[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
PIANO FAUNISTICO VENATORIO. ASSESSORE CORAZZARI, “VIA LIBERA DA PARTE DEL GOVERNO NON È FRUTTO DEL CASO O DI FAVORITISMI MA DI LAVORO TRASPARENTE E ACCURATO”

venerdì 1 aprile 2022


 “Il risultato non è frutto del caso, della buona sorte o di presunti favoritismi. Questo risultato, il via libera senza rilievi da parte del Governo del Piano faunistico venatorio regionale 2022-2027, approvato con legge regionale 2/2022, è la logica conseguenza di un lavoro realizzato bene, di un lungo percorso nel quale sono stati curati tutti i dettagli e soprattutto completamente trasparente”. Con queste parole l’assessore regionale alla Caccia Cristiano Corazzari commenta il benestare da parte del Consiglio dei Ministri alla legge della Regione del Veneto n.2 del 28 gennaio 2022 Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993 n.50 Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio.

 

“È l’esito di un lavoro di squadra svolto da tutti e a tutti i livelli e per questo rinnovo il mio ringraziamento a quanti si sono impegnati per raggiungere l’obiettivo – prosegue Corazzari - Noi eravamo certi del risultato anche perché le controdeduzioni alla proposta di impugnativa verso la Corte Costituzionale sono state semplici da predisporre e non ci hanno trovati impreparati proprio perché l’accuratezza e la trasparenza si sono rivelate vincenti e hanno fornito risposte adeguate. Il lavoro però non è terminato, anzi è solo alle prime battute. Il Piano faunistico venatorio regionale 2022-2027, avallato ieri dal Governo, necessita, per la completa implementazione, di una miriade di provvedimenti attuativi che saggiamente, il legislatore regionale, ha lasciato alla Giunta Regionale”.

 

“L’obiettivo è quello di far ripartire tutto il mondo faunistico venatorio nel corso del prossimo quinquennio – conclude l’assessore regionale alla Caccia - Basti ricordare, solo per indicarne alcuni, il totale rinnovo degli organi direttivi degli Ambiti Territoriali Caccia e delle Riserve Alpine con rinnovati criteri di rappresentatività locale, la riapertura della possibilità di chiedere la sottrazione dei fondi alla caccia, il rilancio del comparto degli istituti venatori privati che oltre ad avere un interesse venatorio sono importanti protagonisti nella salvaguardia della biodiversità e rappresentano un significativo impulso allo sviluppo dell’economia turistica locale”.