[Comunicato stampa Giunta regionale Sardegna]
SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE, DALLA FINANZIARIA OLTRE QUATTRO MILIARDI. IL PRESIDENTE SOLINAS: “RISORSE IMPORTANTI PER RISPONDERE AI BISOGNI DI CURE E ASSISTENZA DEI SARDI”

giovedì 2 febbraio 2023


Cagliari, 2 febbraio 2023 – Quattro miliardi di euro per la sanità e assistenza sociale nel 2023, la voce più consistente della legge Finanziaria 2023 – 2025 approvata ieri in Consiglio regionale, che solo per l’anno in corso stanzia complessivamente risorse per oltre 10 miliardi. “Con questa legge Finanziaria – dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas – confermiamo gli impegni presi, a partire dall’incremento del Fondo sanitario regionale per 196 milioni di euro nel triennio, di cui cinquantasei per l’anno in corso. Abbiamo inoltre messo in campo tre milioni di euro per l’incremento del volume delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali attraverso le prestazioni aggiuntive, per l’abbattimento delle liste d’attesa. Risorse che saranno da subito disponibili per rispondere ai bisogni di cure e assistenza dei cittadini”.

Il Presidente richiama inoltre lo stanziamento di 10 milioni di euro per la perequazione dei Fondi contrattuali del personale, medico e del comparto, di tutte le aziende sanitarie dell’Isola: “Una misura che riporta equità nei trattamenti economici – sottolinea – risolvendo un’anomalia che si trascinava da oltre vent’anni”.

Finanziati tutti i progetti in essere per la medicina territoriale per un importo complessivo di cinquanta milioni di euro nel triennio. “Ospedale e territorio devono essere visti come un sistema di vasi comunicanti. Il mancato funzionamento di uno o dell’altro determina l’inefficienza dell’intera macchina”, dichiara l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria.

Oltre all’istituzione delle Uca (le Unità di continuità assistenziale), per cui sono stati indicati nella Finanziaria 3 milioni di euro nell’anno in corso) sono diverse le misure previste per la sanità territoriale. “Parliamo di importanti risorse che contribuiranno all’applicazione del DM 77, con l’apertura delle case e degli ospedali di comunità e alla riorganizzazione della medicina territoriale con l’ammodernamento e il potenziamento dell’attuale continuità assistenziale, da attuare alla luce dell’ultimo accordo collettivo nazionale e dopo aver contrattato il nuovo accordo integrativo regionale (AIR) con le rappresentanze sindacali”, sottolinea l’assessore della Sanità. “Inoltre, come avevamo stabilito – precisa l’esponente della Giunta – abbiamo previsto risorse per incentivare i medici di medicina generale a ricoprire incarichi in sedi classificate come disagiate e disagiatissime. Siamo inoltre in procinto di contrattare un nuovo accordo integrativo regionale per il potenziamento dell’offerta anche attraverso un innalzamento, su base volontaria, del massimale dal 1.500 a 1.800 pazienti, così come previsto dall’ultimo accordo collettivo nazionale”.

Via anche all’abbattimento delle liste d’attesa ambulatoriali con la riorganizzazione territoriale dei Cup: “Un efficientamento – spiega l’assessore Doria – che andrà a riorganizzare la mappa delle prestazioni erogate con un’offerta che tenga conto del quadro epidemiologico e che ci consenta di rafforzare l’assistenza specialistica con criterio, a seconda delle reali necessità del territorio. Basta con i viaggi di centinaia di chilometri per poter ricevere assistenza”.

Prevista anche l’istituzione del Cup dedicato per i pazienti oncologici, nell’impronta di quanto previsto dal nuovo piano oncologico nazionale 2023-2027, “Per rispondere in maniera più puntuale alle necessità peculiari dei pazienti oncologici a cui deve essere, giustamente, riservata una corsia preferenziale”, precisa l’esponente della Giunta con un richiamo alla strategia per l’abbattimento delle liste d’attesa chirurgiche per le patologie oncologiche: “Per consentire di ottenere un rapido abbattimento dei tempi di attesa per il trattamento chirurgico delle patologie oncologiche ho dato mandato ai direttori generali delle aziende di provvedere ad una ridistribuzione temporanea degli spazi operatori tra le unità operative chirurgiche dando maggiori spazi a quelle con liste di attesa lunghe per la patologia oncologica salvaguardando, ovviamente, le patologie tempo dipendenti”. (vm)