[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
BALNEARI. PROTESTA A ROMA. ZAIA, “SIAMO CON LORO. LA LEGGE VA MODIFICATA. A RISCHIO UN ASSET FONDAMENTALE DEL TURISMO E DELLA NOSTRA ECONOMIA”

giovedì 10 marzo 2022


 

“I rappresentanti delle imprese balneari che stanno manifestando a Roma hanno ragione: le Regioni e i Comuni stanno dalla loro parte. Il Veneto, capitale delle vacanze italiane, di sicuro e con tutta la convinzione possibile. Si rischia di abbattere uno degli asset più forti del turismo italiano”.

 

Così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, esprime il suo appoggio alle Associazioni di categoria dei balneari Sib e Fiba, che stanno manifestando a Roma.

 

“L’ho detto e non cambio idea – prosegue Zaia - solo riconoscendo il valore aziendale e l’indennizzo degli investimenti ai concessionari uscenti si possono tutelare realmente le imprese storiche che hanno creato e contraddistinto l’offerta balneare di qualità, nazionale e della Costa Veneta in particolare. Non siamo mai stati contrari alle gare, ma riteniamo che sia necessario garantire l’ammortamento e la valorizzazione dell’esperienza professionale: elemento imprescindibile per scrivere il futuro delle concessioni demaniali. Parliamo di un patrimonio materiale e immateriale che dal 2024 rischia di essere perduto, cancellando così una pagina importante delle nostre spiagge e la forza del nostro turismo ricreativo”.

 

“Lasciare al gestore storico una sorta di avviamento di impresa è il riconoscimento del lavoro fatto negli anni in Veneto – rimarca Zaia –. Parliamo di un comparto composto da oltre 660 insediamenti che versa allo Stato oltre 10 milioni di euro di canone all’anno. Non è assolutamente accettabile che nel provvedimento sulle concessioni approvato dal Governo compaia solamente il concetto residuo di ammortamento. In Veneto gli imprenditori hanno sempre investito milioni di euro nelle proprie attività, fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare e per questo motivo la Regione intende continuare a fare la sua parte chiedendo una correzione della norma”.