territoriali”

 

 

 

Le Regioni e le Province Autonome ritengono necessario portare all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni la problematica relativa alla rimodulazione dei Patti territoriali, in attuazione dell’art. 8bis del decreto legge 81/07, convertito con modificazioni dalla legge 127/07.

Al riguardo, il suddetto art. 8 bis prevede l’adozione di un decreto interministeriale con il previo parere della Conferenza Stato-Regioni per definire i criteri e le procedure per la rimodulazione dei patti.

Come si ricorderà, il primo schema di decreto è stato portato all’attenzione della Conferenza nella riunione del 26 marzo 2008 e comprendeva anche le disposizioni relative ai contratti d’area, che sono poi confluite, su richiesta delle Regioni, in un apposito provvedimento su cui la Conferenza si è già espressa positivamente nella riunione del 20 novembre 2008.

In merito alle risorse dei patti territoriali, invece, dopo un’articolata istruttoria tecnica e politica si è arrivati, come si è detto in accordo con il MISE, alla richiesta di rinvio, per valutare l’ipotesi di un trasferimento diretto dei fondi relativi alle rimodulazione direttamente alle Regioni, in considerazione della regionalizzazione dei Patti territoriali avvenuta a seguito dell’Accordo Stato-Regioni del 2003 sulla programmazione negoziata e delle successive delibere CIPE.

 

Si ritiene utile, comunque, riepilogare le fasi della complessa istruttoria svolta ai fini di una definitiva presa di posizione della Conferenza al riguardo.

 

Iter dell’istruttoria:

-                     Il provvedimento è stato trasmesso alle Regioni per l’espressione del parere il 13.03.2008 in vista della riunione tecnica del 18.03.2008;

-                     Le Regioni hanno istruito il provvedimento in vista della riunione del 18.03.2008, ma il MiSE era assente per cui si è rinviato al 25.03.2008;

-                     In sede di gruppo misto del 25.03.2008 le Regioni hanno prodotto un documento puntuale approvato dalla Commissione politica dello stesso giorno in cui concludeva che “…Pertanto, affinché si possa esprimere un parere favorevole volto a rendere utilizzabili tempestivamente le risorse resesi disponibili le Regioni chiedono che il provvedimento venga modificato sostanzialmente prevedendo secondo le indicazioni di cui ai precedenti punti a) e b) e evitando la previsione di una disciplina di dettaglio in materia di politiche di sviluppo locale”. Il MiSE aveva ritenuto necessario approfondire, insieme alle Regioni, le richieste rappresentate, dichiarandosi disponibile all’apertura di un Tavolo tecnico. In tale riunione era inoltre emersa l’esistenza di un consistente contenzioso, relativamente agli interventi finora attivati dai patti, per cui si era chiesto di conoscere tutti i dati e le informazioni utili per poter valutare adeguatamente la situazione dei patti.

Questa posizione ha determinato come si è detto la proposta di rinvio nella Conferenza del 26 marzo 2008.

 

-                     Successivamente, le Regioni hanno sollecitato più volte il MiSE a fornire le informazioni richieste in occasione della riunione del gruppo misto del 25 marzo. Il MiSE a settembre ha fornito alcune tabelle riepilogative di dati finanziari di difficile comprensione.

-                     La Commissione politica si è espressa nuovamente in maniera chiara nella seduta del 10 settembre 2008, in cui era presente un rappresentante tecnico del MiSE, concludendo come segue: “pur rimanendo in attesa di conoscere i dati mancanti, si ribadisce, nel frattempo, la posizione espressa in passato dalla Commissione Attività produttive e si chiede che le risorse relative ai patti territoriali le quali, per effetto di rinunce e revoche sono oggetto di richieste di rimodulazione, vengano trasferite, accantonata la quota relativa al contenzioso, alla Regione sul cui territorio insiste il patto, per essere utilizzate dalla stessa conformemente alla legislazione ed alla programmazione regionale, anche eventualmente confluendo nel Fondo unico incentivi alle imprese, mediante una modifica normativa da proporre al Governo.”

Al riguardo la Commissione politica aveva dato mandato ai tecnici di proseguire il confronto per acquisire ulteriori elementi sul contenzioso Regione per Regione al fine di pervenire in tempi rapidi allo sblocco delle risorse oggetto di rimodulazione.

Nella seduta tecnica della Commissione del 28 novembre 2008 a cui hanno partecipato i rappresentanti tecnici del MiSE, i tecnici regionali presenti hanno ribadito la loro posizione: il MiSE deve trasferire esclusivamente le risorse che si sono liberate da revoche, rinunce ed economie e che possono essere oggetto di richiesta di rimodulazione dei patti, continuando invece, a portare a termine, in base alle convenzione in service, tutte le pratiche avviate.

Il MiSE, al contrario, non sembra disponibile a procedere come richiesto. Sostanzialmente lo stesso intende subordinare il trasferimento delle risorse per le rimodulazioni al subentro della Regione nella gestione diretta di tutte le pratiche pendenti, ad eccezione di quelle già oggetto di contenzioso. Ciò è impraticabile in quanto presupporrebbe il trasferimento dei carteggi, previa catalogazione e scannerizzazione, di ogni singola pratica, con successiva sicura apertura di contenziosi relativamente all’attribuzione di responsabilità su manchevolezze, interpretazioni, ritardi. Ciò rileverebbe anche sotto il profilo della certezza del responsabile di procedimento che deve essere dato all’utente finale.

 

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Tutto ciò premesso, le Regioni e le Province Autonome  richiedono un confronto urgente con il Governo nella prima Conferenza Stato-Regioni utile per la risoluzione di tale questione.

 

Al riguardo, ribadiscono che gli strumenti della programmazione negoziata, ed in particolare i patti territoriali, sono materia di competenza regionale, in quanto contemplano interventi destinati allo sviluppo locale. Per tale ragione, si è avviato un percorso di regionalizzazione degli stessi che è stato disciplinato già a partire dall’Accordo Stato-Regioni del 2003 e dalle successive delibere CIPE. A seguito di tale regionalizzazione, alcune Regioni hanno scelto di gestire la funzione in forma diretta e altre, in alternativa e sulla base di specifiche convenzioni, hanno esercitato tale funzione utilizzando le strutture del Ministero delle Attività produttive in forma di “service”, per i patti territoriali all’epoca in itinere.

La normativa intervenuta successivamente (legge 127/2007 e legge finanziaria per il 2008), che ha modificato le procedure per le rimodulazioni dei patti territoriali, di fatto non tiene in considerazione la competenza regionale in materia, riaccentrando in capo al Governo la definizione delle modalità per la destinazione delle risorse relative ai patti e per l’indicazione delle priorità di utilizzo delle stesse, pur trattandosi di risorse che afferiscono ad interventi di natura regionale.

Inoltre, tale normativa prevede, disattendendo l’orientamento costante della Corte Costituzionale che dichiara l’illegittimità delle norme che non contemplino l’intesa con le Regioni per la gestione delle risorse in materie di competenza regionale, l’acquisizione del solo parere della Conferenza Stato-Regioni sui provvedimenti attuativi.

L’articolo 43, comma 7bis introdotto dalla legge 133/2008 di conversione del D.L. 112/2008 ha previsto la proroga al 31.12.2009 del termine per il completamento delle iniziative agevolate finanziate a valere sugli strumenti della programmazione negoziata, fissato dall’articolo 1, comma 862 della legge 296/2006.

Il termine per la presentazione delle richieste di rimodulazione rimane fissato al prossimo 31 dicembre 2008, a seguito della proroga disposta con l’articolo 2, comma 191, della legge 244/2007 (finanziaria per il 2008), per cui occorre che lo Stato e le Regioni assumano al più presto una posizione chiara sulla questione e, nelle more, che si disponga una proroga di tale termine al 30 giugno 2009.

 

Per le considerazioni illustrate le Regioni non possono condividere l’impostazione dello schema di decreto interministeriale proposto richiedendo al Governo l’immediata introduzione, nel primo provvedimento legislativo utile, di una norma volta a modificare l’articolo 8bis del decreto legge 81/07, convertito con modificazioni dalla legge 127/07 così formulata:

 

Al comma 3 dell’articolo 8bis del decreto legge 81/07, convertito con modificazioni dalla legge 127/07, dopo le parole: “art. 2 comma 203”, è soppressa la lettera d);

 

Dopo il comma 3 dell’articolo 8bis del decreto legge 81/07, è aggiunto il seguente:3bis. Le risorse impegnate dal Ministero dello sviluppo economico in favore di iniziative imprenditoriali e degli interventi infrastrutturali compresi nei patti territoriali di cui all’articolo 2, comma 203, lettera d) della legge 23 dicembre 1996, n. 662  in essere alla data del 31 dicembre 2007 e risultanti disponibili, a seguito di rinunce, revoche, economie ed accantonamento di una quota destinata alla copertura di oneri derivanti da contenziosi relativi ad interventi attivati dai singoli Patti Territoriali, sono accertate con decreto del Ministero dello sviluppo economico da adottare entro 30 giorni dalla comunicazione dei dati da parte del soggetto responsabile del patto e d’intesa con le Regioni interessate, e trasferite alle Regioni in cui insistono i medesimi patti. Le Regioni autorizzano le rimodulazioni, sulla base della normativa e degli strumenti regionali per lo sviluppo locale, entro i 60 giorni dal decreto di trasferimento delle risorse. Le richieste di rimodulazione dei patti  possono essere presentate al Ministero ed alla Regione entro il 30 giugno 2009”

 

Al comma 6 dell’articolo 8bis del decreto legge 81/07 dopo le parole “nei patti territoriali” inserire le seguenti “fatto salvo quanto previsto dal comma 3bis

 

Al comma 7 dell’articolo 8bis del decreto legge 81/07 dopo le parole “del seguente articolo” inserire le seguenti “fatto salvo quanto previsto dal comma 3bis

 

Al comma 6, lettera b secondo periodo dell’articolo 8bis del decreto legge 81/07, convertito con modificazioni dalla legge 127/07, così come modificato dall’articolo 2, comma 191 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, sono soppresse le parole “i patto ed”;

 

 

Le Regioni inoltre chiedono al Governo che venga assicurato il mantenimento della copertura finanziaria conseguente alle procedure di rimodulazione dei patti territoriali. A tal proposito, segnalano che le tabelle riepilogative dei dati finanziari consegnati in sede tecnica sono di difficile comprensione e richiedono pertanto un chiarimento, anche in merito ad eventuali tagli che siano stati effettuati dopo la sottoscrizione delle convenzioni “in service”.

 

 

Roma, 18 dicembre 2008

doc_cr_p_12b_pattiterritoriali.pdf