periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  354 - Roma,  28, 29 e 30 agosto 2004

Sommario

Agosto: tempo di editoriali sul federalismo

Il Trentino-Alto Adige e le spese per la comunicazione

Federalismo: per Iorio prioritari aspetti fiscali

Farmaci e "questioni di etichetta"

Calderoli incontra Veltroni e Albertini

La Liguria e i micronidi aziendali

Agosto: tempo di editoriali sul federalismo

Agosto: tempo di editoriali sul federalismo. La pausa estiva ha evidentemente contribuito a stimolare sul tema del federalismo diversi editorialisti e commentatori.
Paolo Guzzanti sulle colonne de "Il Giornale" del 22 agosto (I veri nemici del federalismo) "prende il largo" partendo dalle inchieste sulle spese delle Regioni del quotidiano diretto da Del Pietro, per cercare di identificare "veri nemici del federalismo". Le prime riflessioni riguardano il dibattito che accompagnò la "nascita" delle Regioni che avrebbe visto contrapposte le forze conservatrici di allora e i Socialisti di allora (fra cui rientra lo stesso Guzzanti, per sua stessa ammissione). I primi terrorizzati dalla possibilità di "sprechi, raddoppi di competenze, follie, sperpero del pubblico denaro, favoritismi, nepotismi, arroganza, più tasse più povertà", e gli altri invece convinti che "il nuovo ordinamento regionale avrebbe avuto ottimi effetti a cascata: il decentramento, la democrazia, la libertà coniugata con la responsabilità, la creazione di nuove classi dirigenti, la macchina amministrativa a diretto contratto con il territorio ed i suoi abitanti". Chi aveva ragione? Si domanda Guzzanti. "Tutti e due". E per l'editorialista de "Il Giornale" nel Nord "hanno lavorato meglio", mentre "quasi tutte le Regioni meridionali si sono portate dietro la palla al piede di un costume clientelare". E il dibattito odierno sulle riforme realizzate e quelle da fare è per Guzzanti quasi un dejà vu e pur sostenendo che "il federalismo è cosa non buona ma ottima e questo Giornale lo sostiene e lo sosterrà fino in fondo", ma, evidentemente, i timori sono gli stessi dei  conservatori di allora perché, spiega Guzzanti, "i nemici del federalismo sono gli stessi di trentaquattro anni fa: gli sperperi, il malcostume, il sottogoverno ..." . E rispetto poi alle reazioni suscitate dalle inchieste del Giornale Guzzanti si stupisce che alla fine sia proprio il quotidiano milanese ad essere indicato come nemico del federalismo, poi spiega meglio: "noi pensiamo che le riforme federali potranno essere ben accolte dai cittadini (...) se e quando ci saranno garanzie sufficienti che le cose vadano nel modo giusto, che i rischi delle mani bucati e delle finanze facili siano ben compresi in partenza ed incontrino efficaci contromisure". Poi la battuta finale: "forse la vera ragione per tenere in piedi le Province nel prossimo assetto federale è che l'Italia è la più grande produttrice di provincialismo del mondo".
L'editoriale di Guzzanti non è certo passato inosservato e il Presidente della Regione lazio risponde a stretto giro con un'intervista a Libero
Gli sprechi- Cercateli nei Ministeri  (cfr. anche  l'Unità del 23 agosto Storace contro Guzzanti- io spreco- Pensa alla tua Mitrokhin): "Vogliamo guardare quello che succede nei Ministeri, nella Pubblica Amministrazione, nel Parlamento" ( ... ) "Sono prontissimo a parlare delle spese sostenute da noi - prosegue Storace - ma bisogna vagliare a 360 gradi. Se no, è strumentale" ( ... ) "fra due mesi si vota la finanziaria. Non vorrei - ha proseguito Storace - che qualcuno cercasse di addossare tutte le colpe sulle Regioni permettere ai soliti noti di far incetta di soldi".
Il dibattito si è poi spostato sulla futura riforma federalista e sulle ipotesi in cantiere, mobilitando diverse personalità, dal Presidente della Camera a quello di Confindustria (cfr. regioni.it n. ...), sulla necessità di una ulteriore pausa di riflessione.  Evoca uno "spirito conciliativo" il Presidente di Confidustria Lazio, Giancarlo Elia Valori (
Il federalismo preoccupa, ma correggerlo è possibile, il Messaggero 23 agosto) che si sofferma sulla necessità di un miglioramento del quadro normativo "nella transizione al federalismo", in particolare affinando l'ordinamento federale e "prevedendo una Camera delle autonomie e il riconoscimenti ai differenti livelli di governo di un ben perimetrato ambito di autonomia e responsabilità finanziaria". Il nodo cruciale per Valori è anche "un adeguato ridisegno dei rapporti fra Stato, Regioni e gli altri Enti territoriali", "l'obiettivo di tale ridisegno è la responsabilizzazione dei vari livelli di governo che significa impegno per mantenere in equilibrio i propri bilanci" lasciandosi quindi alle spalle la deresponsabilizzazione legata alla finanza derivata. E per Valori "la concertazione in un ruolo di accompagnamento del processo di riforma federale può contribuire a plasmare meglio i nuovi assetti organizzativi pubblici dei territori.
Per Alemanno, invece (
Così si corregge lo squilibrio, il Sole 24 ore del 26 agosto) esiste oggi uno squilibrio istituzionale dovuto alla precedente riforma del Titolo V che ha abolito l'idea di "istituzioni sovraordinate" e di "istituzioni sottoordinate". La conseguenza è stata quella di un federalismo ripartito per materie che ha dato origine a molti ricorsi alla Corte Costituzionale. Per il Ministro delle Politiche agricole è poi difficile ripartire in modo netto le competenze fra Stato e Regioni senza correre il rischio di arrivare alla delegittimazione di interi Ministeri. Alemanno non giudica opportuna una pausa di riflessione al processo di riforma federalista in corso, anche perché questo processo recupera il principio dell'interesse nazionale nelle funzioni del Senato federale e rafforza "l'attività sostitutiva del Governo già prevista nell'articolo 120 oggi in vigore. "Potrebbe essere di grande aiuto proprio la nascita del Senato federale che, con le necessarie modifiche concordate con i Governatori regionali ed eliminando la sovrapposizione di competenze con la Camera dei Deputati, potrebbe non limitare la propria azione alle materie concorrenti ma estenderla a tutte le situazioni in cui si deve regolamentare l'intervento nazionale sulle competenze regionali".  Quanto alla possibilità del "raddoppio dei costi e delle burocrazie", Alemanno sostiene che queste ultime devono essere rese complementari e comunicanti, senza sovrapposizioni e conflittualità, e suggerisce la costituzione di "agenzie uniche", con consigli di amministrazione misti. Poi arriva ad ipotizzare la possibilità che la designazione di "commissari straordinari" non sia legata solo alle emergenze "ma anche a progettualità strategiche dove è necessario concentrare il potere decisionale al di là della ripartizione delle competenze". Infine il Ministro delle Politiche agricole afferma che "la riforma va approvata" ma che ciò "non esclude che conclusa questa fase, si possa ripensare tutto l'impianto istituzionale nella sede propria di un'assemblea costituente". Convcetti ceh il ministro ha ripreso anche oggi  a Gallipoli: "Per garantire il sistema federalista ''occorre un compromesso alto, una capacita' di dare un esito positivo alla spinta federalista, però ribadendo la priorita' dell'interesse nazionale', ha detto il ministro delle politiche agricole, Gianni Alemanno, e ''questo puo' essere fatto dando valore di cerniera al senato federale, e ribadendo il principio di sussidiarieta' in cui lo Stato, la nazione, deve intervenire ogni qualvolta ci sono delle necessita' vere per l'interesse nazionale''.
''Mi auguro che si arrivi a  emendamenti comuni della maggioranza e che ci sia uno spirito di coalizione, ma se federalismo significa piu' servizi e meno costi siamo tutti d'accordo, altrimenti, se significa meno servizi e piu' tasse, siamo tutti contrari''. Il ministro Rocco  Buttiglione (nella foto) , intervistato da 'Radio Radicale', evidenzia la necessita' di ''mettere a punto alcune linee guida'' delle riforme, soprattutto in tema di federalismo fiscale, per ''far si' che non ci siano le premesse per poi moltiplicare costi e sprechi''. ''Vorrei delle risposte convincenti a questo dubbio'' invita Buttiglione. E chiede che sia fatta maggior chiarezza sulle ''competenze'' e ''se abbiamo i quattrini per queste competenze''.  Tutto questo in un mese e mezzo? (tempo previsto per l'approvazione alla Camera delle riforme ndr.). ''Non e' detto che si debba fare in un mese e mezzo - replica Buttiglione - perché poi ci sono delle leggi ordinarie per l'attuazione della riforma, comunque, per lo meno qualche linea generale in questo senso va messa a punto''.
Non piace la pausa di riflessione neanche ad Andrea Pastore, Presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato, che in un articolo pubblicato da Italia Oggi (
Federalismo, un'occasione da non perdere, 24 agosto) ammonisce: "chi insisterà sulla pausa di riflessione non farà altro che dare ragione a chi vede imposizioni, quale quella espressa da Confindustria, una sorta di collateralismo (voluto? casuale?) con le posizioni dell'Ulivo e di quanto sperano che l'abbandono della riforma porti al disimpegno della Lega dal Governo". Se la riforma presenta "ambiguità, lacune, contraddizioni o addirittura aggrava i problemi posti dal federalismo che già c'è", per Andrea Pastore, basta che lo si dica chiaramente: "La Cdl è ben disposta ad accogliere indicazioni costruttive".
Molte discussioni riguardanti il federalismo hanno trovato poi alcune risposte anche in un intervento di Piero Giarda (ex sottosegretario al Tesoro) in una relazione di cui dà conto Il Sole 24 Ore del 21 agosto (
Il paradosso del federalismo uniforme). "La tesi di fondo di Giarda - scrive Il Sole 24 Ore - è la seguente: "il decentramento non ha alcun valore se è soggetto al cappio dell'uniformità. Insomma, per il professore, disegnare un federalismo che si fa carico di una uniformità di trattamento per tutti i cittadini semplicemente non ha senso. E' una situazione assurda, osserva. In una parola: è un paradosso. Per perseguire l'obiettivo dell'uniformità, obiettivo peraltro del tutto legittimo - chiarisce Giarda -andava benissimo anche la vecchia Costituzione del '48. Quel che serve davvero, allora, è una revisione delle priorità: prima il federalismo fiscale, dopo quello istituzionale. Esattamente il contrario dell'attuale tabella di marcia".
(sm)

Federalismo: per Iorio prioritari aspetti fiscali

''I Problemi del federalismo vanno ancora approfonditi soprattutto in relazione agli aspetti fiscali al fine di non creare ulteriori divari tra il nord e il sud del Paese''. Si e' espresso cosi' il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio (nella foto), alla vigilia della sua partenza per la Basilicata dove parteciperà, a Potenza, ad una riunione, con tutti i Presidenti delle Regioni del Mezzogiorno promossa dal Ministro delle Riforme Istituzionali, Roberto Calderoli, sul tema del federalismo.
Iorio ha ribadito il proprio pensiero sul federalismo che ritiene ''un'opportunità di crescita e di larga autonomia, ma ha anche sottolineato la necessità che, soprattutto le piccole regioni del sud, storicamente penalizzate per la carenza di infrastrutture, siano messe alla pari di altre realtà territoriali più avanzate''. Di concerto con la linea assunta da altri Governatori del Mezzogiorno, Iorio illustrerà al Ministro Calderoli le ragioni della sua posizione che poggia su legittime rivendicazioni.
(gs)

Calderoli incontra Veltroni e Albertini

Settimana impegnativa per il ministro delle Riforme  Roberto Calderoli: oggi, ad inaugurare il denso elenco di appuntamenti per proseguire il confronto sulle riforme, il ministro incontrera' a Milano il sindaco Gabriele Albertini e domani il sindaco di Roma Walter Veltroni (nella foto).
Sarà il Ministro, sia in un caso sia nell' altro, a recarsi nelle sedi del comune: questo pomeriggio alle 14 a Palazzo Marino, domani sempre alla stessa ora Calderoli andra' in Campidoglio Il 1  Settembre a potenza il Ministro incontrerà i presidenti delle regioni del Sud (cfr notizia precedente e regioni.it n.353)
(red)

Il Trentino-Alto Adige e le spese per la comunicazione

In riferimento alle recenti notizie di stampa relative alle attività di comunicazione della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol l'ufficio stampa della Regione ha diffuso una nota un cui fa presente che l’importo speso dalla Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol per il settore comunicazione per l’intero anno 2003 è di Euro 566.035,18 e non di Euro 2.273.000,00 come erroneamente riportato, anche perché il capitolo in questione ha a disposizione uno stanziamento totale annuale di Euro 600.000,00.

Il dato riportato sulla stampa è frutto di un’interpretazione clamorosamente errata delle delibere doverosamente presenti sul sito internet della Regione. Infatti le singole disposizioni di pagamento relative alle diverse collaborazioni giornalistiche e tecniche richiamano anche il complessivo stanziamento per l’incarico a cui, volta per volta, si attinge.

Ad esempio a fronte dei citati 100.000,00 Euro attribuiti a progetti di informazione con una testata di San Paolo del Brasile, si tratta invece di un pagamento di 8.151,11 Euro attinto sulla somma complessiva della delibera relativa alle collaborazioni con l’Ufficio Stampa, avente un importo totale di 100.00000 Euro. Nello specifico si tratta di supporto tecnico (per la realizzazione da parte dell’Ufficio Stampa della Regione di un documentario - riprese video), del quale ci si è voluti avvalere in loco, onde evitare costose spese di trasferta per eventuale personale tecnico inviato dall’Italia.

L’importo riferito ai contratti esterni con emittenti locali di Euro 79.000,00 è un unico importo che è stato suddiviso nel corso dell’anno 2003 tra tutte le emittenti regionali; infatti come si può notare numero, data e importo della delibera sono sempre corrispondenti.

Tale malinteso è stato operato ripetutamente e di conseguenza dalla spesa reale di 566.035,18 si è pervenuti ad un suo multiplo.
(red)

Farmaci e "questioni di etichetta"

"Il prezzo dei farmaci è unico su tutto il territorio nazionale, per cui ogni aumento si applica contemporaneamente in tutte le farmacie presenti in Italia. Per risparmiare il consumatore ha una sola possibilità: verificare che ci siano principi attivi analoghi in forma di generici che per legge costano almeno il 20% in meno rispetto ai farmaci griffati." A sottolinearlo è il Movimento Consumatori che ha ideato nell'ambito del proprio progetto cofinanziato dal Ministero delle Attività Produttive, "Questione di etichetta", un motore di ricerca che, posto nell'home page del sito www.movimentoconsumatori.it, consente di verificare se ci sono generici corrispondenti ai farmaci che si devono assumere. A poche settimane dall'attivazione del motore, che risulta aver già riscosso l'approvazione dei numerosi utenti che se ne sono serviti, il Segretario Generale del Movimento Consumatori, Rossella Miracapillo, sottolinea che "lo stesso strumento permette anche di verificare se ci sono farmaci identici con differenze di prezzo ed ottenere così un risparmio sensibile specie per l'acquisto di quelli di fascia C" e ricorda che "per quanto concerne i cosiddetti prodotti di automedicazione, una volta identificati i farmaci più convenienti, è sempre bene consultarsi con il medico o con il farmacista prima di effettuarne l'acquisto". Oltre al motore di ricerca, il Movimento Consumatori ha poi istituito il Numero Verde 800 774 770 al quale rispondono, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, farmacisti in grado di dare ogni informazione sul tema.
(red)

La Liguria e i micronidi aziendali

Con Lazio e Piemonte (cfr. regioni.it n. 352)  anche la Regione Liguria  con un "Piano per gli asili nidi, servizi integrativi e servizi sperimentali/innovativi anno 2004. Sperimentazione asili nido e micro-nido realizzati nei luoghi di lavoro e nelle immediate vicinanze" dà il via alla sperimentazione degli asili nido aziendali considerati una risorsa fondamentale per conciliare le esigenze familiari e professionali dei genitori lavoratori.
La promozione e lo sviluppo dei nido aziendali amplia la rete di servizi per la prima infanzia già presente sul territorio e permette di dare risposte differenziate e flessibili sempre più vicine alle esigenze delle famiglie.
La Giunta Regionale ha deliberato un budget di 1.000.000,00 euro per un programma di asili nido o micro-nidi da realizzarsi nei luoghi di lavoro o nelle immediate vicinanze. L'accesso al servizio è consentito anche a bambini i cui genitori non prestino la propria opera presso l'azienda che attiva l'asilo nido.
La domanda necessaria per ricevere i finanziamenti e attivare l'asilo nido aziendale deve essere presentata dal datore di lavoro entro il prossimo 30 settembre alla Regione Liguria – Assessorato alle Politiche Sociali. Le richieste devono essere corredate della seguente documentazione:
1. Progetto preliminare con relazione tecnica e piano finanziario.
2. Relazione con localizzazione dell'asilo nido o micro nido e azienda /e coinvolte
3. Numero di posti complessivi con indicazione del numero di posti messi a disposizione per coprire il fabbisogno territoriale
4. Progetto pedagogico e indicazioni delle modalità di raccordo con il coordinamento della rete dei servizi alla prima infanzia presenti sul territorio
5. Autocertificazione del rispetto degli standard strutturali e gestionali
6. Attestazione dell'autonomia di gestione dell'asilo nido o micro nido (business plane) con indicazione del soggetto gestore
7. Autocertificazione di non usufruire contemporaneamente, a valere sul progetto, di altri finanziamenti statali o regionali.
(red)
 

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