periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 19 - Roma, 17 aprile 2003

Sommario

Ddl La Loggia prosegue esame Camera Le Regioni e l'edilizia biosostenibile
Aumentato fondo politiche sociali DPR su rifiuti sanitari da emendare
ENIT: maggiore concertazione preliminare Regioni su riforma previdenza
Ddl La Loggia prosegue esame Camera

Prosegue alla Camera l'esame del Ddl La Loggia di attuazione del nuovo Titolo V della Costituzione. Va avanti anche il confronto sulla prima ipotesi (schema di Ddl) di riforma del Titolo V.
Per il Presidente della Camera è un buon viatico per il futuro politico del federalismo. La riforma federalista dello Stato - ha infatti auspicato , Pier Ferdinando Casini non deve essere più un motivo di divisione, di lacerazione tra le forze politiche: l'auspicio è che "si possa trovare davvero nel costruire risposte legislative nuove un minimo comune denominatore indispensabile per evitare un grado di confusione che l'Italia non può consentirsi". Lo stesso ministro La Loggia ha sostenuto il passaggio breve alle Camere, in quanto ''E' indispensabile'' che il Parlamento approvi ''nei tempi più rapidi possibili'' il disegno di legge attuativo della riforma federalista del 2001, perché la riforma del Titolo V della Costituzione sarà a sua volta approvata ''in tempi non brevi''. La Loggia ha quindi ribadito la disponibilità ''al confronto e al dialogo'' sulla riforma del Titolo V: ''trattandosi di una riforma costituzionale - ha detto il Ministro - non può essere un testo blindato. Siamo aperti al dialogo e al confronto, sia con le Regioni che con l'opposizione, ma per concludere, perché le riforme le vogliamo fare: ora il federalismo, poi la Camera delle Regioni e poi la forma di governo. Se qualcuno ha in mente di discutere tanto per discutere, deve sapere che le riforme in questa legislatura noi le faremo''. Quanto alle osservazioni fatte dal Presidente della Conferenza delle regioni Enzo Ghigo al testo portato ieri all'attenzione della Conferenza dei presidenti di Regione, La Loggia ha detto: ''Noi avevamo trovato un punto di equilibrio che ci e' sembrato soddisfacente, ma che può essere anche rivisto e spostato. Quello che invece non può essere toccato e' il disegno sistemico della riforma, né si può aprire una gara a chi ha di più e chi ha di meno'' (sm).
Aumentato fondo politiche sociali

In merito al fondo per le politiche sociali e quindi alla nuova proposta di riparto la Conferenza delle Regioni esprimendo l'intesa ha rilevato con favore il trasferimento anche dei fondi relativi i programmi a favore delle giovani coppie e per la natalità. Nel contempo è stata sottolineata la volontà di compartecipare, con fondi propri, al 50% delle spese per consentire la prosecuzione e il completamento dei piani in atto in alcune Regioni, fino a giugno 2003.
Inoltre è stato chiesto di riaprire  entro  il prossimo maggio il tavolo per la definizione dei livelli essenziali di assistenza in cui collocare anche la nuova  impostazione del reddito minimo, e di trasferire nel più breve tempo possibile tutti i fondi concordati per Regioni e Comuni relativi al riparto 2003. Sono anche da verificare gli stanziamenti 2001 e 2002 derivati dalla legge 53/2000,  per la quale sono aperti tavoli di lavoro presso la Segreteria della Conferenza Stato-Regioni ma, si sottolinea, senza sapere se le risorse sono ancora disponibili.
Il Ministero del welfare ha reso nota la ripartizione Regione per Regione e indicato degli incrementi generali del fondo. ''Una vittoria delle Regioni, delle autonomie locali e di tutte le persone che hanno detto no al ridimensionamento delle politiche sociali territoriali''. E' il commento di Marcello Secchiaroli, assessore regionale ai Servizi sociali, riguardo al provvedimento del governo sul welfare. ''L' aumento di circa il 15% del Fondo nazionale per le politiche sociali - spiega Secchiaroli - e' un risultato eclatante dopo la netta presa di posizione delle Regioni e degli enti locali contro il paventato taglio di oltre il 50%, previsto nella prima proposta del decreto di riparto avanzata dal ministero del Welfare''.
(gs)

ENIT: maggiore concertazione preliminare

Maggiore attività di concertazione preliminare con i soggetti pubblici. E' quanto ha indicato la Conferenza delle Regioni all'Enit (ente nazionale per il turismo) pur esprimendo un parere positivo al Programma promozionale nazionale 2004/2006.
Le Regioni ritengono pertanto che questo limite “di metodo”, ma anche per la complessità e criticità dello scenario internazionale che caratterizza il momento attuale, il Programma presenta elementi di incompletezza rispetto alle articolate esigenze del sistema turistico nazionale.
Le Regioni, dopo questa premessa critica, esprimono un sostanziale parere favorevole rispetto agli orientamenti definiti dal Programma promozionale triennale. Nel contempo precisano che tale approvazione non si estende alle parti del programma riguardanti il piano finanziario e la riorganizzazione dell’Ente, sia in termini di “strategie” sia rispetto alla definizione dell’operatività dei Dipartimenti.
Le Regioni invitano quindi gli organi dell’ENIT ad un aggiornamento del Programma sulla base di realistiche previsioni di entrate finanziarie, previe le necessarie ulteriori fasi di concertazione. (gs)

Le Regioni e l'edilizia biosostenibile
"Non si può più discutere di qualità dell'edilizia e di economia nella gestione dell'abitare, senza abbracciare il tema del rispetto ambientale che, anzi, è diventato il fondamento di ogni moderna programmazione in questo campo". Così l'assessore regionale alle Politiche per la Casa, Carlo Lio, che è anche presidente dell'Istituto per la trasparenza, l'aggiornamento e la certificazione degli appalti (ITACA), ha presentato il premio nazionale "Le città per un costruire sostenibile" promosso in occasione della manifestazione "Biocasa: Costruire ed abitare sostenendo l'ambiente". "ITACA ha costituito dal 2001 un gruppo di lavoro per la materia della Bioedilizia - ha proseguito Lio - che, anche grazie al lavoro della Regione Friuli Venezia Giulia che ne aveva proposto la costituzione, sta adoperandosi nello sviluppo di queste tematiche dal punto di vista legislativo. Non ultima, l'adozione nei mesi scorsi del protocollo per la Certificazione energetica e ambientale degli edifici quale sistema unitario a livello nazionale". "In questo scenario - ha concluso Lio - saluto con particolare favore e interesse la nascita di un premio nazionale, come quello che si attribuisce a Trieste  in occasione della fiera "Biocasa", che intende sensibilizzare gli enti istituzionali all'adozione e alla sperimentazione delle tecniche che si ispirano alla bioedilizia nei progetti concreti". Tre sono i Comuni premiati e quattro quelli che hanno ricevuto una menzione per l'impegno profuso nella promozione dell'utilizzo della bioedilizia: tra i primi Calenzano (FI) tra i comuni con meno di 15.000 abitanti; Monfalcone (GO) tra quelli con abitanti fino a 50.000; e Faenza (RA, tra i Comuni più grandi. Le menzioni sono andate a Nonantola (MO), Rossiglione (GE), Bagno a Ripoli (FI) e Reggio Emilia. Il Premio è stato promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall'Ente Fiera di Trieste, con il patrocinio della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome, e dell'Istituto ITACA. (red)
DPR su Rifiuti sanitari da emendare

Sulla gestione dei rifiuti sanitari la Conferenza delle regioni ha espresso un parere favorevole allo schema di DPR in sede di Conferenza Stato-Regioni, ma condizionato all'accoglimento di alcuni emendamenti tecnici da apportare al testo di legge.
Sono stati trattati anche degli altri provvedimenti in materia sanitaria, da considerare sotto il punto di vista strettamente tecnico e della proposta emendativa, tra questi: la
Delega al Governo per la disciplina delle professioni sanitarie non mediche; lo Schema del Ddl per la disciplina delle attività in materia funeraria;  lo Schema di Piano sanitario nazionale 2003-2005. (red)
Regioni su riforma previdenza

Le Regioni ritengono che il disegno di legge delega in materia previdenziale rientri correttamente nelle competenze esclusive dello Stato, ma solo per quanto riguarda le norme sulla previdenza obbligatoria e sul riordino degli istituti previdenziali, mentre vada integrato e modificato per la parte che riguarda la previdenza complementare e integrativa, nonché per le disposizioni sulle politiche attive per l’impiego, che rientrano nella competenza legislativa congiunta dello Stato e delle Regioni. Inoltre si rileva l’assoluta mancanza di disposizioni che rinviino alla competenza regionale in materia. Nel disegno di legge - sostengono le Regioni - non c'è alcun riferimento alla salvaguardia della potestà legislativa regionale attraverso la partecipazione delle Regioni alla procedura di approvazione degli schermi di decreti legislativi attuativi per i quali è prevista solo l’acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia. Lo stesso dicasi per l’approvazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia previdenziale. (sm)

 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Redazione: via Parigi, 11    00185 - Roma
Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli; Giuseppe Schifini
tel. 06.488829200 - fax 06 4881762
e-mail:
redazione@regioni.it

 
 


per iscriversi alla mailing list e ricevere regioni.it alla tua casella di posta elettronica

 


link

no copyright. per pubblicare le notizie di regioni it "clicca"