[Comunicato stampa Giunta regionale Basilicata]
Presidente Bardi su Recovery fund
martedì 10 novembre 2020
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Relazione del Presidente Vito Bardi
Siamo tutti consapevoli delle difficoltà del momento presente. La pandemia da Covid 19 continua ad imperversare. Dopo qualche mese di calma apparente siamo chiamati a fronteggiare l'acuirsi della pandemia, dovendo farci carico di ritardi e criticità strutturali ereditati dal passato, che spesso si tendono a sottovalutare, e che se invece considerati adeguatamente darebbero ben altro conto dell'impegno posto in essere per gestire questa emergenza. Un tema, l'emergenza sanitaria, sul quale ci siamo più volte soffermati offrendo, in modo ricorrente, le dovute informazioni e dando conto dell'evolversi delle decisioni e delle azioni messe in campo per contrastare questa pericolosa insidia motivo di preoccupazione per l'intera comunità, oltre che di sofferenza e talvolta di dolore per non poche famiglie lucane.
Al contempo l'evento Covid 19 ha acuito ed amplificato le criticità, messo a nudo lacune strutturali, non solo del sistema sanitario ma anche di quello economico: divari territoriali, divari sociali, debolezze del sistema produttivo. La sospensione di gran parte delle attività lavorative e dell'offerta di beni e servizi, durante il lockdown, ha infatti gravemente colpito anche settori non in declino, che erano in una fase di espansione significativa, come la filiera dell'economia della cultura e del turismo. Un colpo gravissimo ha altresì subito il manifatturiero e soprattutto il settore automobilistico, su cui si è basata molto della capacità di ripresa dell'economia regionale nelle fasi di crisi che hanno segnato l'economia internazionale e nazionale dal 2007 ad oggi. Così come hanno subito rilevanti perdite settori come i trasporti e il commercio. Nuove criticità si associano dunque a problematiche ormai strutturali, a partire dallo spopolamento.
Le analisi forniteci dalla Svimez a tal proposito ci restituiscono uno scenario, in gran parte noto, e comunque preoccupante, i cui termini è utile riepilogare:
un saldo naturale divenuto negli anni sempre più deficitario, unitamente a consistenti emigrazioni di cittadini italiani che hanno determinato un calo della popolazione totale anche nei centri urbani della Basilicata. I comuni delle aree interne collinari e montane sono investiti, come noto, più di altri da questo processo. In questi centri ad un saldo tra nascite e morti che diviene sempre più negativo si è affiancato e si affianca un saldo migratorio negativo. Accanto a queste dinamiche si registra anche la diminuzione costante del numero delle nascite e un importante processo di invecchiamento che sta accentuando anche la tendenza alla senilizzazione del mondo del lavoro in tutte le sue figure professionali.
Il quadro delle criticità che è dinanzi ai nostri occhi è dunque ben più articolato di quanto già non lo fosse ad inizio del nostro mandato a causa, come evidenziato, degli effetti conseguenti all'epidemia Covid 19. I dati che mi sono stati forniti sulla base delle prime
valutazioni Istat sono sin troppo eloquenti. Si tratta di valutazioni che fanno riferimento alle prime fasi di emergenza che, come noto, hanno determinato la sospensione dal lavoro in molteplici ambiti con effetti così sintetizzabili:
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- di far fronte all'eccezionalità degli eventi in atto attraverso un aggiustamento strutturale del modello di sviluppo, che dovrà essere declinato nei territori, tenendo conto dell'esigenza di colmare i gap economici ed infrastrutturali tra le aree del Paese, di conservare e proteggere le risorse ambientali, paesaggistiche e l'attivazione di tutte le risorse sociali, culturali e produttive;
- di recuperare la dimensione regionale nella programmazione delle risorse del Next generation nella consapevolezza che occorrono piuttosto che interventi gestiti solo su scala nazionale ed europea, interventi territoriali in grado di agire capillarmente per
costruire reti, opportunità, condizioni per il cambiamento, soprattutto per le piccole e microimprese, su cui si fonda il tessuto produttivo dell'economia regionale,Successivamente, dopo che il 13 ottobre, Camera e Senato hanno approvato le Risoluzioni della Commissione sulla proposta delle Linee guide per la definizione del Piano nazionale di ripresa e di resilienza, nella Conferenza delle Regioni del 22 ottobre con il Ministro per gli Affari europei, al fine di assicurare un'ampia concertazione nella programmazione degli interventi è stato chiesto a tutte le Regioni di provvedere a stilare elenchi di progetti di interesse per ciascuna regione secondo tempistica e modalità stabilite dal Governo Nazionale.5
- In questa prospettiva è stato chiesto alle varie articolazioni pubbliche regionali di focalizzare l'attenzione per predispone schede progetti a valere sulle interrelazioni in atto tra Conferenza delle Regioni e relative Commissioni e il Dipartimento Politiche europee presso la Presidenza del Consiglio. Un lavoro di ricognizione propedeutico per la predisposizione dei progetti strategici regionali, a valere sul programma Next Generation Eu e/o su risorse alternative, quali i Fondi del Quadro finanziario pluriennale 2021/27 e altri fondi europei e nazionali. Su tali basi è stato redatto un elenco di schede progettuali secondo le richieste della Conferenza delle Regioni articolata per missioni:
- c. la necessità di garantire un ruolo attivo delle Regioni nei processi di formazione delle decisioni di politica economica, considerato che l'autonomia differenziata è intervento assunto nell'Area Prioritaria (n. 4) del Programma Nazionale di Riforma 2020, approvato dal Parlamento nazionale nella seduta del 29 luglio 2020, in quanto diretta a dare attuazione alle raccomandazioni del Consiglio Europeo concernente l'incremento di efficienza e responsabilità della Pubblica Amministrazione.
Missione 1 Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, su cui abbiamo avanzato proposte per circa 316 milioni di euro.
Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica con proposte che ammontano a 5 miliardi e 641 milioni circa.
Missione 3 Infrastrutture per la mobilità con una proposte che ammontano a 2 miliardi e 920 milioni circa.
Missione 4 Istruzione, formazione, ricerca e cultura per un ammontare di 74 milioni di euro.
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Missione 5 Equità sociale, di genere e territoriale, con proposte che cubano 468 milioni di euro
Missione 6 Salute per un importo di circa 144milioni.
Il dettaglio delle schede predisposte sarà reso disponibile con uno specifico allegato.
In questo orizzonte per svolgere efficacemente questi compiti nei tempi dettati dall'urgenza di far fronte alle necessità emerse, essendo necessari impegni straordinari e la collaborazione di vari uffici per definire inventari progettuali e analisi dettagliate dei programmi comunitari e delle Linee guida per la attuazione, è stato costituito un gruppo di lavoro, coordinato dal mio Consigliere scientifico dr. Leonardo Cuoco, con il compito di stilare proposte di progetti strategici di interesse prioritario per la Basilicata, da presentare, dopo l'approvazione della Giunta regionale, al Governo nazionale, per la definizione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
La ricognizione dell'inventario progettuale ad oggi acquisito cuba circa 9 miliardi e mezzo e consente di presentarci ai tavoli di confronto con una prima base di proposte. E' del tutto evidente che sulla base delle risorse che verranno effettivamente assegnate alla Basilicata, cui dovrebbe affluire una quota di spesa ordinaria pari almeno al peso percentuale della popolazione, si procederà poi ad una definitiva selezione delle priorità di intervento e quindi all'indicazione delle iniziative progettuali considerate assolutamente prioritarie e strategiche per la ripresa. Siamo dunque all'inizio di un iter.
E siamo evidentemente aperti a qualunque contributo coerente con gli obiettivi del Piano nazionale di resilienza e ripresa.
Va altresì considerato che le proposte saranno oggetto di esame da parte delle Commissioni istruttorie della Conferenza Stato Regioni e di gruppi di lavoro tematici, così da condividere il lavoro istruttorio con la possibilità appunto di integrare e/o modificare le stesse tenendo conto — come ribadito dalla Conferenza delle Regioni, della necessità di fare presto, varando progetti credibili e cantierabili (la velocità di programmazione ed esecuzione è considerata da tutti fondamentale).
Il volume di risorse che dovrebbero dunque affluire, per quanto non ancora chiaramente definito, potrebbe essere tale da consentire alla Regione non solo di riaprire la questione del completamento dei cicli infrastrutturali del passato (quali le infrastrutture irrigue) ma anche di progettare, ed avviare l'attuazione — di una nuova trama infrastrutturale
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incardinata sull'intreccio delle preesistenti reti fluviali nord-sud con nuove reti est — ovest, superando così anche la condizione di separatezza delle due principali città lucane Potenza e Matera. Nella soluzione di questo nodo infatti non è in gioco solo il ruolo delle due città bensì il raccordo con i rispettivi hinterland e le aree di gravitazione, che ne sono i potenziali beneficiari. Più in generale L'attuazione di principi quali la transizione digitale e la transizione verso un green deal europeo, così come il varo di politiche integrate territoriali di sviluppo e di coesione sociale e territoriale costituiscono la principale sfida da affrontare per superare questo momento difficile e far ripartire i territori e dunque il Paese.
Si apre dunque un'opportunità storica per la Basilicata: quella di contrastare le tendenze del passato ed avviare un nuovo ciclo. Rispetto a questi nuovi scenari la Regione Basilicata è chiamata di conseguenza ad operare lungo due direttrici, tra loro fortemente interrelate, consistenti nell'avvio dell'iter per la predisposizione del Piano strategico così come previsto dallo Statuto, sulla base degli obiettivi e le azioni contenute nella mia Relazione programmatica, e nella messa a punto di una proposta funzionale per attivare formalmente i tavoli di interrelazione tra strutture regionali e Commissioni istituite dalla Conferenza delle Regioni ed aprire quel negoziato.
Si tratta in definitiva di:
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