[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Immigrazione: Fedriga, difendiamo pratica riammissioni in Slovenia

mercoledì 3 febbraio 2021


Trieste, 3 feb - "Questa Amministrazione regionale è
intenzionata - come ha già fatto in passato - a difendere la
pratica delle riammissioni nella vicina Slovenia. Una procedura
che rispetta pienamente sia i principi della Costituzione
italiana che quelli del diritto internazionale. Se un immigrato,
entrato irregolarmente in Slovenia, vuole fare domanda di
protezione perché si trova in una situazione di pericolo, può
farlo tranquillamente perché si trova in un Paese europeo dove
sono garantiti tutti i diritti fondamentali. Se così non fosse,
stiamo affermando che Lubiana non garantisce i diritti e le
libertà fondamentali e pertanto non dovrebbe far parte
dell'Unione europea".

Lo ha affermato questa mattina in Consiglio regionale il
governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga
rispondendo a una interrogazione a risposta immediata.

"Negare la possibilità di effettuare le riammissioni significa
aggirare le normative con l'obiettivo non di proteggere le
persone che si trovino in uno stato di pericolo, bensì con quello
di mandarle in un altro Paese. Questo modo di intendere la
protezione - ha affermato Fedriga - devasta ogni principio di
legalità".  

"Come presidente del Friuli Venezia Giulia voglio inoltre
esprimere solidarietà alle Repubbliche di Slovenia e di Croazia -
ha aggiunto il governatore - per gli attacchi immotivati e falsi
che hanno ricevuto e per le strumentalizzazioni di cui sono state
oggetto. Si tratta di Paesi democratici, che fanno parte di un
processo europeo, dove non viene limitato alcun tipo di diritto o
di libertà né ai residenti né a chi vi arriva anche in modo
illegale".

"Esprimo infine la mia massima vicinanza alle forze dell'ordine
italiane che sono state accusate, senza alcun motivo e con un
palese stravolgimento della realtà, di presunte pratiche
illegittime. Ritengo - ha concluso Fedriga - grave e diffamante
questo attacco alle donne e agli uomini della Polizia di Stato".
ARC/RT/ep