periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 61 - Roma, 20  giugno 2003

Sommario

Valle d'Aosta: incarico per nuovo Governo regionale a Carlo Perrin Veneto: scambi commerciali con il Brasile
Conferenza su federalismo fiscale Medici: secondo le Regioni esistono spazi per evitare sciopero del 27
DPEF: le proposte delle Regioni Cuffaro: su immigrazione serve piano internazionale
Valle d'Aosta: incarico nuovo Governo regionale a Perrin

L' assessore regionale all'Agricoltura e Risorse Naturali, Carlo Perrin (nella foto), è stato incaricato dal Comite' federal dell'Union Valdotaine (movimento che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi) di formare il nuovo Governo regionale. E' stato scelto in una rosa di candidati che comprendeva anche l' europarlamentare Luciano Caveri, l' assessore regionale al Turismo, Alberto Cerise, l' assessore regionale alla Sanità, Roberto Vicquery, e il presidente del Consiglio regionale, Ego Perron. Nei prossimi giorni Perrin avvierà le consultazioni con le altre forze politiche per formare la maggioranza.
L' europarlamentare Luciano Caveri, primo degli eletti con 7.313 voti, ha annunciato di rinunciare alla candidatura per ''evitare traumi'' all' interno del movimento. (gs)
Conferenza Regioni su federalismo fiscale

Dopo due giorni di Conferenza delle Regioni, i Presidenti si sono concessi un'altra settimana di riflessione sul tema dell'applicazione della legge 56/2000, che introduce per la prima volta delle forme di compartecipazione ai grandi tributi erariali: iva, irap, irpef e accisa sulla benzina. Pertanto le Regioni torneranno a vedersi mercoledi' prossimo, prima di tornare alla Conferenza Stato-Regioni gia' riconvocata per il 3 luglio. Il nodo del federalismo fiscale non e' stato tagliato, come sembrava inizialmente, perché alla fine - un occhio alle tabelle, un altro alle simulazioni degli uffici studi - piu' di un presidente si e' convinto che il federalismo sarebbe stato troppo ''oneroso'' per la sua Regione o, quanto meno, non avrebbe portato nessun vantaggio rispetto al vecchio meccanismo dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni.
Le regioni comunque chiedono,
oltre all' attuazione del federalismo fiscale, certezza di risorse e una corretta tempistica di erogazione,
“Il dibattito nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni - ha commentato Ghigo - ha registrato da una parte una diversità di opinioni, favorita anche dalla complessità del tema, attorno all’applicazione del decreto legislativo 56 del 2000, ma dall’altra ha anche evidenziato la volontà unanime dei Presidenti di Regione di provare a costruire un accordo.  E’ errato quindi parlare di “divisioni” insormontabili. Sono certo che ancora una volta saprà prevalere il senso di responsabilità fra le Regioni.
Occorre lavorare per fare in modo di rispettare un impianto legislativo che comunque marcia verso il federalismo fiscale, facendo in maniera di trovare le condizioni di renderne meno pesante l’impatto per alcune Regioni.  Sono convinto che esistano margini per una mediazione. Si tratta di una tappa importante per tutte le Regioni anche in vista dell’applicazione dell’articolo 119 della Costituzione”.
E’ errato -
per Ghigo - parlare di risorse “sottratte al Sud e dirette al Nord”, più giusto soffermarsi sui meccanismi introdotti dal d. Lgs. 56/2000 che ha voluto modificare le modalità di attribuzione delle risorse finanziarie sostituendo progressivamente il criterio della spesa storica con altri. Stiamo lavorando attorno ad un federalismo solidale “possibile”. Si deve operare – magari anche sulla normativa – per non penalizzare alcun territorio, ma anche per non farne arretrare altri. E’ un discorso complesso che merita questa ulteriore settimana di approfondimento anche perché si inquadra in un contesto di risorse complessivamente limitate. E forse anche su questo aspetto le Regioni hanno il dovere e il diritto di continuare a ragionare”.
Nel corso della Conferenza dei Presidenti del 19 giugno sono poi stati approvati alcuni Documenti fra cui:

Disciplina e principi fondamentali in materia di libere professioni ;
sul
DPEF ;
le
proposte delle regioni e delle istituzioni locali in relazione al dpef 2004-2007 ;
Sull’accordo (ai sensi art.3, comma 1, lett.A, L.289/2002) sui meccanismi del federalismo fiscale . (sm)

DPEF: le proposte delle Regioni

Anci, Upi, Uncem e Conferenza dei Presidenti delle Regioni sollecitano il ''pieno  coinvolgimento nella definizione del DPEF 2004-2007'' che, sottolineano, deve rappresentare il quadro di riferimento condiviso della finanza pubblica allargata.
In un documento Regioni ed enti locali chiedono: 1) che i livelli di contenimento del debito e dell'indebitamento siano definiti tramite un'intesa tra i diversi livelli istituzionali della Repubblica; 2) la definizione, nella conferenza unificata, di un'intesa su meccanismi del federalismo fiscale in modo da attivare pienamente il lavoro dell'Alta commissione e consentire dal 2004 l'avvio di un nuovo sistema di federalismo fiscale; 3) l'adozione di provvedimento per l'anno 2004, che, muovendosi nella logica del Titolo V della Costituzione, aumentino l'autonomia finanziaria di Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni.
Le Regioni hanno poi presentato un articolato documento sul Dpef dove chiedono innanzitutto l'introduzione del federalismo fiscale.
Nel testo, di 11 pagine, si chiede, tra l' altro, che sia introdotto nel Dpef la definizione della quota parte dei gettiti derivanti dal recente condono che hanno interessato tributi e compartecipazioni regionali. Si indica inoltre il primo gennaio 2004, almeno come obiettivo, il termine per  l' entrata in vigore del federalismo fiscale e si stabilisce che questo dovrà ispirarsi ad una serie di principi, tra cui l' autonomia finanziaria di entrata e di spesa; l'abolizione di tutti i trasferimenti erariali a favore delle regioni e la sostituzione con aliquote di compartecipazione ai grandi tributi (Irpef, Iva e Irpeg) e la determinazione delle esatte misure delle aliquote di compartecipazione a questi tributi.
Per Romano Colozzi (nella foto), assessore al bilancio della Regione Lombardia e coordinatore degli assessori al bilancio delle Regioni è la prima volta che li Presidentii forniscono un contributo sul Documento di programmazione economico e finanziario (Dpef) e lo fanno con un testo ''strategico, non formulando solo richieste ma proposte concrete''.
Colozzi si e' soffermato su una delle proposte che in materia di Welfare hanno avanzato le Regioni: istituire un fondo per la non-autosufficienza alimentato dal prelievo obbligatorio. In tema di sanità, le Regioni hanno ricordato al governo di essere creditrici complessivamente di 9,8 miliardi di euro e che, in particolare, la mancata erogazione di circa 4,5 miliardi di euro ''non e' giustificabile'' in quanto in contrasto con la necessità di garantire i Livelli essenziali di assistenza costituzionalmente garantiti. (sm)
Veneto: scambi commerciali con il Brasile
bandiera Brasile "Lo stato brasiliano di San Paolo non ha bisogno di aiuto, ma può dare al Veneto una interessante opportunità di investimenti e scambi commerciali nell’area del Mercosur". Lo ha affermato l’Assessore regionale alle politiche della piccola e media impresa Marino Finozzi all’incontro tra imprenditori veneti e una delegazione di imprenditori brasiliani sul tema "Brasile: la comunità economica italiana dello stato di San Paolo e le opportunità di business con il Veneto. "In un periodo di forte crisi dei commerci internazionali, la ricerca di nuovi mercati e di nuove alleanze imprenditoriali è indispensabile per vincere le sfide della globalizzazione" ha detto ancora l’assessore Finozzi, "e la ben radicata presenza della comunità italiana e veneta in Brasile è una carta importante da giocare. A questo fine potrà essere molto utile la nuova legge regionale sui distretti produttivi che si propone di far fare alle nostre imprese, in maniera associata quelle politiche di ricerca, innovazione tecnologica, marketing, formazione, promozione commerciale e produttiva sui mercati internazionali che, da sole, non sarebbero mai in grado di fare. (red)
Medici: secondo le Regioni esistono spazi per evitare sciopero del 27

 

Per il giorno 27 giugno 2003 le Organizzazioni Sindacali del Comparto Sanità hanno indetto uno sciopero avente come obiettivo principale l’apertura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del quadriennio 2002-2005. Le Regioni nel riconoscere che i tempi di rinnovo dei contratti nazionali scaduti il 31/12/2001 si sono trascinati troppo a lungo, ritengono tuttavia che potrebbero esservi gli spazi per evitare lo sciopero. Al riguardo infatti fanno presente che già dal 1° luglio 2002 il Comitato di Settore per il Comparto Sanità ha trasmesso al Governo, l’Atto di Indirizzo relativo al rinnovo contrattuale del quadriennio 2002-2005 per il personale del comparto. A tutt’oggi su tale Atto il Governo non ha ancora espresso il prescritto parere, propedeutico all’apertura delle negoziazioni da parte dell’ARAN. Le Regioni invitano quindi il Governo, ad emanare sollecitamente, anche in considerazione dei termini prescritti dalla legge (10 gg. dal ricevimento degli atti di indirizzo), i pareri di propria competenza sui richiamati Atti di Indirizzo, mettendo così l’ARAN in condizione di aprire le trattative con le Organizzazioni Sindacali al fine di pervenire in tempi stretti alla chiusura dei CCNL per le diverse Aree di contrattazione del Comparto. (red)

Cuffaro: su immigrazione serve piano internazionale

''E' necessario varare una sorta di Piano Marshall europeo che affronti il problema della stabilità economica e politica di tutti i paesi rivieraschi del Mediterraneo''. E' la proposta del presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, per fermare il fenomeno dell' immigrazione clandestina.
''Di fronte alla drammaticità degli eventi delle ultime settimane - dice Cuffaro - l' opinione pubblica europea deve ormai accettare l' idea che è necessario destinare importanti quote di ricchezza allo sviluppo dei paesi da cui proviene questa incontenibile ondata di disperati''.    ''Il semestre di presidenza italiana dell' Unione Europea - spiega ancora il presidente siciliano - è l' occasione propizia per dare un indirizzo definitivo alla soluzione di questi problemi. Ogni regione europea, in un quadro generale coordinato dall' UE,dovrà 'adottare' una Regione povera della sponda sud del Mediterraneo, studiarne le potenzialità di sviluppo e seguire le fasi della sua crescita economica e sociale, sovrintendendo alla realizzazione di progetti specifici''.(sm)

 

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