Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 069 del 18/05/2023: Interrogazioni a risposta immediata: Sulle misure per fronteggiare il fabbisogno di manodopera stagionale

venerdì 19 maggio 2023


Interrogazioni a risposta immediata

Sulle misure per fronteggiare il fabbisogno di manodopera stagionale

Atto n. 3-00446

Pubblicato il 17 maggio 2023, nella seduta n. 68

Svolto question time il 18 maggio 2023 nella seduta n. 69 dell'Assemblea

DURNWALDERUNTERBERGERMUSOLINOPATTONSPAGNOLLI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

uno dei settori trainanti per l’economia italiana è quello del turismo;

secondo la nota previsionale “Tourism Forecast 2023” dell’istituto Demoskopika, pubblicata nello scorso mese di marzo, l’anno 2023 segnerà un forte incremento dei flussi turistici in Italia;

si prevede che saranno oltre 442 milioni le presenze e quasi 127 milioni gli arrivi, con una crescita pari rispettivamente al 12,2 per cento e all’11,2 per cento rispetto all’anno 2022 e con un effetto positivo stimato di ben 89 miliardi di euro sulla spesa turistica, ossia un aumento del 22,8 per cento rispetto al 2022;

secondo i dati confermati anche dal Ministro del turismo, in occasione della 73a assemblea nazionale di Federalberghi, nel solo primo bimestre del 2023, il turismo italiano è aumentato del 4,2 per cento e del 3,8 per cento per i turisti stranieri;

nonostante si stia registrando questa forte crescita del settore, dopo il periodo drammatico legato alla crisi pandemica, molte strutture faticano con sempre maggiore difficoltà a reperire la manodopera di cui necessiterebbero;

tali difficoltà non riguarderebbero solo il settore turistico, ma anche altri settori economici del Paese, come quello agricolo e dell’edilizia;

considerato che una risposta a questa necessità di manodopera potrebbe essere coperta dal lavoro dei cittadini extracomunitari, il cui ingresso, come è noto, è tuttavia sottoposto a contingentamento e autorizzazione;

tenuto presente che:

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 dicembre 2022, recante “Programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato per l'anno 2022”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 26 gennaio 2023, n. 21, ha autorizzato l’ingresso, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini stranieri residenti all’estero soltanto per una quota complessiva massima di 82.705 unità, di cui 44.000 per motivi di lavoro stagionale nei settori turistico-alberghiero e agricolo e 38.705 per motivi di lavoro non stagionale e autonomo;

nella sola giornata del click day (il 27 marzo 2023), le richieste complessive di lavoratori stranieri da parte dei datori di lavoro sono state 250.605;

con la successiva attribuzione territoriale delle quote agli ispettorati territoriali del lavoro, per lavoro subordinato (stagionale e non) ed autonomo, di cui alla nota n. 1077 del 30 marzo 2023 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, i datori di lavoro nei settori interessati, ma soprattutto i datori di lavoro che operano nel settore alberghiero hanno dovuto amaramente prendere atto dell'imprevista, imprevedibile ed arbitraria azione di decurtazione delle quote di lavoro stagionale; infatti, a fronte di una richiesta di fabbisogno di circa 40.000 ingressi per l’anno 2023, di cui 30.000 stagionali e 9.250 non stagionali, gli ingressi per lavoro stagionale destinati al settore alberghiero sono stati decurtati a soli 20.500 quote;

in particolare, nella sola provincia autonoma di Bolzano, a fronte della stima di un fabbisogno di forza lavoro per circa 600 quote per lavoro stagionale e 100 quote pluriennali, sono state assegnate unicamente 138 quote stagionali, 24 quote pluriennali e 317 quote, con riferimento alle organizzazioni professionali dei datori di lavoro,

si chiede di sapere se, considerata l’enorme differenza tra i flussi di ingresso regolari autorizzati e il fabbisogno richiesto dai datori di lavoro, non si intenda integrare le quote stabilite per venire incontro alle reali esigenze manifestate dai datori di lavoro dei settori citati, ovvero quali iniziative si intenda assumere per coprire il fabbisogno di manodopera, in particolare stagionale, tenuto conto delle richieste presentate dai datori di lavoro stessi, tutto ciò al fine di evitare che un settore trainante come quello del turismo oggi in forte ripresa, come sottolineato autorevolmente anche dallo stesso Ministro e dai dati disponibili, possa risentire di qualità nell’offerta per mancanza di manodopera.

RISPOSTA

Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 069 del 18/05/2023

Stralcio

[…]

Il senatore Durnwalder ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-00446 sulle misure per fronteggiare il fabbisogno di manodopera stagionale, per tre minuti.

DURNWALDER (Aut (SVP-Patt, Cb, SCN)). Signor Presidente, gentile Ministra, mi permetta di riassumere il contenuto della mia interrogazione, indirizzata al Ministero del lavoro, ma di grande interesse anche per il Ministero del turismo, per cui sono particolarmente contento della presenza anche della ministra Garnero Santanchè.

Tutti i dati e le note previsionali, compresi quelli del Ministero del turismo, indicano un forte incremento della presenza turistica in Italia, con un effetto positivo dell'ordine di 89 miliardi di euro sulla spesa turistica, pari a un aumento del 22,8 per cento rispetto allo scorso anno.

Con il DPCM del 29 dicembre 2022 il Governo ha autorizzato l'ingresso in Italia di 82.700 lavoratori stranieri, di cui 44.000 per lavoro stagionale nel settore turistico-alberghiero e in quello agricolo e 38.000 per lavoro non stagionale e autonomo.

Lo scorso 27 marzo, in occasione del click day, i datori di lavoro hanno formulato richieste per circa 250.000 lavoratori stagionali, evidenziando l'enorme differenza tra i flussi di ingresso regolari autorizzati e il fabbisogno necessario.

Con la successiva attribuzione territoriale delle quote agli ispettorati territoriali, i datori di lavoro, in particolare quelli del settore alberghiero, hanno dovuto amaramente prendere atto della decurtazione delle quote. A fronte di una richiesta di circa 40.000 ingressi per l'anno 2023, di cui 30.000 stagionali e 9.250 non stagionali, gli ingressi per lavoro stagionale destinati al settore alberghiero sono stati decurtati a sole 20.500 unità. In particolare, nella sola provincia autonoma di Bolzano, a fronte della stima di un fabbisogno di forza lavoro di circa 600 quote per lavoro stagionale e 100 quote pluriennali, sono state assegnate unicamente 138 quote stagionali, 24 quote pluriennali e 317 quote con riferimento alle organizzazioni professionali dei datori di lavoro.

È evidente che tutto questo sta ingenerando enorme preoccupazione.

Si chiede allora se, per venire incontro alle esigenze manifestate dai datori di lavoro, non si intenda integrare le quote previste, scongiurando così il rischio che un settore strategico come quello del turismo possa risentire nella qualità dell'offerta per mancanza di manodopera. Grazie, signora Ministra.

PRESIDENTE. Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, dottoressa Calderone, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

 

CALDERONE, ministro del lavoro e delle politiche sociali. Signor Presidente, ringrazio i senatori interroganti perché il quesito è di estrema attualità e interesse per il Governo.

Con il DPCM del 29 dicembre 2022 sulla programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato per il 2022, sono stati definiti gli ingressi in Italia per motivi di lavoro subordinato, stagionale e non stagionale, e di lavoro autonomo di cittadini non comunitari entro una quota massima di 82.705 unità, come si diceva, di cui 38.000 destinate a ingressi di cittadini extracomunitari per lavoro subordinato non stagionale nei settori dell'autotrasporto merci per conto terzi, dell'edilizia, in quello turistico-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni e nei settori alimentare e della cantieristica navale, per lavoro autonomo e per le conversioni dei permessi di soggiorno, e 44.000 unità destinate a ingressi per motivi di lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero.

Con particolare riferimento all'oggetto del quesito, nell'ambito della quota complessiva di 44.000 unità, 1.500 sono riservate agli ingressi per lavoro stagionale pluriennale e 22.000 quote sono riservate per il settore agricolo ai lavoratori nei cui confronti le domande di nulla osta siano presentate in nome e per conto dei datori di lavoro dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro.

Con nota del 30 marzo 2023, correttamente richiamata dai senatori, la competente direzione generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha attribuito agli ispettorati territoriali del lavoro le quote per lavoro subordinato, di cui agli articoli 3, 4 e 6 del DPCM, direttamente sul sistema informatizzato SILEN, ai fini del rilascio del nulla osta al lavoro da parte degli sportelli unici per l'immigrazione.

Con riferimento alle 44.000 quote di lavoro stagionale, sono state distribuite agli ispettorati generali del lavoro, Regioni e Province autonome tutte le quote previste dal decreto, proporzionalmente ed in base alle istanze presentate dai datori di lavoro e comunicate dal Ministero dell'interno lo scorso 28 marzo e non sulla base delle richieste formulate dalle amministrazioni.

In particolare, il Ministero dell'interno ha riferito che alla data del 15 maggio risultano pervenute complessivamente 286.946 istanze, di cui 168.288 per lavoro stagionale. A seguito delle segnalazioni pervenute sull'insufficienza delle quote di ingresso assegnate per motivi di lavoro subordinato stagionale nei settori dell'agricoltura e turistico-alberghiero, nella consapevolezza della rilevanza degli interessi sottesi a questa richiesta, ossia la necessità di dare una risposta al sempre più crescente fabbisogno di manodopera in questi settori, il Ministero del lavoro ha posto in essere gli adempimenti necessari per l'assegnazione di quote aggiuntive di lavoro stagionale e pluriennale nei settori interessati.

Con riferimento alla Provincia autonoma di Bolzano, sono state assegnate ulteriori 359 quote, per un totale di 600 quote di lavoro stagionale e 100 quote di lavoro stagionale pluriennale, come da fabbisogno segnalato dalla commissione provinciale a gennaio 2023.

Faccio presente, inoltre, che per il triennio 2023-2025, il decreto 20 marzo 2023, n. 20, ha previsto, in deroga a quanto stabilito dall'articolo 3 del decreto legislativo n. 286 del 1998, il fatto di ammettere nel territorio dello Stato per lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale e autonomo, altre quote. Ecco perché credo di poter confermare che le richieste, per quanto riguarda la Provincia autonoma di Bolzano, sono state esaudite.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Durnwalder, per due minuti.

DURNWALDER (Aut (SVP-Patt, Cb, SCN)). Signora Ministro, mi dichiaro ovviamente molto soddisfatto della sua risposta. Ringrazio per l'assegnazione di queste quote aggiuntive, veramente sentite nel nostro territorio. Voglio rivolgerle anche un ringraziamento personale, per la sua disponibilità agli incontri anche con le nostre piccole realtà nella Provincia autonoma di Bolzano, per risolvere i problemi concreti che abbiamo.

PRESIDENTE. La senatrice Mancini ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-00447 sull'aumento dei posti di lavoro vacanti e le politiche attive del lavoro, per tre minuti.

MANCINI (FdI). Signor Presidente, signor Ministro, premesso che nella scorsa legislatura è stato introdotto il cosiddetto reddito di cittadinanza, strumento che, nelle previsioni delle forze politiche promotrici, avrebbe dovuto rappresentare la punta di un nuovo welfare state in Italia, posto al centro di una rivoluzione del mondo del lavoro, la cui approvazione fu celebrata come abolizione della povertà, l'ultimo rapporto trimestrale Istat-VELA, pubblicato nel febbraio 2023, ha rappresentato come, al 31 dicembre 2022, il tasso di posti vacanti fosse pari al 2,3 per cento del totale dei disoccupati.

È quasi il massimo storico da quando, nel 2010, sono iniziate le rilevazioni di questo dato. Da anni, comunque, tale dato è in costante crescita, pur in presenza di un tasso di disoccupazione pari all'8,3 per cento.

Da quando è stato introdotto il reddito di cittadinanza, ovvero in particolare nel 2019, il tasso dei posti vacanti non solo è aumentato, ma l'aumento è avvenuto con la massima velocità, passando in due anni da 1,4 a 2,3 per cento: vale a dire circa 200.000 posti vacanti in più, a dimostrazione del fatto che la misura in esame è un deterrente al lavoro.

L'inefficienza è aggravata anche dalle carenze dei sistemi informativi dei centri per l'impiego, che nei primi tre anni di applicazione della misura non si è inteso in alcun modo potenziare: l'85,5 per cento dei centri per l'impiego dichiara di non avere una dotazione informatica in grado di dialogare con il sistema informativo unitario dei servizi sociali (SIUSS), il 70 per cento con i sistemi informativi territoriali, il 57 per cento non ha un sistema interoperabile con l'INPS e solo il 44 per cento dialoga con il sistema informativo unitario delle politiche per il lavoro (SIUPL); in questo contesto le informazioni non circolano tra gli attori a vario titolo coinvolti.

Il Governo in carica sta affrontando gli effetti di queste politiche che si sono rivelate estremamente gravose quanto all'impatto sulla finanza pubblica, ma soprattutto totalmente inefficaci sul piano delle politiche attive, avendo generato, peraltro, effetti distorsivi nel mondo del lavoro le cui conseguenze investono in modo drammatico l'intero sistema produttivo.

Tra queste conseguenze desta particolare preoccupazione la condizione di difficoltà per le imprese di reperire personale, soprattutto in possesso di competenze specifiche, che consenta di superare gli ostacoli alla produzione ed alle attività per essere pienamente competitive sul mercato.

Si chiede di sapere quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare al fine di favorire un più efficace incontro tra domanda e offerta di lavoro e per ridurre il divario che si è ulteriormente ampliato durante la vigenza del reddito di cittadinanza.

PRESIDENTE. Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, dottoressa Calderone, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

CALDERONE, ministro del lavoro e delle politiche sociali. Signor Presidente, il quesito posto mi consente di mettere in luce i recenti interventi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in materia di inclusione sociale e accesso al mondo del lavoro, con particolare riferimento alle novità previste in merito alle innovazioni tecnologiche, anche al fine di favorire un più efficace incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Agenzia nazionale delle politiche attive per il lavoro e da Unioncamere, nel mese di maggio 2023 si è registrata una difficoltà di reperimento di risorse umane pari al 46,1 per cento, soprattutto a causa della mancanza dei candidati, con un aumento di circa otto punti percentuali rispetto alla media registrata nello stesso periodo del 2022, pur essendo circa 467.000 le assunzioni previste dalle imprese a maggio 2023 e oltre 1,5 milioni entro il mese di luglio.

Al fine di incoraggiare e stimolare un più efficace incrocio tra domanda e offerta, il Governo ha previsto misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro declinate nel recente decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023 attualmente in conversione. Nell'ambito di questo provvedimento si prevede all'articolo 5 l'istituzione del sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa che sarà realizzato dall'INPS e gestito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Nell'ambito del predetto sistema informativo opera la piattaforma digitale dedicata ai beneficiari dell'assegno di inclusione e della misura per la formazione e il lavoro con l'obiettivo di agevolare la ricerca del lavoro, l'individuazione di attività di formazione, il rafforzamento delle competenze e la partecipazione a progetti utili per la collettività, tenendo conto delle esperienze formative e delle competenze professionali pregresse del beneficiario nonché della disponibilità di offerte di lavoro, corsi di formazione e ogni altro genere di intervento di politica attiva.

La norma in questione nasce per superare alcune criticità connesse al reddito di cittadinanza e consentirà anche l'interoperabilità di tutte le piattaforme digitali esistenti per i soggetti accreditati al sistema sociale del lavoro, mettendo a fattor comune le informazioni sulle offerte di lavoro ed incrementando in tal modo la cooperazione tra pubblico e privato. La piattaforma inoltre garantirà anche le attività di monitoraggio, valutazione e controllo delle nuove misure di inclusione sociale ed attivazione al lavoro rispetto a cui si segnala anche il lavoro parallelo in corso di svolgimento di potenziamento delle infrastrutture tecnologiche dei centri per l'impiego.

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sta già coordinando le attività con i diversi attori istituzionali chiamati a interagire nel complesso processo previsto dalle nuove misure. I lavori procedono in modo serrato e sono orientati a fornire nei tempi previsti un sistema informativo efficace che possa consentire l'attivazione di percorsi autonomi di ricerca di lavoro e favorire il rafforzamento delle competenze grazie soprattutto all'integrazione delle informazioni delle banche dati già nelle disponibilità di tutti i soggetti coinvolti nell'attuazione delle misure.

In conclusione la linea del Governo, in particolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sui temi trattati è molto chiara: aiutare chi ha bisogno, favorendo nel contempo l'attivazione delle persone nel mercato del lavoro e lavorando sul fronte di una formazione mirata e specifica volta a rafforzare le competenze e a soddisfare le richieste di manodopera da parte delle imprese, riducendo in tal modo il divario tra domanda e offerta di lavoro.

Su questo punto faccio presente che il programma GOL destina gran parte delle sue risorse al finanziamento di percorsi di aggiornamento e di qualificazione dei beneficiari intercettati e accompagnati dai servizi verso un inserimento professionale.

In questa prospettiva, il rafforzamento delle strutture tecnologiche e informatiche sopra richiamato si pone quale strumento utile per raggiungere queste finalità, rispetto a cui è necessaria la collaborazione di tutti gli attori della rete dei servizi per il lavoro. (Applausi).

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica la senatrice Mancini, per due minuti.

MANCINI (FdI). Signor Presidente, signor Ministro, colleghi, ringrazio il Ministro per la disponibilità che sempre dimostra e per la sua competenza.

Il fatto di individuare una piattaforma unica in capo al Ministero per noi è fondamentale e fa parte di un percorso in cui finalmente le politiche attive diventano principali e sicuramente domanda e offerta troveranno il loro matrimonio. (Applausi).