periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 171 - Roma, 22-23-24  novembre 2003

Sommario

Sanità: Finanziaria da correggere

Pmi: circa 63 mln. euro per innovazione digitale

Illy-Errani: alleati verso l'Est Europa Salvemini: dubbi su riforma Cassa depositi e prestiti
Sbloccati fondi sanità 2002 27 Novembre: la certificazione nell'information society
Sanità: Finanziaria da correggere

"Strangolate dai debiti, messe all'angolo dai finanziamenti per il Fondo sanitario che arrivano con il contagocce, molte Regioni hanno messo in conto la vendita ai privati degli ospedali". Inizia così un articolo de "la Repubblica" firmato da Mario Reggio e pubblicato domenica scorsa. La pagina dedicata dal quotidiano è sul tema Finanziaria: "Sanità in rosso", con box per i casi particolari di alcune Regioni (Piemonte, Lombardia, Campania, Puglia, Sicilia), dichiarazioni di assessori regionali alla sanità (Enrico Rossi-Toscana; Giovanni Bissoni--Emilia-Romagna; Marco Verzaschi-Lazio) e una tabella dedicata ai soldi che mancano, dove si evidenzia la differenza tra le risorse destinate alle Regioni e le somme finora erogate dal Governo.
"Il fronte dei governatori è compatto e non solo per quanto riguarda gli immigrati". In tal senso ricordiamo anche la manifestazione pubblica del 30 ottobre a Roma "Una Finanziaria per i cittadini" promossa sempre dalla Conferenza delle Regioni.
E p
roprio in questi giorni i presidenti delle regioni "stanno tentando di convincere Tremonti" (nella foto) a modificare la Finanziaria alla Camera", pena il taglio doloroso ma necessario dei servizi sanitari. "La situazione non è allegra: lo Stato è debitore di 15 miliardi di euro per il 2002 e il 2003 sui flussi di cassa concordati con le Regioni. Serve un altro miliardo per i 750 mila extracomunitari regolarizzaticonlaBossi‑Fini. Altri quattro per assicurare i livelli essenziali di assistenza a tutti i cittadini".
(gs)

Illy-Errani: alleati verso l'Est Europa

Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna si "alleano" per proiettare le loro economie sul mercato internazionale, soprattutto verso l'Est Europa.
Le basi di questa possibile cooperazione sono state valutate oggi a Trieste dai presidenti delle due Regioni, Riccardo Illy e Vasco Errani, nel corso di un lungo colloquio al quale hanno partecipato anche gli assessori regionali del Friuli-Venezia Giulia all'Organizzazione, Franco Iacop, ed all'Agricoltura, Enzo Marsilio, ed il vicepresidente dell'Emilia-Romagna, Flavio Delbono.
Secondo Errani, infatti, le due Regioni, "aree importanti per il nostro Paese, possono ragionare assieme per uno scambio di esperienze ed anche per realizzare collaborazioni sul piano dell'internazionalizzazione delle nostre economie che possano permetterci di trovare reciproche opportunità e convenienze e maggiore capacità di 'stare' sui mercati internazionali".
"Una presenza congiunta, per il momento di
Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, verso il Centro ed il Sud-Est Europa", ma che in futuro potrebbe estendersi anche ad altre realtà regionali, segnala Illy, per sviluppare una "massa critica" indispensabile per intervenire in questi scacchieri.
Ad esempio, sottolinea il presidente Illy (nella foto), potrebbe risultare utile l'apertura di "uffici Antenna" o sedi di rappresentanza nelle capitali o comunque nei centri strategici di questi Paesi, strumenti indispensabili soprattutto per intensificare i rapporti economici con le Nazioni del Centro-Est europeo.
Illy ed Errani hanno inoltre discusso su alcune possibili collaborazioni riguardanti la gestione interna delle due Regioni.
(red)

Sbloccati fondi sanità 2002

Le Regioni attendono di capire se nei contenuti cambierà sostanzialmente qualcosa nella per ora "insostenibile" Finanziaria 2004. Intanto si fa il punto della situazione con il Governo. I tavoli tecnici-politici lavorano in particolare a valutare le maggiori spese derivanti dall'assistenza agli immigrati regolarizzati e i pregressi in sanità. Su quest'ultimo aspetto ci sono delle schiarite per il 2002. E' stato infatti concesso un supplemento d'istruttoria, quindi  si sono ancora dei margini di speranza, alle regioni Campania, Abruzzo, Molise e Sicilia. La Toscana invece da sospesa è stata promossa.  
Un articolo de "Il Sole24Ore" affronta proprio questi temi e quindi gli sviluppi del tavolo Governo-Regioni sulla spesa sanitaria. Sono stati infatti finalmente sbloccati dei fondi relativi al 2002. Sono circa 4 mld destinati che andranno ad undici Regioni "virtuose" che hanno presentato i conti sanitari per il 2002 in regola col patto di stabilità siglato 1'8 agosto 2001. Quattro Regioni - vedendo invece il bicchiere mezzo vuoto - rischiano la bocciatura, e la perdita di 1,27 mld, a meno che non presentino pesanti manovre di rientro dai deficit: Campania, Molise, Abruzzo e Sicilia. Due Regioni, infine, sono state "rimandate" per un supplemento d'esame delle nuove pezze d'appoggio depositate all'Economia: Lazio e Sardegna.
Della questione se ne occupa anche l'agenzia giornalistica "Il Velino" che ha intervistato l'assessore al bilancio della regione Lombardia, Romano Colozzi (coordinatore della materia finanziaria per la Conferenza delle Regioni) :
"Tutte le regioni hanno accettato di competere e di sottoporsi a meccanismi di premialità con lo Stato centrale. L'importante è che per questa competizione siano fissate regole certe e sostenibili".
A che punto è la trattativa sulla sanità nella finanziaria? Le prossime decisioni, spiega Colozzi, si prenderanno al cosiddetto "tavolo politico" previsto per la settimana entrante, nel quale si dovranno affrontare le maggiori divergenze, prima fra tutte la questione dell'assistenza sanitaria per gli extracomunitari. Con la legge Bossi-Fini sono stati regolarizzati nuovi stranieri e sono quindi aumentati i costi a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn).
Di quanto? Per saperlo occorre innanzitutto appurare il numero delle persone che accedono a questo diritto: "Un dato - assicura Colozzi - che si dovrebbe poter conoscere in fretta. Ancora oggi si continuano a diffondere cifre molto variabili fra loro, ma credo che al momento giusto basterà consultare le prefetture e basarci su una cifra ufficiale".
Importante sarà anche trovare il modo di accelerare i trasferimenti alle regioni per evitare il ripetersi delle situazioni di questi ultimi anni. La conferenza delle regioni proporrà di redigere una norma che dia maggiori certezze su tempi e modalità dei trasferimenti. E infine, sottolinea Colozzi, sarà anche necessario ridiscutere il vincolo sul blocco della leva fiscale: uno strumento chiave per l'equilibrio delle finanze regionali.

(gs)

Pmi: circa 63 mln. euro per innovazione digitale

I ministri Marzano e Stanca hanno emanato un bando tematico per l'innovazione digitale, prossimamente in Gazzetta Ufficiale. Ne potranno beneficiare oltre che le aziende anche i centri di ricerca e gli atenei. Sarebbero quindi in arrivo 62,8 milioni di euro per sostenere la competitività delle piccole e medie imprese italiane mediante il ricorso all’innovazione digitale. Questa misura di incentivazione - la prima in Italia ad essere mirata in modo diretto al miglioramento dell’efficienza delle PMI attraverso l’applicazione all’organizzazione aziendale delle tecnologie della informazione e della comunicazione (ICT) - si inserisce nell’ambito del “Piano per l’Innovazione digitale nelle imprese”. Il Ministro Antonio Marzano (nella foto) ha dichiarato che si è “ passati dal dire al fare introducendo, per la prima volta in Italia, strumenti concreti diretti alla diffusione dell’innovazione digitale”. Da parte sua, il ministro Lucio Stanca, ha detto che “l’intervento è destinato a sostenere l’innovazione digitale applicata non solo ai prodotti ma anche ai processi aziendali per aumentare la competitività”. Il bando tematico “Innovazione/ICT” - precisano i due ministri - è diretto all’intero territorio nazionale ed è destinato alle PMI, ai centri di ricerca e a università ed enti pubblici di ricerca in partnership con le imprese. Le spese ammissibili riguardano, in particolare, i servizi professionali per lo studio e la realizzazione di processi aziendali innovativi finalizzati al recupero di competitività; i servizi professionali necessari alla realizzazione di nuove applicazioni informatiche a supporto dell’azione di reingegnerizzazione; gli acquisti sia di brevetti e licenze, sia di hardware o software; l’acquisizione di servizi di connettività a larga banda.  Le domande di partecipazione dovranno essere presentate al MAP a partire dal 30° giorno e fino al 90° giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del bando. La procedura di valutazione dei programmi sarà a graduatoria.
(sm)

Salvemini: dubbi su riforma Cassa depositi e prestiti
Maria Teresa Salvemini (professore ordinario di politica a economica presso l' Università "La Sapienza" di Roma ed ex- direttore della Cassa Depositi e Prestiti) ha fatto il punto sulla riforma della cassa Depositi e prestiti su www.lavoce.it . In particolare la Salvemini si sofferma su alcuni punti critici del nuovo progetto la cui architettura (art. 5 del D.L. 30/09/2003, n. 269) è ritenuta "piuttosto insolita". "All’interno di una Cassa Spa c’è una gestione speciale, detta "separata", che sembra corrispondere alla Cassa oggi esistente, e una gestione invece "ordinaria", le cui dimensioni e il cui progetto appaiono ancora solo abbozzati.
"La distinzione - scrive la Salvemini -  tra le due gestioni riguarda sia i soggetti e gli oggetti finanziabili, sia le forme di raccolta, distinte a seconda che abbiano o meno la garanzia dello Stato" e gli obiettivi dell’operazione non appaiono chiarissimi. Particolare "curiosità" desta l’apertura nel capitale della Spa a soggetti privati. Garantire gli interessi di azionisti di minoranza in un contesto in cui il grosso dell’attività (la gestione "speciale") è guidato da direttive del ministro dell’Economia, è un esercizio che può dare molti elementi di sostegno all’attività degli studi legali".
Per la Salvemini la nuova architettura appare problematica per vari aspetti". In particolare per ciò che riguarda il rapporto tra Cassa e Ministero dell’Economia. "È difficile immaginare - scrive ancora l'ex Direttore della Cassa - che una Spa di diritto privato mantenga quel rapporto stretto e privilegiato col Tesoro che ne ha caratterizzato la vita per centocinquanta anni. In particolare, appaiono difficilmente sostenibili situazioni in cui l’equilibrio economico dipende dal tasso di remunerazione delle risorse liquide in tesoreria".(...) 
dubbi anche sulla "capacità della nuova Cassa di assicurare a Regioni ed enti locali gli stessi vantaggi del sistema attuale. La possibilità di concedere credito a Regioni ed enti locali a tassi inferiori a quelli di mercato, come è avvenuto finora, dipenderà d’ora in poi dalla capacità di raccogliere risorse a prezzi convenienti.  Per il risparmio postale, questo poggia tutta su due garanzie: il rimborso del debito, che continuerà a essere assicurato dallo Stato, e la liquidabilità a vista, che si basa sulla capacità della Cassa di procurarsi al momento, sul mercato, le risorse necessarie. Il rischio che gli enti si trovino a pagare di più il credito della Cassa depositi e prestiti nasce anche dal fatto che si altera in modo significativo il rapporto della Cassa con lo Stato centrale: alcuni elementi di trasferimento implicito, possibili in un equilibrio di gestione tanto complesso, e di lungo periodo, da risultare un vincolo sostanzialmente debole, vengono necessariamente meno. Con vantaggi, forse, di trasparenza, ma con sicuri inconvenienti in termini di efficienza ed efficacia. Inoltre, contro la possibilità di mantenere un mark-up contenuto sui costi di raccolta, agisce il fatto di divenire soggetto fiscale, con imposte sul reddito di impresa probabilmente assai rilevanti, e la difficoltà di contenere i costi, anche per il passaggio a modelli contrattuali più complessi (con istruttorie perciò meno semplificate).
(sm)
27 Novembre: la certificazione nell'information society

Assinform ha promosso ed organizzato il convegno conclusivo del Progetto Europrofiles, promosso da Assinform e Ifoa e finanziato dalla Commissione Europea. L'iniziativa avrà luogo a Milano, giovedì 27 novembre, dalle 10 alle 13.30 a Palazzo Turati (Via Meravigli 9/b). Il convegno, inerente la "Certificazione dei profili pan-europei nell'Information Society", è fra i progetti più innovativi avviati in ambito comunitario. Ha infatti permesso di delineare su scala europea la mappa delle competenze necessarie per le figure professionali chiave dell'informatica e delle telecomunicazioni, e di definire i percorsi formativi più idonei al riconoscimento delle qualifiche, in ambito transnazionale.Il convegno costituisce inoltre un momento di confronto ad alto livello, tra i decisori del settore, relativamente all'impatto della società dell'informazione sul mercato del lavoro. Il programma dell'evento è disponibile on line.
(red)

 

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