periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 295 - Roma, 22-23-24  maggio 2004

Sommario

Federalismo da porto Fondi strutturali via web
Storace critico su dati sanità Contratto, esclusività medici e spesa farmaceutica osservati speciali
Parchi e Natura fanno turismo Protocollo d'intesa tra Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna
Federalismo da porto

"Il federalismo fa acqua? Lo dite voi": è questo il titolo di un articolo dell'inserto "Economia" del Corriere della Sera. L'argomento trattato è quello della nomina del Presidente del porto di Trieste da parte del Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Riccardo Illy.
A chi spetta l’indirizzo sulla politica portuale? Al governo centrale o al sistema delle autonomie? La questione viene sollevata anche in vista della nomina  in altre regioni di centrosinistra con i porti commissariati (a partire dalla Toscana). Ora si parla di un decreto per «stoppare» le potestà regionali e "magari attribuire direttamente al Presidente del Consiglio i poteri di nomina, scavalcando Lunardi ritenuto troppo tentennante", sostiene l'articolista. La legge statale prevede che i Presidenti siano nominati dal ministro, "d’intesa" con il Presidente della Regione, su una rosa di tre nomi indicati rispettivamente da Comuni, Province e Camere di commercio interessate. Ma in Friuli-Venezia Giulia  l'intesa appare difficile giacché ad Illy (nella foto) viene proposto sempre lo stesso nominativo. Ecco quibdi spiegato il  rifiuto del presidente della Regione. Il sottosegretario agli esteri Roberto Antonione ha preso le parti di Illy: «Se avesse detto di no a più nomi — osserva — capirei. Ma ostinarsi a proporgli sempre lo stesso, significa non volere un’intesa».
Ecco allora una nuova legge regionale che cambia quanto basta: l’obbligo d’intesa tra governo e Regione rimane, ma sta al Presidente della Regione ricercarla e procedere alla nomina. Con tutta probabilità, appena pubblicata la legge lIly chiederà agli enti una nuova terna di nomi: «Intendo farlo, se ve ne sono le condizioni», conferma. Nel frattempo il governo impugnerà la legge davanti alla Corte costituzionale: la competenza in merito è «concorrente» tra Stato e Regioni. Poi, si vedrà.
"Nessuna rivoluzione - sostiene Illy - abbiamo solo interpretato la riforma costituzionale".
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi a Roma il 27 febbraio 2004, ha comunque approvato un decreto legislativo, in base alle norme di attuazione dello Statuto regionale, con il quale vengono trasferite al
Friuli-Venezia Giulia nuove funzioni in materia di viabilità e trasporti.
Questo decreto, che è stato approvato nella versione concordata con la Regione, consente il trasferimento al Friuli-Venezia Giulia delle strade dell'Anas, ma anche della gestione della linea ferroviaria Udine-Cividale e del demanio marittimo, dando quindi maggiori poteri alla Regione in materia di porti.
In merito al decreto legge sulla nomina dei presidenti delle Autorità portuali, l'assessore regionale ai Trasporti Lodovico Sonego rileva il provvedimento sembra essere stato scritto in maniera frettolosa. Ne valuteremo le implicazioni con molta serenità - afferma l'assessore del Friuli-Venezia Giulia -  perché si tratta di una materia delicata che richiede il giusto approfondimento tanto sul versante amministrativo che su quello costituzionale. Le procedure previste non sono di immediata esecutività il che significa che avremo tutti modo di operare serenamente.  
(gs)

”Parchi e Natura” fanno turismo

Ogni anno il nostro Paese è visitato da circa 38 milioni di turisti stranieri. Di questi, 1.7O9.603, stando ai dati relativi al 2002, pari al 4,5% degli arrivi globali, hanno scelto l’Italia per iI prodotto ”Parchi e Natura”. Le presenze sono state invece 8.566.764 con un trend positivo del 15,8% per gli arrivi e del 16,7% per le presenze.
A sottolinearlo è la newsletter dell'Enit  E’ quanto emerge dal 2° Rapporto sul Turismo Natura presentato a Montesilvano (PE) nel corso della XIV edizione di Ecotur. 
Numerosi e di estrema rilevanza i dati emersi, primo fra tutti quello che vuole l’Italia dotata di un sistema di Parchi, di aree protette, di oasi e di riserve di grande attrattiva turistica, che interessa il 10,5% del territorio nazionale, visitato ogni anno da non meno di 7,5 milioni di turisti dei quali, circa il 25% costituito da visitatori stranieri. Di questi, stando ai dati consuntivi, ma ancora provvisori, del 2003, 888.000 sono tedeschi, 163 mila francesi, 120 mila inglesi, 112 mila svizzeri, 94 mila austriaci e 84 mila olandesi. Interessati al turismo natura sono anche i cittadini dell’Europa dell’Est, tra i quali al primo posto figurano i polacchi con 32 mila turisti. Gli arrivi complessivi, sempre riferiti ai dati provvisori del 2003, sono oltre 2 milioni e le presenze quasi 9 milioni e mezzo, per una permanenza media complessiva di 5 giorni e un trend di crescita, rispetto al 2002, del 17,6% per gli arrivi e del 10,2% per le presenze. E’ il Brasile che lo scorso anno ha conseguito la variazione più elevata per gli arrivi con un +33,2%, seguito dagli USA (+30,0%), dalla Russia (+29,8%) e dal Canada (+23,0%). La Cina e la Francia sono gli unici paesi che nel 2003 hanno fatto registrare una variazione negativa, rispettivamente del 4,7% e del 1,1%.
Nella graduatoria dei Parchi Nazionale più presenti sui cataloghi dei T.O. esteri, al primo posto troviamo le Dolomiti Bellunesi, seguite dalle Cinque Terre e, molto più distaccate, il Gran Paradiso, l’Appennino Tosco-Emiliano, lo Stelvio e l’Abruzzo. Il Parco Nazionale che ha fatto registrare sia il maggior numero di citazioni sia il maggior peso percentuale nei Paesi nei quali operano le Delegazioni Estere dell’Enit, è stato il Gran Paradiso seguito dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dal Parco Nazionale dello Stelvio, mentre come peso percentuale della domanda non organizzata il Parco delle Cinque Terre precede il Parco Nazionale d’Abruzzo. I due Parchi storici italiani, il Parco nazionale del Gran Paradiso e quello d’Abruzzo, creati fin dai primi Anni Venti del secolo scorso, si sono rivelati quindi quelli che esercitano il maggior appeal sui mercati esteri.
E' emerso che il flusso turistico complessivo del prodotto “Parchi e Natura” è capace di generare una spesa di 5,4 miliardi di euro, pari al 6,7% degli 80, 2 miliardi di euro di spesa per consumi turistici a livello nazionale e di attivare una occupazione di 102mila posti di lavoro.
(red)

Fondi strutturali via web
Fondi strutturali 2000-2006. Regioni e Ministeri si confrontano sull’informazione on line, lo rende noto Eurolabio, la newsletter on line del Formez
Il Progetto
Web EuroPA Ob. 1 del Formez ha organizzato a Roma, un incontro tra i responsabili dei piani di comunicazione e dell'informazione on line dei Programmi Operativi Regionali e Nazionali Ob. 1 dal titolo “Il sito web istituzionale sui fondi strutturali”.
La giornata si è aperta con la presentazione di un esempio di strumento di analisi dei siti web della Pubblica Amministrazione, la
metodologia ARPA, ed è proseguita con l’analisi di una check-list di indicatori, elaborata dal Formez, per la rilevazione dei contenuti dei siti web istituzionali sui Fondi strutturali. La check-list è stata elaborata sulla base delle norme contenute nel Regolamento 1159/2000 della Commissione in materia e delle indicazioni contenute nella bozza di “Guida pratica alla comunicazione sui Fondi strutturali 2000-2006” elaborata dalla Direzione Generale per la Politica Regionale della Commissione europea nell’ambito del Gruppo di lavoro europeo SFIT (Structural Funds Information Team); dell’esperienza del Formez in materia di informazione sui fondi strutturali. Essa è stata proposta come punto di partenza per la realizzazione di uno strumento condiviso di benchmarking, finalizzato a migliorare la comunicazione sui fondi strutturali sul sito web istituzionale.
Infine, sempre via internet, è possibile rilevare la relazione sul primo anno di attività del Fondo per le Aree Sottoutilizzate. E' in linea infatti sul sito del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo un nuovo documento. E' disponibile sul sito la relazione sul primo anno di attività del Fondo per le Aree Sottoutilizzate:
http://www.dps.tesoro.it/fas.asp
(sm)
Storace critico su dati sanità

Per il Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace: “I dati riportati con tanto clamore da Repubblica (Spese folli per ospedali e farmaci; Noi peones senza potere schiacciati dalla burocrazia), sul costo dell’intervento al cristallino – dati che evidenziano una netta differenza tra il Lazio e l’Emilia Romagna – sono chiaramente frutto di una forzatura giornalistica".
Dei costi della sanità si occupa oggi anche il Corriere della Sera in una pagina titolata:
Un prelievo del sangue - Da 52 centesimi a 6 euro.
"Dai dati che ci ha fornito l’Agenzia di Sanità pubblica, infatti, a 665 euro corrisponde la tariffa in vigore nel 2002 in Emilia Romagna - puntualizza Storace (nella foto) - per i ricoveri ordinari per interventi sul cristallino, mentre la tariffa in day hospital era di 1.064 Euro. L'adozione di una tariffa in ordinario molto più bassa rispetto a quella del day hospital, evidentemente, è stata utilizzata in Emilia Romagna, per scoraggiare il ricorso al ricovero ordinario e per favorire il trasferimento degli interventi di cataratta in day hospital e ambulatorio.Nel Lazio, lo stesso obiettivo di disincentivare i ricoveri ordinari per cataratta è stato perseguito utilizzando una soglia di ammissibilità in regime ordinario, come raccomandato dal Decreto del 29/11/2001 sulla Definizione dei livelli uniformi di assistenza, in base alla quale, dal 2002, parte dei ricoveri ordinari vengono rimborsati con la tariffa del day hospital”.  

Che il futuro
federalismo possa ancora migliorare il sistema sanitario ne è convinto il ministro della Salute, Girolamo Sirchia: ''Negli Stati Uniti il 70% della popolazione vorrebbe cambiare pagina, in un Sistema sanitario dove c'e' troppo divario fra le realta' periferiche, rurali e quelle dei grandi centri urbani. In Francia e anche in Germania - ha osservato Sirchia - hanno fatto una riforma della Sanità molto pesante per i cittadini. Se noi ci misuriamo con loro, certo non sfiguriamo: il 26 maggio inseriremo sul sito Internet dell'ISS i dati acquisiti sui by-pass aorto-coronarici dove si evince che in Italia la mortalita' e' al 2% a 30 giorni''. E anche i dati in oncologia sono ai massimi livelli mondiali.
''Le cose - secondo il Ministro - stanno migliorando ovunque, anche per il grande impegno delle Regioni. Cosa che dimostra la validità del federalismo. Quando il centralismo imperava, in metà Paese aumentava sempre più la dipendenza da Roma. Oggi anche le Regioni più deboli ottengono buoni risultati, come la Calabria che ha fatto per la prima volta il suo piano sanitario regionale. Questo dimostra che quando si trasferiscono i poteri e le responsabilita' si ottengono risultati migliori".

(red)

Contratto, esclusività medici e spesa farmaceutica osservati speciali
Contratto medici, indennità ed esclusività: «Si forzano le competenze delle Regioni», così titola oggi Il Sole 24 Ore che ha intervistato a riguardo l'assessore alla sanità della Regione Emilia-Romagna, Giovanni Bissoni. E in un'altra intervista sullo stesso quotidiano (Esclusivita' non significa irreversibilita') a parlare è l'assessore della Regione Lombardia Romano Colozzi, presidente del Comitato di settore e coordinatore degli assessori al bilancio per la Conferenza delle Regioni, secondo il quale  sul provvedimento che ha interessato l'esclusività varato dal Parlamento "sono sorti problemi di interpretazione dal punto di vista giuridico", e proprio per questo motivo e in particolare per verificarne i successivi percorsi "è stata convocata una Conferenza straordinaria dei Presidenti delle Regioni per giovedì mattina". Colozzi "preannuncia dibattito": e l'assessore alla sanità dell'Emilia-Romagna conferma che le questioni sollevate dal provvedimento sono ancora in discussione: "anche perché violano le responsabilità affidate alle Regioni dalla Costituzione e le norme sul pubblico impiego".
Sempre su Il Sole 24 Ore un altro articolo fa da cornice alle due interviste e si interessa anche dell'argomento spesa:  "
Mina - contratto per 200mila medici". E il quotidiano la Repubblica rilancia anch'essa il tema spesa sanitaria, nell'inserto economico Affari e Finanza: La spesa sanitaria corre ma non servono i ticket.
E sull'argomento interviene anche il Presidente della Regione Campania,
Antonio Bassolino, che ricorda come le ultime Finanziarie ''hanno pesantemente tagliato i fondi per la sanità pubblica''. Sul fronte dell  spesa farmaceutica  il vicepresidente Fini ha preannunciato un decreto  ''non per limitare gli utili delle aziende farmaceutiche, perché questo sarebbe una bestialità, ma per evitare che il conto venga poi presentato al servizio sanitario nazionale''. I dati di Federfarma nel periodo gennaio-marzo 2004 evidenziano un aumento di spesa farmaceutica netta dell' 8,1%, rispetto al primo semestre 2003; la spesa netta di attesta cosi' intorno ai 3 miliardi e 113 milioni di euro.  E la Guardia di finanza ha voluto quindi verificare se ci siano irregolarità attraverso I Nuclei regionali di Polizia Tributaria del Lazio, della Lombardia e della Toscana, che hanno infatti svolto accertamenti amministrativi, acquisendo documenti preso le sedi di primarie aziende del settore.
''In qualità anche di coordinatore degli Assessori alla sanita' - aveva sottolineato l'assessore del Veneto
Fabio Gava - non posso che apprezzare la preoccupazione espressa dal vicepresidente Fini in merito alla crescita della spesa farmaceutica nel mese di marzo e, dai primi dati di cui siamo a conoscenza, anche del mese di aprile''.
L'assessore ha ricordato che ''questa preoccupazione è stata peraltro già formalizzata dalle Regioni in sede di Conferenza Stato-Regioni in occasione del parere rilasciato in merito al completamento della procedura per l'inserimento nel prontuario sanitario nazionale di alcuni nuovi farmaci''. In quest'occasione, ha spiegato Gava, ''le Regioni hanno chiesto al governo un intervento per rendere applicabile il cosiddetto pay-back, previsto dalla legge istitutiva dell'agenzia nazionale sul farmaco, e altri interventi che dovrebbero tendere ad una maggiore moralizzazione della promozione dei farmaci presso i prescrittori''. Per Gava  ''è altresì evidente che il problema non può essere risolto solo con un intervento presso l'industria farmaceutica, ma deve anche riguardare una maggior attenzione nei confronti dei prescrittori per capire le motivazioni che hanno determinato un forte aumento delle ricette: in realtà non è solo aumentato il costo, ma è aumentato il numero delle prescrizioni, senza una apparente motivazione''.
(gs)
Protocollo d'intesa tra Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna:
Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia hanno siglato oggi a Bologna un protocollo di collaborazione che fissa - con la costituzione di alcuni specifici gruppi di lavoro - l'avvio di rapporti bilaterali in campo istituzionale, in ambito comunitario e nella prospettiva dell'apertura dei nuovi mercati del Centro-Est Europa. Il documento è stato siglato dai presidenti Vasco Errani (nella foto) e Riccardo Illy.
Il protocollo, in particolare, prevede la creazione di quattro tavoli permanenti di cooperazione per lo sviluppo e l'intensificazione dei rapporti internazionali con i nuovi partner della Ue e del Sud-Est Europa affacciata sull'Adriatico, per l'e-Government, per le reti di infrastrutture immateriali e per la mobilità e i trasporti.
Ulteriori gruppi di lavoro potranno in prospettiva riguardare anche l'agricoltura (utilizzo degli Ogm) ed il turismo.
La collaborazione tra le due Regioni potrà poi riguardare la cooperazione decentrata allo sviluppo, le attività produttive, la tutela ambientale, la pianificazione territoriale e la protezione civile, la ricerca e la cultura, il settore socio-sanitario ed i rapporti tra gli Enti locali.

Inoltre verrà ricordato il 26 maggio, il quarantennale della prima seduta del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, con una seduta solenne in Consiglio regionale alla quale parteciperanno, tra gli ospiti d'onore, Giuliano Amato, vicepresidente della Convenzione europea e Peter Straub, Presidente del Comitato delle Regioni dell'Unione europea. Il quarantennale della prima seduta del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, che si tenne nell'Aula del Consiglio comunale di Trieste il 26 maggio 1964, sara' ricordato con una seduta solenne in Consiglio regionale alla quale parteciperanno numerosi esponenti di Regioni Europee.
E quasi a suggellare i progressi registrati dalla Regione arriva un riconoscimento per i
l sito della Regione Friuli-Venezia Giulia (www.regione.fvg.it) che si e' classificato al quinto posto nella classifica dei dieci migliori siti delle Regioni italiane, elaborata dalla rivista specializzata LabItalia, confermando il risultato raggiunto nel 2003.
(red)
 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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