Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 075 del 01/06/2023 - Interrogazione: iniziative per prevenire il disagio giovanile e la violenza in ambito scolastico

lunedì 5 giugno 2023


Interrogazione: iniziative per prevenire il disagio giovanile e la violenza in ambito scolastico

Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00489

Atto n. 3-00489

Pubblicato il 31 maggio 2023, nella seduta n. 74

Svolto question time il 1° giugno 2023 nella seduta n. 75 dell'Assemblea

PAITAVERSACE - Al Ministro dell'istruzione e del merito. –

Premesso che:

la mattina del 29 maggio 2023 uno studente di 16 anni che frequenta l’istituto di istruzione superiore “Emilio Alessandrini” di Abbiategrasso, in provincia di Milano, ha aggredito con un coltello una delle sue professoresse, in classe, durante l’orario di lezione;

la professoressa ha riportato un taglio a un braccio e altre ferite più lievi ed è stata trasportata in codice giallo all’ospedale di Legnano, dove è tuttora ricoverata;

secondo organi di stampa, il sedicenne fino all’aggressione non aveva mostrato comportamenti che potessero far presumere una simile aggressività, né in passato erano stati diagnosticati problemi di natura psichica;

anche i provvedimenti di natura disciplinare, tutti di lieve entità, del quale era stato oggetto non riguardavano comportamenti violenti e il più grave sarebbe stato quello di aver spruzzato in classe un liquido maleodorante durante una lezione;

l’episodio, di una gravità inaudita e senza precedenti, è espressone di un malessere purtroppo assai diffuso tra gli studenti e le studentesse del nostro Paese: sempre più studi e analisi concordano sul fatto che il malessere sia stato peraltro acuito dal lungo isolamento domestico dovuto alla pandemia, che ha rotto il legame che ha sempre contraddistinto la comunità educante che gravita attorno alla scuola e che dovrebbe avere al centro proprio gli studenti;

l’evenienza che questo gesto non abbia avuto conseguenze ancora più tragiche non può indurre in nessun modo a sottovalutarne l’eccezionalità, ma deve spingere l’intera comunità nazionale a riflettere sulle ragioni profonde che possono portare a simili gesti e a come da un lato tutelare i professionisti che tutti i giorni operano nelle nostre scuole, dall’altro utilizzare l’infrastruttura sociale più importante e capillare di cui si dispone, la scuola appunto, per fornire ai ragazzi strumenti che li aiutino nel percorso di vita e li accompagnino verso il futuro;

il Ministro in indirizzo ha dichiarato, proprio in relazione al tragico evento di Abbiategrasso, che “il rapporto di personalizzazione è decisivo” e il Governo ha recentemente introdotto la figura del docente tutor come misura di contrasto alla dispersione scolastica, di orientamento e personalizzazione dei percorsi, ma anche di relazione costante tra scuola e famiglia, ma ci si è limitati a finanziare gli ultimi tre anni della scuola secondaria e per il solo 2023;

sarebbe opportuno rafforzare la figura del tutor estendendola a tutte le classi delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, prevedendo a regime e non per il solo 2023 un finanziamento che consenta di retribuirli adeguatamente e assegnare a ciascun tutor gruppi di studenti in numero non superiore a 10-12, in modo da garantire sia una reale personalizzazione dei percorsi di studio, sia una relazione proficua e costante con ciascuno studente e la sua famiglia;

a maggior ragione in un contesto post pandemico acquisiscono particolare importanza anche altri incentivi, alcuni già implementati con successo nel recente passato, che possano incrementare sia il consumo culturale che il ricorso a professionisti quali psicologi e counselor, quali “18App” e il bonus psicologo che il Governo ha deciso di ridimensionare o addirittura sopprimere senza fornire alcuna motivazione;

in particolare il nuovo meccanismo che ha sostituito 18App, oltre a far temere problemi in relazione alla copertura per i nati nel 2004, introduce l’obbligo della dichiarazione ISEE che di fatto vincola la fruizione del bonus al controllo della famiglia, in contrasto con le finalità e con le ragioni del successo del contributo originario: tale misura, al contrario, si proponeva proprio di rispondere alle difficoltà e al malessere giovanile dovuto alle sfide della contemporaneità attraverso un accesso alla cultura universale, libero e condiviso, capace di scongiurare gli estremismi che da sempre traggono alimento da una società frammentata e ridotta all’individualità;

anche per il personale scolastico non sono mancate evidenze di come la pandemia abbia acuito il rischio professionale, senza che iniziative specifiche fossero messe in campo e al contrario riducendo quelle già in essere per garantirne l’aggiornamento, quali la carta del docente;

cultura e supporto psicologico rappresentano passaggi obbligati per un sistema scolastico sano e con prospettiva;

occorre avviare al più presto una campagna di contrasto all’uso delle armi e di altri strumenti di offesa: strumenti la cui presenza viene spesso incentivata da retoriche securitarie fuorvianti e profondamente negative,

si chiede di sapere come il Ministro in indirizzo intenda, per quanto di competenza, agevolare la fruizione dei consumi culturali del personale scolastico e che quello degli studenti in modo libero e indipendente, se voglia avviare una campagna di informazione che contrasti l’uso delle armi, nonché come pensi di favorire da un lato la collaborazione delle scuole con professionisti che possano, fornendo supporto psicologico a studenti e personale, aiutarle a intercettare il disagio giovanile e rafforzare quanto già previsto a ordinamento vigente, ovvero la figura del docente tutor, nella direzione indicata.

Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 075 del 01/06/2023

Stralcio

[…]

RISPOSTA

VERSACE (Az-IV-RE). Signor Presidente, la mattina del 29 maggio uno studente di sedici anni, che frequenta un istituto di istruzione superiore di Abbiategrasso, in Provincia di Milano, ha aggredito con un coltello una delle sue professoresse in classe, durante l'orario di lezione, con conseguente shock anche dei suoi compagni. Com'è noto, l'insegnante ha riportato un taglio a un braccio e altre ferite più lievi ed è stata trasportata in codice giallo all'ospedale di Legnano, dov'è ancora ricoverata.

L'episodio, di evidente e oggettiva gravità, è anche espressione di un malessere purtroppo assai diffuso tra i giovani del nostro Paese. Sempre più studi e analisi concordano sul fatto che questo malessere sia stato anche acuito dal lungo isolamento domestico dovuto alla pandemia.

Questo atto ritengo che debba spingere tutti noi e l'intera comunità nazionale a riflettere sulle ragioni più profonde che possono portare a gesti così estremi, ma reputo anche che l'introduzione della figura del docente tutor o dello psicologo, signor Ministro, forse non sia davvero sufficiente. Servono sicuramente più fondi per rafforzare queste figure, ma anche se vogliamo maggiori interventi sul piano culturale, a maggior ragione in un contesto post pandemico che - com'è evidente - ha incrementato l'utilizzo dei social, il cui abuso o cattivo utilizzo non incide positivamente sulle vite dei ragazzi. Sono giovani il cui disagio suona come un accorato appello e una richiesta di aiuto, attenzione e maggior fiducia, ma soprattutto di ascolto. Questo può avvenire, forse, se si ripristina quel patto di collaborazione non scritto tra scuola e genitori, che purtroppo nell'ultimo decennio evidentemente è venuto meno.

Quindi, con questa interrogazione, signor Ministro, le chiediamo, per quanto di sua competenza, come intenda intervenire concretamente, ma anche con urgenza, per arginare e ancor di più prevenire fenomeni di violenza sempre più numerosi, al di là del caso specifico, e che sono di una gravità quasi intollerabile, che - lo confesso -preoccupa non poco.

PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione e del merito, professor Valditara, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

VALDITARA, ministro dell'istruzione e del merito. Signor Presidente, gentili senatori, innanzitutto desidero esprimere anche in questa sede la mia personale vicinanza alla professoressa Condò, da cui mi ero subito recato per comprenderne personalmente le condizioni.

Al di là della gravità e specificità di questo episodio, affiora - com'è stato giustamente sottolineato - un diffuso malessere nei giovani, acuito da ultimo dal contesto pandemico e dal conseguente confinamento che ha interrotto la relazione interpersonale, che è fondamentale nello sviluppo educativo. Credo profondamente nella scuola proprio come comunità umana ed educante, che appunto è strategica per lo sviluppo anche psicologico dei nostri ragazzi.

A fronte di questo quadro, credo che occorra innanzitutto ricreare nella scuola un clima di serenità per valorizzare proprio quella comunità educante impegnata ogni giorno a sostenere e sviluppare i talenti di ogni ragazzo, ponendo particolare attenzione alla personalità del singolo, perché viva il suo processo di crescita senza che questo generi situazioni conflittuali.

Va pertanto visto con favore il rafforzamento di forme di sostegno psicologico a favore della comunità scolastica, soprattutto per gli studenti che manifestino particolari forme di disagio. A tal riguardo lavoreremo, insieme con il Ministero della salute e ovviamente con il Parlamento, presso il quale già insistono diverse proposte di legge, affinché vengano definite soluzioni di sistema e non episodiche come quelle disposte in seguito alla pandemia. Ho inoltre convocato le associazioni dei genitori, cui ho chiesto di discutere insieme a noi misure per costruire quella grande alleanza che deve unire famiglie, docenti, studenti e mondo della scuola in generale.

Al fine di intervenire in modo efficace su alcune manifestazioni specifiche di questo disagio, è innanzitutto necessario avere un quadro preciso del fenomeno. Per questo motivo, ben prima di quest'ultimo episodio, avevamo già deciso di realizzare sia il tavolo di lavoro per affrontare i temi del bullismo a scuola, sia una specifica banca dati per comprendere i reali numeri dell'aggressione ai docenti e al personale della scuola.

È chiaro che la delicatezza e la diffusione della problematica richiedono una molteplicità di azioni, molte delle quali sono già in essere, tutte convergenti al fine di intercettare e arginare comportamenti a rischio da parte degli studenti. Anche la personalizzazione della didattica a cui lei faceva riferimento - cosa di cui la ringrazio - che abbiamo voluto incarnare nella figura del docente tutor e del docente orientatore può certamente dare un contributo importante. Tra queste rientra, appunto, l'investimento che stiamo mettendo in atto per il percorso di personalizzazione, che a mio avviso è strategico.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica la senatrice Paita, per due minuti.

PAITA (Az-IV-RE). Signor Presidente, signor Ministro, quello che è accaduto è un episodio che naturalmente dev'essere circostanziato, nel caso specifico, in quella condizione specifica, familiare e umana, ma non può non essere la spia di un malessere che, come giustamente veniva ricordato, è diffuso tra i nostri ragazzi.

La capacità di intervento da parte dello Stato deve pertanto essere rapida e deve essere realizzata attraverso un investimento importante di risorse e l'implementazione di strumenti di sostegno psicologico, come è stato detto. È vero, anche la pandemia ha avuto una fortissima rilevanza per i nostri ragazzi, quindi è giusto che quegli strumenti messi in atto dai Governi precedenti - in Aula c'è il collega Filippo Sensi, che ha lavorato moltissimo su questo fronte - vengano implementati e rafforzati sempre di più. (Applausi).

Signor Ministro, mi stupisce il fatto che lei non abbia citato altre due questioni che abbiamo trattato in questa interrogazione e alle quali teniamo moltissimo.

Avete avuto una responsabilità abbastanza pesante nel destrutturare l'intervento 18app, che era un investimento sui nostri ragazzi. Ebbene, credo che questo sia un elemento su cui dovete riflettere necessariamente, perché la 18app significa cultura, investimento sull'autonomia dei nostri ragazzi, contrasto a ogni forma di disagio e anche arricchimento culturale dei nostri giovani.

L'altra questione concerne una campagna - che deve essere messa in atto subito - di contrasto all'utilizzo delle armi e degli strumenti di offesa. Si tratta di un aspetto che, grazie all'alleanza con le famiglie, al sostegno psicologico dei nostri ragazzi, insieme alla 18app, segnerà sicuramente una svolta. (Applausi).

PRESIDENTE. La senatrice Ternullo ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-00486 sul percorso di studi negli ITS academy, per tre minuti.

TERNULLO (FI-BP-PPE). Signor Presidente, signor Ministro, la riforma degli ITS academy ha fatto in modo che questi istituti tecnici superiori costituiscano la formazione terziaria, ma non universitaria, per rispondere alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche al fine di promuovere i processi di innovazione. Si avvalgono di un corpo docente proveniente per almeno la metà dal mondo del lavoro, che insegna in corsi che si articolano 1.800-2.000 ore, in quattro-sei semestri.

Le sei aree tecnologiche dei corsi di durata biennale o triennale sono: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il made in Italy (articolato in sistema agroalimentare, sistema casa, sistema meccanica, sistema moda, servizi alle imprese), tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e turismo, tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

Sappiamo che lei, signor Ministro, sta lavorando molto su questo ulteriore percorso di studi, per il quale sono state rilevate criticità che adesso le sintetizzo.

Con il diploma ITS accademy, con la certificazione delle competenze corrispondenti al V livello del quadro europeo delle qualifiche (EQF), il diplomato non può riscattare gli anni di studio ai fini pensionistici, come avviene per la laurea; può utilizzare al massimo solo 40 crediti formativi (CFU) del diploma biennale ITS (e non tutti i diplomi assegnano crediti) per proseguire un eventuale corso di studi, nella stessa area, in ambito universitario, mentre ogni anno universitario riconosce 60 CFU; non può utilizzare il valore legale del diploma per l'eventuale partecipazione a concorsi pubblici, che sono riservati o ai laureati o ai diplomati. Inoltre, i diplomi ITS non danno il titolo che dà una laurea triennale; ad esempio, il dottorato o qualcosa di similare.

Capiamo bene che la ratio degli ITS è quella di formare personale da inserire subito in azienda, ma è lecito per un giovane cambiare idea o programma di vita dopo il percorso di studi, o magari anche, dopo avere lavorato, qualche anno dopo, quella formazione per passare ad altro lavoro.

Chiediamo quindi, Ministro, se, nell'ambito del vasto lavoro che lei sta svolgendo a tal proposito, vi sia anche il superamento delle criticità appena indicate, anche d'intesa con gli altri Dicasteri competenti. (Applausi).

PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione e del merito, professor Valditara, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

VALDITARA, ministro dell'istruzione e del merito. Signor Presidente, gentili senatori, la riforma organica degli istituti tecnologici superiori, ITS academy, punto qualificante del PNRR per la componente istruzione, è scaturita dalla necessità di rendere la formazione terziaria professionalizzante più attrattiva per i giovani e di arricchire l'offerta formativa, anche in risposta alle esigenze del tessuto produttivo dei territori e delle nuove prospettive del mondo del lavoro e dell'economia.

Ciò premesso, per l'attuazione della riforma il PNRR ha previsto un investimento di 1,5 miliardi. Per il riparto di queste risorse, il Governo ha avviato da subito un confronto con le Regioni, recuperando le distanze che si erano registrate in precedenza. Sono stati così subito ripartiti i primi 500 milioni per potenziare i laboratori già esistenti e realizzarne di nuovi, al fine di aumentare il numero di percorsi e incrementare le iscrizioni, con riserva del 40 per cento, negli ITS academy presenti nelle Regioni del Mezzogiorno.

Inoltre, il 26 maggio scorso è stato approvato anche l'ulteriore decreto di riparto di 700 milioni di euro per incrementare l'offerta didattica e favorire una maggiore partecipazione delle aziende ai processi formativi.

Quanto alle questioni specifiche poste dall'interrogazione, faccio presente che la legge di riforma n. 99 del 2022 estende già agli ITS academy la normativa in materia di riscatto degli anni di studio ai fini pensionistici. In merito al collegamento più organico e strutturato tra il percorso della formazione terziaria non universitaria e il sistema terziario accademico, ricordo che la medesima legge prevede, a tale fine, l'adozione di un decreto interministeriale Mim-Mur.

Sarà pertanto in quella sede che il Ministero punterà a valorizzare ed agevolare i passaggi tra ITS academy e università. Inoltre, relativamente al riconoscimento del valore legale del diploma per la partecipazione ai concorsi pubblici, la legge vigente prevede che i diplomi di quinto e sesto livello EQF costituiscano un titolo per l'accesso ai concorsi per insegnante tecnico-pratico.

Infine, con successivo decreto Mim-Mur sarà stabilita la tabella di corrispondenza dei titoli e dei crediti riconoscibili.

Concludo rassicurando che questo Governo crede fortemente nell'attuazione della riforma degli ITS academy e che dunque agirà, anche attraverso i numerosi provvedimenti attuativi ancora previsti, affinché sia rafforzata l'attrattività di tali percorsi a beneficio dell'accrescimento delle competenze dei relativi studenti e al contempo a vantaggio della complessiva competitività del sistema produttivo del nostro Paese.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica la senatrice Ternullo, per due minuti.

TERNULLO (FI-BP-PPE). Signor Ministro, la ringrazio per la sua risposta e mi dichiaro soddisfatta. Sappiamo che il lavoro che sta svolgendo sul tema degli ITS academy è serio e che punta a massimizzare i risultati. Quindi, ci auguriamo che questo percorso di studi diventi un po' come quello già sperimentato negli altri Paesi, come la Germania, che ha dei percorsi universitari più teorici e altri più pratici.

I giovani di oggi, come ho detto poc'anzi, hanno percorsi più duri dei nostri; dovranno cambiare lavoro più volte nella loro vita ed è opportuno che la formazione, i crediti formativi, le coperture previdenziali siano sempre adeguati e li accompagnino durante tutta la loro carriera.

L'augurio è quello che vi siano tanti giovani che scelgano la formazione verso il mondo del lavoro, come quella degli ITS academy, ma che essi possano cambiare, se vorranno, conservando i propri diritti durante tutta la loro carriera.

PRESIDENTE. La senatrice Floridia Barbara ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-00482 sulle ripercussioni della carenza di dirigenti scolastici sull'attuazione degli obiettivi del PNRR nel comparto istruzione, per tre minuti.

FLORIDIA Barbara (M5S). Signor Presidente, signor Ministro, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, come lei ben sa, mette a disposizione del comparto scuola oltre 19 miliardi. Con l'obiettivo Scuola 4.0, gran parte di queste risorse sono destinate, non soltanto al rinnovo degli ambienti didattici innovativi, ma anche alla formazione digitale del personale, alla lotta alla dispersione scolastica ed anche all'aumento del tempo pieno a scuola.

Ora, alla data del 30 giugno 2023 è fissata la scadenza per l'entrata in funzione e l'utilizzo didattico dei laboratori per l'anno scolastico 2024-2025. Tuttavia, come lei ben sa, numerosi dirigenti e anche associazioni di categoria hanno sottolineato le notevoli difficoltà. Chiaramente, queste difficoltà sono date certamente dalla carenza di organico, certamente da una richiesta di proroga, in quanto impossibilitati a rispettare la scadenza stessa, e dalla mancanza di professionalità adeguate. Come lei ben sa, mettere a rischio queste risorse sarebbe non soltanto un peccato per il fatto di non poterne usufruire, ma soprattutto significherebbe una perdita di opportunità da parte dei nostri studenti e delle nostre studentesse.

Inoltre, buona parte di queste risorse, come ben sa, è dedicata alla dispersione scolastica e abbiamo necessità che determinati decreti vengano emanati perché la dispersione scolastica, soprattutto in alcune parti del nostro Paese, è un vulnus davvero grave di cui dobbiamo occuparci.

Abbiamo presentato questa interrogazione, quindi, per chiedere al Ministro se è a conoscenza di questa grave situazione e anche quali misure e iniziative intenda intraprendere per riuscire a far sì che queste risorse possano essere messe a terra per il mondo prezioso della scuola. (Applausi).

PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione e del merito, professor Valditara, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

VALDITARA, ministro dell'istruzione e del merito. Signor Presidente, gentili senatori, il PNRR costituisce un'importante opportunità, come è stato ben detto, per la scuola italiana. In questi mesi, abbiamo lavorato molto per supportare le scuole, in molti casi risolvendo questioni frutto di errori di impostazione dello stesso Piano. Su tutti, cito i molteplici interventi in tema di semplificazione sia a beneficio delle scuole che degli enti locali.

Inoltre, proprio per andare incontro alle esigenze e alle richieste delle istituzioni scolastiche, abbiamo individuato per loro percorsi di accompagnamento amministrativo per facilitare le procedure di affidamento. Ma non ci siamo fermati qui. Abbiamo incrementato la quota di acconto dal 10 per cento previsto dalle prime disposizioni del PNRR fino al 50 per cento proprio in considerazione della necessità, più volte rappresentata dalle scuole, di avere una maggiore disponibilità finanziaria iniziale.

Posso comunicare anzi che proprio in questi giorni abbiamo iniziato a erogare le risorse relative al Piano scuola 4.0 e quelle relative alle azioni per il contrasto alla dispersione scolastica. Ciò dimostra che abbiamo ascoltato le esigenze delle scuole nei limiti delle regole e delle procedure stringenti del PNRR e abbiamo ogni volta trovato le soluzioni più efficaci.

Da ultimo, voglio anticipare in questa sede che abbiamo appena accordato una proroga dei termini per l'affidamento dei servizi e delle forniture al 31 luglio 2023. Tale proroga contempera le esigenze delle scuole di avere un ulteriore margine temporale senza pregiudicare in ogni caso le relative milestone del PNRR.

Desidero infine ricordare che in pochi mesi abbiamo ripartito nei tempi previsti importanti risorse a favore delle scuole sia per le STEM, con lo stanziamento di 600 milioni di euro, sia per la formazione del personale scolastico con 450 milioni di euro, nonché per il potenziamento dei percorsi Erasmus, raddoppiando le risorse annualmente disponibili; infine, altri 150 milioni sono stati stanziati per le competenze linguistiche.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica la senatrice Floridia Barbara, per due minuti.

FLORIDIA Barbara (M5S). Signor Ministro, non sono soddisfatta perché non ha detto nulla, ad esempio, in merito alla dispersione scolastica, che invece è un tema fondamentale, o meglio in merito ai decreti attuativi delle riforme previste dal PNRR in tale materia. Tra l'altro, avete cominciato a fare degli annunci, ma tecnicamente i tempi previsti saranno rispettati o rischiamo di perdere queste risorse? Parlando poc'anzi degli asili nido, per esempio, ha anche sottolineato che avete aggiunto un miliardo fuori dalle risorse del PNRR e questo mi fa piacere, anche se chiaramente è lontano dal traguardo che il MoVimento 5 Stelle ha raggiunto nel 2020 destinando a questo scopo non un miliardo, ma 10 miliardi in un anno soltanto. Sono veramente contenta di avere contribuito con i Governi precedenti a far sì che adesso il suo Ministero abbia quasi 20 miliardi da poter investire nella scuola. Mi auguro che lei ne faccia buon uso.

Le rivolgo inoltre un appello perché sia ripristinato il servizio psicologico che avevamo finanziato, anche quello utile contro la dispersione scolastica, perché è vero che si può pensare a qualcosa di più strutturale, come ben diceva lei poc'anzi, ma intanto c'era quello ed era assolutamente necessario.

La prego poi, da Ministro dell'istruzione, di non appoggiare e di non permettere che vada avanti l'autonomia differenziata, perché questo significherebbe ulteriore dispersione scolastica e un regionalismo delle disuguaglianze. Glielo dico da docente che ha vent'anni di esperienza nella scuola italiana: se lavorerà bene per la scuola, noi saremo al suo fianco, ma basta proclami e cominciamo con le azioni concrete. (Applausi).