periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  416 - Roma,  27, 28, 29 novembre2004

Sommario

Conferenza Regioni del 25: integrato parere su Finanziaria

Soru: ricompriamo aree private in Sardegna

Confronto centrosinistra su regionali: Prodi, Loiero, Bassolino, Mastella...

Obiettivo ecologia

Trasporto pubblico locale: risorse ferme ai valori del '99

Un sito per la legge sulla comunicazione pubblica

Conferenza Presidenti Regioni del 25 novembre: integrato parere su Finanziaria

Mentre il Senato si appresta a modificare il Ddl di legge della Finanziaria, le Regioni hanno nel corso dell'Ultima Conferenza dei Presidenti integrato il  parere  presentato il 14 ottobre, con un ulteriore documento presentato al Governo. I Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, in relazione al dibattito in corso sulla Finanziaria, hanno ribadito il loro giudizio e hanno manifestato una preoccupazione crescente per l’impatto che la manovra avrà sui bilanci regionali che sarà insostenibile. Le Regioni con riferimento alla globalità della manovra finanziaria per l’anno 2005, sottolineano la necessità di acquisire conoscenza immediata sulle modalità di copertura dell’annunciato taglio fiscale e sulle possibili ricadute sul “sistema Regioni”.Le Regioni si riservano altresì di agire presso le opportune sedi istituzionali al fine di rendere note le proprie posizioni.
Le Regioni ribadiscono pertanto il loro giudizio preoccupato e non favorevole sul disegno di Legge Finanziaria 2005, pur riconoscendo lo sforzo fatto per il fabbisogno sanitario 2005.  Vi sono infatti questioni strategiche, come l’inserimento degli investimenti nel patto di stabilità e il blocco dell’utilizzo dei mutui - sempre per gli investimenti - per i soggetti che non fanno parte delle Pubbliche Amministrazioni che debbono essere affrontate e risolte diversamente. Tali questioni hanno un impatto negativo per tutte le Regioni ed in particolare per le Regioni del Sud in relazione al finanziamento dei Programmi regionali di sviluppo anche co-finanziati dall’Unione Europea.  Le Regioni risultano ulteriormente penalizzate per la riduzione del Fondo per le aree sottoutilizzate; e per l’incertezza degli strumenti e l’esiguità delle risorse destinate agli incentivi alle imprese. Si aggiunga, inoltre, la non chiarezza in relazione all’aumento del 2% previsto dal disegno di legge finanziaria 2005, che per esempio per il Fondo sociale ed il Fondo per l’affitto non è di fatto assicurato. Per l’insieme di queste ragioni, la manovra per le Regioni non è sostenibile.
Per la sanità rimangono problemi sostanziali irrinunciabili ancora irrisolti, a partire dal pieno finanziamento del fabbisogno 2005, che dovrebbe invece attestarsi intorno ai 90,1 miliardi di Euro e la soluzione del pieno finanziamento dei Lea, degli oneri contrattuali e dei disavanzi pregressi relativi agli IRCSS, alle aziende miste e ai policlinici universitari che per il 2004 vale circa 5,5 miliardi di euro".
Il Documento ribadisce infine  che  "le Regioni sono pronte ad un confronto serrato con il Governo e disponibili a modificare il giudizio complessivo della manovra, a fronte di alcuni cambiamenti fondamentali ed in particolare:
1        Lo stralcio dalla Finanziaria del blocco degli investimenti per una discussione complessiva sulla manovra per lo sviluppo del Sistema Paese, prevista nell’apposito collegato alla Finanziaria, affrontando le questioni poste da tutte le Regioni, ivi compresa l’abrogazione dell’art. 3 della Finanziaria 2004. A questa discussione le Regioni vogliono contribuire in maniera significativa essendo fra gli attori fondamentali dello Sviluppo.
2        Il reperimento delle risorse per il finanziamento dei LEA 2004 e dei disavanzi pregressi IRCSS e aziende miste e il pieno finanziamento per il fabbisogno sanitario 2005.
3        L’adeguato finanziamento del Fondo sociale e del Fondo per l’affitto.
4        L’accoglimento degli emendamenti allegati al presente parere.
5        Per le Regioni a statuto speciale, si sottolinea che a fronte del nuovo impianto previsto nel disegno di legge, che sembra abbandonare il vigente sistema di negoziazione bilaterale in ordine al patto di stabilità, si ritiene necessario proporre gli emendamenti allegati, al fine di ricondurre l’iniziativa legislativa statale entro i corretti ambiti costituzionali".
(red)

Confronto centrosinistra su regionali: Prodi, Loiero, Bassolino, Mastella...

Anche Mastella si candida per la Campania, mentre Bassolino ha annunciato il giorno prima la disponibilità a mettersi in corsa per un secondo mandato al vertice della Regione. Nel Lazio parte la sfida di Marrazzo a Storace, e in Calabria l'assemblea dei grandi elettori indica Loiero.
E' la stretta finale per le candidature alle regionali. In entrambi gli schieramenti ci sono ancora molti nodi da sciogliere sulle candidature per le presidenze delle regioni. Ecco perchè i segretari del centrosinistra si confronteranno oggi, sotto la guida di Romano Prodi, sui vari temi politici sul tappeto, partendo dalle prossime regionali. Finanziaria, manifestazione dell'11 dicembre a Milano, primarie e candidature per le regionali, sono insomma i temi. Tra l'altro si discuterà anche sulla data e le modalità di svolgimento delle primarie.
Inoltre permane l'intenzione più volte manifestata dal segretario del Prc, Fausto Bertinotti, di partecipare alla competizione all'interno della Gad per designare il candidato-premier  del centro sinistra.
Intanto Agazio Loiero, candidato alla presidenza della Regione Calabria che ha vinto già le primarie, fa sapere che ''In Calabria  le scelte sono sempre state difficili. Questo e' un territorio in cui sono facili i conflitti, dove diventa ricorrente la tendenza alle lacerazioni". A Loiero sono gia' giunte le telefonate di congratulazioni da parte di vari leader politici, tra i quali Prodi, Fassino, Rutelli, Castagnetti, Marini e Cossiga.
Il nome di Loiero e' arrivato cosi' ad essere quello su cui i partiti hanno cominciato a confrontarsi. ''Quando sono arrivato a candidarmi in base all'antica liturgia romana - spiega - sono successe altre cose. I popolari-Udeuer, a torto o a ragione, vogliono avere un candidato presidente in una delle regioni meridionali nelle quali il partito ha una certa forza. Di fronte ad alcuni veti reiterati si e' capito che l'unanimita' a livello romano non era possibile e questo avrebbe comportato un rinvio senza fine della scelta. Si sarebbero ricreate le condizioni del  2000. Di fronte a questo abbiamo fatto di necessita' virtu'. C'era Progetto Calabrie che spingeva per le primarie, i partiti, allora, hanno deciso per un'assemblea dalla quale chi fosse uscito vincitore sarebbe stato il candidato. Siamo arrivati cosi' all'assemblea di ieri che ha avuto una bella riuscita, anche a livello mediatico e che puo' essere considerata l'avvio della campagna elettorale''.
Mastella sfida l'Ulivo- mi candido anch'io, titola "il Corriere della Sera", e coì "la Stampa": Mastella : mi candido in Campania. «Non c’è nulla di sconvolgente nella mia decisione — dice Mastella —. E’ un gesto di disponibilità generosa, paziente, umile. D’altronde, il partito aveva già dato indicazioni in tal senso. Comunque, nulla è definitivo. Voglio verificare il peso del nostro contributo all’interno del centrosinistra. E lo faccio avanzando un programma di governo serio, capace di offrire ai cittadini una legislatura di speranza». Mastella, infatti, punta il dito contro l’emergenza sociale a Napoli e in Campania e sostiene che «alla criminalità si risponde con una politica forte e una lotta serrata, quartiere per quartiere». Per il momento, tuttavia, non sembra voler ascoltare il canto delle sirene che giunge dalla Casa delle Libertà. Anzi, oggi sarà al direttivo nazionale del centrosinistra. «E dirò a Prodi che in questo modo si fa fatica a stare insieme».
Antonio Bassolino ha sciolto la riserva, e ha annunciato di essere disponibile a ricandidarsi per la guida della Regione. Una scelta, spiega, ''per aprire una nuova stagione di cambiamento'' ed evitare rischi di tornare indietro: ''la via del rinnovamento e' ancora lunga e non si puo' interromperla ora, che siamo giunti a un bivio insidioso''.
Bassolino dunque dice si' all'ipotesi di un secondo mandato. Nella scelta, confessa, ha influito anche il particolare momento della citta': ''Viviamo giorni difficili, di fronte ai quali la mia risposta e': combattere. Anche per questo motivo resto a Napoli e in Campania: la camorra non e' invincibile, lo abbiamo gia' dimostrato in passato''.
L'obiettivo politico e' ''continuare la sfida'' cominciata undici anni fa, con la sua elezione a sindaco di Napoli: ''Una stagione in cui la citta' e la Campania hanno smesso di essere rappresentati solo come cattivi esempi: siamo invece diventati un laboratorio, osservato e citato da molti''. Tuttavia questa stagione va rinnovata ''perche' ha esaurito molta della sua energia'': ''C'e' bisogno di ridisegnare il percorso, riprogettare il futuro, ridefinire priorita' ed idee guida''.
L'esperienza di questi anni comunque ''ha lasciato segni positivi e indelebili'', come l'affermazione del sistema
bipolare e dell'elezione diretta di sindaci e presidenti. Pero' - avverte Bassolino - ''assistiamo a tentativi di svalutare e vanificare i risultati piu' preziosi, negando il senso stesso e l'orgoglio del cambiamento compiuto''. Molto e' stato fatto, ma nulla e' irreversibile, secondo il presidente della Regione Campania: ''C'e' ancora molta strada da fare, affinche' alcuni punti fermi divengano pilastri istituzionali e politici da cui sia impossibile tornare indietro''.
''Credo di aver svolto - afferma Bassolino - un ruolo nazionale sia da sindaco di una grande citta' che da presidente di Regione, e intendo continuare cosi'''. La conclusione e' anche un appello alle risorse positive della Campania: ''Da parte mia c'e' la voglia, il dovere, la convinzione di costruire una nuova stagione, e anche l'appello, a tante forze, a muoverci insieme''.
Per il segretario nazionale dei Ds, Piero Fassino, quello del presidente Bassolino e' ''un atto d'amore per la Campania'', che consentira' al centrosinistra di continuare a guidare la regione''.
 ''E' del tutto legittimo e giusto che l'Udeur possa avere un suo candidato alla presidenza di una Regione meridionale'', ha infine detto Antonio Bassolino: ''L'Udeur ha posto il giusto problema di una sua assunzione di responsabilita' nel Mezzogiorno''.
(red)

Trasporto pubblico locale: risorse ferme ai valori del '99

Da quattro anni un Decreto (il DPCM 16 novembre 2000) ha fissato le risorse da assegnare ad ogni singola Regione per le funzioni trasferite in materia di trasporto pubblico locale (definite nel decreto legislativo 422/97),  stabilendo anche un adeguamento annuale delle risorse medesime in relazione al tasso di inflazione.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sulla base dei dati forniti dai Comitati di monitoraggio operanti in ciascuna Regione ha calcolato gli indici di incremento, trasmettendo nella scorsa primavera al Ministero dell’Economia e delle Finanze una specifica relazione e alla Conferenza Unificata una bozza di provvedimento per l’adeguamento dei trasferimenti.
Ma a partire da quella data - a sottolinearlo è un ordine del giorno approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni (on line su www.regioni.it assieme agli altri documenti approvati dalla Conferenza delle Regioni) - l’istruttoria tecnica non è più andata avanti e l’iter del provvedimento si è interrotto.
Non solo, ma nello schema di disegno di legge “Finanziaria 2005” nulla è previsto per il riconoscimento di tale indicizzazione.
Il livello dei trasferimenti è, dunque, fermo ai valori del 1999, situazione che ha comportato una svalutazione in termini reali del 15% con pesanti ricadute per il settore e per le società, in particolar modo per quelle nate dalla trasformazione delle ex Gestioni commissariali governative che sono a rischio di imminente fallimento.
E il mancato adeguamento delle risorse trasferite alle Regioni per la gestione dei servizi ferroviari di interesse locale provoca incertezza nella disponibilità delle risorse messe a disposizione per i contratti di servizio, oltre alle difficoltà a gestire le gare per l’affidamento dei servizi entro la prevista scadenza del 2005.
Per questi motivi la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome ha chiesto al Governo l’impegno a trasferire in tempi rapidi le risorse finanziarie in argomento.
(red)

Soru: ricompriamo aree private in Sardegna

Soru- ricompriamo i tesori dei privati, è il titolo di un'intervista rilasciata a "il Corriere della Sera" da parte del presidente della regione Sardegna.
"Se esistono aree di particolarepregio a prezzi ragionevoli potremmo ritirarle dai privati, anche attraverso sottoscrizioni pubbliche".  Il
presidente della Regione sarda Renato Sorurivela l'intenzione di riportare in mani pubbliche i tesoriambientali dell'isola, sul modello del National Trust britannico.
Dopo l'approvazione della legge salvacoste, che per18 mesi blocca nuove costruzioni nella fascia entro i due
chilometri dal mare, Soru rilancia la sua idea di turismo. "Lo sviluppo non si misura in metri cubi: ragionare cosi' e' la fine. Tom Barrack mi ha chiesto un incontro.", dice al "Corriere", in riferimento al finanziere statunitense di origine libanese che a capo della Colony Capital intende investire sulle coste della Gallura dopo aver acquistato dalla Starwood alberghi in Costa Smeralda e prestigiosi terreni ad Arzachena. "Lo incontro volentieri, il 9 dicembre. Immagino vorra' dirmi qualcosa dei loro pregetti, che pero' dovranno avvenire all'interno di regole. Non sono le norme generali che devono adattarsi agli imprenditori, infatti, ma gli imprenditori alle norme generali".
Soru e' poi tornato sui presunti abusi edilizi nella villa del premier Silvio Berlusconi a Porto Rotondo e sulla base militare statunitense di La Maddalena, sorvolando sull'incontro con l'ambasciatore Mel Sembler a Roma che verra' in Sardegna "fra due o tre mesi". "Io dico solo che i lavori in una casa privata non possono essere coperti dal segreto di Stato. Le amministrazioni locali non li hanno potuti vedere e non e' giusto. Comunque, per questo, c'e' il tribunale di Tempio Pausania. Se proprio vogliamo parlare di desecretazioni, m'interessa molto di piu' la base americana di La Maddalena". E aggiunge, ribadendo la richiesta agli americani di chiudere la base: "Abbiamo gia' dato. La Sardegna e' un soldato stanco: vuol essere congedato".
Quanto ai rapporti con i partiti della sua coalizione, Soru assicura che sono molto buoni. Si definisce "un politico non professionista" che non punta a una carriera nazionale, respingendo l'accusa di essere "un dilettante" e anche quelle dell'opposizione sulla scelta di emettere bond per procurare liquidita' a una Regione in rosso, attraverso una banca che aveva gia' lavorato per Tiscali, l'internet company di cui il presidente e' stato fondatore. "E' buffo sentire Forza Italia che protesta per il conflitto d'interessi, ma indubbiamente il problema esiste", ammette Soru. " Non ho piu' cariche in Tiscali, come avevo promesso. Ho chiesto aiuto a tre esperti, fra cui Guido Rossi: come risolvere il conflitto d'interessi in Sardegna, con una legge che valga, ora e nel futuro, per tutte le cariche della Regione. La notizia sulla banche invece e' falsa".
(red)

Obiettivo ecologia

Ecologia, vince Lecco. Una grande, piccola citta' pulita. Inquinamento e traffico soffocano le metropoli, titola "il Sole 24 Ore" in un ampio servizio dedicato alla classifica stilata ogni anno da Legambiente : "Ecosistema urbano 2005".
Il
24 Novembre la Camera ha inoltre approvato in via definitiva il disegno di legge concernente delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione (C1798/D) la cui discussione generale si è svolta lunedì 22. Martedì 23 il Governo ha posto sul provvedimento la questione di fiducia che è stata votata mercoledì 24 con 316 voti favorevoli e 225 contrari.
(red)

Un sito per la legge sulla comunicazione pubblica

www.legge150.it è un sito interamente dedicato alla legge 150 del 2000, uno spazio web che intende proporsi come punto di riferimento di un settore che risente ancora di molte incertezze nell'applicazione della legge sulla comunicazione pubblica. Il sito vuol essere un centro di aggregazione di comunicatori pubblici, giornalisti ed esperti del settore con l'obiettivo di far "affiorare - scrivono i promotori - tutte le ristrettezze concettuali nelle quali la legge 150 è ancora oggi imprigionata. Una legge che rappresenta per la comunicazione pubblica in Italia un punto di arrivo e nello stesso tempo un punto di partenza. La mission  di legge150.it è di far saltare, di sbriciolare le contraddizioni interne alla norma, in modo da realizzarne, una volta per tutte, le finalità"." Un luogo di discussione non istituzionale, ma trasversale per scelta", anche per evitare ogni "forzatura corporativistica o giuridica". Per ulteriori approfondimenti il sito fornisce le seguenti sezioni di documentazione:150 e dintorni ;Norme e deontologie ;Piani di comunicazione ; Articoli - libri - riviste ; Risorse in rete ; Recensioni sitografiche .
E sempre a proposito di comunicazione, con riferimento al servizio pubblico radiotelevisivo, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso noto, con un comunicato stampa, che, sentito il Comitato Privatizzazioni, Rothschild è stata scelta quale consulente finanziario per l’operazione di cessione di una quota azionaria di Rai. La stessa Rothschild e UBM Unicredit Banca Mobiliare sono state selezionate nel ruolo di valutatori.
(red)

 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
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In redazione: Stefano Mirabelli (caporedattore); Giuseppe Schifini (caposervizio)
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