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Regioni.it

n. 3833 - lunedì 4 maggio 2020

Sommario
- Fase 2: i chiarimenti del Governo nelle domande più frequenti (faq)
- Fase 2: il nuovo modulo di autodichiarazione
- Fase 2: le ordinanze della ripartenza
- Riparte anche lo sport, subito quello individuale
- La sanità alla prova della Fase 2: dati, vaccino e sperimentazioni
- Molise: la nuova "Giunta Toma"

+T -T
La sanità alla prova della Fase 2: dati, vaccino e sperimentazioni

Tabelle potenziamento servizi sanitari

(Regioni.it 3833 - 04/05/2020) Scoperti per contrastare il coronavirus degli anticorpi umani che inibiscono le infezioni. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università olandese di Utrecht, ma anche in Italia si lavora in tal senso con gli stessi risultati.
Funzionano infatti gli anticorpi generati nei topi dal vaccino italiano dell'azienda Takis: lo indicano i test eseguiti nel laboratorio di Virologia dell'istituto Spallanzani, che però precisa che non è ancora possibile giungere a conclusioni "di qualunque natura sull'efficacia" del candidato vaccino scrive  in una nota l'Istituto Spallanzani, in merito alla capacità di neutralizzare il nuovo coronavirus sulle cellule umane da parte degli anticorpi indotti nei topi.
Per lo sviluppo di un vaccino contro il Covid-19 "occorre un urgente sforzo globale. Questa non è una competizione tra Paesi". Così il premier britannico, Boris Johnson, intervenendo alla maratona per la raccolta fondi World against Covid-19, per lo sviluppo di un vaccino.
Il nostro premier, Giuseppe Conte, ha annunciato che l'Italia "darà un contributo di 10 milioni di euro alla Cepi (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) per "accelerare la ricerca per un vaccino. Darà un contributo di 10 mln di euro all'Oms, per sostenere i Paesi più vulnerabili nella risposta al Covid-19. Assegneremo mezzo milione di euro al Fondo globale per il meccanismo di risposta al Covid-19. Ci impegniamo a dare un contributo di 120 milioni di euro nei prossimi 5 anni all'alleanza Gavi per l'immunizzazione globale dal Covid".
Ottenuta in tempo record una versione sintetica del nuovo coronavirus. E' stato possibile grazie alla nuova tecnica pubblicata sulla rivista Nature dall'Istituto di Virologia dell'Università svizzera di Berna, con il gruppo coordinato da Volker Thiel e Joerg Jores. "Il progresso tecnico che descriviamo permette di dare una risposta rapida ai virus emergenti e di caratterizzare le eventuali varianti del virus in tempo reale".
"Le mani curano, danno assistenza e conforto, e sono anche la prima arma a disposizione di tutti per la difesa da tutte le infezioni, a partire da quella da Covid-19. Tenere le mani pulite quindi diventa un gesto d'amore nei nostri confronti e di chi ci sta intorno". È questo il senso del video realizzato dall'Istituto Superiore di Sanita' per la Giornata Mondiale dell'Igiene delle Mani che si celebra il 5 maggio.
Nel rapporto pubblicato insieme dall’Istat e dall’Istituto Superiore di Sanità che considera il mese di marzo 2020, si osserva a livello medio nazionale “una crescita del 49,4% dei decessi” per Covid-19 in Italia.
Mentre dal 20 febbraio al 31 marzo 2020 i morti sono 13.710.
La diffusione geografica dell’epidemia di Covid-19 si presenta eterogenea: è stata molto contenuta nelle Regioni del Sud e nelle Isole, mediamente più elevata in quelle del Centro rispetto al Mezzogiorno e molto elevata nelle regioni del Nord.
Nel Rapporto Istat-Istituto Superiore di Sanità si precisa che l’indagine ha coinvolto su 6.866 Comuni (87% del totale).
La letalità per Covid-19 è più elevata negli uomini per tutte le fasce di età, ad eccezione della fascia 0-19 anni.
Le province più colpite hanno incrementi percentuali dei decessi a marzo 2020, rispetto ai precedenti 2015-2019, a tre cifre: anzitutto Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%).
Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. L'eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710).
Evidenziata che la mortalità "diretta" attribuibile a Covid-19 in individui con diagnosi confermata, nel primo trimestre 2020 è stata dunque di circa 13.700 decessi.
Esiste una quota ulteriore di circa altri 11.600 decessi per la quale, si legge nel Rapporto, “possiamo, con i dati oggi a disposizione, soltanto ipotizzare tre possibili cause: una ulteriore mortalità associata a Covid-19 (decessi in cui non è stato eseguito il tampone), una mortalità indiretta correlata a Covid-19 (decessi da disfunzioni di organi quali cuore o reni, probabili conseguenze della malattia scatenata dal virus in persone non testate) e, infine, una quota di mortalità indiretta non correlata al virus ma causata dalla crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale nelle aree maggiormente affette”.
Scoperti per contrastare il coronavirus degli anticorpi umani che inibiscono le infezioni. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università olandese di Utrecht, ma anche in Italia si lavora in tal senso con gli stessi risultati.
Funzionano infatti gli anticorpi generati nei topi dal vaccino italiano dell'azienda Takis: lo indicano i test eseguiti nel laboratorio di Virologia dell'istituto Spallanzani.
Si sottolinea in particolare che per la prima volta al mondo un candidato vaccino contro il nuovo coronavirus ha neutralizzato il virus nelle cellule umane.
Nel rapporto pubblicato insieme dall’Istat e dall’Istituto Superiore di Sanità che considera il mese di marzo 2020, si osserva a livello medio nazionale “una crescita del 49,4% dei decessi” per Covid-19 in Italia.
Mentre dal 20 febbraio al 31 marzo 2020 i morti sono 13.710.
Nel Rapporto Istat-Istituto Superiore di Sanità si precisa che l’indagine ha coinvolto su 6.866 Comuni (87% del totale).
La letalità per Covid-19 è più elevata negli uomini per tutte le fasce di età, ad eccezione della fascia 0-19 anni.
Le province più colpite hanno incrementi percentuali dei decessi a marzo 2020, rispetto ai precedenti 2015-2019, a tre cifre: anzitutto Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%).
Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i
decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. L'eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710).
Evidenziata che la mortalità "diretta" attribuibile a Covid-19 in individui con diagnosi confermata, nel primo trimestre 2020 è stata dunque di circa 13.700 decessi.
Esiste una quota ulteriore di circa altri 11.600 decessi per la quale, si legge nel Rapporto, “possiamo, con i dati oggi a disposizione, soltanto ipotizzare tre possibili cause: una ulteriore mortalità associata a Covid-19 (decessi in cui non è stato eseguito il tampone), una mortalità indiretta correlata a Covid-19 (decessi da disfunzioni di organi quali cuore o reni, probabili conseguenze della malattia scatenata dal virus in persone non testate) e, infine, una quota di mortalità indiretta non correlata al virus ma causata dalla crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale nelle aree maggiormente affette”.




Coronavirus Fase 2: Tabella relativa ai potenziamenti sanitari nelle Regioni - aggiornata al 04.05.2020


CORONAVIRUS. ZAMPA: REGIONI DECIDERANNO IN BASE A MONITORAGGI SETTIMANALI


Fase 2, Zampa: la app arriverà entro maggio


Rapporto sulla mortalità della popolazione residente a cura di Iss e Istat - 04.05.2020



( gs / 04.05.20 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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