periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 125 - Roma, 19 settembre 2003

Sommario

Riforme: da Cuneo a Copanello...si amplia il dibattito Dal 22 settembre Asolo Art Film festival
Nell'export "volano" solo le isole Finanziaria al via il 26 settembre
Ciampi e Ghigo su valori Resistenza La Loggia su leggi elettorali: si cambia con europee poi altre revisioni
Riforme: da Cuneo a Copanello...si amplia il dibattito
''Teniamo cari i principi della nostra Costituzione che ha come presupposto il rispetto reciproco fra le istituzioni in cui si articola la nostra Repubblica.
Operiamo e comportiamoci in modo che prevalga il meglio di  noi. Usiamo più la ragione che gli impulsi e i risentimenti, che non rispecchiano lo stato d'animo dominante dei cittadini'', è l'appello del Presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi in visita a Cuneo . Poi, ricordando l'operato di Giolitti, ha aggiunto:
''E' importante credere nelle  istituzioni massime dello Stato, e lo Stato e' vicino ai cittadini quando questi lo sentono presente nelle  amministrazioni locali, nei comuni, nelle Province, nelle Regioni''. "Padrone di casa" il Presidente del Piemonte e Presidente della Conferenza delle Regioni che ha affermato "Sulle riforme costituzionali è necessario che maggioranza e opposizione trovino un' intesa, perché ''abbiamo bisogno di una riforma condivisa istituzionalmente''. ''Chi deve decidere delle riforme costituzionali - ha detto  Enzo Ghigo - ha un dovere supremo: sapere ascoltare. I lavori dell' Assemblea Costituente - ha aggiunto - furono un' occasione preziosa, e allora era forte la contrapposizione ideologica, in cui ciascuno esercitò la propria capacità di saper ascoltare prima ancora di dimostrare la propria abilità propositiva. 
Anche oggi - ha osservato - è fondamentale che ciascuno mostri  disponibilità: la maggioranza sappia ascoltare i contributi dell' opposizione, l' opposizione non si trinceri dietro il proprio ruolo in un atteggiamento di sordità istituzionale''. Per Ghigo, ''la riforma del titolo V della Costituzione va  completata, e per farlo - ha ribadito - occorrono due cose: il rispetto dei valori fondanti fissati dalla nostra carta costituzionale, e la condivisione istituzionale, a maggior ragione oggi, in un quadro costituzionale in cui i diversi livelli, stato, regioni, province e comuni, sono posti su un piano di pari dignità istituzionale''.   L' incontro con Ciampi, ha detto Ghigo, gli ha offerto l' occasione per rivolgere un invito al governo, quello di ''ascoltare i contributi presentati dai diversi livelli istituzionali, purché esprimano la sintesi mediata delle principali esigenze delle Regioni, delle province e dei comuni; di ascoltare le tesi delle forze parlamentari di maggioranza e opposizione, e di ascoltare per elaborare una proposta di sintesi che sia specchio fedele della necessità di modernizzazione del Paese''.
E da Cuneo il messaggio rimbalza a Roma.''Auspico che il centro-sinistra - ha aggiunto
Nania - le  raccolga con i comportamenti e non solo a parole. Il  centro-destra, come è risaputo e come hanno ribadito Berlusconi, Fini, Bossi e Follini, è aperto al dialogo. Abbiamo presentato una proposta aperta al contributo delle autonomie locali e del Parlamento, assumendoci le nostre  responsabilita''. Accenti diversi dal leghista Calderoli:'''Il sarcasmo verso i lavori della baita di Lorenzago, le critiche e le bocciature venute dal centrosinistra di un testo che ancora non avevamo letto - aggiunge Calderoli - temo la dicano lunga sulla disponibilità a lavorare con spirito  unitario di una parte politica che, non dimentichiamoci, ha approvato una riforma costituzionale con tre voti di maggioranza. Spero che l'appello del presidente non venga accolto dalla sinistra facendo orecchi da mercante, ma anche in  questo caso le riforme si faranno comunque''. E sulle riforme ieri in un'intervista all'Unità era intervenuto l'ex Presidente della Camera:"Berlusconi  - ha detto Violante - ha bisogno di avere  un potere di ricatto sui suoi. Per questo vorrebbe la facoltà di sciogliere il Parlamento. E' un suo bisogno contingente, che nulla a che vedere con il vero bisogno di riforme''.
I Ds proporranno al vertice dei segretari e capigruppo dell'Ulivo che si costruisca  una ''iniziativa unitaria''  di tutte le opposizioni, coinvolgendo quindi Prc e Idv, attorno a tre temi prioritari: Finanziaria, condono, pensioni; leggi sull'informazione e riforme istituzionali.  Lo riferisce il coordinatore della  segreteria dei Ds
Vannino Chiti. Il verticesi terrà Martedi' prossimo, alle 21, ci sarà  un incontro tra tutti i leader e i capigruppo dei partiti  dell'opposizione. E nel tardo pomeriggio di martedi' 23 settembre sono in programma ''due distinte riunioni''. La prima, alle ore 19, avverrà tra i capigruppo dell'Ulivo  presso la  sede del gruppo Ds al Senato, e riguarda la programmazione delle priorità  parlamentari; per le 21 invece  ''è in programma un incontro tra i segretari ed i capigruppo di tutti i partiti dell'opposizione.
"Mi chiedo - sottolinea Bassolino in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera - come sia possibile attuare una riforma costituzionale senza aver prima ascoltato il parere di tutti i Presidenti di Regione, non soltanto quelli della propria parte. E lo stesso discorso riguarda i sindaci. Non bisogna mai confondere la dialettica politica con il rapporto istituzionale fra i diversi livelli di governo: io rappresento i cittadini campani, anche quelli che non mi hanno votato, così come Berlusconi rappresenta gli italiani. Chi dimentica questo tradisce il proprio mandato. Spero, tuttavia, che lo strappo venga ricucito al più presto". E allora come si fa a intessere un dialogo? domanda il giornalista."Ci sono punti sui quali è possibile raggiunge re un’intesa: il Senato delle Regioni, ad esempio, se ne viene modificato il profilo. Il consolidamento dei poteri del premier, inoltre, non è un te ma di destra. Bisogna rendere più efficace l’equilibrio fra democrazia rappresentativa e capacità decisionale. L’importante è mettere a punto tutti i contrappesi istituzionali. Si tratta di un lavoro molto deli cato, al quale non possiamo sottrarci. Perché oggi governa Berlusconi, ma domani potrebbe toccare a noi".
Sempre per martedì, sono previsti incontri fra il Governo e i rappresentanti delle Regioni .
E da Roma il dibattito prosegue a Copanello, dove si è tenuta una riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni.
Il progetto di riforma presentato dal Governo Berlusconi piace, ma al tempo stesso preoccupa il presidente della giunta regionale della Calabria,
Giuseppe Chiaravalloti. ''Penso che voglia essere una base di discussione non un diktat'' . I  Presidenti delle Regioni mostrano per il momento atteggiamenti differenti di fronte al testo varato dal governo, ma tutti, complessivamente, appaiono piuttosto cauti di fronte a quel progetto.
La
Conferenza dei Presidenti delle Regioni non ha ancora definito una posizione unitaria sul progetto di riforme costituzionali varato dal Governo, ma da parte dei rappresentanti dell'organismo viene la richiesta per aggiustamenti ritenuti indispensabili, in  particolare per quanto riguarda il Senato delle Regioni.  E' questo il messaggio lanciato da Copanello. ''La Conferenza - ha detto Luciano Vandelli, dell'Emilia- Romagna - vuole essere sentita e coinvolta, anche in maniera sostanziale. Siamo convinti che non si tratta della solita procedura in cui le Regioni possono limitarsi ad un parere.
Martedi' incontreremo il governo per avere illustrato in concreto le linee su cui intende muoversi ed aprire una fase reale e approfondita di lavoro. Sul Senato federale ci sono stati commenti da parte di tutti. Non riteniamo che abbia le caratteristiche di un Senato federale, ma ancora non abbiamo raggiunto una posizione comune''. Gianfranco Vitagliano, del Molise, ha rimarcato che in Italia e' in atto un processo federale disgregativo. ''Abbiamo uno Stato unitario - ha spiegato - che si sta organizzando per dividersi. Ed un confronto ci deve essere. In uno stato federale, sono gli Stati federati che danno le regole a quello centrale. Qui sta avvenendo il contrario''.
La Conferenza, ha affermato, poi, Chiaravalloti, avrebbe  voluto un confronto col governo prima della stesura del disegno  di legge ed adesso intende intervenire prima del dibattito parlamentare. ''E' la prima riforma della Costituzione - ha  aggiunto - dopo la riforma del titolo V. Vogliamo uno Stato veramente federale evitando il rischio che si crei un senatore regionale che sia quasi in conflitto con gli organi regionali''.  ''La riforma costituzionale - ha sostenuto ancora  Chiaravalloti - ha definito un nuovo ruolo delle Regioni che in  futuro saranno chiamate a legiferare in un numero elevato di materie, alcune delle quali di particolare rilevanza economica,nonché ad attuare direttamente il diritto comunitario. Ne consegue l'esigenza che le Regioni si diano un assetto costituzionale ed amministrativo in grado di far fronte in modo efficace ed efficiente ai nuovi e complessi compiti. Lo strumento per definire il nuovo assetto e' naturalmente lo Statuto''.  Donato Robilotta, dal canto suo, ha rimarcato che un'apertura al dialogo da parte del governo, di fatto, c'è già stata con l'annuncio che la proposta e' stata approvata in prima lettura dal Consiglio dei ministri. Anche l'esponente della Giunta laziale ha espresso la necessità di apportare delle modifiche alla parte riguardante il Senato federale.  Perrin, presidente della Valle d'Aosta, ha invece lamentato la mancanza di previsioni per le Regioni a statuto speciale.''Siamo con le Regioni a statuto ordinario - ha sostenuto - per rivendicare maggiore autonomia e autogestione. L'augurio,comunque, e' che anche le Regioni che sono state un laboratorio per il regionalismo vengano prese in considerazione''. Le difficoltà incontrate dalle Regioni per ''cambiamenti della Costituzione fatti in itinere'' e' stata manifestata dal vice presidente della Toscana, Angelo Passaleva. ''Cosi' facendo - ha spiegato - si interrompono dei percorsi che erano già stati intrapresi''. (sm)
Nell'export "volano" solo le isole
Non va bene l'export italiano. Nel primo semestre 2003 il valore delle esportazioni italiane - secondo l'Istat -  ha registrato una flessione del 2,8 per cento rispetto all'analogo periodo del 2002. Dal punto di vista territoriale, l'andamento è risultato negativo in tutte le ripartizioni, salvo che per l'Italia insulare (più 13,1 per cento); una lieve flessione si è registrata nell'Italia nord-occidentale (meno 0,7 per cento), mentre essa è risultata superiore a quella media nazionale nell'Italia nord-orientale (meno 3,1 per cento), nell'Italia centrale (meno 7 per cento) e nell'Italia meridionale (meno 9,1 per cento).
Un
lungo servizio dell'Adn kronos da la parola agli assessori alle attività produttive delle Regioni italiane che hanno spiegato le più importanti ragioni di questo calo.

L'assessore alle attività produttive della Basilicata, Carmine Nigro, spiega il calo in base a situazioni contingenti: ''Per le auto - dice- scontiamo un semestre di passaggio della Fiat da un modello all'altro della Lancia Ipsilon, che è il cuore della produzione dello stabilimento di San Nicola di Melfi. L'apprezzamento che il mercato sta dando al nuovo modello ci dice che presto la Fiat tornerà a fare la sua parte anche sui mercati esteri''.  ''Per l'ortofrutta, non va dimenticato- dice l'assessore Nigro- che c'e' stata una primavera piovosissima e che se da un lato si sono riempite le dighe, dall'altro sono state danneggiate fortemente le colture: Ora occorre reagire, con strumenti opportuni di incentivazione e di innovazione. Proprio in questi giorni parte lo sportello per l'internazionalizzazione, per supportare le imprese a muoversi con maggiore agilità sui mercati esteri. Ma occorrono politiche nazionali ben più efficaci ed incisive, a cominciare dal riordino delle incentivazioni. Purtroppo il Governo -conclude Nigro-, quando bussa il Sud, fa dire che non c'e'''. Negativo, per l'area meridionale, anche il risultato della Regione Puglia, che registra una flessione dell'11,1%. Un dato che non convince affatto l'assessore all'industria Pietro Lospinuso, ''Ci sono stati settori economici che sono decollati in quest'ultimo anno, primo fra tutti il comparto turistico. La Puglia continua ad assumere personale e molti indicatori dell'economia sconfessano previsioni pessimistiche''.''Certamente anche l'economia locale risente del riflesso dell'11 settembre, come tutte le economie europee. Senza contare la concorrenza dei paesi orientali, Cina in testa. Per questo ci stiamo muovendo verso varie misure di incentivazione in favore dell'imprenditoria, migliorando da un lato l'accesso ai finanziamenti per l'impresa, e implementando anche l'infrastrutturazione delle aree imprenditoriali''.
Non tutto il meridione ha incassato risultati negativi: la Calabria, da parte sua, porta a casa ben il 6,2% di incremento nelle esportazioni, per l'assessore all'industria Giuseppe Gentili, ''Gli accordi che la Regione ha concluso con alcuni tour Operator hanno permesso un ulteriore importante incremento del numero di presenze in regione nella stagione estiva''. Senza contare- aggiunge - il recente boom del turismo enogastronomico e l'impennata de turismo del benessere''. La recente stagione estiva ha, insomma, registrato un ulteriore miglioramento del settore turistico. 
In controtendenza rispetto al meridione anche la Regione Sicilia che registra un 5,8% in piu' ''il merito va tutto al settore petrolifero e a quello energetico - commenta l'assessore all'industria Marina Noè (nella foto) - il dato, per una volta ci conforta. Bisogna continuare a puntare sulle risorse del territorio''. 
E' la Sardegna a registrare il vero dato eclatante: la regione guadagna infatti un incremento nelle esportazioni ben del 31,8%. Il neopresidente della Regione Italo Masala esprime una profonda soddisfazione per questo successo: ''Con un dato cosi' determinante la Sardegna incide profondamente sulla bilancia dell'economia nazionale. E' un dato assolutamente incoraggiante determinato per la maggior parte dal commercio di prodotti petroliferi, che insieme al settore chimico e' il vero trascinatore dell'economia locale''.
Dati negativi si riscontrano anche al centro Italia, dove Lazio e Toscana registrano i maggiori insuccessi: un evento largamente previsto, fanno sapere gli assessori regionali, che tuttavia deve servire da stimolo per una rapida ripresa. ''Non si tratta di un fulmine a ciel sereno -sostiene Francesco Saponaro, assessore alle attività produttive della Regione Lazio- Già nei primi mesi dell'anno, con l'apprezzamento dell'euro, avevamo messo in preventivo il trend congiunturale, soprattutto per le esportazioni verso i paesi extra-UE. A risentirne maggiormente sono state soprattutto le piccole e medie imprese, che caratterizzano in massima parte il tessuto produttivo del Lazio''. "A breve - aggiunge l'assessore- sbloccheremo anche i fondi del  Documento di programmazione, finalizzati a sostenere le piccole e medie imprese che esportano. Stiamo inoltre promuovendo azioni sulla ricerca scientifica, d'intesa con l'Università ed i centri specializzati, per aumentare la competitività del territorio''.
Secondo l'assessore alle Attività Produttive della Toscana, Ambrogio Brenna, il deficit registrato dall'export regionale e' da addebitarsi innanzitutto alla situazione economica mondiale. ''La Toscana ha una naturale propensione verso l'estero. Quando il mercato mondiale si contrae, si ripiega di conseguenza anche l'economia locale. Tuttavia la Regione sta approntando mezzi efficaci per affrontare la situazione''. ''I settori produttivi che hanno registrato il maggiore rallentamento - sottolinea- sono la meccanica, l'artigianato , l'edilizia ed il comparto della moda''. ''Proprio nel settore moda -sostiene Brenna- sono stati investiti 250 milioni di euro, per la creazione di un sistema integrato della moda nel biennio 2003/2005''. Tra le misure di sostentamento del settore artigianale e manifatturiero si prevede, secondo l'assessore ''una incentivazione delle certificazioni di prodotto, con lo stanziamento di fondi utili per il sovvenzionamento del sistema premiale delle nuove certificazioni"'. (gs)
Ciampi e Ghigo su valori Resistenza

I valori della resistenza possono essere oggi lontani oppure vicini: sono lontani quando alimentano contrapposizioni politiche, vicini quando prevale il dialogo. Lo ha affermato il Presidente della Regione Piemonte,  Enzo Ghigo (nella foto), nel saluto rivolto al Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, dal palco del Teatro Toselli di Cuneo.''Sono passati cinque mesi dall' ultima visita del Presidente della Repubblica in Piemonte - ha detto Ghigo - anche per ricordare i valori della Resistenza, fondamento della nostra Costituzione. Si tratta - ha affermato - di valori particolarmente avvertiti in una provincia che annovera ben tre città, Cuneo, Boves e Alba, insignite della medaglia d' oro alla Resistenza. Si tratta ancora - ha aggiunto - di valori che oggi possono apparire lontani o vicini. Lontani quando diventano il motivo per alimentare divisioni, per alzare steccati ideologici, quando sono rivendicati non per il loro più profondo significato, ma per una volontà di mera contrapposizione politica. Vicini quando si rinnova il valore di una battaglia che fu soprattutto battaglia di libertà, di solidarietà, che vide uniti schieramenti diversi sotto il profilo ideologico, culturale e politico nel comune impegno per il ripristino della democrazia. Sta nella nostra capacità di dialogo - ha concluso - il tornare a viverli solo in quest'ultima ottica, avvertirli talmente vicini da sentirli come parte integrante, come di dna della nostra Repubblica: sapere cioè che si tratta di valori che non appartengono a nessuno in particolare, perché sono ormai patrimonio dei cittadini italiani''.  Temi che sono stati ripresi oggi a Boves. Per il Capo dello Stato: "senza la Resistenza, senza il Risorgimento questo Paese  sarebbe oggi peggiore'' gli fa eco il presidente del piemonte Enzo Ghigo, per il quale la resistenza fu''difesa della liberta' e della democrazia'' i cui valori ''continuano a  dover essere difesi''. Allargando però il discorso, Ghigo arriva anche a toccare  il tema del terrorismo, ''nuovo impegno e nuovo dovere morale'' delle istituzioni  moderne.  (red)

Dal 22 settembre Asolo Art Film festival

L’edizione 2003 dell’AsoloArtFilmFestival si svolgerà ad Asolo e Montebelluna dal 22 al 28 settembre 2003. Le opere in concorso saranno proiettate al Teatro Duse di Asolo e al Cinema Italia-Eden di Montebelluna.
L’AsoloArtFilmFestival è articolato in 4 sezioni: Film sull’arte, Biografie d’artista, Video/Computer Art e Produzioni sperimentali (queste ultime realizzate nell’ambito di scuole o corsi superiori).
L’AsoloArtFilmFestival conta sul supporto e il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Dipartimento dello Spettacolo,  del Parlamento Europeo – Ufficio per l’Italia, della Regione Veneto, della Provincia di Treviso, della Città di Asolo, della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome, dell’Unione delle Province d’Italia, dell’Unione Regionale delle Province del Veneto, dell’Unione Regionale delle Province del Veneto, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, dell’Associazione Comuni del Veneto – A.N.C.I. Veneto, della Città di Venezia, della Comunità montana del Grappa, della Peggy Guggenheim Collection Venice e della Fondazione Canova di Possagno. (red)

Finanziaria al via il 26 settembre
La Finanziaria sarà presentata il 26 settembre. Probabilmente prima si avrà un confronto fra l'esecutivo e le Regioni. Da quanto riportato dai giornali si apprende che sarà una manovra da 16 miliardi, che sul fronte previdenziale prevedrà incentivi a restare al lavoro fino al 2008, un condono edilizio definito "leggero"' e 5,6 miliardi per lo sviluppo.
Il percorso della Finanziaria ''è in  dirittura d'arrivo'', ha confermato al Giornale Radio Rai il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti spiegando che ''si stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli ''.  ''All' inizio della prossima settimana - ha detto - si incontreranno le parti sociali, e penso che già al rientro del Presidente Berlusconi dall'Assemblea delle Nazioni unite ci sarà la chiusura formale di questa Finanziaria''.
Abbiamo rivendicato con energia una politica per la famiglia. Deve essere chiara l'idea della gerarchia dei valori '', ha spiegato il
ministro Buttiglione. ''E mi sembra che la domanda abbia trovato una accoglienza favorevole''. E le risorse?: ''Capisco il punto di vista di Tremonti -risponde- ma Tremonti capisca anche il mio. Le priorità sono tre:famiglia, sviluppo, lavoro. Io comunque resto ottimista''. Per il Segretario della Cgil, Guglielmo Epifani "la manovra non è in grado di dare una svolta sul terreno dello  sviluppo ''.
 ''Il deficit pubblico puoòcrescere - affema il Viceministro per le Attività produttive, Adolfo Urso a due condizioni: che rimanga comunque nei parametri fissati, e pertanto ben al di sotto del 3% in rapporto al prodotto interno lordo, e che le risorse siano indirizzate verso una politica di sviluppo, stimolando la ripresa economica''. Urso definisce i "condoni" una scelta necessaria", mentre sull'ipotesi di condono edilizio è prudente il Presidente della Lombardia (regione che coordina l'area affari finanziari per la Conferenza dei Presidenti delle Regioni) : ''Non voglio dire sì o no preventivi - ha spiegato Formigoni  (nella foto) - senza avere visto la proposta. Quando sarà presentata, sicuramente la Regione Lombardia interverrà, ma la prima parola  spetta al Governo''. (red)
La Loggia su leggi elettorali: si cambia con europee poi altre revisioni

Si pronuncia sulla futura legge elettorale per le europee, il ministro per gli affari regionali, Enrico la Loggia (nella foto), in un'intervista al Corriere della Sera e si dice d'accordo con  l'ipotesi di Scajola (la riforma delle Europee come primo passo verso una più organica revisione di tutti i sistemi elettorali): ''Personalmente vedrei con favore l'estensione della disciplina oggi applicata ai Comuni fino a 15 mila abitanti. Forza Italia spinge per l'abolizione del doppio turno alle amministrative e la maggioranza ha cominciato a discuterne''. Poi un messaggio all'opposizione: ''La maggioranza è disponibile al dialogo e aperta ad ogni proposta. Si può discutere, ma per concludere entro la legislatura''.
"La prima parte della Costituzione è intonsa, abbia modificato solo la parte organizzatoria. Io sono un grande estimatore della nostra Carta ma dico che bisogna ammodernarla. Anzi, proprio certi cambiamenti serviranno a garantire ancor più i diritti fondamentali dei cittadini, come sancisce l’articolo 3". Infine preannuncia La Loggia ''entro la fine del  mese i 'saggi' torneranno a riunirsi e per prima cosa bisognerà  recepire la direttiva europea che introduce una serie di  incompatibilità, se possibile estendendole ulteriormente, in modo che chi viene eletto a Strasburgo non sia distratto da  altri incarichi. Il principale obiettivo della riforma, infatti, è proprio portare in Europa una squadra compatta, competente, che partecipi ai lavori parlamentari a tempo pieno. Per raggiungere questo scopo e' necessario anche eliminare le   preferenze''. (red)

 

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