periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 207 - Roma, 20  gennaio 2004

Sommario

Sanità: inizia domani confronto fra Presidenti Regioni Calderoli: inseriamo nel Senato i presidenti delle regioni
Federalismo: polemiche sui "parlamentini sovraregionali" 21 gennaio: Mappe e colori dell'Italia politica, un libro di Ilvo Diamanti
Italia chiude negativamente  bilancio 2003 turismo estero

Storace sollecita Sirchia su "Lingua blu"

Sanità: inizia domani confronto fra Presidenti Regioni
Inizia domani la "maratona istituzionale" dei Presidenti delle Regioni per la ripartizione del Fondo sanitario 2004.E' stata infatti convocata una Conferenza straordinaria monografica dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, per mercoledì 21 gennaio 2004 alle ore 18.00 e giovedì 22 gennaio alle ore 9.30 presso il Grand Hotel Plaza, Via del Corso, 126 - Roma, con la partecipazione degli Assessori alla Sanità e al Bilancio.
Mercoledì 21 gennaio 2004 i lavori inizieranno alle ore 18.00 e termineranno indicativamente per le ore 21.30. Giovedì 22 gennaio 2004 inizio lavori alle ore 9.30 per tutta la giornata. Secondo il programma c'è la p
ossibilità  che la riunione prosegua, se necessario, Venerdì 23 gennaio 2004 presso la Sede della Segreteria della Conferenza dei Presidenti in Via Parigi, 11 – Roma.e all'ordine del giorno c'è proprio la definizione della proposta delle Regioni relativa alla ripartizione delle disponibilità finanziarie per il Servizio Sanitario Nazionale per l’Anno 2004.
Nel frattempo i
l ministero della Salute ha formulato la propria proposta per il riparto del Fondo sanitario nazionale 2003 (cfr. rassegna stampa da Il Sole 24 ore Sanità, parte I, parte II e parte III).   Gli  importi - secondo quanto rende noto Federfarma - indicativamente assegnati a ciascuna Regione per il finanziamento dell'assistenza farmaceutica territoriale 2004. Complessivamente, per tutta l'Italia, la quota fissata per  l'assistenza farmaceutica ammonta a poco più di 10 milioni di euro. Proposta di assegnazione farmaceutica territoriale 2004.
VALLE D'AOSTA           21.716.000  
PIEMONTE               798.854.000  
LIGURIA                321.944.000  
LOMBARDIA            1.619.305.000  
VENETO                 804.629.000  
BOLZANO                 77.542.000  
TRENTO                  84.257.000  
FRIULI VENEZIA GIULIA  224.222.000  
EMILIA ROMAGNA         761.609.000  
MARCHE                 273.706.000  
TOSCANA                674.001.000  
LAZIO                  932.113.000  
UMBRIA                 159.561.000  
ABRUZZO                231.196.000  
MOLISE                  59.465.000  
CAMPANIA               927.689.000  
PUGLIA                 678.509.000  
BASILICATA             104.391.000  
CALABRIA               344.642.000  
SICILIA                853.645.000  
SARDEGNA               278.023.000  
ITALIA              10.231.019.000
Nella nota di trasmissione del prospetto di riparto alla Conferenza Stato-Regioni il Ministero della Salute ha chiarito che tale importo si riferisce alla Assistenza farmaceutica attraverso le farmacie convenzionate. (red)
Federalismo: polemiche sui "parlamentini sovraregionali"
Unità nella diversità risorgimentale. E' questa la prima chiave interpretativa data dal ministro Bossi al passaggio in Commissione al Senato della riforma costituzionale federalista. Ma dopo il richiamo all'unità del Paese, del presidente della Cei, Cardinal Camillo Ruini (nella foto), la nuova chiave di lettura è quella del rischio di un complotto massonico di Roma "centralista" e "ladrona": ''Siamo nelle mani del coraggio, di Berlusconi e del Padreterno'' ha detto Bossi.
Oggi , secondo Bossi , ci troviamo di fronte a "massoni deviati, una specie di nuova P2 dove e' mescolata sia la politica sia l'economia, gente che si annida sotto la copertura del centralismo''. Concetti ribaditi all'interno delle interviste che il ministro ha dato ai quotidiani
"la Repubblica" e "la Stampa", dove ha sottolineato come l'appuntamento del voto di giovedì al Senato sia vitale per il Governo. E' da segnalare anche "il Sole 24 Ore" che invece interviene più in generale sull'argomento federalismo e riforme.
Ruini a nome dei vescovi italiani - dopo gli interventi del presidente della Repubblica, Ciampi -  ha  invitato i politici a ''intese e collaborazioni'' sostenendo che le riforme istituzionali debbano avere un'''ottica organica e lungimirante'' da perseguire ''senza mettere nemmeno apparentemente in discussione l'unita' nazionale''. E' quell'"apparentemente" che pesa. Si fa riferimento all'emendamento che introduce i "parlamentini sovraregionali". Ciò è motivo di discussione polemica anche all'interno della stessa maggioranza, tra i "difensori" Schifani e
Nania  - che sostengono che la "colpa" sia tutta del centrosinistra e di come abbia impostato le riforme costituzionali nella precedente legislatura - e gli "attaccanti" interni Follini, Baccini, Vietti, Urbani ed altri esponenti di An.
''Ho il timore -
ha detto Schifani - che qualcuno stia  correndo il rischio di cadere nelle trappole della sinistra,  forse perche' non ha attentamente approfondito il significato  del testo approvato dalla commissione del Senato".
''Noi - dichiara il senatore Nania - siamo fermi nel sostenere che il centrosinistra, riformando la Costituzione nel 2001 da solo, ha introdotto tre norme killer: quella principale e' proprio contenuta nell'articolo 117 ottavo comma dell'attuale Costituzione, e io invito gli ascoltatori a leggerselo questo articolo, dove proprio lì si parla di ciò che vuole Bossi, perché proprio lì l'Ulivo ha scritto che le regioni possono fare tra di loro assemblee sovra-comunali e Bossi sfrutta questa norme secessionista ed eversiva dell'Ulivo''.
Gli emendamenti, in tutto 14, sono stati predisposti in riunioni alle quali hanno partecipato, oltre allo stesso D'Onofrio, il leghista Roberto Calderoli, Domenico Nania di An e Andrea Pastore (Fi), presidente della commissione Affari costituzionali. Il governo e' stato quasi sempre rappresentato dal senatore Aldo Brancher.
Secondo quanto riferisce l'agenzia giornalistica ANSA nell' ambito degli emendamenti ''migliorativi'' fu lo stesso Bossi a proporre la costituzionalizzazione degli organismi sovraregionali, compreso il 'parlamentino padano'. "A quanto si è appreso" - afferma l'Ansa - la proposta originaria del Ministro parlava della possibilità che Regioni 'contigue' potessero far nascere assemblee consultive del Senato federale, ma si opposero An e Udc.
Marco Follini, ha ribadito il no a un Parlamento del Nord: ''Il Parlamento del Nord -avverte il leader dell'Udc- non c'e' nel programma elettorale della Casa delle libertà, non c'e' nella bozza di Lorenzago, non c'e' e non ci sarà. Punto''. ''In linea di principio ribadisco una volta di più che le riforme si fanno insieme all'opposizione -spiega Follini- certo, noi siamo una coalizione che ha iscritto l'ammodernamento istituzionale del Paese e, quindi, le riforme, dentro il suo programma elettorale. Fanno parte di un impegno che abbiamo preso. Questo impegno deve essere rispettato -tiene a precisare il leader dell'Udc- andando incontro all'esigenza di un confronto parlamentare costruttivo''.
Per
Nicola  Mancino (Margherita), già presidente del Senato:''Il pasticcio istituzionale, di  cui si e' resa responsabile l'intera maggioranza, e' tale che  per rimuoverlo occorreranno tempi parlamentari non brevi, come  invece chiede la Lega,  e mutamenti profondi del testo approdato  in Commissione''. ''Solo accogliendo il nostro appello - conclude Mancino -  moderati della maggioranza possono salvare l'unita' della  Nazione. Follini scrive un libro sui moderati e Fisichella si  appella all'opposizione. Chi non vuole scontrarsi, metta le  riforme al centro della claudicante verifica. Bossi non può  pascolare abusivamente nel Risorgimento senza che qualche erede,  se c'è, non insorga''.
''La devoluzione e il federalismo fanno parte di un programma comune e non sono la bandiera di questo o di quel partito'', ha sostenuto
Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. Dopo essersi detto soddisfatto ''dell'introduzione delle tre  materie devolute alle regioni'', Formigoni ha detto di nutrire  ''perplessità sulla composizione e sulle modalità di elezione  del Senato federale''. ''Mi auguro - ha proseguito - che all'interno della  maggioranza prevalga il buon senso, la ragionevolezza, la  capacità di mediazione e il rifarsi ai programmi comuni  presentati in campagna elettorale''. ''La devoluzione e il federalismo - ha detto Formigoni - fanno parte di un programma comune e non sono la bandiera di questo o quel partito, non devono essere vissuti come la bandiera degli uni contro gli altri ma come una bandiera che la Casa delle Libertà ha sventolato di fronte ai cittadini, e soprattutto come una modalità concreta per far funzionare il sistema statale che altrimenti rischia di disarticolarsi''. Formigoni sostiene infatti che ''siccome passi verso il federalismo sono stati fatti, fermarsi a questo punto sarebbe  inaccettabile''. Riferendosi alla riforma del titolo V della Costituzione realizzata dal centrosinistra, Formigoni ha detto che ''ha introdotto delle novità che sarebbero devastanti se non venissero completate''.
Andreotti infine, rispondendo a una domanda sulla devolution e sul leader leghista,  ha detto che ''Bossi e' inquietante come persona. E' avvilente -ha concluso l'ex presidente del Consiglio- che, dopo aver cercato per decenni di risolvere il problema del meridione, oggi si abbia davanti il problema settentrione''.
(gs)
Calderoli: inseriamo nel Senato i Presidenti delle Regioni
E la Lega in tema di riforma federale dà una prima risposta - tramite il vice Presidente del Senato Roberto Calderoli  -  alle questioni critiche poste in modo trasversale sui "parlamentini sovraregionali".
''Se le assemblee di coordinamento della autonomie fanno tanta ancorche' immotivata paura - ha dichiarato Calderoli - la prima  proposta della Lega e' sempre valida: abroghiamole pure ma  inseriamo nel Senato i presidenti delle regioni ottenendo così  il collegamento con il territorio e un federalismo, anche se  parziale, alla tedesca''.
''La campagna mediatica montata  dalla sinistra e dalla nuova 'Loggia P2' ha voluto far credere  che le 'assemblee di coordinamento delle autonomie', organo con  funzioni meramente consuntive, fossero un attentato all'unita'  del Paese e un prodromo del Parlamento della Padania. Così non  e', basterebbe leggere il testo per capirlo, e ve lo dice uno  che di Parlamento Padano ha un certa esperienza'': lo afferma,  in una nota, il vicepresidente del Senato e coordinatore delle  segreterie federali leghiste. 
''Si era voluto, con questi organismi, stabilire quel  collegamento tra Senato e territorio venuto meno dopo la  reiezione della proposta del ministro Bossi di inserire a pieno  titolo tra i senatori a tutti gli effetti i presidenti delle  regioni - spiega Calderoli (nella foto) -  Se le assemblee di coordinamento  delle autonomie fanno tanta ancorche' immotivata paura, la prima  proposta della Lega e' sempre valida, abroghiamole pure ma  inseriamo nel Senato i presidenti delle regioni ottenendo cosi'  il collegamento con il territorio e un federalismo, anche se  parziale, alla tedesca''. 
''Questa era - conclude Calderoli - ed e' la nostra proposta  preferita e consentirebbe di chiudere la bocca alle menzogne  della sinistra e dei 'piduisti' uccidendo, come dice l'amico  D'Onofrio, il 'fantasma del palazzo'. E' una proposta che lancio  agli alleati: e' troppo importante per noi andare a bersaglio  con le riforme e dimostrare al Paese che con il federalismo, il  premierato forte e tutti i restanti contenuti della riforma la  CDL tutta ha deciso di cambiare il Paese''.
(red)
L’Italia ha chiuso negativamente il bilancio 2003 del turismo estero
L’Italia ha chiuso negativamente il bilancio 2003 del turismo estero - lo ha reso noto la newsletter dell'Enit - e ha di fronte un anno come il 2004 che si preannuncia denso di difficoltà soprattutto per l’afflusso nelle nostre città d’arte.
Da gennaio a ottobre dello scorso anno abbiamo incassato dagli ospiti stranieri 24.786 milioni di euro, 671 in meno rispetto ai primi dieci mesi del 2003.
Percentualmente la flessione è del 2,6% ma si ripartisce in quasi tutto il periodo da aprile a ottobre, ad eccezione del mese di agosto che ha registrato un incremento dei ricavi valutari del 4,9%.
Il conflitto in Iraq, le preoccupazioni per la sicurezza, la forte ascesa dell’euro rispetto al dollaro, le congiunture economiche hanno colpito i flussi internazionali, come conferma l’Organizzazione Mondiale del Turismo che ha espresso preoccupazioni soprattutto per il terrorismo internazionale.
L’Italia ha risentito delle defezioni dei turisti americani, canadesi e giapponesi.
L’ENIT rilancerà la sua campagna di promozione per il 2004 con la prossima Borsa del turismo delle città d’arte, in programma a Roma dal 22 al 25 gennaio ed alla quale parteciperanno circa 200 operatori internazionali e 350 italiani.
Il prodotto città d’arte costituisce un pilastro dell’industria turistica.
Alla Borsa delle città d’arte hanno aderito tour operators di numerosi paesi nuovi: Cina, India, Emirati Arabi, Corea, Australia, Nuova Zelanda, Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina, Cile, Venezuela, Egitto, Kuwait, Turchia, Bulgaria, Uruguay, Israele, Bielorussia e Siria.
Queste sono le nuove frontiere della promozione turistica dell’ENIT. Confidiamo che, nel corso del 2004, i turisti provenienti da questi mercati per il turismo culturale possano assicurare una compensazione delle perdite sui mercati tradizionali.
(sm)
21 gennaio: Mappe e colori dell'Italia politica, un libro di Ilvo Diamanti

Sarà presentato domani 21 gennaio 2004, ore 17:00 (presso l'Associazione della Stampa Estera in Italia) il libro di Ilvo Diamanti "Bianco, rosso, verde... e azzurro. Mappe e colori dell'Italia politica".Intervengono insieme all'autore: Edmondo Berselli, Piero Fassino (nella foto), Ezio Mauro, Domenico Mennitti, Arturo Parisi.
"Fino agli anni '80 - si legge su il sito de Il Mulino ediziooni - la mappa politica dell'Italia appariva sostanzialmente stabile, imperniata su due "subculture" precise e ben radicate sul territorio, che facevano riferimento alla Chiesa e al mondo cattolico nelle zone bianche, alle associazioni e alle reti di solidarietà del movimento operaio nelle zone rosse. Poi, a partire dagli anni '90, si sono verificati cambiamenti rapidi e sostanziali: la scomparsa della zona bianca; l'affermarsi, negli stessi contesti, di una zona verde, colorata dalla Lega; il ridimensionarsi della zona rossa nell'Italia centrale; il declino della destra nel Sud; l'avanzata dell'Italia azzurra, in modo diffuso, in tutto il paese. Il volume ricostruisce i caratteri sociali, economici e politici che fondano queste diverse Italie e cerca di spiegare le ragioni che ne determinano l'ascesa, il declino, le trasformazioni.
(red)

Storace sollecita Sirchia su "Lingua blu"

Ieri il Presidente della regione Lazio, Francesco Storace, aveva chiesto informazioni al Ministro della salute Girolamo Sirchia, sulla questione della malattia  'Lingua Blu' che colpisce nella regione i capi ovini e che nel Lazio vede coinvolte oltre ventimila aziende zootecniche. ''Il silenzio di Sirchia sui gravi problemi causati agli allevatori del Lazio da un vaccino che provoca solo danni è inaccettabile'', ha sostenuto Storace, che proprio ieri, con una lettera sulla questione della 'Lingua Blu', aveva chiesto al ministro della Salute la sospensione dell' obbligo della  vaccinazione.
''Berlusconi - ha aggiunto -  deve spiegare ai suoi Ministri che quando vengono sollevati problemi le risposte non sono facoltative. Se l'attuale ministro della Sanità pensa che stia scherzando, ha compreso male''.
Storace aveva infatti chiesto l'immediata sospensione dell'obbligo di vaccinazione ''in attesa di adottare i provvedimenti conseguenti all'approfondimento delle inquietanti tematiche sanitarie e socio-economiche''. Storace aveva sollecitato l' ''urgente, autorevole e risolutivo intervento'' del ministro, ''anche al fine di evitare sia una dannosa contrapposizione istituzionale sia il rischio (concreto) che le preoccupazioni e il malumore degli allevatori, esasperati dagli ingenti danni gia' subiti nelle precedenti campagne di vaccinazione e privi di rassicuranti prospettive, possano degenerare in atteggiamenti anche collettivi di protesta, pregiudizievoli per l'economia nazionale e di quello regionale''.
''La Regione Lazio - ha ricordato Storace (nella foto) - ai tempi della prima campagna di vaccinazione nel 2002 ha messo in campo tutte le forze necessarie per adempiere ai provvedimenti ministeriali impiegando ingenti risorse regionali: lo sforzo prodotto non ha tuttavia ottenuto l'adeguato riconoscimento da parte della filiera produttiva del Nord Italia''.
Il Presidente della Regione Lazio fa notare come ''permangono barriere commerciali al flusso degli animali vaccinati'' che causano ''danni economici''. Il Presidente della Regione Lazio fa inoltre presente al Ministro ''alcuni elementi di incertezza: la mancanza di dati certi sulla presenza e circolazione del virus nella regione, sul protocollo di somministrazione del vaccino e sulla previsione di copertura finanziaria relativa al risarcimento dei danni alle aziende, costi che, ad oggi, sono stati sostenuti esclusivamente dalle Regioni coinvolte''.  Storace inoltre auspica ''un intervento risolutivo'' del Ministro ''per evitare sia una dannosa contrapposizione istituzionale sia il rischio che le preoccupazioni ed il malumore degli allevatori, esasperati dagli ingenti danni già subiti nelle precedenti campagne di vaccinazione e privi di rassicuranti prospettive, possano degenerare in atteggiamenti anche collettivi di protesta pregiudizievoli per l'economia nazionale e l'immagine stessa del Governo nazionale e di quello regionale''.
(red)
 

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