periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 69 - Roma, 2 luglio 2003

Sommario

3 Luglio: Conferenza Presidenti Regioni; Stato-Regioni, Unificata
 La Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome si tiene domani giovedì 3 luglio 2003 alle ore 12.00 presso la Segreteria della Conferenza dei Presidenti - Via Parigi, 11 (nella foto) – Roma. Fra i punti all'ordine del giorno tutti temi che saranno trattati con il Governo nel corso delle riunioni pomeridiane della Conferenza Stato-Regioni e Conferenza Unificata e alcune  questioni relative a problematiche connesse alle risorse finanziarie e alle competenze regionali in materia di Pesca e Acquacoltura (su richiesta del Presidente della Regione Toscana).
All'ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni, convocata dal Ministro La Loggia l'intesa che le regioni sono chiamate a dare sullo Schema di DPCM concernente la determinazione delle quote previste dall'articolo 2, comma 4, del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56 (sul federalismo fiscale). (red)
Formigoni a Ciampi: "Devolution: salto di qualità, ammesso che..."
La devoluzione, intesa come ''passaggio completo e definitivo dallo Stato alle Regioni di alcune competenze legislative '' potrà rappresentare un salto di qualità ammesso che si leghi contestualmente ''al trasferimento di competenze amministrative di risorse finanziare, del personale e delle strutture che le riguardano''. E' questa la convinzione espressa al Capo dello Stato dal Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni nel corso del suo intervento al Teatro Pedretti. Dopo aver poi ricordato che la devoluzione deve essere accompagnata ''dall'introduzione  di una Camera delle Regioni e delle autonomie e di una Corte Costituzionale con giudici anche di elezione regionale ''. Formigoni ha anche chiesto la piena attuazione del federalismo fiscale, che ha definito come ''quel legame trasparente e diretto tra prelievi e investimenti, autentica via democratica per un controllo efficiente della spesa pubblica ''. Insomma, ha aggiunto Formigoni sempre rivolto al Presidente Ciampi (nella foto), come autorità locali ''ci attendiamo meccanismi che garantiscano risorse adeguate affinché Regioni, Province e Comuni possano svolgere le funzioni di loro competenza''.
L'incontro ha permesso al Presidente della regione Lombardia, sia pure a margine, di toccare il tema delle opere pubbliche,
con particolare riferimento alla Valtellina. ''Mi sono battuto per anni affinché si facessero i progetti, ora finalmente stanno arrivando le opere'', anche "grazie a quella straordinaria occasione che sono i mondiali di sci del 2005. Si tratta di infrastrutture che daranno a questa terra un benessere maggiore''. (red)
Friuli-Venezia Giulia: Tesini, nuovo Presidente Consiglio regionale
Con la prima seduta del Consiglio regionale, ha preso avvio ufficialmente stamani la nona legislatura dell' amministrazione regionale del Friuli-Venezia Giulia. I consiglieri risultati eletti nella tornata di elezioni degli scorsi 8 e 9 giugno hanno prestato giuramento secondo la formula di rito: ''Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione''.
Il nuovo Presidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia è Alessandro Tesini (Ds). Lo ha eletto oggi, alla prima votazione, l' assemblea regionale, nel corso della prima seduta. "La legislatura che inizia oggi,
ha detto Tesini (nella foto), è stata definita da molti "costituente". Il tema è quello del futuro ruolo dell'Assemblea, storicamente livello essenziale del nostro sistema democratico. Il suo rilancio passa per le recenti riforme costituzionali, che assegnano grandi competenze alle Regioni e ridisegnano i rapporti fra Stato e Regioni e tra queste e le Autonomie locali in una prospettiva di regionalismo rafforzato e di sussidiarietà. Ciò sarà però possibile, a giudizio di Tesini, solo con l'espansione del ruolo delle Assemblee regionali, pena la vanificazione stessa dell'imponente riforma costituzionale. La maggior competenza legislativa regionale, il sistema elettorale e l'adozione della conseguente forma di governo obbligano a ripensare l'architettura dei livelli istituzionali, l'equilibrio e la relazione tra legislativo ed esecutivo. Tesini ha fatto quindi cenno al prossimo congresso delle Regioni, dove al centro del dibattito ci sarà il ruolo delle Assemblee in rapporto al costituendo "Senato federale". Al di là della scelta che prevarrà alla fine, ha detto, va sottolineato il risultato già raggiunto sulla modalità di elezione dei rappresentanti regionali in seno alla Bicamerale allargata, riservata ai Consigli regionali.
Inoltre il Friuli-Venezia Giulia e' la prima Regione italiana a dotarsi di un assessorato alle Professioni. La Giunta guidata da Riccardo Illy, recentemente varata, ha infatti istituito una delega ad hoc, che si 'sposa' al assessorato al Lavoro e alla Formazione professionale. (red)
Bubbico e Fitto: continua il confronto su acqua a Puglia
rubinetto

Continua il confronto (vedi regioni.it n.68) fra Puglia e Basilicata sull'emergenza acqua e finisce per "surriscaldare" i rapporti tra le due Regioni, ma si salvaguardano comunque i primari bisogni agricoli d'erogazione.
L'autorità di governo delle risorse idriche, istituita con l'accordo di programma del 1999 tra Basilicata, Puglia e ministero delle Infrastrutture, ha aumentato oggi la quantità di acqua per usi irrigui per i consorzi di bonifica di Stornara e Tara (Taranto) e del Bradano e Metapontino (Basilicata). Non è stato, invece, raggiunto alcun accordo sul prezzo all'ingrosso dell'acqua, stabilito nello stesso accordo di programma.
''La Basilicata non ha alcuna intenzione di vendere l' acqua alla Puglia" ha dichiarato
il Presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico, spiegando di richiedere "invece che la Puglia contribuisca, in ragione dell' acqua utilizzata, ai costi sostenuti fino a questo momento dalla sola Regione Basilicata per rendere possibile l'accumulo ed il trasferimento della risorsa idrica, oltre che per salvaguardare la qualità dell'acqua e preservare il bene per le future generazioni. Questo principio -  ha detto Bubbico  - è stabilito dalla legge Galli e viene ampiamente riportato nell' Accordo di Programma che le due Regioni hanno sottoscritto il 5 agosto del 1999 con il Ministro dei Lavori Pubblici. Se la Regione Puglia vuole disconoscere quell'accordo - ha detto Bubbico - lo dica chiaramente, senza trincerarsi dietro problemi che non esistono''.
''Spiace dover replicare al Presidente Bubbico - ha risposto Fitto - che sembra ignorare come la vicenda dell' acqua sia per la Puglia una questione vitale e non un terreno di confronto politico o per sofismi interpretativi. L' acqua è un bene di tutti e non può essere considerata alla stregua di risorse come il petrolio''.
Motivo del contendere sono le somme che in base all'accordo di programma la Puglia dovrebbe versare alla Basilicata a titolo forfettario fino alla determinazione della tariffa all' ingrosso (indicate in circa 30 milioni di euro). Bubbico ha ribadito in tal senso che ''la Regione Puglia deve far fronte alle proprie obbligazioni. La Basilicata non ha mai sostenuto che senza il pagamento di questo contributo minimo non si possano aumentare le erogazioni idriche in agricoltura. "Posso anticipare - ha dichiarato Bubbico - che la Regione Basilicata opererà per garantire il rispetto degli impegni istituzionali, senza confondere le inadempienze della Regione Puglia con le legittime esigenze degli operatori del comparto agricolo che vive un momento di straordinaria difficoltà".
''Se il presidente Bubbico si rifiuta di considerare le ragioni della Puglia non vedo altra soluzione che l'intervento del governo" ha risposto Raffaele Fitto. "Sino ad oggi non ho attivato alcuna procedura in merito, ma se la situazione di stallo permane mi vedrò costretto a sollecitare l' intervento del governo centrale'', ha dichiarato Fitto, replicando così a Filippo Bubbico, a proposito sempre della questione aperta tra le due Regioni sull'erogazione dell'acqua alla Puglia. ''Nessuna minaccia - ha detto Fitto - è evidente che in mancanza di accordo deve intervenire un terzo in qualità di arbitro e la legge prevede che in questo caso l'arbitro sia il governo centrale''.
La Puglia e' disponibile a pagare alla Basilicata costi ''effettivamente sostenuti'' per il sollevamento e il trasporto dell'acqua, ma non a corrispondere royalties per un bene che è comune. Anche perché, altrimenti, i pugliesi dovrebbero poi pagare l'acqua anche alle altre Regioni cui l'hanno chiesta, come l'Abruzzo e il Molise. ''Abbiamo preso atto del diniego sulla tariffa dell'acqua all'ingrosso - ha continuato Bubbico - fatta oggi dalla Puglia che disconosce l'articolo 15 dell'accordo di programma. Ma - ha detto Bubbico - l'accordo di programma vale in tutte le sue parti non solo per le quantità di acqua da trasferire alla Puglia; vale anche il principio stabilito nell'articolo 15 di sostenere i costi per l'utilizzazione della risorsa. Ora valuteremo - ha annunciato - le iniziative da intraprendere per il rispetto dell' accordo''. Secondo il presidente Fitto ''Nessuno vuol rinnegare l'accordo di programma, ci poniamo in una posizione ragionevole e dialogante ma non si può pensare, e sarebbe paradossale, che dobbiamo pagare un bene primario come l'acqua'', ha detto il Presidente della Regione Puglia: ''Occorre  quantificare i costi, così come prevede l'accordo di programma. Sulla base di questa verifica delle spese reali si potrà procedere alla ristorazione dei bisogni della Basilicata''. (gs)

Molise: Giunta azzerata

La Giunta regionale del Molise e' stata azzerata per il mancato accordo nella maggioranza di centrodestra sulla riforma sanitaria, approvata dall'Esecutivo, che prevede, tra l'altro, la riduzione da 4 a una del numero delle Asl.
Il Presidente della Regione, Michele Iorio (nella foto), ha assicurato che ''la pausa per la ricomposizione della nuova Giunta non comporterà alcun ritardo nella predisposizione e nell' attuazione di provvedimenti per far fronte alle emergenze del terremoto, dell'alluvione e delle ultime avversità atmosferiche''.
L'azzeramento e' stato comunicato da Iorio durante i lavori del Consiglio regionale, visto ''dopo aver preso atto della impossibilità'' di trovare un intesa tra i partiti della maggioranza. ''La decisione - ha spiegato Iorio - e' stata presa per aprire subito un confronto e una verifica politica all'interno della maggioranza e per rilanciare una forte azione di governo''. (red)
Audizione Regioni su statuti

Si è tenuta oggi un’Audizione al Senato (presso la I Commissione Affari costituzionali) di una delegazione della Conferenza delle Regioni -guidata da Luciano Vandelli (Assessore innovazione amministrativa ed istituzionale Emilia-Romagna, Regione che coordina la materia affari istituzionali per la Conferenza delle Regioni) nell’ambito di una indagine conoscitiva in merito allo stato di attuazione e di approvazione dei nuovi Statuti regionali.

“La elaborazione dei nuovi Statuti regionali– ha dichiarato Vandelli (che ha consegnato una scheda di monitoraggio che fa il punto sull’iter dei nuovi Statuti) – è stata preceduta, nelle diverse Regioni, da una lunga fase di preparazione. Una fase dovuta a due aspetti diversi. Da un lato fenomeni istituzionali che evidentemente vanno adeguatamente considerati. Penso a riforme importanti, come il nuovo Titolo v della Costituzione, e alla complessità della loro concreta applicazione e non può essere sottaciuta l’incidenza e la ricaduta che ha nei lavori la prospettiva di ulteriori cambiamenti istituzionali, anche se oggi nella varie Regioni rispetto alle necessità di elaborazione dei nuovi Statuti si sta lavorando avendo come punto di riferimento, evidentemente, l’attuale quadro costituzionale in vigore e quindi il nuovo Titolo V.L’altro aspetto è relativo alla complessità della materia e al fatto che per la prima volta le Regioni si trovano ad affrontare scelte centrali dal punto di vista della loro autonomia, non ultime quelle relative alla forma di governo”.

Nel corso dell’audizione, Vandelli (nella foto) ha sottolineato “la netta preferenza della Conferenza delle Regioni per il principio dell’elezione diretta del Presidente della Regione. Si tratta di una scelta che - anche rispetto a possibili e legittime alternative – si presta più di ogni altra a garantire la massima stabilità degli esecutivi regionali, come ha dimostrato l’analoga riforma relativa all’elezione diretta dei Sindaci e come sta dimostrando l’attuale legislazione regionale. Si è passati da forme di governo e sistemi elettorali caratterizzati da instabilità - con frequenti crisi, ribaltamenti di maggioranza anche in contraddizione con le scelte o le indicazioni degli elettori – ad un sistema in cui la stabilità di governo è assicurata. Non possiamo correre il rischio – ha concluso Vandelli -di un ritorno al passato, quando, almeno in molte zone d’Italia, le crisi degli esecutivi regionali erano all’ordine del giorno, minando la credibilità stessa dell’Istituzione Regione”. (sm)

 

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