Sommario3
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Grandi opere: ipotesi Commissario per quelle in ritardo
Rossi: strumento utile, ma concordato con la Regione. Musumeci, "Non credo che le Regioni del Sud abbiano bisogno di essere commissariate"
(Regioni.it 3761 - 22/01/2020) Bisogna "accelerare gli investimenti e la realizzazione delle grandi opere" e di fronte a questa priorità, secondo il Presidente della Toscana, Enrico Rossi, "l'idea di un commissario speciale per ciascuna di quelle in cui si registrano ritardi potrebbe essere utile, penso ad esempio alla realizzazione della darsena Europa e al corridoio tirrenico in Toscana, o ad altre opere che sono da troppo tempo ferme".
Rossi - intervenuto in occasione del convegno sullo sviluppo infrastrutturale organizzato dalla Cisl al Centro studi ricerca e formazione Cisl di Fiesole (Firenze) - ha commentato in questi termini la proposta di un commissario nazionale per ciascuna grande opera lanciata a conclusione del dibattito della segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan.
"Sono disponibile a discutere e vedere quali sono le opere ritenute prioritarie su cui una figura straordinaria potrebbe rivelarsi utile - ha spiegato Rossi - anche se non mi piace chiamarlo commissario. Sarebbe utile una figura istituzionalizzata con il potere e l'autorità per sostituire l'amministrazione pubblica quando questa non riesce a portare avanti un'opera o non decide in tempi stretti. Non credo sia una lesione della democrazia, anzi. Io stesso sono stato commissario in diverse situazioni e grazie all'uso di commissari sulle opere di sicurezza idraulica sono stati fatti tanti dei lavori che hanno salvato la Toscana dalle alluvioni in occasione delle precipitazioni straordinarie dei miei scorsi".
"Naturalmente - ha aggiunto Rossi - sarebbe auspicabile che la nomina del commissario venisse concordata tra il ministro e il presidente della Regione, in modo che anche quest'ultimo possa svolgere una sorta di monitoraggio sull'operato del commissario". E "Sarebbe inoltre importante che la politica tornasse al centro delle decisioni, accompagnata da un vero dibattito pubblico, dove tutti i soggetti coinvolti o interessati partecipano e portano contributi, spesso anche idee nuove e non convenzionali - ha osservato il Presidente dellaToscana - Ma una volta terminata la discussione, l'opera deve essere fatta, perché la continuità nella pubblica amministrazione è necessaria e non è possibile per una grande opera fare una project review con ogni ministro". E il Presidente fa qualche esempio: "Del sottoattraversamento fiorentino Tav discuteva già Vannino Chiti quando era presidente della Regione. Ci sono state sette riprogettazioni per la Tav a Firenze. Dobbiamo assolutamente evitare che ogni 'genio' che si alza rimetta tutto in discussione, anche perché in Toscana è noto che di geni ce ne sono tanti".
Rossi ha avanzato la proposta di una procedura che assicuri la continuità di realizzazione pur nel cambio di amministrazione e che prevede essenzialmente tre condizioni: un importante dibattito pubblico, l'impossibilità di tornare indietro con project review su decisioni già prese ed infine la trasformazione del contenzioso giuridico in contenzioso economico, nel caso in cui ci siano ricorsi dopo le procedure di gara e assegnazione dell'opera.
Di diversoavviso il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci: "Non credo che le Regioni del Sud
abbiano bisogno di essere commissariate. Per noi presidenti che viviamo di consenso il commissario no, abbiamo bisogno di determinare fatturato amministrativo. Se non ci danno gli strumenti, se un'opera pubblica- ammonisce- deve passare da cinque o sei commissioni prima di essere approvato il progetto, è chiaro che non andiamo da nessuna parte. Allora corriamo velocemente, con la regia romana". Musumeci invita il governo ad assumere la guida nello sblocco delle opere pubbliche: "Il governo dia un tempo preciso con delle sanzioni per chi non rispetta il cronoprogramma, ma metterci nelle condizioni di recuperare il divario con il resto del nord. Se il nord già parte avvantaggiato e il sud rimane indietro
con le stesse norme del nord, è chiaro che il divario non potrà mai essere recuperato".
Di diversoavviso il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci: "Non credo che le Regioni del Sud
abbiano bisogno di essere commissariate. Per noi presidenti che viviamo di consenso il commissario no, abbiamo bisogno di determinare fatturato amministrativo. Se non ci danno gli strumenti, se un'opera pubblica- ammonisce- deve passare da cinque o sei commissioni prima di essere approvato il progetto, è chiaro che non andiamo da nessuna parte. Allora corriamo velocemente, con la regia romana". Musumeci invita il governo ad assumere la guida nello sblocco delle opere pubbliche: "Il governo dia un tempo preciso con delle sanzioni per chi non rispetta il cronoprogramma, ma metterci nelle condizioni di recuperare il divario con il resto del nord. Se il nord già parte avvantaggiato e il sud rimane indietro
con le stesse norme del nord, è chiaro che il divario non potrà mai essere recuperato".


( red / 22.01.20 )
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Coronavirus: ministero Salute, attiva una rete di sorveglianza
(Regioni.it 3761 - 22/01/2020) In Italia è attiva una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus (2019-nCoV). La situazione è monitorata dal Ministero della Salute - si legge in una nota del dicastero - che è in contatto continuo con le autorità sanitarie internazionali. Al momento WHO/OMS ed ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ritengono la probabilità di introduzione del virus nell'Unione Europea moderata.
In ogni caso, a partire da dopodomani, giovedì 23 gennaio, data in cui è previsto il prossimo volo diretto dalla città di Wuhan all’aeroporto di Roma Fiumicino, il Ministero ha predisposto l’attivazione di un canale sanitario con controllo della temperatura attraverso scanner. È prevista anche la compilazione di una scheda che indichi destinazione e percorso dei passeggeri, una volta sbarcati.
Sono previsti, infine, aggiornamenti costanti sulla sezione del portale www.salute.gov.it dedicata al coronavirus 2019-nCoV.
L'assessore alla salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi, ai giornalisti che le chiedevano del virus cinese e dei possibili rischi in Toscana, in particolare a Prato dove c'è una numerosa comunità cinese, ha dett "E' vero che qui in Toscana c'è una popolazione cinese molto presente, ma è anche vero che il tema non riguarda la popolazione stanziale ma chi arriva da fuori. Non riguarda coloro che, seppur di etnia cinese, vivono stabilmente in Toscana. E' un tema di tipo nazionale e lo sta affrontando il ministero con grande attenzione. Noi siamo in costante contatto con il ministero e metteremo in atto tutte le misure che saranno ritenute necessarie", ha aggiunto Saccardi - Sono state messe in atto misure per chi arriva da zone particolari della Cina, misure agli aeroporti. Il tema è sicuramente di carattere nazionale ed è giusto che sia
trattato a livello nazionale".

( red / 22.01.20 )
Documento della Conferenza delle Regioni del 18 dicembre
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Accordo su tabella confluenza qualifiche e diplomi professionali
Il testo riguarda anche l’assunzione delle dimensioni personali, sociali, di apprendimento e imprenditoriali nell’ambito dei percorsi

(Regioni.it 3761 - 22/01/2020) La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, nella riunione del 18 dicembre 2019 ha approvato un “Accordo" relativo alla tabella di confluenza tra qualifiche e diplomi professionali e per l’assunzione delle dimensioni personali, sociali, di apprendimento e imprenditoriali nell’ambito dei percorsi di istruzione e formazione professionale.
Il testo del documento (pubblicato nella sezione rapporti istituzionali /Conferenza delle Regioni del sito www.regioni.it ) è stato trasmesso a tutti i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.
Il nuovo quadro delle Figure nazionali di riferimento per le Qualifiche e i Diplomi professionali di cui al Repertorio nazionale di Istruzione e Formazione Professionale approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni in data 1° agosto 2019 offre la possibilità di definire Profili regionali sia attraverso l’arricchimento o la declinazione delle competenze della Figura nazionale con ulteriori competenze tecnico professionali richieste da specifiche esigenze territoriali, sia attraverso l’utilizzo di indirizzi formativi di diverse Figure nazionali. La definizione di tali Profili e lo sviluppo di filiera e della possibilità di accesso ai percorsi di Diploma da quelli di Qualifica professionale ricadono nell’ambito delle competenze regolamentari e programmatorie delle Regioni.
L'accordo nasce anche per assicurare contestualmente alla necessaria diversificazione e caratterizzazione dell’offerta territoriale, condizioni minime nazionali di omogeneità della filiera di Istruzione e formazione professionale, relative allo sviluppo dai percorsi di Qualifica a quelli di Diploma professionale.
Il testo del documento (pubblicato nella sezione rapporti istituzionali /Conferenza delle Regioni del sito www.regioni.it ) è stato trasmesso a tutti i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.
Il nuovo quadro delle Figure nazionali di riferimento per le Qualifiche e i Diplomi professionali di cui al Repertorio nazionale di Istruzione e Formazione Professionale approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni in data 1° agosto 2019 offre la possibilità di definire Profili regionali sia attraverso l’arricchimento o la declinazione delle competenze della Figura nazionale con ulteriori competenze tecnico professionali richieste da specifiche esigenze territoriali, sia attraverso l’utilizzo di indirizzi formativi di diverse Figure nazionali. La definizione di tali Profili e lo sviluppo di filiera e della possibilità di accesso ai percorsi di Diploma da quelli di Qualifica professionale ricadono nell’ambito delle competenze regolamentari e programmatorie delle Regioni.
L'accordo nasce anche per assicurare contestualmente alla necessaria diversificazione e caratterizzazione dell’offerta territoriale, condizioni minime nazionali di omogeneità della filiera di Istruzione e formazione professionale, relative allo sviluppo dai percorsi di Qualifica a quelli di Diploma professionale.
Le dimensioni personali, sociali, di apprendimento e imprenditoriali di cui alle Competenze chiave europee, la cui architettura è stata adottata per la definizione delle competenze culturali di base, non rientrano nell’ambito delle competenze costituenti livelli essenziali dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, ma costituiscono elemento ormai imprescindibile e distintivo nel contesto professionale e lavorativo, nonché fattore qualificante della stessa formazione professionalizzante.
La Conferenza delle Regioni ha valutato l'opportunità di assumerle come complementari e interconnesse all’insieme delle competenze culturali e tecnico professionali costituenti standard minimo dell’offerta di IeFP e quindi acquisirle come obiettivi formativi di riferimento su tutto il territorio nazionale ed elementi qualificanti la sua stessa fisionomia.
Tale decisione - si legge nel documento "costituisce una scelta di sistema per il segmento di offerta di istruzione e formazione di secondo ciclo, in quanto assegna pieno valore formativo a dimensioni assunte come “competenze trasversali e per l’orientamento” anche dall’Istruzione secondaria di secondo grado".
Poiché la materia rientra nell’ambito delle competenze esclusive delle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di IeFP e non necessita di Accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, come previsto per gli standard minimi formativi relativi alle competenze - di cui al comma 1, lettera b) del Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 - ha deciso di approvare un accordo che :
- recepisce "il quadro di confluenza dalle figure nazionali di Qualifica a quelle di Diploma professionale di cui all’Allegato 1, quale ulteriore elemento di omogeneità per il sistema di Istruzione e formazione professionale a livello nazionale";
- assume "le dimensioni personali, sociali, di apprendimento e imprenditoriali di cui alle corrispondenti Competenze chiave europee ex Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018, correlate alla classificazione europea di abilità, competenze, qualifiche e occupazioni (E.S.C.O.) e specificate nell’Allegato 2), parte integrante del presente Atto, quali risorse da promuovere a livello formativo in connessione con le competenze culturali di base e tecnico professionali delle Figure e dei relativi indirizzi di Qualifica e Diploma professionale;
- stabilisce che "le Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano autonome interessate, in coerenza con i tempi di attuazione dell’Accordo 1° agosto 2019 possono procedere con proprie disposizioni e nell’ambito delle proprie regolamentazioni, ferma restando l’autonomia didattico-formativa delle Istituzioni formative e scolastiche che erogano l’offerta di IeFP, alla definizione di criteri ed elementi minimi metodologici per avviare nel triennio formativo 2020-23 una sperimentazione avente ad oggetto:
a) lo sviluppo formativo e la valutazione intermedia e finale delle suddette dimensioni;
b) il loro posizionamento rispetto ai livelli QNQ/EQF III e IV, sulla base degli elementi minimi specificati nell’Allegato 2) al presente Accordo;
- prevede "che l’acquisizione da parte degli allievi e la valutazione delle suddette dimensioni non costituiscono requisito per l’ammissione all’esame finale, né oggetto di certificazione sugli Attestati finali di Qualifica e Diploma professionale e sull’Attestazione intermedia delle competenze, ferma restando la possibilità per le Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, sempre in via sperimentale e nell’arco del triennio formativo 2020-23, di definire forme di loro messa in trasparenza in termini di informazioni aggiuntive sui suddetti Attestati;
- gli esiti della sperimentazione di cui al precedente punto "costituiranno elementi utili anche ai fini di una valutazione di prospettiva sull’utilizzo delle dimensioni personali, sociali, di apprendimento e imprenditoriali nell’ambito della IeFP";
- "le Province Autonome di Trento e Bolzano provvedono alle finalità del presente Accordo nell'ambito delle competenze ad esse spettanti ai sensi dello Statuto speciale, delle relative norme di attuazione e secondo quanto disposto dai rispettivi ordinamenti".
Linlk al Documento integrale della Conferenza delle Regioni del 18 dicembre: Accordo fra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano relativo alla tabella di confluenza tra qualifiche e diplomi professionali e per l’assunzione delle dimensioni personali, sociali, di apprendimento e imprenditoriali nell’ambito dei percorsi di istruzione e formazione professionale
Tale decisione - si legge nel documento "costituisce una scelta di sistema per il segmento di offerta di istruzione e formazione di secondo ciclo, in quanto assegna pieno valore formativo a dimensioni assunte come “competenze trasversali e per l’orientamento” anche dall’Istruzione secondaria di secondo grado".
Poiché la materia rientra nell’ambito delle competenze esclusive delle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di IeFP e non necessita di Accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, come previsto per gli standard minimi formativi relativi alle competenze - di cui al comma 1, lettera b) del Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 - ha deciso di approvare un accordo che :
- recepisce "il quadro di confluenza dalle figure nazionali di Qualifica a quelle di Diploma professionale di cui all’Allegato 1, quale ulteriore elemento di omogeneità per il sistema di Istruzione e formazione professionale a livello nazionale";
- assume "le dimensioni personali, sociali, di apprendimento e imprenditoriali di cui alle corrispondenti Competenze chiave europee ex Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018, correlate alla classificazione europea di abilità, competenze, qualifiche e occupazioni (E.S.C.O.) e specificate nell’Allegato 2), parte integrante del presente Atto, quali risorse da promuovere a livello formativo in connessione con le competenze culturali di base e tecnico professionali delle Figure e dei relativi indirizzi di Qualifica e Diploma professionale;
- stabilisce che "le Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano autonome interessate, in coerenza con i tempi di attuazione dell’Accordo 1° agosto 2019 possono procedere con proprie disposizioni e nell’ambito delle proprie regolamentazioni, ferma restando l’autonomia didattico-formativa delle Istituzioni formative e scolastiche che erogano l’offerta di IeFP, alla definizione di criteri ed elementi minimi metodologici per avviare nel triennio formativo 2020-23 una sperimentazione avente ad oggetto:
a) lo sviluppo formativo e la valutazione intermedia e finale delle suddette dimensioni;
b) il loro posizionamento rispetto ai livelli QNQ/EQF III e IV, sulla base degli elementi minimi specificati nell’Allegato 2) al presente Accordo;
- prevede "che l’acquisizione da parte degli allievi e la valutazione delle suddette dimensioni non costituiscono requisito per l’ammissione all’esame finale, né oggetto di certificazione sugli Attestati finali di Qualifica e Diploma professionale e sull’Attestazione intermedia delle competenze, ferma restando la possibilità per le Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, sempre in via sperimentale e nell’arco del triennio formativo 2020-23, di definire forme di loro messa in trasparenza in termini di informazioni aggiuntive sui suddetti Attestati;
- gli esiti della sperimentazione di cui al precedente punto "costituiranno elementi utili anche ai fini di una valutazione di prospettiva sull’utilizzo delle dimensioni personali, sociali, di apprendimento e imprenditoriali nell’ambito della IeFP";
- "le Province Autonome di Trento e Bolzano provvedono alle finalità del presente Accordo nell'ambito delle competenze ad esse spettanti ai sensi dello Statuto speciale, delle relative norme di attuazione e secondo quanto disposto dai rispettivi ordinamenti".
Linlk al Documento integrale della Conferenza delle Regioni del 18 dicembre: Accordo fra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano relativo alla tabella di confluenza tra qualifiche e diplomi professionali e per l’assunzione delle dimensioni personali, sociali, di apprendimento e imprenditoriali nell’ambito dei percorsi di istruzione e formazione professionale
( red / 22.01.20 )
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Provincia autonoma di Bolzano: incontro sull’autonomia tra Kompatscher e Conte
(Regioni.it 3761 - 22/01/2020) Incontro sull’autonomia tra Kompatscher e Conte. Alla riunione ha partecipato anche il ministro Boccia, prevedendo un tavolo tecnico per il ripristino delle competenze limitate dalla riforma costituzionale del 2001.
In particolare si tratta dell’attribuzione della competenza primaria per l’ambiente, la soluzione delle controversie legate al requisito della conoscenza linguistica per l’iscrizione agli ordini professionali e alla proroga biennale dei contratti a termine per i medici che devono ottenere l’attestato di bilinguismo.
Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, spiega di aver ribadito le richieste “al premier Conte in tema di tutela e sviluppo dell’autonomia in un’ottica di condivisione degli obiettivi di fondo e di rispetto degli accordi internazionali che rendono la nostra “specialità” un unicum a livello nazionale”.
Abbiamo concordato – rileva Kompatscher - l'avvio di un tavolo tecnico Stato-Provincia per lavorare al ripristino delle competenze e allo sviluppo dell'autonomia”.
Tra i punti affrontati la soluzione del contenzioso in atto sul requisito della conoscenza linguistica per l’iscrizione agli ordini professionali.
Altro tema al centro dell’agenda politica altoatesina, quello dei contratti a tempo determinato in sanità.
Per quanto riguarda, infine, i rapporti finanziari tra Roma e Bolzano, Kompatscher e il Presidente del Consiglio hanno ridimensionato le discussioni: “L’attuale contributo della Provincia di Bolzano al risanamento del debito pubblico, che è di 476 milioni di euro l’anno, verrà ricalcolata nel 2023 sulla base del costo “aggiornato” del debito stesso, ma sono escluse delle rivoluzioni”.
[Bolzano] Kompatscher incontra Conte, tavolo tecnico sull'autonomia

[Bolzano] Kompatscher incontra Conte, tavolo tecnico sull'autonomia
( gs / 22.01.20 )
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Portici Bologna candidati a lista Patrimonio mondiale Unesco
La decisione finale è attesa per il 2021
(Regioni.it 3761 - 22/01/2020) Il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco, che si e' riunito il 21 gennaio presso la sede del MiBACT, ha deliberato la presentazione della candidatura dei Portici di Bologna alla Lista del Patrimonio Mondiale per il 2020 con esito finale nel 2021.
I Portici di Bologna rappresentano un bene seriale costituito da 12 elementi, selezionati nell'ambito dei 62 chilometri di portici della citta', localizzati sia al centro che nelle aree piu' periferiche.
La decisione di presentare la candidatura per la Lista del Patrimonio Mondiale riconosce i Portici di Bologna come il risultato eccellente di un sistema di regolamentazione urbanistica delineato nel corso di nove secoli e come un modello architettonico e al tempo stesso sociale, un luogo di integrazione e scambio in cui i principali protagonisti della città (cittadini, visitatori, studenti) vivono e condividono idee e tempo. Nati e rimasti tuttora come proprietà privata per uso pubblico, i portici vengono riconosciuti come un elemento identificativo della citta' di Bologna, sia dalla comunità che dai visitatori, e sono un punto di riferimento per uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le
abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate.
Il Presidente della Commissione Nazionale, Franco Bernabè, ha dichiarato: "La presentazione della candidatura de I Portici di Bologna alla Lista del Patrimonio Mondiale per il ciclo 202-2021, approvata dal Consiglio Direttivo della Commissione, rappresenta la conclusione di un lavoro corale tra societa' civile e amministratori locali. La candidatura mette in evidenza il valore universale del portico come elemento architettonico, culturale e identitario".
La decisione "è un motivo di orgoglio e veramente una bella notizia per Bologna e per l'Italia". A sostenerlo, in una nota, è il ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, secondo cui "i portici sono straordinari e unici e sono sicuro che con la loro bellezza conquisteranno il mondo". La candidatura di uno dei simboli della città emiliana, ha concluso, "è motivo di orgoglio anche perché è nata grazie a una forte sinergia tra le istituzioni e la società civile ed è sentita e sostenuta da tutta la comunità bolognese".
La notizia dei portici di Bologna candidati dall'Italia per essere inseriti nella lista del patrimonio mondiale Unesco 2020 "e' una notizia straordinaria. Il dossier e' stato consegnato, ora manca l'ultimo step". Ovvero l'ispezione dell'Unesco a Bologna in questo anno per dare poi l'ok definitivo. A spiegarlo e' Nicoletta Gandolfi, membro della commissione Ambiente dell'Ordine degli architetti. Sono 12 i portici interessati, spiega l'esperta. Il dossier evidenzia il portico di Santa Caterina, via Santo Stefano e la sua piazza, il Baraccano, via Galliera e via Manzoni, i portici del Pavaglione e di piazza Maggiore, via Zamboni, il portico della Certosa, piazza Cavour e via Farini, il quartiere Barca, l'edificio porticato del Mambo, strada Maggiore e il portico di San Luca. Sessantadue i chilometri interessati in tutta la citta' dai portici, di cui oltre 40 in centro.
"Viene premiata l'unicità della città- conclude Gandolfi- con portici risalenti al 1100 e 1200. Per estensione dei portici, Bologna e' la prima citta' al mondo. La loro pavimentazione, anche questa unica, e' assai preziosa".



Foto di Albert Dezetter da Pixabay
( red / 22.01.20 )
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Peste suina: sequestrate carni suine provenienti dalla Cina
Zaia: non bisogna mai abbassare la guardia
(Regioni.it 3761 - 22/01/2020) A Padova è avvenuto il sequestro di 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina. La Guardia di Finanza ha scoperto che sono state introdotte nell'Unione europea violando le norme di sicurezza alimentare, quindi potrebbero anche essere contaminate dalla peste suina. Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, commenta la notizia sottolineando come “ancora una volta assistiamo all'intollerabile: cibi pericolosi destinati alle nostre tavole, con rischi per la nostra salute e danni per il lavoro dei nostri imprenditori. Per fortuna le Fiamme Gialle di Padova sono intervenute, dimostrando che non bisogna mai abbassare la guardia". Per l'arrivo di "cibi contraffatti e pericolosi; non va lasciato campo libero a questi trafficanti”.
“Chi pensa di arricchirsi sulla pelle dei veneti – afferma Zaia - deve essere punito. Esprimo i miei complimenti alla Guardia di Finanza: hanno dimostrato di essere veramente degli angeli custodi, come tutte le forze dell'ordine che operano a tutela dei cittadini".
[Veneto] SEQUESTRATE 10 TONNELLATE DI CARNE SUINA CINESE A PADOVA. ZAIA: “UN PLAUSO ALLA GUARDIA DI FINANZA DI PADOVA, NON SI LASCI CAMPO LIBERO A QUESTI TRAFFICANTI”

[Veneto] SEQUESTRATE 10 TONNELLATE DI CARNE SUINA CINESE A PADOVA. ZAIA: “UN PLAUSO ALLA GUARDIA DI FINANZA DI PADOVA, NON SI LASCI CAMPO LIBERO A QUESTI TRAFFICANTI”

( gs / 22.01.20 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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