periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 259- Roma, 1 aprile 2004

Sommario

Bankitalia: federalismo con solidarietà tra le Regioni Pera: siamo di fronte ad un Senato federale "minotauro"
Campania: ordinanza rifiuti protezione civile Riforme: giurisprudenza costituzionale e riparto competenze
Regioni, comuni e province: proposta di legge sulla polizia locale Università e territorio: un'alleanza possibile
Bankitalia: federalismo con solidarietà tra le Regioni
Un federalismo solidale e cooperativo è quello descritto dalla Banca d'Italia: ''L'autonomia tributaria non deve essere di ostacolo allo sviluppo del Paese, non deve sfociare in forme dannose di concorrenza fiscale''. E' il 'paletto' di Bankitalia alla riforma federale, con la contraddizione dell'ancora da definire e da attuare federalismo fiscale previsto dal nuovo Titolo V della Costituzione.
A Palazzo Madama ha sostenutole queste tesi Giancarlo Morcaldo, direttore centrale per la Ricerca economica della Banca d'Italia, che in un'Audizione alla Camera sulla spesa pubblica ha insistito sulla necessita' che ''il decentramento consenta un recupero di efficienza nelle amministrazioni pubbliche'', compresi "interventi strutturali sulla spesa''.
''E' fondamentale'' che il processo di decentramento ''sia connotato da collaborazione e solidarieta' tra le Regioni piu' avanzate e quelle meno dotate''. Un assetto decentrato, ''puo' dare grandi benefici, ma e' necessario che le regole che per i singoli siano raccordate alla programmazione riguardante il complesso delle amministrazioni pubbliche''.
Inoltre ''è essenziale che il decentramento si realizzi in un quadro di stabilita' finanziaria'', e ha aggiunto Morcaldo, ''e' anche indispensabile potenziare gli strumenti di controllo di gestione''.
Per quanto riguarda la spesa degli enti locali, l'incidenza sul prodotto e' cresciuta dal 13,4% del 1998 al 15% del 2003 in relazione all' aumento delle uscite correnti, in particolare della spesa sanitaria e dei consumi intermedi. In rapporto al prodotto, le entrate complessive sono salite dal 13,2% al 14,8% in connessione con l'aumento delle addizionali regionali e comunali Irpef e dei trasferimenti in conto capitale; i trasferimenti correnti sono rimasti stabili.
A fronte della stabilita' del rapporto tra indebitamento netto e il prodotto, ricorda ancora la Banca d'Italia, il fabbisogno delle amministrazioni locali finanziato con obbligazioni e prestiti di intermediari diversi dalla cassa DD.PP., che era stato dell'ordine dello 0,1% del prodotti tra il 1991 e il 1997, e' salito allo 0,4% in media tra il 1998 e il 2008. L'incidenza sul prodotto di queste forme di debito e' cresciuta dal 2,5% nel 1998 al 4% nel 2003. Circa due terzi dell'aumento sono dovuti all'incremento del debito delle regioni.
In tal senso ricordiamo anche che il 18 marzo è avvenuta un'Audizione della Conferenza delle Regioni in merito proprio all'andamento della spesa regionale:
audizione CONTROLLO FLUSSI DI FINANZA PUBBLICA IN ORDINE ANDAMENTO DEBITO CON RIFERIMENTO COMPONENTE NON STATALE. (gs)
Campania: ordinanza rifiuti protezione civile

Il Presidente del Consiglio ha firmato un'ordinanza di protezione civile contenente una serie di provvedimenti per affrontare l'emergenza rifiuti in Campania. L'ordinanza autorizza il Commissario delegato Prefetto Corrado Catenacci, d'intesa con la Regione Campania, ad assicurare il sollecito smaltimento dei rifiuti non ricevuti dagli impianti di produzione di Combustibile da Rifiuti avviandoli, in un primo momento, anche fuori dal territorio regionale sulla base di un piano straordinario di emergenza che sarà concordato dal Governo con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni.
In particolare l'ordinanza prevede che, d'intesa con la Regione Campania, il Commissario delegato Prefetto Corrado Catenacci e' autorizzato ad assicurare il sollecito smaltimento dei rifiuti non ricevuti dagli impianti di produzione di CDR (Combustibile da Rifiuti) avviandoli, in un primo momento, anche fuori dal territorio regionale sulla base di un piano straordinario di emergenza che sara' concordato dal Governo con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni.
Il Commissario delegato potra' inoltre utilizzare ''per la frazione organica stabilizzata, i residui ed il combustibile derivato dai rifiuti'' siti e impianti sul territorio regionale ''anche adottando provvedimenti di requisizione temporanea dei terreni necessari ed a prorogare, se necessario ed in via straordinaria, l'esercizio delle discariche attive utilizzando le volumetrie disponibili''.
Per individuare i siti idonei allo stoccaggio dei rifiuti, il commissario delegato, come stabilisce l'ordinanza, ''procedera' su base provinciale, anche assicurando la piu' ampia comunicazione delle iniziative intraprese e con il contributo di una apposita Consulta costituita dal Presidente della Provincia e dai Sindaci interessati''.
Sara' inoltre adottato uno specifico programma finalizzato ad incentivare la raccolta differenziata.
Un nucleo operativo composto da personale dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato affianchera' l'azione del Commissario delegato.
Per gli interventi urgenti il Commissario delegato potra' avvalersi di un importo pari a 15 milioni di euro appositamente stanziato dal Governo nonche' di ulteriori risorse che saranno assegnate dalla Regione Campania. (red)

Regioni, comuni e province: proposta di legge sulla polizia locale

E' "on line" la proposta di legge sulla polizia locale di CONFERENZA REGIONI, ANCI (comuni) e UPI (province), presentata ieri al Convegno sulla POLIZIA LOCALE.
La Proposta è stata approvata dall’Associazione dei Comuni italiani il 15 aprile 2003; dalla Conferenza dei Presidenti di Regione e di Provincia autonome l’8 maggio 2003; dall’Unione delle Province italiane l’8 maggio 2003. Titolo della proposta di legge: “Disposizioni per il coordinamento in materia di sicurezza pubblica e polizia amministrativa locale, e per la realizzazione di politiche integrate per la sicurezza".
Una polizia locale con funzioni amministrative gestita da Comuni e province, in base alla legge regionale: e' quanto prevede questa proposta di legge nazionale, e che la regione Emila Romagna ha presentato al Parlamento. Si tratta di venti articoli che sotto il titolo,
Il provvedimento,riservando allo Stato podesta' legislativa in materia di ordine pubblico e sicurezza, stabilisce, chi deve fare cosa, in sostanza quali debbano essere funzioni e competenze della Polizia amministrativa locale.
Propone strumenti - quali accordi e contratti - a livello locale e regionale per realizzare un sistema integrato di polizie locali e prevede l'istituzione di conferenze provinciali e regionali come sedi per l'integrazione di queste politiche''.
La proposta, colmando un vuoto giuridico,definisce inoltre la qualifica giuridica del personale: al personale che svolge servizio di polizia municipale o provinciale - si legge nell'articolo 11 - e' attribuita dal sindaco e dal presidente della Provincia - la qualifica di agenti di polizia locale, per gli operatori, o di ufficiali di polizia locale per gli addetti al coordinamento e al controllo e i dirigenti.
La proposta di legge ha ottenuto l'appoggio dei sindacati di settore e in suo favore e' sceso il vice presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Claudio Bressa della Margherita, il quale ha annunciato che chiedera' alla prima la Commissione di prendere in esame la proposta in concomitanza con la Devolution, da cui , a suo avviso, dovrebbe essere cancellata l'esclusività in materia data alle regioni.
''Nelle prossime ore - ha detto  ci arriverà la Riforma approvata al Senato - io chiedero' che i due testi siano affrontati in parallelo.
Il tema e' molto delicato e la proposta delle Autonomie non ha solo il merito di avere messo insieme Regioni, Comuni e Province, ma ha anche il merito di avere definito in modo serio e per la prima voltache cos'e' la polizia locale''. Al contrario la devolution, secondo Bressi, sembra prefigurare 20 polizie diverse" ''Sarebbe devastante  per l'ordine pubblico". 
 ''La devolution, stiamo parlando di Costituzione - ha sottolineato il presidente della regione Emilia-Romagna e vicepresidente della Conferenza delle Regioni - Vasco Errani - propone un serissimo problema per la sicurezza del Paese perche' aggiungerebbe un altro corpo di polizia a quelli gia' esistenti che hanno competenze sull'ordine pubblico. Altra questione sostanziale che non puo' essere sottovalutata e' la definizione della polizia locale, dal momento che la devolution apre un problema di gravissima ambiguita'''.
Ambiguita' evidenziata anche dall'assessore agli Affari istituzionali della Regione Lazio Donato Robilotta ''quella norma crea confusione anche se non ha intenzione di togliere allo Stato la potesta' in materia di ordine pubblico e sicurezza''.
Errani ha indicato quindi nel proprio testo la soluzione a tale mancanza di chiarezza, testo che intanto, secondo lo stesso presidente di regione, ha possibilita' di andare avanti in Parlamento visto che il ddl di riforma costituzionale ha ancora due anni di iter.
Quanto al dibattito di oggi Errani ha riferito di aver notato la disponibilita' da parte del presidente e del vicepresidente della prima Commissione a valutare attentamente il testo, ha parlato di ''apertura di un dialogo'' e della possibilita' di vederlo calendarizzato presto.
Si e' insediata oggi, a conclusione del Convegno '
'Cooperare per la sicurezza dei cittadini",  la Consulta Nazionale della Polizia Provinciale, organismo composto da  Presidenti, Assessori e consiglieri provinciali, da esperti e  tecnici del settore e da rappresentanti delle Associazioni e dei  Sindacati di categoria. La consulta ha l'obiettivo di diventare  sede di sintesi e raccordo delle diverse realta' che in questo  campo sono presenti sul territorio.
''La Consulta - ha detto il Vicepresidente dell'Upi, Silvano Moffa, nominato Presidente dell'organismo - risponde ad una precisa richiesta che ci e' venuta dalle Province, di creare una struttura che potesse da una parte rappresentare un valido supporto tecnico normativo alle amministrazioni, dall'altro sensibilizzare il mondo politico sui temi legati alla istituzione e al ruolo dei Corpi di Polizia provinciale''.
La Consulta oltre che da Silvano Moffa, Vicepresidente dell'Upi, e' composta da Palmiero Susi, Presidente della Provincia dell'Aquila; Palmiero Ucchielli, Pres. Provincia Pesaro Urbino; Francesco Bozzi, Ass. Provincia Roma; Francesco Latino, Cons. Provincia Siracusa; Alessandra Speranza, Ass. Provincia Torino. (red)

Pera: siamo di fronte ad un Senato federale "minotauro"
Prende spunto dalla bagarre accaduta in aula alla Camera (protagonisti il vicepresidente della Camera, Publio Fiori e il capoguppo della Lega Nord Alessandro Cè) la lunga intervista che il Presidente del Senato Marcello Pera ha rilasciato a Massimo Giannini de la Repubblica. Per il Presidente del senato, l'episodio di ieri è "l'e ennesimo esempio degli scarsi poteri istituzionali del premier. Per questo la riforma costituzionale è la condizione necessaria, anche se non sufficiente, per far sì che tutto il sistema politico sia più efficiente e più capace di garantire il cambiamento. Questa occasione della riforma costituzionale non deve essere perduta":
"Nella passata legislatura - ha aggiunto Pera - si andò vicini al traguardo. Stavolta non si può fallire Le mancate riforme hanno un costo elevatissimo. Tanto salato quanto quello delle riforme sbagliate. Per il presidente del senato non c'è il rischio che la devolution sfasci il Paese: "Nell'insieme, l’impianto della devolution mi pare ragionevole. Con un solo elemento di ambiguità: la polizia locale (cfr. anche l'articolo sulla proposta delle autonomie in materia di polizia locale). Non è chiaro se si tratti di polizia amministrativa o di altra o natura. Questo è un punto che andrà precisato".
"L’altra nota dolente della riforma è il Senato federale?", domanda Giannini. "E' vero. Il testo approvato tra sforma il Senato federale in un minotauro: una testa americana innestata su un corpo italiano. Qui l'accoglimento da parte della maggioranza delle proposte dell’opposizione ha prodotto un risultato negativo. Al Senato, anche su richiesta del centrosinistra, sono state attribuite competenze vastissime: dall'antitrust alla disciplina dei mercati, dalla Legge Finanziaria ai diritti di libertà. Secondo i primi calcoli, si tratta dei quattro quinti dell’intera legislazione. In questo modo si è creata un’Assemblea elettiva molto potente che sfugge alla normale dialettica tra governo, maggioranza e opposizione. Al vecchio impianto bicameralista si è aggiunto quello nuovo federalista: un “Senato bicamerale-federale", un vero paradosso. Il nuovo Senato, eletto tra l’altro contestualmente alle Regioni, acquisisce un vero e proprio diritto di veto rispetto all’esecutivo. Rischiamo di trovarci un governo che non può governare, se non negoziando ogni volta con il Senato. Una prassi che avrebbe costi enormi per il Paese. E che oltre tutto farebbe esplodere i conflitti di attribuzione tra Stato e Regioni sul tema centrale dell’interesse nazionale. Si finirebbe così per trasferire surrettiziamente dal Parlamento alla Consulta una funzione impropria di sindacato politico”. E' importante la disponibilità di mostrata dai Senatori D'Onofrio e Calderoli su questo punto". (sm)
Riforme: la giurisprudenza costituzionale e il riparto delle competenze
Il riparto delle competenze legislative fra Stato e Regioni alla prova della Corte: la giurisprudenza costituzionale dopo la riforma del Titolo V. Parte I: le decisioni della Corte; Parte II: il contenzioso in atto, è questo il titolo di un Quaderno di documentazione, predisposto in connessione all'esame dei disegni di legge di riforma dell'ordinamento costituzionale (A.S. 2544 e abbinati). 
Il volume offre una panoramica della giurisprudenza costituzionale relativa al riparto di competenze legislative fra Stato e Regioni, in attuazione del Titolo V della Parte II della Costituzione, quale modificato dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, nonché del contenzioso attualmente pendente, su tale memoria, avanti la Corte costituzionale.(red)
Università e territorio: un'alleanza possibile
La Fondazione Crui (Conferenza dei Rettori delle Università italiane) ha pubblicato gli atti del seminario CampusOne: "Processi di integrazione con il territorio". Fra gli interventi quello di Raffaele Cioffi (dell'Università della Basilicata) è dedicato al tema della "mediazione dei soggetti istituzionali nel rapporto fra università e Territorio. "in Regione Basilicata . ha affermato Cioffi - i rapporti col territorio sono spesso resi più complessi a causa delle difficoltà di creare facili contatti con attività imprenditoriali ed enti locali fortemente distribuito su un  territorio, con evidenti carenze di collegamento".
Eppure due azioni hanno permesso di raggiungere risultati importanti proprio attraverso la Regione e gli enti locali.. Il primo intervento è rappresentato da una convenzione quadro per lo svolgimento di tirocini presso gli enti locali lucani, attraverso la mediazione dell'ufficio autonomie locali della Regione Basilicata.. e questo ufficio ha permesso - ha raccontato Cioffi - di rendere visibili gli interessi dell'università presso numerosi uffici distribuiti sul territorio. L'altro tipo di intervento ha invece portato l'Università lucana a a collaborare con l'associazione industriali di Potenza per la creazione di un "modulo contenitore" denominato  "laboratorio di sistemi informativi e applicazioni web" all'interno del più generale corso di laurea in informatica.
Per maggiori informazioni si può consultare la sezione del
sito di CampusOne dedicata alle diverse attività.
Sul sito della Conferenza dei Rettori sono invece on line le seguenti documentazioni del 2003:
La valutazione: un indispensabile strumento di garanzia e di governance , Prima Relazione sullo Stato delle Università Italiane , L'Università che cambia: un primo contributo per un'analisi del mutamento del sistema universitario italiano: 2 vol. I Regolamenti didattici di ateneo: uno strumento per dare corpo all'autonomia , L'Università che cambia: un primo contributo per un'analisi del mutamento del sistema universitario italiano: 1 vol. La Riforma universitaria. Una indagine sui docenti: dall'estraneità al coinvolgimento  , La Ricerca universitaria: Esperienze, modelli, proposte. Roma, 11 giugno , Nuova Università e mondo del lavoro: atti del convegno. Roma, 29 gennaio  . (red)
 

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