periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 120 - Roma, 12 settembre 2003

Sommario

Riforme: 23 settembre presentazione  all'opposizione Bassolino: un polo aeronautico in Campania
La montagna in un saggio, due rapporti ed un nuovo spazio on line Il Consiglio regionale dell'Umbria dialoga on line con i cittadini
Toscana e Friuli-Venezia Giulia: rilancio artigianato Betlemme La comunicazione dei Consigli regionali troppo "autoreferenziale"
Riforme: 23 settembre presentazione  all'opposizione
Il 23 settembre saranno presentate all'opposizione le riforme costituzionali targate Cdl. E' l'ultima tappa. Sembra così giunto a conclusione il lavoro tecnico con la consegna della bozza di possibili riforme costituzionali a governo e leader della Cdl. I 'saggi' della maggioranza hanno elaborato il progetto a partire dagli incontri agostani a Lorenzago di Cadore e ora hanno inviato una lettera ai capigruppo dell'opposizione, chiedendo un incontro per il prossimo 23 settembre a palazzo Madama alle 10, presso la commissione Difesa. E' la prima occasione per illustrare anche al centrosinistra quanto emerso in tema di devolution, nuovo Senato federale, Corte Costituzionale, premierato.
La lettera ai capigruppo di opposizione è firmata da Andrea Pastore (nella foto) per Fi, Domenico Nania per An, Roberto Calderoli per la Lega, Francesco D'Onofrio per l'Udc, Chiara Moroni per il nuovo Psi e Domenico Del Pennino per il Pri. (gs)
La montagna in un saggio, due rapporti ed un nuovo spazio on line

"Non vi è dubbio che, a seguito dell’elezione di retta del Presidente della Giunta Regionale e del la riforma del titolo V della Costituzione, l’Ente Regione abbia acquisito una sua centralità nel nuovo assetto statuale e nella nuova mappa dei poteri del bel Paese. Se analizziamo il comparto con la lente del montanaro, ci accorgiamo che le “tentazioni pericolose” cui possono andare incontro i cosiddetti “governatori”possono essere quelle di ritenere che ora tutta la partita montagna debba essere giocata in ogni singolo capoluogo di regione, spogliando di ogni competenza il livello centrale"...E' l'inizio di un ragionamento di Enrico Borghi (presidente Uncem), contenuto nel saggio "La montagna disincantata" (autori Aldo Bonomi e Enrico Borghi, editore CDA & Vivanda Editori)  e dedicato al ruolo delle regioni dopo il titolo V. "Il virus è inoculato: circola il pensiero, l’interpretazione, del tutto forzata e partigiana - scrive Borghi  che la riforma del Titolo V della Costituzione abbia consegnato alle Regioni la piena titolarità in ordine al la definizione degli assetti istituzionali montani e alla stessa definizione della montagna italiana".
Questa interpretazione - secondo Borghi - consegna alle Regioni quattro compiti di fondo:incentivazione delle forme associative; la definizione della zonizzazione delle aree omogenee montane; la revisione del territorio montano e la definizione sull’assetto istituzionale e politico del governo della montagna...Questi ultimi due compiti rappresenterebbero il Presidente dell'Uncem un "rischio".
"Alcune Regioni - scrive Borghi - potrebbero decidere di sopprimere le Comunità montane, altre di valorizzar le, altre di lasciarle nel limbo. Se passasse questa interpretazione (...) rischieremmo lo stritolamento della Comunità Montana e la messa in discussione dell’idea stessa di una politica nazionale per la montagna.
"Sarebbe quindi buona cosa che il legislatore regionale, che oggi si accinge a avviare la propria fase costituente con la riscrittura degli Statuti Regionali i quali potrebbero riconoscere specificità e caratteristiche legate al territorio;si ricordi di quanto scrisse l’animatore della riunione di Chivasso, il valdostano Emile Chanoux (che per l’affermazione di queste idee sacrificò la vita): “Lo Stato non è un complesso di individui, di cittadini, ma bensì un complesso di organismi sociali minori i quali, a loro volta, raggruppano gli individui. Ed ogni organismo sociale non è un organo dello Stato, ma un organismo a sé stante, vivente di vita propria, esprimente un proprio diritto, avente diritto al rispetto del la propria personalità, come vi ha diritto la persona sin gola, l’uomo, il cittadino”. Basta sostituire alla parola “Stato” il vocabolo“Regione”. Per il resto, il ragionamento calza. Con un’attualità fragorosa".
E la montagna è al centro di un'attenzione particolare anche da parte del Censis che dedica a questo tema il numero 4/5 di Note & commenti al tema
"Capire la montagna" (e attraverso un panel di "testimoni privilegiati particolarmente esperti e sensibili alla montagna" elabora e pubblica 10 tesi sulla montagna) ed un Rapporto "il valore della montagna" (edito da Franco Angeli). E' di 165 miliardi di euro, il 16,1% del Pil nazionale, la stima del valore aggiunto prodotto nel territorio montano italiano, nel quale vive e lavora il 18,7% degli abitanti del Paese. Si può dunque sostenere - secondo il rapporto Censis - che la capacità complessiva dei comuni montani di generare valore è simile alla media italiana se rapportata alla popolazione residente, e di poco meno di un terzo se rapportata al territorio disponibile. La differenza media dei redditi pro-capite tra le intere regioni e i loro territori montani è di 2.500 euro all'anno. Vi sono scarti significativamente superiori alla media solo per le regioni dove si trovano le due principali  metropoli italiane, il Lazio e la Lombardia.  Le regioni del Mezzogiorno, anche per i territori montani, presentano valori inferiori a quelli registrati nel Centro-Nord (il valore aggiunto pro-capite è il minimo in Calabria, con 8.950 euro per abitante all'anno, e il  massimo in Trentino Alto Adige con 23.240 euro) e il tradizionale dualismo economico che caratterizza il Paese spicca nelle aree montane come nel resto  del territorio nazionale anche per quanto concerne i settori produttivi: nei comuni di montagna il contributo di agricoltura, industria e servizi alla formazione del reddito è rispettivamente del 4,4%, 29% e 66,6% con un Mezzogiorno dove è percentualmente più elevato il valore prodotto in agricoltura (9,3% in Calabria, 9% in Puglia, 7,4% in Campania, 6,9% in Sicilia) e un Nord maggiormente volto alle produzioni industriali (40,5% in Veneto, 39,6% in Lombardia, 38,2% in Piemonte).
Infine uno
spazio on line sulle politiche per la montagna è stato attivato dall'Uncem in collaborazione con il Cesdal (
Centro unitario di Studi e Documentazione per le Autonomie Locali). (sm)

Toscana e Friuli-Venezia Giulia: rilancio artigianato Betlemme
Pieno accordo tra Provincia di Pisa e la Regione Friuli-Venezia Giulia sulla partecipazione comune al progetto internazionale di rilancio dell'artigianato nel distretto di Betlemme e la presenza di una sede di rappresentanza del Friuli-Venezia Giulia a Gerusalemme. Inoltre, l'avvio di una cooperazione nell'area balcanica (ad esempio nel settore dell'agricoltura, utilizzando l'esperienza della Toscana nella produzione di olio e vino), nell'ambito di un protocollo d'intesa che sarà sottoscritto dalle Regioni Toscana e Friuli-Venezia Giulia e dalla Provincia di Pisa per la collaborazione in campo internazionale.
L'assessore regionale ai Rapporti Internazionali Ezio Beltrame ha dichiarato che "nel prossimo triennio, allo sviluppo del progetto di Betlemme - e non solo - verranno destinate ulteriori risorse". In particolare, il Friuli-Venezia Giulia partecipa all'iniziativa organizzando corsi di formazione in loco e in regione, ma ha anche in programma incontri tra artigiani palestinesi e imprenditori del legno e il coinvolgimento della Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo. A breve termine è inoltre prevista una missione di Beltrame a Betlemme e Gerusalemme, per verificare sul posto l'evoluzione dell'iniziativa assieme ai rappresentanti della Regione Toscana, che hanno già costituito una "Casa della Toscana" presso il Consolato italiano di Gerusalemme, allo stesso console generale d'Italia Giorgio Ghisi e ad Antonio Aloi, responsabile della Cooperazione italiana a Gerusalemme. (red)
Bassolino: un polo aeronautico in Campania
La Regione Campania e' pronta a sottoscrivere, in tempi brevi, un accordo per  realizzare un polo aeronautico regionale. Lo ha annunciato il  presidente della Regione, Antonio Bassolino (nella foto) , intervenendo a Nola alla consegna del primo pezzo della  fusoliera dell'A380, il più grande aereo mai costruito nella  storia dell'aviazione commerciale, realizzato nello stabilimento  di Nola per l'Airbus. ''Siamo pronti a sottoscrivere - ha detto Bassolino -  l'accordo fin dalle prossime settimane con l'Alenia e tutte le  aziende interessate, così come nei mesi scorsi, abbiamo  sottoscritto importanti accordi di programma con Atitech, ed  altre aziende aeronautiche importanti" . Nello stabilimento Alenia di Nola, ha sottolineato, l'accordo  con Airbus ''e' di carattere strategico e, a regime, consentirà  la realizzazione di 1300 nuovi posti di lavoro in Campania.
Il Presidente della Campania, ha evidenziato come la realizzazione della fusoliera sia ''un grande prodotto  dell'Europa. Una Europa, più forte e più unita, e' più capace  di fare grandi investimenti strategici nell'industria che conta,  nelle grandi infrastrutture, nella ricerca scientifica e  tecnologica; un'Europa - ha aggiunto - amica dell'America ma in  grado di salvaguardare e valorizzare le proprie risorse e le  proprie intelligenze ed avere un ruolo sempre piu' importante''. L'obiettivo della Regione, ha concluso Bassolino, è quello  di rafforzare i rapporti di collaborazione con il ministero delle Attività produttive, l'Alenia e le aziende interessate. (red)
Il Consiglio regionale dell'Umbria dialoga on line con i cittadini
Una sezione interattiva per "dialogare" con la Regione è stata attivata dal Consiglio regionale dell'Umbria. Il servizio consente, per mezzo di appositi messaggi di posta elettronica a cura del Sistema Informativo del Consiglio regionale (S.I.Co.R.), di:essere aggiornati sullo stato dell'iter di singoli Atti ; sullo stato dell'iter di Atti concernenti una stessa materia ; far pervenire osservazioni su singoli Atti direttamente alla Commissione incaricata di esaminarli e di riferire al Consiglio (red)
La comunicazione dei Consigli regionali troppo "autoreferenziale"

Tre quarti delle 22 assemblee legislative regionali italiane applicano forme di comunicazione ''autoreferenziali'', cioe' a senso unico (dalle istituzioni  verso il cittadino). Ancora pochi, invece, gli organismi che si sono attrezzati per rapporti ''relazionali'', cioè a doppio senso. Tra gli organismi ''virtuosi'' ci sono regioni come Lombardia, Emilia Romagna e, in parte, Toscana. E' uno dei dati emersi dalla prima indagine sulle strategie di relazione con i cittadini ed i consigli delle regioni e delle  province autonome condotta nell'ambito della Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative, i cui contenuti sono  stati anticipati dal presidente del  Consiglio provinciale, Mario Cristofolini (nella foto), cui era stato  affidato il compito di coordinare lo specifico gruppo di lavoro. L'intera ricerca (che verrà resa disponibile in rete sui siti  www.consiglio.provincia.tn.it ewww.parlamentiregionali.it)  sarà presentata a Bologna il 18 settembre prossimo nell'ambito  del Salone della comunicazione pubblica. Per il momento, secondo quanto è emerso dalla ricerca, le assemblee puntano soprattutto a due obiettivi primari: visibilità e trasparenza. Agli ultimi posti ci sono le voce di  tutela e controllo e di ascolto dei cittadini. Non a caso, tra gli interlocutori dei Consigli  vengono percepiti innanzi tutto  i soggetti istituzionali e solo poi i cittadini, con un valore di poco superiore alla metà. Conferenze stampa e sito web sono  tra gli strumenti considerati di maggiore efficacia, mentre gli Urp figurano appena al settimo posto. In Trentino esisterebbe una elevata richiesta di informazioni  e volontà di confronto da parte dei cittadini come testimoniano sia le lettere sia i messaggi di posta elettronica (di recente, ad esempio, sulla questione relativa all'insegnamento del Corano nelle scuole) inviate al Consiglio e come confermano le 1.500 istanze al Difensore civico. (red)

 

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