periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 439 - Roma,  14 gennaio 2005

Sommario

Regioni su medici specializzandi

Etichettatura carni bovine

Elezioni Regionali: De Filippo candidato in Basilicata

Sport: Corte conferma autonomia regionale. In futuro risorse alle Regioni

Linee guida a livello regionale per l'informazione scientifica sul farmaco

Il Lazio ha una nuova legge elettorale

Elezioni Regionali: De Filippo candidato in Basilicata

Vito De Filippo (Margherita) - attuale Presidente del Consiglio regionale della Basilicata - è ufficialmente il candidato del centrosinistra alla presidenza della Giunta regionale nelle prossime elezioni.Lo hanno deciso i segretari dei dieci partiti della coalizione: Ds, Margherita, Sdi, Verdi, Pdci, Prc, Italia dei valori, Liberaldemocratici, Repubblicani europei e Psdi.
La decisione di candidare De Filippo e' stata presa dopo aver valutato ''positivamente la ritrovata sintonia ed unita' della  'Gad' nazionale. La coalizione - e' scritto in una nota - si impegna a dare continuita' e ad irrobustire i caratteri innovativi e l' azione riformatrice dei governi del centrosinistra lucano''. Nei prossimi giorni, Grande alleanza democratica lucana e De  Filippo ''insedieranno una commissione programmatica che definira', anche attraverso confronti con i soggetti e i movimenti sociali e con le forze economiche regionali, contenuti e strumenti adeguati ad attivare le necessarie riforme politiche sociali e a garantire momenti di verifica democratica''.
Frattanto domattina, sabato 15 gennaio, alle 11.00 Marco Pannella (nella foto) terrà una conferenza stampa per fare il punto e rilanciare la decisione di proporre ad uno dei due Poli, Cdl e Gad, la proposta di un'alleanza politico-elettorale "per ottenere - si legge nella nota - un rientro nella legalita' costituzionale e democratica delle prossime elezioni politiche regionali che, altrimenti, ripeterebbero caratteristiche gravissime di nullita' e di illegittimita' di gravita' senza precedenti, pur nella degradata realtà italiana; e ribadire il
perche' in tal caso, i Radicali potrebbero ricreare le condizioni per le quali sarebbe possibile agli elettori, ove lo volessero, di ovunque votarli con pienezza di effetti politici e non solamente come testimonianza di forza civile e morale".
Continua poi il "botta  e risposta" in Lombardia: ''Buon viaggio''. Così il  presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni risponde alla Lega Nord che ribadisce la sua volontà di candidare il ministro Roberto Maroni alle elezioni regionali. ''E' esattamente quello che  avevo detto io e solo io -aggiunge Formigoni durante una visita istituzionale a Cremona- cioè che la Lega ha deciso da tempo di andare da sola. Qui in Lombardia, con questa Lega non abbiamo bisogno di stare insieme per vincere''.
Dunque ancora riflettori accesi sulle elezioni regionali. I quotidiani, fra l'altro, si concentrano sul "caso Lombardia" ma anche su altri aspetti come il rapporto fra Ds e Margherita e l'avvio piacentino della campagna elettorale del Presidente Errani. Segnaliamo, fra gli altri: Sole 24 Ore: Liste personali, Formigoni insiste sulla deroga; Corsera:Caso Formigoni, ora si tratta sui candidati; Corsera: Il presidente: non mollo. Da CI inviti alla cautela «Va evitata una rottura»; Corsera:In gioco il posto di Romani eterno rivale del governatore; Sole 24 Ore: I fondi elettorali dividono Ds e Margherita; Repubblica: Ds e Margherita ai ferri corti e ora si spacca Rifondazione; Repubblica: Sotto l'arancione mister nessuno; Repubblica: Una lista civica per la Bresso; Libertà: Il presidente Errani comincia da Piacenza l'ascolto elettorale (estratti dalla rassegna stampa:
parte 1 e parte 2).
(red)

 Regioni su medici specializzandi

In un documento consegnato al Governo nella Conferenza Stato-Regioni,le Regioni si sono espresse sulla Proposta di accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sulla determinazione del numero globale di medici specialisti da formare nelle scuole di specializzazione nell’anno accademico 2004 – 2005. Dopo aver preso atto della decurtazione delle risorse da destinare alle borse di studio e dopo aver rimarcato lo scostamento fra le esigenze regionali previste nell’Accordo Stato-Regioni del 28 ottobre 2004 e le risorse concretamente disponibili, i Presidenti delle Regioni hanno sollecitato la convocazione di un Tavolo politico già richiesto dal presidente della Conferenza dei Presidenti con nota del 10 novembre 2004. Inoltre hanno richiesto al Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Scientifica garanzie precise sul rispetto delle priorità delle Regioni, espresse nell’Accordo in oggetto relativo sia alle tre specializzazioni che alle indicazioni ritenute irrinunciabili da ciascuna Regione per il funzionamento del SSN.
Conseguentemente l’espressione dell’accordo per la determinazione del numero  globale di medici specialisti da formare nelle scuole di specializzazione nell’anno accademico 2004 – 2005 è stata condizionata all’accoglimento di tali richieste.
(red)

Il Lazio ha una nuova legge elettorale

I consiglieri regionali del Lazio non saranno più 60, ma 70. E’ questa la novità rilevante della Legge elettorale varata dall’Assemblea di via della Pisana, sulla base di un testo sottoscritto dai capigruppo della maggioranza Francesco Maria Giro (Forza Italia), Luigi Celori (AN), Francesco Simeone (UDC) e Maria Annunziata Luna (Lista Storace).
Dei 70 consiglieri, numero che peraltro era già stato introdotto nel nuovo Statuto della Regione Lazio, 56 saranno eletti sulla base delle liste circoscrizionali concorrenti e 14 con sistema maggioritario, insieme al Presidente della Regione, sulla base di liste regionali (listino). In ogni gruppo di liste nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati. La lista regionale è composta in modo che ci sia almeno un candidato residente per ciascuna delle province della regione e che entrambi i sessi siano rappresentati in pari misura.
La legge introduce anche l’ineleggibilità a Presidente della Regione e a consigliere regionale per i Presidenti delle Province della regione e per i Sindaci dei comuni capoluogo di provincia della regione.
La legge elettorale, oltre a regolamentare alcuni aspetti tecnici delle elezioni, che si svolgeranno il 3 aprile, conferma anche che “il Presidente della Regione, ai sensi dell’articolo 40 dello Statuto, è eletto a suffragio universale e diretto, in concomitanza con il rinnovo del Consiglio regionale”. Inoltre, sono candidati alla Presidenza della Regione i capilista delle liste regionali. E’ proclamato eletto Presidente della Regione il candidato che ha conseguito il maggior numero di voti validi in ambito regionale. Il Presidente eletto è membro del Consiglio regionale, come anche il candidato alla carica di Presidente che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore a quello del candidato proclamato eletto Presidente.
In apertura di seduta, l’Assessore agli Affari istituzionali Donato Robilotta (Nuovo Psi) ha spiegato come la legge elettorale sia strettamente connessa al nuovo Statuto della Regione Lazio: “in definitiva –ha detto- il sistema elettorale resta invariato”. Secondo Francesco De Angelis (Ds), “il listino andava fatto a otto, non a quattordici. Avremmo anche preferito un dibattito più approfondito –ha aggiunto- subito dopo l’approvazione dello Statuto, ma non ci sono pregiudiziali ad approvare il testo”. Salvatore Bonadonna (Prc) ha chiesto di riaprire la discussione sulla legge elettorale ed ha lamentato le modalità con cui il testo è stato portato in Aula, “un’Aula nella quale già si è verificato l’episodio della votazione annullata e ripetuta sullo Statuto”. Bonadonna ha anche richiamato il problema della rappresentanza delle donne e delle province nel futuro Consiglio regionale. Bruno Astorre (Margherita) ha dichiarato la propria disponibilità a votare la legge, ma non con il listino a 14. Hanno motivato il loro voto contrario Alessio D’Amato (PDCI), Angelo Bonelli (Verdi), Giovanni Hermanin (Margherita) e Romolo Rea (PRC).
Ha replicato il Presidente della Giunta Francesco Storace: “il listino non è un problema della Casa delle Libertà, non litigheremo su questo. Un dato positivo c’è: questa non è una legge liberticida, c’è stato un dialogo con l’opposizione. C’è un dato temporale”. Storace ha difeso la scelta del listino che garantisce il 20 per cento di premio di maggioranza: “Su questa legge non c’è schieramento ideologico, anche in altre Regioni, governate dal centro-sinistra o dal centro-destra, c’è il listino: nessuno dice che il listino è una ‘schifezza’. A me non interessa lo sbarramento nei confronti dei partiti più piccoli. Non abbiamo usato la legge elettorale per la nostra convenienza. Importante è invece avere garantito la rappresentanza delle province e delle donne, un risultato questo che andrebbe rivendicato sia dalla maggioranza sia dall’opposizione. Non sciupiamo un’intesa importante per la questione del listino, eleviamo la dignità di tutti noi. Anche oggi la Regione Lazio fa un buon servizio ai propri cittadini”.
Posta ai voti, la legge è stata approvata con i voti della maggioranza (35 voti a favore e 14 contrari).
(red)

Etichettatura carni bovine

Le Regioni hanno espresso il loro parere, in sede di Conferenza Stato-Regioni, è stato trattato anche lo "Schema di linee guida per i controlli sulla etichettatura delle carni bovine e hanno consegnato il seguente documento da parte della Conferenza delle Regioni:
La Conferenza dei Presidenti esprime parere favorevole sullo schema di decreto in oggetto a condizione che venga accolta la seguente riformulazione dell’intero punto 5:
“Al fine di migliorare l’informazione sull’origine della carne bovina e per consentire al consumatore di interpretare correttamente ed in chiaro le informazioni apposte in etichetta, e senza pregiudicare quanto disposto in merito all’etichettatura facoltativa delle carni bovine, le Regioni e Province autonome possono mettere a disposizione dei consumatori le informazioni disponibili presso la Pubblica amministrazione relative al bovino o ai bovini da cui la carne proviene comprese anche le seguenti informazioni:
§
        Denominazione e sede del macello dove è avvenuta la macellazione
§        Denominazione e sede del laboratorio di sezionamento
§        Denominazione e sede dell’azienda ove è avvenuto l’allevamento”.

(red)

Linee guida a livello regionale per l'informazione scientifica sul farmaco

La Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha approvato le Linee guida di regolamento regionale dell'informazione scientifica sul farmaco predisposto dal Coordinamento, riservandosi di portare eventuali osservazioni all’attenzione dei Presidenti entro la prossima seduta.  Secondo tali linee guida le Aziende farmaceutiche che intendono svolgere attività di informazione scientifica sui farmaci nella (Regione o Provincia Autonoma), dovranno comunicare alla stessa tutti i riferimento e la data  di inizio attività dei propri informatori scientifici (ISF), specificando l’eventuale area terapeutica che essi rappresentano e 1'ambito territoriale in cui svolgono la loro attività (specificare l’ambito provinciale e/o di ASL e/o Azianda ospedaliera). Gli Informatori  dovranno essere dotati di tesserino di riconoscimento (foto compresa), che che riporti i dati personali, logo e nome dell'Azienda farmaceutica; e l'area terapeutica nella quale l’Informatore opera. Detto tesserino sarà fornito dalle rispettive Aziende farmaceutiche e vidimato dalla Regione o Provincia Autonoma. Lo svolgimento dell'attività degli Informatori all'interno delle strutture del Servizio sanitario regionale sarà assicurato e agevolato dalle Direzioni delle suddette strutture attraverso 1'individuazione di locali idonei (esempio sala medici, biblioteca di reparto, studio del medico) in fasce orarie concordate.
Lo svolgimento dell'attività degli ISF negli studi medici convenzionati (Medici di medicina generale, PLS e Guardia Medica) avverrà in apposito orario, concordato con il medico. Il numero delle visite individuali di ogni Informatore ai singoli medici è quantificabile in un numero di visite annuali compreso tra 3 e 5 per ogni medico interessato alla prescrizione, secondo le scelte delle singole Regioni. In ogni caso uno stesso prodotto contenente lo stesso principio attivo può essere presentato dall'azienda farmaceutica per un numero di volte pari a quello identificato per le visite di cui sopra definito dalla Regione.
Gli Informatori non possono svolgere alcuna attività di tipo commerciale presso le farmacie, sia ospedaliere the aperte al pubblico (convenzionate), quale ad es. vendita diretta di farmaci, raccolta di ordinativi di medicinali e trasmissione all'ufficio commerciale dell'azienda, acquisizione di informazioni circa le condizioni di vendita in caso di acquisto diretto dei farmaci. Gli ISF, inoltre, non possono chiedere al farmacista informazioni sulle abitudini prescrittive dei medici. Le Regioni possono, sulla base della propria autonomia, stabilire delle deroghe tenuto conto del fatturato regionale delle singole aziende.
Le linee guida tracciano un regolamento anche della cessione e acquisizione di campioni gratuiti e del materiali informativo. A questo proposito sarà consentito utilizzare per l'informazione al medico solo materiale autorizzato dal Ministero della Salute (ora Agenzia Italiana del Farmaco) ai sensi dell'art. 8 del D. Lvo. 541/92.
Ulteriori aspetti delle linee guida riguardano la concessione di prodotti gratuiti promozionali di valore trascurabile e i convegni e congressi riguardanti medicinali.
Per quanto riguarda infine la vigilanza ed il controllo, le linee guida raccomandano alle Regioni l'avvio di "processi di monitoraggio continuo per l’identificazioni di strumenti, modalità e azioni finalizzate alla verifica del rispetto delle disposizioni previste dal presente provvedimento nonché alla definizione di indicatori di appropriatezza dell’attività di informazione scientifica, anche in relazione all'andamento della spesa farmaceutica". "
Le Regioni potranno con proprio provvedimento disciplinare la tipologia e la gravità delle inadempienze relative al presente provvedimento indicando eventuali sanzioni a carico dell'Azienda Farmaceutica titolare dell'AIC.Per tutte le altre attività di informazione scientifica di cui al D. L.vo 541/92 rimane in vigore quanto già previsto sul tema del D. Lvo 541/92 stesso.
Tutte le violazioni al presente provvedimento e quelle relative al D. Lvo 541/92 verranno comunicate oltre che alle autorità competenti anche al Ministero della Salute e dell’Agenzia Italiana del Farmaco ognuno per la materia di propria competenza".
(red)

Sport: Corte conferma autonomia regionale. In futuro risorse alle Regioni

Le Regioni - vista la Sentenza della Corte Costituzionale n. 424/2004 che riconosce l'illegittimità costituzionale dell'art. 4, comma 204, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (Finanziaria 2004) - hanno espresso soddisfazione per il riconoscimento dell'autonomia regionale in tema di "ordinamento sportivo".
Poiché però - sostengono i Presidenti delle Regioni in un ordine del giorno approvato dalla Conferenza delle Regioni - si ritiene comunque "opportuno assicurare agli Enti di promozione sportiva, per l'anno 2004, il sostegno per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali e per le attività da loro svolte" ( tenuto conto che le attività di programmazione a favore degli Enti di Promozione sportiva erano relative al 2004 e la definizione delle stesse era prevista per un periodo precedente all'emanazione della Sentenza n. 424/2004) per non arrecare danno agli Enti di Promozione Sportiva che, a causa della grave situazione finanziaria dello CONI, hanno subito notevoli riduzioni delle quote di finanziamento da parte dello stesso richiedono in via eccezionale e transitoria, sulla scorta delle competenze riconosciute dalla Costituzione alle Regioni e sulla base del principio di leale collaborazione tra Istituzioni, che:
-         venga mantenuta in essere la programmazione finanziaria prevista per l'anno 2004 a favore degli Enti di Promozione sportiva e che le risorse ad essa destinate vengano comunque erogate a favore degli Enti stessi;
-         per gli anni futuri, nel rispetto della richiamata sentenza della Corte Costituzionale, venga assicurato comunque lo stanziamento delle risorse finanziarie in argomento a favore delle Regioni che provvederanno a trasferirli agli Enti di Promozione sportiva per il finanziamento e il potenziamento dei programmi relativi allo sport sociale.
(red)

 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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