Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 065 del 04.05.2023 - Interrogazione: riorganizzazione del sistema di accoglienza dei migranti

venerdì 5 maggio 2023


Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 065 del 04.05.2023

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INTERROGAZIONE

PRESIDENTE. Il senatore Giorgis ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-00405 sulla riorganizzazione del sistema di accoglienza dei migranti, per tre minuti.

GIORGIS (PD-IDP). Signor Ministro, noi siamo ancora in attesa di sapere come lei e il suo Governo pensiate di dare seguito alle parole pronunciate all'indomani della tragedia di Cutro e come pensiate, dunque, di garantire protezione a chi fugge, ad esempio dalla Siria, dall'Afghanistan o dagli altri Paesi attraversati da guerra e carestie; in quale modo pensiate di provare a rimuovere le cause di viaggi pericolosi e in condizioni inumane e degradanti. Naturalmente vorremmo sapere come pensiate di valorizzare l'impatto positivo che l'immigrazione può avere sul nostro sistema economico e sociale, se adeguatamente governata.

Nell'attesa di una risposta e di una più seria e lungimirante politica di immigrazione, che non si limiti ad aumentare l'irregolarità e il contenzioso, come fa il decreto-legge che avete approvato, oggi, anche alla luce del confronto avviato tra Governo e Conferenza delle Regioni lo scorso 27 aprile e degli impegni che il Governo in tale sede ha assunto per rispondere alle molte e serie criticità dell'attuale situazione, le chiediamo innanzitutto di sapere: in quali tempi il Governo provvederà all'istituzione di un tavolo di coordinamento permanente tra Stato e Regioni per condividere informazioni e attività necessarie a realizzare adeguate forme di accoglienza?

Quali misure il Governo intende adottare al fine di realizzare un'equa distribuzione dei migranti sul territorio nazionale in un'ottica di leale collaborazione, comune responsabilità e piena trasparenza, come previsto dall'accordo tra Stato, Regioni ed enti locali del 2014, riconfermato nel 2016?

Le chiediamo inoltre di sapere quali misure intenda adottare per garantire l'effettiva realizzazione di un moderno sistema di accoglienza diffusa, adeguando, di conseguenza, i contenuti economici dei capitolati di gara per i posti nei centri di accoglienza straordinaria (CAS) e la dotazione dei posti nel sistema accoglienza integrazione (SAI), anziché procedere all'allestimento di inefficaci e dispendiosi grandi centri di accoglienza e di altrettanto inefficaci e di dubbia legittimità costituzionale centri di permanenza per il rimpatrio (CPR).

Infine, signor Ministro, le chiediamo di sapere quali misure intenda adottare per rafforzare il sostegno economico ai Comuni per l'assistenza ai minori non accompagnati, la cui distribuzione nel territorio deve essere comunque riconsiderata in termini di equità, sostenibilità e soprattutto efficacia dei servizi di accoglienza, formazione e, quindi, integrazione.

PRESIDENTE. Il ministro dell'interno, prefetto Piantedosi, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

PIANTEDOSI, ministro dell'interno. Signora Presidente, a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, deliberato dal Governo lo scorso 27 aprile, ho incontrato con il Ministro per la protezione civile e il Commissario per l'emergenza i Presidenti delle Giunte regionali in sede di Conferenza delle Regioni per un primo confronto sugli strumenti derogatori consentiti dall'ordinanza di protezione civile ai fini della gestione dei flussi migratori.

Informo che, dopo le 16 Regioni e Province autonome che hanno firmato l'intesa, anche la Regione Campania e la Valle d'Aosta hanno comunicato la loro adesione, con la conseguente estensione nei rispettivi territori delle disposizioni dell'ordinanza e dei poteri commissariali.

Nel citato incontro è stato condiviso un approccio orientato a un'accoglienza il più possibile capillare sul territorio nazionale, in grado di meglio contenere l'impatto dei flussi sui territori. Si tratta di un modello che, anche nelle mie precedenti esperienze professionali - ci tengo a dirlo - ho sempre inteso valorizzare, avendo personalmente curato la chiusura di grandi centri a cui fa riferimento l'interrogante, a partire da quello di Mineo a Catania, di Cona a Venezia e di Castelnuovo di Porto, solo per fare degli esempi. Segnalo peraltro che anche oggi tale modello costituisce l'ordinaria modalità di organizzazione delle strutture della rete del sistema di accoglienza e integrazione e dei centri straordinari di accoglienza dedicati ai richiedenti protezione internazionale.

Alla data odierna, infatti, i posti in strutture che sono sotto le 50 unità rappresentano il 70 per cento del totale dei centri di prima accoglienza; quindi, non so dove siano questi grandi centri!

Proprio in un'ottica di ulteriore implementazione di un sistema capillare, in grado di attenuare l'impatto dell'accoglienza sui territori, stiamo rivedendo il vigente capitolato ministeriale per razionalizzare i servizi previsti, adeguandone i relativi costi.

In questo quadro ritengo essenziale mantenere sempre aperto il confronto con le Regioni, che potrà realizzarsi in sede di tavolo tecnico per il coordinamento permanente con i rappresentanti regionali, allargato alla partecipazione del commissario delegato all'emergenza.

Per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati, lo stesso commissario e la protezione civile stanno lavorando al fine di incrementare i posti dedicati ai minori, con il necessario coinvolgimento dei sindaci, come prevede la legislazione in materia.

Sono tutte iniziative rivolte a gestire in modo ordinato e sostenibile la presenza dei migranti sul territorio nazionale nell'interesse dei cittadini e delle loro comunità, senza per questo rinunciare in alcun modo all'obiettivo di ridurre il più possibile le partenze dirette in Italia.

Sul piano internazionale, centrale in questo preciso momento storico, è il nostro rapporto bilaterale con la Tunisia. È questa un'azione che impegna l'intero Governo e che vede in prima fila il mio Ministero, l'essenziale apporto del ministro Tajani e il ruolo guida del presidente Meloni. Ho avviato da subito un proficuo dialogo che il nuovo Ministro dell'interno tunisino che incontrerò a breve (già forse la prossima settimana) per mettere in campo azioni condivise per ridurre la pressione migratoria da quel Paese. Domani si riunirà il gruppo di lavoro italo-tunisino per la lotta all'immigrazione irregolare. L'impegno bilaterale si salda con la nostra azione a livello europeo, e in tale ottica abbiamo contribuito al buon esito della missione svolta dal commissario per gli affari interni Johansson a Tunisi, lo scorso 27 aprile, proprio per facilitare il dialogo tra il Paese africano e l'Europa.

Pertanto - lo ripeto ancora una volta - l'obiettivo prioritario del Governo resta quello di ridurre i flussi in entrata e su questo continueremo ad operare con determinazione, al fine di contrastare l'immigrazione irregolare e il traffico di esseri umani facendo valere in tutte le sedi le legittime posizioni dell'Italia. (Applausi).

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Giorgis, per due minuti.

GIORGIS (PD-IDP). Signor Ministro, la ringrazio, ma devo dichiarare la mia insoddisfazione per la risposta. Voglio sperare, però, che le azioni del Governo per affrontare le criticità che le abbiamo esposto - che nell'interlocuzione con le Regioni si è impegnato ad affrontare - siano più precise ed efficaci delle parole pronunciate in quest'Aula.

Poco fa, seguendo i lavori della Camera, ho provato invece soddisfazione per la scelta del Governo di accogliere un ordine del giorno e impegnarsi a correggere un aspetto particolarmente irragionevole del cosiddetto decreto-legge Cutro - che segnalammo nei giorni scorsi in Commissione e poi in Aula - relativo al diritto alla tutela giurisdizionale che è stato incomprensibilmente limitato.

In realtà, è una soddisfazione che lascia l'amaro in bocca, signor Ministro, e dimostra tutta l'inadeguatezza del Governo, perché bisognava correggere il decreto-legge qui, al Senato, ascoltando le nostre considerazioni e quelle degli esperti che abbiamo audito. Infatti, adesso, per garantire il pieno ed effettivo esercizio del diritto alla tutela giurisdizionale agli stranieri che chiedono protezione, occorrerà adottare una nuova norma di legge. Insomma, la maggioranza che sostiene il suo Governo sta per convertire in legge un decreto-legge della cui irragionevolezza è, almeno in parte, consapevole.

Poter dire «ve lo avevamo detto» non è una grande consolazione, se pensiamo alle persone che dovranno attendere un nuovo provvedimento per poter esercitare i propri diritti. (Applausi).