periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 438 - Roma, 13 gennaio 2005

Sommario

Maremoto: Regioni su organizzazione aiuti

Codice digitale P.A.

Inquinamento: Domenici (Anci) chiede incontro Berlusconi

Elezioni regionali: si discute sulla data

Regioni ed Enti locali su locali scolastici e turn over

Federalismo fiscale: meccanismi applicazione 56/2000

Maremoto: Regioni su organizzazione aiuti

Le Regioni, oggi, hanno consegnato al Governo - in sede di Conferenza Unificata - un documento riguardante le "Modalità di collaborazione delle Regioni e degli Enti locali con il Governo per il maremoto dell’Asia":
Le Regioni e le Province autonome con riferimento all’emergenza legata al disastro nel Sudest asiatico, al fine di fornire un utile e coordinato contributo per la gestione degli interventi, alla luce degli approfondimenti intervenuti nei giorni scorsi, offrono la propria disponibilità a farsi carico di programmi di seconda emergenza e di riattivazione - cooperazione di breve-medio periodo.
In particolare, sono disponibili a partecipare, attraverso un Programma quadro a loro affidato, all’iniziativa in favore dei minori sopravvissuti alla catastrofe proposta dal Ministero degli Affari esteri.
Chiedono al Governo
1.
      di essere inserite nella istituenda task force nazionale, onde consentire il massimo coordinamento degli interventi;
2.      di allargare le aree di intervento delle Regioni anche a quei Paesi che non hanno richiesto aiuti (ad esempio, l’India), ove enti territoriali omologhi alle Regioni lo richiedano;
3.      di farsi promotore:
a.      di un intervento normativo che regoli i casi di donazione di materiale e attrezzature delle regioni ai soggetti presso i quali si è effettuato l’intervento e la presenza di personale dipendente da enti strumentali delle Regioni (ASL, protezione civile, public utilities);
b.      di un approfondimento nelle opportune sedi istituzionali per la definizione di modalità condivise di partecipazione delle Regioni e degli Enti locali con risorse proprie e personale specialistico e attrezzature agli interventi di emergenza internazionale.
Sollecitano, infine, un provvedimento governativo che risolva il problema delle anticipazioni alle Regioni dei finanziamenti ex lege 49 del 1987, come già più volte richiesto in passato.
(red)

Inquinamento: Domenici (Anci) chiede incontro Berlusconi

Un incontro urgente con il presidente  del Consiglio dei Ministri per affrontare l'emergenza inquinamento dell'aria che in questi giorni sta interessando e paralizzando tutte le citta' italiane. E' questo il contenuto di una lettera che il presidente dell'Anci e sindaco di Firenze, Leonardo Domenici (nella foto), ha inviato oggi al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
''Una strategia integrata ed unitaria di Comuni, Regioni e Governo - ha scritto Domenici - e' l'unico strumento per fronteggiare questa emergenza, che ormai da anni rende indispensabili misure adeguate per tutelare la salute dei cittadini. Solo con nuovi investimenti infrastrutturali, svecchiamento del parco automezzi e ciclomotori e nuove risorse per la mobilita' e il trasporto pubblico - ha concluso il presidente dell'Anci - le nostre citta' potranno tornare a respirare. Altrimenti, il rischio che si corre e' quello di paralizzare la mobilita' e limitare la vita dei cittadini''.
(red)

Regioni ed Enti locali su locali scolastici e turn over

Con un documento congiunto consegnato in sede di Conferenza Unificata, Le Regioni, le Province ed Comuni sono intervenute in particolare sulla “Fornitura e manutenzione dei locali scolastici” attraverso la "PROPOSTA DI EMENDAMENTO AL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE DEL DECRETO-LEGGE 30 DICEMBRE 2004, N. 314":
Le Regioni, l’ANCI e L’UPI chiedono che nel disegno di legge di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2004, n. 314, recante “Proroga di termini”, venga inserita una norma recante modifica all’articolo 9 “Fornitura e manutenzione dei locali scolastici”, comma 1, del D. L. n.266 del 2004, convertito in legge con modificazioni dalla legge n. 306 del 2004.
All’articolo 9, comma 1, del D.L. 266 del 2004 inserire al termine del periodo le seguenti parole: “e in quelli degli enti locali”.
L’emendamento è finalizzato a garantire che nella proroga che le Regioni possono concedere relativamente alle opere di edilizia scolastica, siano ricomprese, oltre a quelle finanziate a norma della Legge n. 23 del 1996 e a quelle comprese nei programmi di intervento regionali, anche quelle opere finanziate dai Comuni e dalle Province inserite nei loro programmi di intervento.
Regioni, Anci, Upi e Uncem con un documento congiunto - presentato al Governo durante la riunione della Conferenza Unificata – sono intervenute anche in merito alla sentenza della Consulta sul turn over.
Preso atto della recente
sentenza della Corte Costituzionale n.390/2004 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 34 comma 11 della legge 27 dicembre 2002 n° 289 e dell'art. 3 comma 60 della legge 24 dicembre 2003 n. 350 limitatamente alla parte in cui dispongono che le assunzioni a tempo indeterminato devono comunque essere contenute  entro percentuali non superiori al 50% delle cessazioni dal servizio verificatesi rispettivamente nel corso degli anni  2002 e del 2003 e dopo aver visto il DPCM 27 luglio 2004 emanato previo accordo  fra Governo, Regioni  e Autonomie locali approvato in Conferenza Unificata; ha ritenuto che il suddetto accordo non possa più produrre effetti in quanto stipulato sulla base di un presupposto di legge dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale e precisamente il limite del 50% del turn over.
La Corte - sottolineano la Conferenza delle Regioni, l'Anci, l'Upi e l'Uncem -  che "tale precetto, proprio perché specifico e puntuale per il suo oggetto, si risolve in una indebita invasione, da parte della legge, dell'area riservata alle autonomie regionali e degli enti locali, alle quali la legge statale può prescrivere criteri ed obiettivi ma non imporre nel dettaglio gli strumenti concreti da utilizzare per raggiungere questi obiettivi".
Inoltre alla luce della citata sentenza, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 luglio 2004 concernente la fissazione dei criteri e dei limiti per le assunzioni di personale a tempo indeterminato nell'anno 2004, appare viziato nel merito perché mera applicazione di una norma di legge dichiarata incostituzionale.
Per questi motivi la Conferenza delle Regioni, l'Anci, l'Upi e l'Uncem chiedono, alla luce della sentenza citata, che venga riattivato, in tempi rapidi, il tavolo di confronto in Conferenza Unificata per la  verifica e la modifica degli accordi sottoscritti per gli anni 2003 e 2004 e per la sottoscrizione di un nuovo accordo per l'anno 2005,  in ottemperanza a quanto disposto dalla Corte.

(red)

Codice digitale P.A.

In sede di Conferenza Unificata è stato dato un "Parere sullo schema di decreto legislativo recante codice delle pubbliche amministrazioni digitali":
Le Regioni, valutato il nuovo testo dello schema di decreto legislativo recante “Codice delle amministrazioni digitali” trasmesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 23 dicembre 2004, esprimono parere favorevole condizionato all’accoglimento degli emendamenti di seguito riportati:
Emendamento n. 1
All'art. 10, comma 6, alla fine, dopo le parole "….nel presente decreto" eliminare le parole "e delle regole tecniche vigenti".
Emendamento n. 2
All'art. 12, comma 2, alla fine, dopo le parole "…coordinato e condiviso" aggiungere le parole "per la individuazione delle regole tecniche di cui all'articolo 72".
Emendamento n. 3
All'art. 13, modificare il comma 2 nel seguente modo: alla fine del comma inserire dopo le parole “avvenga in conformità” le parole “delle prescrizioni tecnologiche definite nelle”.
Emendamento n. 4
All'art. 60, comma 1, dopo le parole "…fruibile alle altre amministrazioni" aggiungere le parole ", senza oneri a carico di queste ultime salvo il riconoscimento di eventuali costi a carico dell'amministrazione cedente,"
Emendamento n. 5
All'art. 61, comma 5, dopo le parole "…sentito il Comitato per le regole tecniche sui dati territoriali delle pubbliche amministrazioni" aggiungere le parole "e sentita la Conferenza Unificata di cui all'articolo 9 del Decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,"
Emendamento n. 6
All'art. 67, comma 1, alla fine, dopo le parole "…d'intesa con la" eliminare le parole "Conferenza Stato-città" e aggiungere le parole "Conferenza Unificata"
Emendamento n. 7
All'art. 71, comma 1, dopo le parole "Il CNIPA" eliminare le parole "previo accordo con la Conferenza Unificata"
All'art. 71, comma 2, dopo le parole "Le amministrazioni" aggiungere la parola "centrali".
Le Regioni evidenziano inoltre la necessità di reperire risorse finanziarie necessarie per accompagnare il processo di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni digitali, dando così coerente attuazione ai piani di azione per l’e-government italiani ed europei.
(red)

Elezioni regionali: si discute sulla data

Una data precisa per le elezioni  ancora non e' stata decisa in via ufficiale anche se, come spiegano l'assessore della regione Lazio Donato Robilotta (nella foto) e il  sottosegretario Antonio D'Ali', ''gli unici giorni possibili per  accorpare le regionali con le amministrative sarebbero il 3-4  aprile''. Ma a rendere incerta la data in cui i cittadini  saranno chiamati a rinnovare i consigli regionali in scadenza è la possibilita' che ha ogni singola giunta di indicare una propria data. Secondo la legge costituzionale n.1 del '99, infatti, che ha  riformato l'articolo 122 della Costituzione, ogni Regione ha la  possibilita' di disciplinare con propria legge ''il sistema di  elezione e i casi di ineleggibilita' e di incompatibilita' del  presidente e degli altri componenti della giunta regionale,  nonche' dei consiglieri regionali''. ''E questo - spiega ancora  Robilotta - significa che ogni Regione può benissimo scegliere  una propria data''. Anche se prima devono aver approvato il  proprio Statuto e questo deve essere entrato in vigore. E ad  oggi sono davvero poche le Regioni che possono vantare questo primato, tra cui Lazio, Puglia, Calabria e Abruzzo.
L'autonomia delle regioni su questo  punto, spiegano al Viminale, complica non poco le cose. Tanto che oggi la questione e' stata al centro di un incontro al quale hanno preso parte il ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia e alcuni rappresentanti delle regioni. Ma sulla scelta della data influirebbero anche altri fattori. A cominciare dal rischio che i ballottaggi per le comunali e le provinciali possano capitare il 25 aprile o il primo maggio. Un'eventualità questa che la maggioranza tenderebbe ad evitare.
''Una data ufficiale ancora non c'e' - conferma D'Ali' -  perché le regioni che hanno approvato il proprio statuto  potrebbero stabilire una propria data, mentre il governo decide per quelle che uno statuto ancora non ce l'hanno''. L'altro fattore poi, spiega ancora il sottosegretario  all'Interno, e' un nutrito turno amministrativo che coinvolge  ''numerosi comuni'': ''l'obiettivo del governo infatti e' far si' che il turno regionale e quello amministrativo coincidano, in modo da rendere piu' comodo il voto dei cittadini''. Il problema pero', spiega ancora Robilotta, e' che mentre le elezioni regionali si devono tenere entro il 16 aprile o al massimo quattro settimane prima (le elezioni regionali del 2000 si sono tenute il 16 aprile), quelle amministrative, per legge, devono svolgersi tra il 15 aprile e il 15 giugno. ''Quindi - aggiunge l'assessore della regione Lazio - gli unici giorni
possibili per far quadrare il 'cerchio' sarebbero appunto il 3 e il 4 aprile''.
''A questo proposito - annuncia D'Ali' - abbiamo depositato in Senato una proposta di legge, di un unico articolo, che consente di anticipare il turno amministrativo. E spero che gia'  dalla prossima settimana il Senato possa esaminarla e votarla''. Sulla questione della data erano intervenuti nei giorni scorsi anche i Radicali che avevano chiesto uno slittamento per consentire che ci fosse piu' tempo per organizzarsi e per raccogliere le firme. In realta', malignano nella Cdl, per tentare di accorpare la data delle elezioni a quella del referendum. Ma al momento non e' stata presa ancora alcuna decisione ufficiale.

Regioni sui meccanismi di applicazione del dlgs. 56/2000

La Conferenza delle Regioni hanno espresso un "PARERE SUL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE DEL DECRETO-LEGGE 30 DICEMBRE 2004, N. 314, RECANTE “PROROGA DI TERMINI” articoli 3, 4 e 6":
Le Regioni con riferimento al parere sull’art. 4 del Decreto legge 314/2004, riconfermando le posizioni già espresse dalla Conferenza dei Presidenti, in particolare nella seduta del 25 novembre 2004, sui meccanismi di applicazione del dlgs. 56/2000, si prende atto della volontà del Governo di “adeguare il decreto legislativo 56/2000 ai principi contenuti nel titolo V della Costituzione”.
Si ritiene però indispensabile:
·
        che vengano approvate in Conferenza Unificata le linee di indirizzo sui meccanismi strutturali del federalismo fiscale di cui all’art. 3 comma 1 lett. a) legge 289/2002, in mancanza delle quali l’Alta Commissione di studio è impossibilitata ad elaborare qualsiasi proposta;
·        che venga prevista, nella fase di conversione del citato decreto legge, l’intesa in sede di Conferenza Stato – Regioni sulla proposta elaborata, in considerazione della rilevanza della tematica per gli assetti finanziari delle Regioni;
Le Regioni infine chiedono che, al fine di evitare i notevoli pregiudizi finanziari che l’applicazione dell’art. 4 citato arrecherebbe al sistema regioni, per gli anni 2002, 2003, 2004 e fino alla approvazione della proposta definitiva, il Governo renda disponibili le risorse necessarie a compensare le differenze negative derivanti dall’applicazione del decreto legislativo 56/2000 vigente, così come già più volte assicurato dal Governo nelle ultime sedute della Conferenza Stato – Regioni. Con riferimento all’articolo 6 le Regioni sottolineano il proprio disappunto per il mancato coinvolgimento pur esprimendo parere favorevole sul merito dei contenuti della norma.
Si coglie, inoltre, l’occasione per proporre al Governo ulteriori emendamenti in materia di espropriazione per pubblica utilità in relazione alla realizzazione di  infrastrutture ferroviarie.
In particolare:
In materia di espropriazione per pubblica utilità in relazione alla realizzazione di infrastrutture ferroviarie si propone di inserire al ddl di conversione del decreto legge n.314/2004  il seguente emendamento: all’articolo 1, comma 1,  del decreto-legge 26 ottobre 2001, n.390, convertito nella L. 21 dicembre 2001, n.444 e successive modificazioni, le parole “31 dicembre 2004”   sono sostituite dalle parole  “31 dicembre 2005”.
Motivazione: L’emendamento è finalizzato alla proroga dei termini di efficacia dei decreti di occupazione d’urgenza, in materia di espropriazione per pubblica utilità inerenti alla realizzazione di infrastrutture ferroviarie.  
(red)

 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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In redazione: Stefano Mirabelli (caporedattore); Giuseppe Schifini (caposervizio)
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