periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003

 

 

n. 178 - Roma, 3 Dicembre 2003

Sommario

Pera all'UPI: Senato federale da rivedere

Buffardi: legge quadro livelli essenziali per il diritto allo studio

Cuffaro presenta a Frattini documento Euromediterraneo

Ormai prossima riforma ordini professionali

Finanziaria: Governo ritira emendamenti

Domani, 4 dicembre, Conferenza delle Regioni

 

Pera all'UPI: Senato federale da rivedere

Continua il dibattito sulle riforme istituzionali e questa volta è il Presidente del Senato ad intervenire sull'argomento all'assemblea dell'UPI (Unione Province Italiane). Marcello Pera (nella foto) ritiene che la bozza di riforma del Senato in senso federale, proposta dal Governo, debba esser ritoccata e rivista in più punti. Secondo Pera ''il Senato sembra troppo debolmente federale riguardo alla elezione e composizione. L'elezione diretta su base regionale di soli senatori, per di più con il sistema proporzionale e contestualmente alle elezioni della Camera, non basta a stabilire un collegamento con gli interessi territoriali''.
''D'altra parte - ha detto ancora Pera - il Senato sembra troppo esageratamente federale riguardo alle sue competenze, più federale di quello tedesco. Le Leggi di principio affidate alla competenza del Senato, riguardano materie di rilevanza strategica per l'indirizzo politico del Governo che, nel caso in cui al Senato fosse presente una maggioranza diversa da quella che lo sostiene, sarebbe esposto al rischio di vedere paralizzato il suo programma''.
Il Presidente del Senato ha sottolineato a questo punto come sia facile prevedere che per regola il Senato avrebbe una maggioranza diversa da quella politica della Camera.
Pera si e' detto anche contrario, in linea di principio, all'ipotesi che il Senato Federale possa votare Bilancio e Finanziaria: ''Attribuirgli questa competenza significa impedire la governabilità a chi ha vinto le elezioni, negare il principio di responsabilità politica, favorire un sistema consociativo estremamente costo. Oppure significa - ha concluso - riportare la questione del voto di fiducia anche al Senato, con ben poche differenze rispetto alla situazione attuale''.
Il Presidente del Senato ha dunque parlato all'assemblea dell'UPI di una ''sfida per il progresso'' che comincia dal primo livello di sussidiarietà, in cui si collocano Comuni e Province, e dove si replicano gli stessi problemi che riguardano le Regioni. ''Vi sono competenze che non possono essere ritagliate nettamente tra Comune ,Provincia, Regione, Stato. Vi e' l'esigenza -ha detto ancora- che nell'ordinamento federale, le Regioni non riproducano, rispetto agli enti locali, il centralismo dello Stato rispetto alle Regioni. Vi e' l'esigenza che il federalismo sia sì competitivo rispetto alle politiche ma non lo sia rispetto ai rapporti tra le istituzioni''.
Intanto l
e Province propongono agli altri enti locali un'alleanza, una sorta di cartello delle autonomie, che sottoforma di un'assemblea unica o addirittura di un sindacato delle autonomie, serva a dare più forza e compattezza alla rappresentanza degli Enti locali nei confronti del governo, si tratti di discutere della finanziaria o delle riforme. Per il Presidente dell'UPI:''Le tre associazioni - ha sottolineato Ria - conserverebbero la propria autonomia organizzativa e di rappresentanza, ma, nei fatti, nella nostra pratica concreta ci porremo di fronte a Governo e Parlamento come il terzo grande soggetto istituzionale italiano, dopo lo Stato e le Regioni: cioè le autonomie locali''.(gs)

Cuffaro presenta a Frattini documento Euromediterraneo

Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro (nella foto) alla guida di una delegazione della Conferenza delle Regioni ha presentato a Napoli, al ministro Franco Frattini, in qualità di Presidente della VI conferenza euromediterranea dei ministri degli esteri, il documento approvato dalle Regioni Euromediterranee nell' incontro di Palermo del 27 e 28 novembre, e che confluirà nel documento finale dei ministri degli esteri Euromed. La delegazione e' composta anche dal presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, dal Presidente della Regione della Murcia, Luis Ramon Varcacell Siso, e dal Presidente della regione di Rabat, Omar Sentissi. Cuffaro e gli altri tre colleghi prenderanno poi parte alla sesta conferenza euromediterranea dei Ministri degli esteri.
Le delegazione delle  regioni europee hanno anche espresso l'auspicio per un ruolo  più attivo da parte delle regioni per contribuire ad un piu'  stretto partenariato economico e culturale tra le due sponde del  Mediterraneo. Frattini, da parte sua, ha ricordato che il  governo italiano appoggia con convinzione il ruolo delle Regioni  anche in questo settore.
''La ripresa del processo di Barcellona - ha detto Cuffaro - per il rilancio di uno spazio di integrazione economica, sociale e culturale e' una delle priorità delle regioni europee. Siamo grati alla presidenza italiana dell' Ue ed al ministro Frattini che, anche in considerazione delle nuove competenze che derivano alle Regioni dalla modifica del titolo V della Costituzione, hanno voluto assegnare un ruolo fondamentale alle Regioni nella costruzione di programmi di integrazione e di prossimità".
''Dalla rivalutazione del Mediterraneo - ha aggiunto -  quale luogo di scambio economico e di relazioni istituzionali e culturali, la  Sicilia, e con essa anche le altre Regioni del sud Europa, assumono una nuova centralità politica e geografica, non più aree marginali d' Europa, ma partner attivi e garanti consapevoli di valori e conoscenze nei confronti dei paesi dell'area mediterranea e dei Balcani''.
Infine nell’ambito del Semestre di presidenza italiana del Consiglio dei Ministri della Ue, il 5 e 6 dicembre 2003 si terrà la Conferenza "Riforma Ue dell’imposta sulle società: progressi e nuove sfide", organizzata dal Ministero e dalla Commissione europea. Parteciperanno, tra gli altri, il Ministro, Giulio Tremonti, ed il Commissario UE responsabile della fiscalità, Frits Bolkestein. (sm)

Finanziaria: Governo ritira emendamenti

Il Governo ha ritirato tutti gli emendamenti alla Finanziaria. L'obiettivo della maggioranza e' quello di ''alleggerire e snellire i lavori della commissione'' della Camera, lo ha spiegato il sottosegretario Vegas che ha lasciato anche aperta la possibilità di ripresentare le proposte di modifica in vista dell'esame in aula.
Quindi non si sa ancora se alcuni di questi provvedimenti potranno essere ripresi in Aula da un eventuale emendamento del relatore.
   - FONDI PER ISTITUTO SUPERIORE SANITA':
Ammontavano a trenta milioni (10 per ciascuno degli anni 2004, 2005 e 2006) quelli previsti in favore dell'Istituto Superiore di Sanità.
   - FONDI PER POLICLINICO UMBERTO I DI ROMA:
Il governo aveva destinato al nosocomio romano 75 milioni di euro all'anno per il periodo 2004-2006. Rimane l'emendamento del relatore, che all''Umberto I' destina 65 milioni di euro per il 2004, 60 milioni per il 2005 e 75 milioni per il 2006.
   - FONDI PER IL CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI:
Tagliati 2,5 milioni di euro dal 2004 Per sostenere l'attività del Centro nazionale trapianti. Saltano anche 5 milioni di euro per i centri di riferimento interregionali per i trapianti.
   - OSPEDALI NON POTRANNO VENDERE IMMOBILI PER RIPIANARE
DEBITI:
Gli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico (Irccs) e le fondazioni in cui essi sono stati trasformati non potranno vendere i beni immobili del proprio patrimonio per ripianare eventuali debiti pregressi maturati fino al 31 ottobre 2003.
   - SALTA NUOVA NORMATIVA SU AMMORTIZZATORI SOCIALI:
predisposta dal governo in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali, nel limite complessivo di spesa di 310 milioni di euro a carico del fondo per l'occupazione.
   - STOP A TRASFERIMENTO RISORSE E FUNZIONI A REGIONI:
Un emendamento del governo prevedeva che nel 2004 si passasse ''al
conferimento di funzioni amministrative e al trasferimento di beni e risorse finanziarie, organizzative,strumentali e umane, inerenti le materie dell'agricoltura e foreste, del turismo, del commercio e del trasporto pubblico locale alle Regioni e alle autonomie locali, in misura non superiore del 50% dell'ammontare delle disponibilita' risultanti dal bilancio dello Stato''.
Molto critico sulla manovra finanziaria il segretario dei Ds Fassino, che coglie l'occasione dell'assemblea dell' Unione delle province italiane per definire quella del Governo ''una dissennata politica fiscale'' a danno degli Enti locali. Fassino (nella foto) parla di ''effetti devastanti''  per coprire 35 mila miliardi di vecchie lire in meno di introiti fiscali. Si tranciano i trasferimenti agli Enti locali "perché si pensa che lì si possa tagliare più facilmente in quanto la gente se ne accorge di meno. Ma sono tagli che si traducono in meno soldi per asili nido, assistenza agli anziani, ai disabili, ai trasporti''.
Nel frattempo arriva il via
libera dalla Commissione bilancio di Montecitorio a risorse da destinare agli enti locali per complessivi 250 mln di euro. Con l'approvazione di un emendamento del relatore, vengono adeguati all'inflazione i trasferimenti per il 2004 in misura di 180 mln di euro, distribuiti per il 50% ai comuni 'sottodotati' e per il 50% alla generalità dei comuni. Altri 50 mln di euro vengono destinati ai comuni con meno di 3000 abitanti.
Si inseguono le voci sull'atteggiamento del Governo. Secondo quanto riportato dall'Adn kronos  il Ministro dell'
Economia, Giulio Tremonti, durante il vertice di maggioranza alla Camera, avrebbe chiesto alla Cdl - secondo quanto si apprende da ambienti della stessa maggioranza - di ritirare gran parte degli emendamenti presentati alla manovra. Voce che poi ha trovato conferma, mentre l'ipotesi di una fiducia è stata smentita da Vegas. Il Governo ha infatti ritirato tutti gli emendamenti alla Finanziaria. La decisione, emersa al termine del vertice tra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e la maggioranza, e punta ad alleggerire e snellire i lavori della Commissione. Ma la scelta di Palazzo Chigi, oltre ad essere un segnale forte alla maggioranza, potrebbe preludere al ricorso alla fiducia anche sulla Finanziaria. Una possibilità ancora lontana, ma che si affaccia sullo sfondo dell'iter parlamentare. Nonostante le smentite che arrivano dal Governo: un'ipotesi che ''non esiste'', secondo il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas (red)

Buffardi: legge quadro livelli essenziali per il diritto allo studio

Sentite le Regioni nella VII Commissione cultura della Camera sul provvedimento che prevedere delle 'Disposizioni per l'armonizzazione della normativa relativa allo studio e alla parita' scolastica'.
Il Parlamento deve mettere a punto una legge quadro definendo i livelli essenziali per il diritto allo studio e le risorse necessarie ma non puo' interferire sui buoni scuola che sono materia riguardante l'autonomia programmatoria delle Regioni.
E' il parere espresso per le Regioni dall'assessore Adriana Buffardi (nella foto) della Regione Campania, capofila per la materia, all'audizione informale di una delegazione della Conferenza dei presidenti delle Regioni sulla proposta di legge di iniziativa di Garagnani.
In un documento approvato nei giorni scorsi dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni si precisava che il ruolo dello Stato deve ''focalizzarsi sulla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni'' e sostenevano la necessità di ''prevedere coerenti modalità di allocazione in capo alle Regioni delle risorse statali comunque finalizzate all'attuazione del diritto allo studio, al fine di consentire, nel rispetto della competenza esclusiva della materia, un'organica programmazione regionale che salvaguardi l'omogeneità di trattamento e l'effettivo esercizio del diritto allo studio dei beneficiari''. (red)

Ormai prossima la riforma ordini professionali

Vicino al traguardo la riforma degli ordini professionali. E' quanto evidenzia un articolo de "Il Sole24 Ore". Il ministro la Loggia (nella foto) assicura che il varo da parte del Consiglio dei Ministri avverrà entro l'anno.
«Procederemo il più rapidamente possibile ‑ promette La Loggia ‑ perché il settore è in sofferenza e milioni di professionisti attendono un quadro legislativo certo».
L'intervento di La Loggia si articola in due fasi: lo schema di decreto legislativo, in base alla legge 131/2003, ha l'obiettivo di segnare i confini tra Stato e Regioni nella legislazione concorrente. Quindi, il riordino delle professioni: a quel punto il cerchio sarà chiuso. (red)

Domani, 4 dicembre, Conferenza delle Regioni

In programma a Roma, Giovedì 4 dicembre, alle 10:30 la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome (nella foto il Presidente della Conferenza, Enzo Ghigo).
Sempre in evidenza il tema delle riforme costituzionali, ma rimangono in primo piano le questioni finanziarie collegate alla Finanziaria: dalla sanità alle politiche sociali. (red)

 

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