Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Ordine del giorno su impianti di biogas e utilizzo agronomico digestati

giovedì 23 settembre 2010


 in allegato il documento in formato pdf

 

 CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

10/086/CR08/C10

ORDINE DEL GIORNO SULL’UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEI DIGESTATI PROVENIENTI DA IMPIANTI DI BIOGAS

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

richiamata

l’attività congiunta condotta dal Mipaaf e dalle Regioni nell’ambito dell’attuazione della direttiva Nitrati che ha portato alla condivisione del Piano Strategico Nazionale Nitrati che fornisce un utile contributo alla chiarezza sul quadro normativo di riferimento per la gestione integrata degli effluenti zootecnici (stoccaggio, trasporto, realizzazione e gestione degli impianti di trattamento);

ricordato

− che la richiesta di uno specifico riconoscimento delle valenze agronomiche e ambientali dell’utilizzo del digestato in sostituzione dei fertilizzanti minerali è stata formalmente presentata al Mipaaf a far tempo dalla seconda metà del 2007, sotto forma di modifica del DM 7 aprile 2006 “Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di cui all'articolo 38 del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152”;

 

− che il Mipaaf ha condiviso con le Regioni una proposta di modifica del DM 7 aprile 2006 riferita alle caratteristiche dei digestati e condizioni per il loro utilizzo che è stata trasmessa al MATTM sotto forma di Allegato IX al citato DM;

 

considerato che

da subito è stato rappresentato il carattere di urgenza della proposta di modifica, quale possibile e concreta risposta, realmente applicabile dalle aziende agricole, al contestuale parallelo percorso di attuazione della direttiva nitrati (Programmi d’Azione regionali);

l’opportunità di recepire la modifica è stata costantemente ribadita anche a margine del procedimento di richiesta alla Commissione U.E. di deroga ai limiti della direttiva nitrati, avviato nel 2008 e attualmente in corso;

il digestato, a seguito delle profonde modificazioni chimico-biologiche che avvengono durante la digestione anaerobica, assume spiccate proprietà fertilizzanti e può sostituire totalmente o parzialmente i fertilizzanti chimici se utilizzato secondo le corrette pratiche agronomiche di distribuzione (sia per quanto riguarda le modalità che i periodi);

nel caso di zone vulnerabili, a maggior tutela dell’ambiente e della qualità dell’aria e delle acque, il digestato potrà essere utilizzato in totale sostituzione dei fertilizzanti chimici (es. urea) - e quindi a bilancio di coltura - solo se risponde a precise caratteristiche di caratterizzazione ed efficienza, tali da conferire al digestato proprietà simili a quelle dei fertilizzanti azotati (es. urea) e quindi “ proprietà sostitutiva”;

ritenuto

che l’utilizzo del digestato in agricoltura, oltre all'opportunità di utilizzo di un fertilizzante “naturale” offre la possibilità di una forte riduzione degli impatti prodotti dall’attività agricola;

evidenziato che nell’allegata Scheda tecnica è illustrata la proposta di l’utilizzo del digestato a bilancio dell’azoto (equiparandolo al fertilizzante minerale) in presenza di ben precise condizioni (contenuto di azoto ammoniacale > 70% ed efficienza di distribuzione > 90%, previsione di copertura degli stoccaggi e distribuzione con sistemi ad iniezione, fertirrigazione o equivalenti).

evidenziato

che le positive valenze del digestato si estendono ben oltre la “direttiva nitrati” 91/676/CEE del 21 dicembre 1991, permettendo di estendere la sostenibilità ambientale delle attività agricole e zootecniche anche nei confronti della qualità dell’aria, considerando le prescrizioni imposte dalle relative Direttiva Europee (Direttiva 2001/81/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2001, relativa ai limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti atmosferici - SO2, NOx, COV, NH3- e Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008 relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa);

chiede

1) la modifica del DM 7 aprile 2006 finalizzata all’accoglimento della proposta tecnica di utilizzo del digestato allegata al presente documento sotto forma di scheda tecnica

2) una rapida e positiva condivisione delle modifiche in particolare con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, oltreché con Ministeri delle Infrastrutture e trasporti, dello Sviluppo Economico e della Salute.

 

Roma, 23 settembre 2010

Allegato

SCHEDA TECNICA

UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEI DIGESTATI PROVENIENTI

DA IMPIANTI DI BIOGAS

La richiesta di uno specifico riconoscimento delle valenze agronomiche e ambientali dell’utilizzo del digestato in sostituzione dei fertilizzanti minerali è stata formalmente presentata al Mipaaf a far tempo dalla seconda metà del 2007, sotto forma di modifica del DM 7 aprile 2006 “Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di cui all'articolo 38 del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152”.

Da subito è stato rappresentato il carattere di urgenza della proposta di modifica, quale possibile e concreta risposta, realmente applicabile dalle aziende agricole, al contestuale parallelo percorso di attuazione della direttiva nitrati (Programmi d’Azione regionali).

L’opportunità di recepire la modifica è stata costantemente ribadita anche a margine del procedimento di richiesta alla Commissione U.E., di deroga ai limiti della direttiva nitrati, avviato nel 2008 e attualmente in corso.

Il digestato, a seguito delle profonde modificazioni chimico-biologiche che avvengono durante la digestione aanerobica, assume spiccate proprietà fertilizzanti e può sostituire totalmente o parzialmente i fertilizzanti chimici se utilizzato secondo le corrette pratiche agronomiche di distribuzione (sia per quanto riguarda le modalità che i periodi).

Nel caso di zone vulnerabili, a maggior tutela dell’ambiente e della qualità dell’aria e delle acque, il digestato potrà essere utilizzato in totale sostituzione dei fertilizzanti chimici (es. urea) - e quindi a bilancio di coltura - solo se risponde a precise caratteristiche di caratterizzazione ed efficienza, tali da conferire al digestato proprietà simili a quelle dei fertilizzanti azotati (es. urea) e quindi “proprietà sostitutiva”.

Si formula pertanto la proposta tecnica di utilizzo del digestato a bilancio dell’azoto (equiparandolo al fertilizzante minerale) in presenza di ben precise condizioni (contenuto di azoto ammoniacale > 70% ed efficienza di distribuzione > 90%, previsione di copertura degli stoccaggi e distribuzione con sistemi ad iniezione, fertirrigazione o equivalenti).

Qualora la gestione agronomica del digestato non soddisfi le suddette condizioni il suo utilizzo rientra nei limiti contemplati dalla normativa vigente con i conseguenti valori di efficienza previsti.

Di fatto tale ipotesi consente di mantenere (ed effettivamente raggiungere) gli obiettivi della Direttiva nitrati 91/676/CEE del 21 dicembre 1991 (qualità delle acque) con modalità applicabili da parte delle imprese agricole, anche sotto il profilo della sostenibilità economica.

Va sottolineato che le positive valenze del digestato si estendono ben oltre la “direttiva nitrati”, permettendo di estendere la sostenibilità ambientale delle attività agricole e zootecniche anche nei confronti della qualità dell’aria, considerando le prescrizioni imposte dalle relative Direttiva Europee (Direttiva 2001/81/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2001, relativa ai limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti atmosferici - SO2, NOx, COV, NH3- e Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008 relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa).

Anche sotto il profilo della conservazione della sostanza organica nei suoli, il digestato risulta avere caratteristiche decisamente più idonee per un maggiore stoccaggio del carbonio, in misura più efficace e migliore rispetto all’effluente di allevamento tal quale.

Per quanto riguarda gli aspetti sanitari, sono riconosciute le caratteristiche di una migliore tutela della salute pubblica e di una sostanziale prevenzione di potenziali aspetti odorigeni

Le positive valenze di sostenibilità ambientale legate ai processi di digestione anaerobica applicati alle attività agricole e alla loro successiva utilizzazione agronomica passano necessariamente attraverso una corretta considerazione del “digestato”, con piena consapevolezza di tutte le sue migliorate caratteristiche rispetto a fertilizzanti minerali e a effluenti di allevamento al tal quale, nonché delle importanti implicazioni ambientali legate al suo utilizzo.

In particolare una completa caratterizzazione del digestato considera i seguenti aspetti:

 proprietà fertilizzanti che ne giustificano l’utilizzo;

 impatto odorigeno;

 aspetti igienico-sanitari;

 aspetti di protezione dell’ambiente.

 

Sotto il profilo igienico sanitario, la distribuzione di materiale organico stabilizzato a seguito di digestione anaerobica assicura maggiore sicurezza nei confronti della popolazione, grazie a un contenuto decisamente più basso - e, soprattutto, non significativo negli effetti e nelle conseguenze - di microrganismi patogeni potenzialmente pericolosi per la salute pubblica.

Per quanto riguarda gli aspetti di protezione dell’ambiente, l’impiego del digestato in agricoltura rispetto all’effluente di allevamento tal quale, oltre che l’opportunità di utilizzo di un fertilizzante “naturale” e la possibile sostituzione di concimi minerali di sintesi, offre la possibilità di una forte riduzione degli impatti potenziali derivanti dall’attività agricola intensiva.

In particolare previene l’emissione di gas climalteranti quali:

• anidride carbonica

• metano

• protossido di azoto

 

Contribuisce anche al controllo dell’emissione di ammoniaca di origine agricola in atmosfera, prevenendo la formazione di particolato secondario (PM10)

Conclusioni

La modifica del DM 7 aprile 2006 presuppone una positiva condivisione in particolare con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, oltreché con Ministeri delle Infrastrutture e trasporti, dello Sviluppo Economico e della Salute.

Peraltro le positive e plurime valenze del digestato rispetto all’effluente tal quale e sotto i vari profili, sembrano poter soddisfare le diverse competenze coinvolte, assicurando obiettivi di pubblico e generale interesse (ambiente, salute,..).

230910biogas.pdf