periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 246- Roma, 13, 14 e 15 marzo 2004

Sommario

Senato federale: le osservazioni delle Regioni Successo per la Lombardia in Australia
Pera: più federalità e più governabilità Terrorismo: la risposta delle autonomie italiane
Titolo V Costituzione: i ricorsi delle Regioni On line aggiornamenti su sito riforme e su Statuto Emilia-Romagna
Senato federale: le osservazioni delle Regioni

Ecco il testo - inviato ai Presidenti di Camera e Senato - delle indicazioni delle Regioni sulla riforma costituzionale che configura un futuro Senato federale:"Osservazioni e proposte al ddl 2544 di riforma della parte II della costituzione Disegno di legge Costituzionale recante modificazioni degli articoli 55, 56, 57, 58, 59, 60, 64, 65, 67, 69, 70, 71, 72, 80, 81, 83, 85, 86, 87, 88, 89, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 104, 114, 116, 117, 126, 127, 135 e 138 della Costituzione".
I Presidenti delle Regioni e delle Province autonome confermano le preoccupazioni in ordine ai rischi di conflitti e confusione istituzionale.
Auspicano che la positiva apertura di un confronto di idee con i Presidenti del Senato e della Camera e con i Capigruppo della maggioranza e dell'opposizione nel Senato consenta di trovare utilmente spazi di dialogo costruttivo e di modifica del testo in direzione di un sistema istituzionale più organico, coerente e funzionale.
In questa prospettiva, pur mantenendo diversità di opinioni su alcuni aspetti del progetto ad esempio, in riferimento alla devoluzione, condividono unanimemente le seguenti osservazioni e proposte:
a) in relazione alla composizione del Senato federale
I Presidenti hanno sostenuto e auspicano l'introduzione di un criterio di contestualità tra elezioni dei senatori ed elezioni regionali, quale elemento per introdurre una nuova sinergia tra tempi, logiche e dinamiche tra Senato e istanze regionali, da un lato, e tempi, logiche e dinamiche tra Camera e Governo (Primo Ministro), dall'altro.
Nel testo approvato, tuttavia, la contestualità risulta in una forma "affievolita", in base alla quale, in caso di scioglimento di un Consiglio regionale, mantenendo irremovibile la durata del mandato dei Senatori, si procede invece ad un adeguamento della successiva legislatura regionale ai tempi di scadenza del Senato, configurando così la possibilità di legislature brevi o brevissime. In questi termini si incide negativamente sulla stabilità e sulla governabilità delle Regioni.
In secondo luogo, i Presidenti ritengono utile separare l'elezione dei Consigli regionali e del Senato dalla elezione della Camera.
b) in relazione alla formazione delle leggi
Nel testo all'esame del Senato, il sistema di formazione delle leggi -si basa su una complessa tripartizione di fonti (leggi a prevalenza della Camera; leggi a prevalenza del Senato; leggi bicamerali), collegata ad una complessa tripartizione di competenze (esclusive dello Stato; concorrenti; aspetti fondamentali di attuazione della Costituzione), destinata a complicarsi ulteriormente per effetto dell'inserimento della "devoluzione". Si tratta di un sistema macchinoso e intricato, destinato inevitabilmente a sommare alla conflittualità esistente tra Stato e Regioni, una inedita conflittualità tra gli stessi Rami del Parlamento.
In questa preoccupazione di armonia del sistema, si propone di semplificare le procedure nella seguente direzione:
Articolo 12
"Art.70
La Camera dei deputati esamina i disegni di legge concernenti le materie non comprese nel comma secondo del presente articolo. Dopo l'approvazione da parte della Camera dei deputati, tali disegni di legge sono trasmessi al Senato federale della Repubblica. Il Senato, su richiesta della maggioranza dei propri componenti formulata entro dieci giorni dalla trasmissione, esamina il disegno di legge. Entro i trenta giorni successivi il Senato delibera e può proporre modifiche sulle quali la Camera dei deputati decide in via definitiva. I termini sono ridotti alla metà per i disegni di legge di conversione dei decreti legge. Qualora il Senato federale della Repubblica non proponga modifiche entro i termini previsti, la legge è promulgata ai sensi degli articoli 73 e 74.
La funzione legislativa dello Stato è esercitata collettivamente dalle due camere per l'esame dei disegni di legge concernenti le materie di cui all'articolo 117, comma terzo, la perequazione delle risorse finanziarie, le funzioni fondamentali di comuni, province e città metropolitane, i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, le leggi di coordinamento di cui all'art. 118, comma terzo, nonché il sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato federale della Repubblica. Tali disegni di legge sono presentati al Senato federale e devono essere approvati, nell'identico testo, dalle due Camere.”
c)
in relazione all'interesse nazionale
I Presidenti comprendono e condividono le preoccupazioni sollevate nel dibattito politico-costituzionale in relazione al tema dell'interesse nazionale, quale esigenza di fondo di tutela di un nucleo essenziale di unitarietà del sistema.
Ritengono tuttavia non corretto che questa preoccupazione possa tradursi in una impropria censura su singole leggi approvate da Consigli regionali, sulla base di valutazioni di merito, di natura squisitamente politica. In questo senso, il coinvolgimento del Senato rischia di trasformare questa Camera da centro di armonizzazione delle istanze regionali in controllore contrapposto alle Regioni.
Con queste preoccupazioni e con obbiettivi di armonizzazione complessiva del sistema, si propone la seguente formulazione:
articolo 34
Dopo il comma quarto, dell’art. 117 della Costituzione, è inserito il seguente:
"A tutela dell'interesse nazionale e dell'unitarietà giuridica o economica della Repubblica, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di leale collaborazione, leggi approvate dalle due Camere, a maggioranza assoluta dei componenti, stabiliscono i principi generali che garantiscono il coordinamento e l'armonizzazione tra la legislazione regionale e quella statale."
Disposizione transitoria:
"Fino all'entrata in vigore delle leggi di armonizzazione di cui al comma quinto dell'art.117, la legislazione regionale nelle materie di cui al quarto comma, precedentemente incluse nelle competenze concorrenti, opera nell'ambito dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato"
d) in relazione alla istituzione di nuove Regioni
I Presidenti esprimono netta contrarietà ad un meccanismo che, derogando alle procedure di garanzia stabilite dal primo comma dell'art.132 della Costituzione, apra la prospettiva di una frantumazione delle Regioni esistenti, tra l'altro escludendo da ogni consultazione le popolazioni dei territori non soggetti a distacco, considerate non interessate persino nei casi in cui il distacco stesso riguardasse parti assai rilevanti nella essenziale configurazione territoriale della Regione.
e) in relazione all'autonomia finanziaria
I Presidenti delle Regioni auspicano ed operano per la più rapida attuazione dei meccanismi di federalismo fiscale e di perequazione previsti dall'art.119 della Costituzione. Esprimono pertanto non condivisione ad ipotesi di inserimento nella riforma costituzionale di disposizioni volte a stabilire regimi finanziari transitori, che sarebbero inevitabilmente destinati a protrarre per un ulteriore, indefinito lasso di tempo la necessaria effettiva attuazione dell'articolo stesso. (red)

Titolo V Costituzione: i ricorsi delle Regioni
Corte Costituzionale e Titolo V della Costituzione. Mentre prosegue il dibattito parlamentare sulla riforma della costituzioni e si discute attorno alle ipotesi possibili per il futuro Senato federale, può essere utile dare uno sguardo al contenzioso fra Stato e Regioni. E il progetto banca dati "Corte Costituzionale-Titolo V" - attivato dalla Regione Emilia-Romagna e pubblicato sul sito www.regione.emilia-romagna.it  , sezione documentazione - può rappresentare un contributo utilissimo.
Il progetto nasce dalla esigenza di fornire al mondo delle Autonomie Locali dell'Emilia-Romagna ma, più in generale, a tutti coloro che operano all''interno della Pubblica Amministrazione o che esercitano professioni legali un sito  con cui potersi orientare nella complessa attuazione della legge costituzionale n.3 del 2001 recante "Modifiche al titolo V parte seconda della Costituzione".
I principali link riguardano :
Banca Dati ; Indice generale della Banca Dati ; Schede riassuntive delle sentenze della Corte Costituzionale, Consiglio di Stato e TAR (pdf, 261 kb) ;Il Progetto ;La Costituzione e i provvedimenti attuativi ; Bibliografia ; Chi siamo ; Link . (red)
Terrorismo: la risposta delle autonomie italiane
‘’Dopo i tragici attentati di Madrid che hanno sconvolto l’Europa e il mondo intero, è importante e necessario che il nostro Paese si ritrovi unito in un momento di risposta ampia e unanime contro la violenza terroristica, per la pace e per il dialogo’’. L’appello arriva da Leonardo Domenici  (nella foto), Sindaco di Firenze e Presidente dell’ANCI. ‘’Come presidente dell’Associazione dei Comuni italiani – aggiunge - la mia proposta è che la prossima settimana a Roma si diano appuntamento tutte le istituzioni, le forze politiche, le forze sociali ed economiche, la società civile, per dare un segno forte della volontà comune di non far prevalere la paura, ma la determinazione di respingere la violenza con gli strumenti della democrazia e della legalità’’. ‘’Una iniziativa – conclude - che credo sia giusto venga dai Comuni italiani, da sempre le istituzioni più vicine ai cittadini, e promossa dall’Anci l’associazione in cui si riconoscono i sindaci di tutto il paese e di ogni colore politico’’. Anche la Conferenza dei Presidenti di regione scenderà in piazza contro il terrorismo giovedi', in occasione della manifestazione promossa dall'Anci. Lo ha annunciato il Presidente della conferenza, Enzo Ghigo che sara' presente all'iniziativa. ''Vogliamo anche noi -ha spiegato Ghigo dare il nostro contributo per sensibilizzare l'opinione pubblica sia perricordare le vittime di Madrid sia perché non si abbassi la guardiacontro il terrorismo''. (sm)
Pera: più federalità e più governabilità

Esprime un ringraziamento per la sollecitudine con cui ha risposto alla nostra lettera'' anche il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, appresa la notizia dell'importante missiva: ''nella lettera del presidente Pera c'e' una condivisione sia sui contenuti, sia sul metodo, che non possiamo non apprezzare''. Un giudizio condiviso anche da Vasco Errani: "Ringrazio il Presidente del Senato Marcello Pera per la risposta e spero che la sensibilità da lui mostrata aiuti concretamente ad aprire una fase nuova e positiva del rapporto tra Regioni, autonomie e Stato'', ha dichiarato il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani all'AdnKronos
Pera ha inviato al presidente Ghigo, quindi alla Conferenza delle Regioni, una risposta al documento presentato dai ''Presidenti di regione'' e inviato ai presidenti di Camera e Senato con le osservazioni e le proposte al testo di riforma costituzionale.
''Grazie a Pera per l'attenzione con cui risponde al documento inviato dalle Regioni'', ribadisce il Presidente della Lombardia,
Roberto Formigoni: ''E' stato utile - aggiunge Formigoni - il colloquio con lui  e sono utili le riflessioni che con spirito di libertà egli  sottopone all' attenzione di tutti''. Il presidente lombardo si augura quindi che ''dopo gli incontri della settimana scorsa, dopo il proficuo colloquio con i capigruppo della maggioranza e dopo la lettera di Pera, si possa sollecitamente arrivare alla formulazione di un Senato  federale che aiuti il federalismo ad affermarsi in Italia''.
''Io credo che il dato positivo sia quello di sottolineare l'attenzione alla nostra richiesta, e l'accoglimento, di essere coinvolti nella predisposizione di questa riforma''. E' il parere del presidente della Giunta regionale delle Marche,
Vito D'Ambrosio: ''Non si possono riformare, a fondo, istituti che riguardano direttamente le Regioni - ha detto D'Ambrosio - senza sentire almeno in maniera approfondita i Presidenti delle Regioni, che sono portatori di esperienze specifiche sul territorio. Questo e' il primo elemento''. ''Il secondo -ha continuato D'Ambrosio- e' credo che non sia possibile parlare di federalismo senza affrontare il tema del federalismo fiscale. Non e' soltanto un tema di aggiunte ed addizionali a tributi esistenti ma di compartecipazione ai grandi tributi nazionali''.  Il terzo punto nelle priorità del presidente D'Ambrosio, e' anche ''importante'' ed e' ''quello di mantenere all'esame delle due Camere le tematiche fondamentali che riguardano la tutela dei diritti principali di cittadinanza. Se uniamo a questo,un'attenzione all'interesse nazionale, che non porti all'assurda conseguenza di cancellare, con procedure del tutto anomale, leggi già approvate dai Consigli regionali, e se sganciamo le elezioni dei Consigli regionali e dei senatori, che vanno contestualizzate, dalle elezioni della Camera dei deputati, avremo sostanzialmente un discreto pacchetto di riforma che, a questo punto, potrebbe essere approvato dal Senato e che comunque e' visto con favore dalla grande maggioranza dei presidenti delle Regioni, anche se su alcuni punti specifici, come la devoluzione, manteniamo pareri diversi''.
Ma le polemiche non mancano. Dà fuoco alle polveri Il
VicePresidente del Senato, Roberto Calderoli, commentando così la lettera di Pera:  ''il regolamento non prevede il parere del presidente''. ''Ricordo al Presidente Pera - afferma Calderoli - che esprimere opinioni, ancorche' a titolo personale, ma purtroppo  per lui non èstato eletto in una lista civica, su questioni  già votate dall'assemblea che presiede rischia di creare un  cortocircuito nell'istituzione toccando questioni quali  l'assenza di vincolo di mandato dei senatori e il regolamento  che vieta di tornare a esprimersi su questioni già votate''. ''Io posso essere considerato un estremista in politica - aggiunge Calderoli - e posso anche essere d'accordo su alcune delle proposte fatte dai governatori, ma quando presiedo, temporaneamente, l'assemblea dei senatori, mi sforzo di interpretare quel ruolo super partes che la Costituzione impone. Chi rappresenta il Senato stabilmente deve evitare di assumere posizioni politiche, oltretutto scavalcando l'assemblea su questioni già votate. Se non si rispetta la forma e la sostanza si rischia uno scontro all'interno dell'istituzione''. ''Mi conforta - conclude l'esponente leghista - la  convinzione della Cdl e del Presidente del Consiglio sul fatto  che le riforme si devono portare avanti e approvare secondo la  linea stabilita dalla maggioranza. Gli eventuali suggerimenti  delle regioni, quando compatibili con la filosofia del progetto,  verranno tenuti in considerazione. Ma questo dovrà farlo il  governo, i gruppi parlamentari, l'aula, non certo chi la  presiede visto che il regolamento non prevede il parere del  Presidente''.
E il presidente della regione Veneto Giancarlo Galan - unico presidente di regione dissenziente - si dice in sintonia con chi sostiene:
''la cosiddetta 'contestualita' affievolita: è un punto di mediazione assolutamente ragionevole, cioè si tratta della definizione di un certo rapporto di forza tra il federante e il federato. ''Non c'e' dubbio -dice Galan- che in questi ultimi anni il federato, cioè la Regione, ha conquistato molti più punti, mentre il federante, cioè a dire lo Stato centrale, li ha persi''.
Di diverso avviso il Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, per il quale la lettera di Pera è:"in risposta alle preoccupazioni delle Regioni", e £rende giustizia rispetto alle gravi e ingenerose critiche che ci erano piovute addosso. E' necessario che si introducano elementi di serenità nel dibattito e il presidente Pera aiuta in questa direzione". "Auspico - continua Storace - che le osservazioni delle Regioni possano essere recepite e certo non è la nostra presenza nel Senato federale un elemento di possibile trattativa. Abbiamo bisogno di un Senato che rappresenti i territori. Il presidente Pera lo ha compreso, ora tocca al legislatore". ''Non credo che le nostre posizioni siano tanto distanti da essere incompatibili. Al contrario, osservo con soddisfazione che la discussione che abbiamo avuto è stata utile per avvicinare i nostri punti di vista''.
Se ne dice infatti  convinto il presidente del Senato: ''Mi permetta di confermarLe in primo luogo - scrive Pera a Ghigo - che ho trovato il nostro incontro particolarmente utile e costruttivo e che sono lieto di ritrovare nel documento più di una traccia delle preoccupazioni, ma anche delle possibili soluzioni, che ho avuto modo di rappresentarVi a titolo personale, e perciò nel pieno rispetto delle prerogative del Senato che rappresento''. ''Di questo documento -sottolinea Pera- apprezzo lo spirito propositivo, segno evidente dell'intenzione di massima convergenza che deve animarci tutti soprattutto quando si pone mano alle regole fondamentali dello Stato. E ho trovato in quelle che il documento definisce 'preoccupazioni in ordine ai rischi di conflitti e confusione istituzionale' le mie stesse preoccupazioni' ''. 
''Inoltre -prosegue nella sua lettera il Presidente del Senato- ritrovo nel documento le linee principali di una responsabile impostazione del problema, e cioè che una revisione della forma di Stato richiede da un lato effettivo federalismo e, dall'altro, efficace governabilità e coerenza del sistema''. Con il risultato che ''solo una riforma ispirata a queste esigenze può drasticamente ridurre, fino a farli diventare eccezionali, i conflitti fra lo Stato e le Regioni''. ''Da un eloquente documento del servizio studi del Senato risulta che, dopo la riforma del Titolo V della Cosituzione. della scorsa legislatura -ricorda poi Pera- in poco più di due anni, la Corte Costituzionale ha emesso ben 103 pronunce, mentre ha al proprio esame 115 ricorsi pendenti''. Il che rappresenta ''uno stato di fatto evidentemente allarmante su cui, a giudizio di tutti, occorre rapidamente intervenire, perché, come dissi nel nostro incontro, il 'luogo del federalismo' non puo' essere la Corte Costituzionale e lo 'strumento del federalismo' non può diventare la giurisprudenza costituzionale''. 
Il Presidente del Senato (nella foto con il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo) mette quindi nero su bianco le sue valutazioni ''a titolo personale'' sulle ''prime tre questioni che ritengo fondamentali'': composizione del Senato federale, formazione delle leggi e interesse nazionale.
''Non credo - dice a proposito del Senato federale - che la proposta di Senato contestuale ai Consigli nella forma adottata della maggioranza e non votata dall'opposizione, ma che certamente raccoglie una soluzione avanzata dalla stessa opposizione (v. ddl Mancino e altri) incida negativamente sulla stabilità e sulla governabilità delle Regioni'. ''Quella stabilità'' -fa osservare- è garantita dell'elezione diretta del Presidente della Giunta e dalla clausola 'simul-simul'''. Inoltre ''l'esperienza dimostra che non esistono casi di scioglimenti anticipati né di Consigli regionali né di Consigli di grandi Comuni, segno, a mio avviso, che la stabilità è già diventata sistema''. Al contrario, ''credo che si debba rafforzare la presenza della voce regionale dentro il Senato federale -afferma Pera- per ottenere da esso quel massimo di coordinamento e di armonizzazione delle istanze del territorio quale la natura federale dell'istituzione richiede. Come ricorderete, proprio a questo scopo, avanzai l'ipotesi che, accanto ai senatori eletti contestualmente, il Senato fosse composto anche dai presidenti delle Regioni quali membro di diritto''.
Quanto alla formazione delle leggi, ''condivido -scrive il Presidente del Senato- la preoccupazione che l'attuale proposta all'esame dell'aula, peraltro rispettosamente accantonata proprio in attesa dei Vostri suggerimenti, presenti il rischio di dar luogo ad "un sistema macchinoso e intricato''. Così come ''condivido anche che potrebbe prodursi una 'inedita conflittualità fra i diversi rami del Parlamento''. Mentre ''trovo che la Vostra riformulazione dell'articolo sia apprezzabile perché più semplice, più puntuale e più coerente al Senato federale, riguardo alla distribuzione delle competenze delle due Camere''.  Anche se ''è eccessivamente ampia''. In ogni caso  ''non credo sia difficile trovare formulazioni diverse o strumenti per evitare questa possibilità''. Sul tema spinoso dell'interesse nazionale,infine, ''condivido -afferma Pera- la preoccupazione che il Senato si trasformi 'da centro di armonizzazione delle istanze regionali in controllore contrapposto alle Regioni'''. E ''per evitare questo esito, io credo occorra rafforzare la natura federale del Senato, nel senso che ho sopra indicato, e formulare meglio la clausola di flessibilità da introdurre nell'art.117 Costituzione''. In questo senso, ''quella da Voi proposta -dice il Presidente del Senato ai Governatori regionali - a me sembra assai significativa ma ancora non del tutto adeguata a consentire l'intervento dello Stato, le esigenze di governabilità di governo e maggioranza, la riduzione dei conflitti Stato-Regioni''. ''Resto convinto -conclude- che una formulazione più stringente della tutela dell'interesse nazionale o dell'unita' giuridica e economica della Repubblica si leghi (come peso a contrappeso) ad una presenza più forte delle Regioni nel Senato federale''. Ovvero, ''per riprendere la formula che avevo usato nel nostro incontro, 'piu' federalità e più governabilita'''.(gs)

Successo per la Lombardia in Australia
Primi bilanci positivi - secondo quanto riferito dall'agenzia Italia chiama Italia - per la missione in terra australiana che ha visto protagonista, dal 2 al 7 marzo scorso, una delegazione della Regione Lombardia guidata dal Presidente Roberto Formigoni, affiancato dagli Assessori all'Industria, Massimo Zanello, e ai Servizi di Pubblica Utilità, Maurizio Bernardo. “Con la globalizzazione e l’ottimizzazione della mobilità - ha tenuto a sottolineare da parte sua il Presidente Formigoni - tutte le mete sono molto vicine, ma nello stesso tempo gli scenari possono cambiare con una rapidità enorme e perciò un sistema moderno come la Lombardia ha il dovere di tenere aperte tutte le porte, di sviluppare sempre nuovi contatti e di alimentarli in modo che il venire meno di interlocutori in qualche parte del mondo venga compensato dal crescere di nuove possibilità, da nuovi alleati”.
Quindi scambi commerciali, ricerca, collaborazione in campo ambientale e delle public utilities, design, cultura sono i temi affrontati nel corso degli incontri che il presidente ha avuto ai vari livelli, a partire dal premier John Howard (nella foto) e dai premier degli altri Stati visitati (New South Wales, Victoria, South Australia, oltre alla capitale Canberra). Di rilievo anche il colloquio con David Richmond, presidente dell'Authority Board di Sydney 2000, in vista della candidatura di Milano e della Lombardia a sedi delle Olimpiadi del 2016.
Molto positivo, inoltre, il bilancio in termini di contatti economici: più di trecento incontri tra aziende lombarde e imprese australiane (con alcuni contratti già firmati); una crescente attenzione e apertura per i prodotti italiani (con particolare riferimento al comparto eno-gastronomico); impulso all’offerta turistica e una più profonda conoscenza del mercato australiano anche per le possibilità che esso offre come porta d’ingresso per quello asiatico. (red)
On line aggiornamenti su sito riforme e su Statuto Emilia-Romagna
Ulteriori documenti on line sul sito delle riforme istituzionali. In particolare è stata aggiornata la scheda sistematica dei progetti di legge costituzionale non governativi di cui non è iniziato l'esame (Camera - XIV leg.)
On line anche la riforma in questi giorni all'attenzione del Senato, l' A.S. 2544 (Riforma dell'ordinamento della Repubblica): testo degli articoli approvati dall'Assemblea del Senato al 19 febbraio 2004 .
Prosegue nel frattempo l'opera nella varie Regioni per la discussione e il varo dei nuovi Statuti. L
a Commissione Statuto Emilia-Romagna ha pubblicato on line i titoli "approvati in prima lettura si tratta di:
Titolo II "Il Consiglio regionale"
Titolo III "Il Presidente della Regione e la Giunta regionale"
Titolo IV "Organi ausiliari, indipendenti e strumentali"
Titolo V "La formazione delle leggi e dei regolamenti"
Titolo VI "Iniziativa popolare e referendum" 
Titolo VII "Il sistema amministrativo regionale"
Titolo VIII "Amministrazione regionale"
Titolo IX "Finanza, Bilancio, Demanio"
Titolo X "Revisione dello Statuto"
Dal 9 marzo la Commissione ha avviato in prima lettura l'esame del Titolo I "Principi fondamentali".
Tutti gli articoli approvati in prima lettura sono disponibili, in formato pdf, alla pagina
http://consiglio.regione.emilia-romagna.it/commstat/ARTICOLI_APPROVATI/index.htm
Alla pagina
http://consiglio.regione.emilia-romagna.it/fr_cons_comstat_er.htm 
sono disponibili, inoltre, i Comunicati Stampa, i Verbali integrali approvati, le pubblicazioni edite dalla Commissione ed altri documenti di lavoro.

http://consiglio.regione.emilia-romagna.it/fr_cons_comstat_er.htm (red)

 

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