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Regioni.it

n. 3866 - lunedì 22 giugno 2020

Sommario
- Scuola: continua il lavoro congiunto Governo-Regioni per la riapertura
- Stati generali: conclusi i lavori, Conte traccia tre direttrici di intervento
- Sport di contatto: verso linee guida, prosegue confronto Governo-Regioni
- Regione Lombardia: il presidente Fontana dal Papa
- Emergenza Covid-19: contributo per le “Prime misure di semplificazione per l’avvio della ripresa"
- Diritto allo studio universitario: linee guida per la gestione delle risorse previste dal Dl 34/2020

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Scuola: continua il lavoro congiunto Governo-Regioni per la riapertura

(Regioni.it 3866 - 22/06/2020) Arriverà tra mercoledì e giovedì il via libera sulle linee guida per il rientro a scuola a settembre. Subito dopo i tavoli regionali inizieranno a lavorare insieme alle scuole. Intanto in questi giorni è proseguito tra Ministero, Regioni ed Enti locali lo scambio di dati e documentazione. "Aspettiamo il testo dal ministero - spiega all'Ansa Cristina Grieco, coordinatrice della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni - lo esamineremo e nella Conferenza straordinaria che si terrà probabilmente giovedì daremo il parere. La nostra intenzione è di trovare una intesa". In quella sede si deciderà anche la data di rientro a scuola che sarà molto probabilmente il 14 settembre. "E' la data più gradita a tutti anche se ci sono voci contrarie. Chiederemo comunque di avere meno disagi possibili nelle scuole laddove ci saranno elezioni. Sarebbe importante trovare altre sedi per i seggi elettorali, anche per il futuro. La collaborazione è massima, la partita è molto importante". "Davvero questa settimana sarà determinante: non vogliamo contrapposizioni; rispetto alla scuola dobbiamo lavorare insieme per dare certezze su come ripartire, lo spirito è questo e mai è stata nostra intenzione entrare in rotta di collisione ma semmai vogliamo lavorare con spirito costruttivo".
Le Regioni hanno avanzato alcune proposte relativamente alla ripresa a settembre "credo il ministero dell'Istruzione sia in attesa di un ulteriore passaggio con il Comitato tecnico scientifico che deve avallare le linee", prosegue Grieco che spiega: "è urgente far sapere quando e come si riparte a settembre". Contestualmente, le Regioni giovedì prima in Conferenza delle Regioni poi in Stato-Regioni concorderanno la data di inizio della scuola che il ministro Azzolina nei giorni scorsi ha proposto prenda il via il 14 settembre.  "Per la mia Regione, la Toscana, va bene - spiega Grieco - noi avevamo già stabilito il calendario scolastico e la ripresa il 15 settembre; va bene anche alla maggior parte dei presidenti anche se c'è qualche voce contraria, preoccupata soprattutto dall'idea di dover iniziare le lezioni e poi interromperle a causa delle elezioni regionali". 
Per quanto riguarda il distanziamento, sulla base delle indicazioni del Cts le Regioni hanno proposto di dare un parametro oggettivo per il distanziamento degli alunni che potesse essere di aiuto ai presidi e  agli amministratori locali: da un generico metro lineare di distanza le Regioni propongono una superficie pari a 1,8 metri quadri, per individuare con velocità le situazioni critiche; propongono tra le altre cose l'uso delle mascherine solo per gli spostamenti, non quando i ragazzi seduti in classe.
Dunque in settimana le Regioni e il ministero dell'Istruzione si incontreranno per fissare la data di inizio dell'anno scolastico: il ministero ha già avanzato la proposta del 14 settembre mentre dal 1° settembre le scuole riapriranno per accogliere gli studenti che hanno necessità di recupero degli apprendimenti. Saranno inoltre messe a punto le linee guida per il ritorno in classe nel rispetto delle indicazioni date dal Comitato tecnico-scientifico. Secondo la proposta della Conferenza delle Regioni i ragazzi non dovranno indossare la mascherina durante le lezioni, ci sarà bisogno di due metri quadri di 'spazio vitale' tra i banchi e una distanza dall'insegnante, che deve stare il più possibile in cattedra, di almeno 2 metri dagli alunni. Tra le idee avanzate dalle Regioni anche varchi all'ingresso delle scuole, per incanalare i flussi in entrata e in uscita, l'obbligo di indossare la mascherina fino all'arrivo al banco e per gli spostamenti (ad esempio per andare in bagno o nei laboratori), mascherina obbligatoria durante la ricreazione o in presenza di alunni immunodepressi e norme ad hoc per le mense come monoporzioni e piatti e posate monouso. 
Per la riapertura delle scuole a settembre il Ministero dell'Istruzione ha continuato a raccogliere, anche in questi giorni, le proposte di tutte le parti coinvolte e ha chiesto alle Regioni e agli Enti Locali un incontro per chiudere le Linee guida. Con la volonta' di dare modo ai tavoli regionali, che si stanno gia' costituendo, di iniziare subito a lavorare insieme alle scuole. Per quanto riguarda l'inizio ufficiale dell'anno scolastico, come noto, il Ministero ha gia' avanzato la proposta del 14 settembre.
Il governo  insomma è al lavoro per garantire il rientro a scuola a settembre, "in presenza e in sicurezza", e al tempo stesso per allestire, in vista delle prossime elezioni, i seggi elettorali in spazi diversi dalle scuole. Ad assicurarlo sono state la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina (intervenuta a "RipartelItalia", tour online organizzato dal Movimento 5 Stelle che ha fatto tappa in Calabria) e la viceministra all'Istruzione Anna Ascani (che al teatro Arena del Sole, a Bologna, ha salutato gli studenti).
"Bambini e ragazzi hanno bisogno di tornare a scuola e non davanti a uno schermo", ha sostenuto Anna Ascani, la quale ha aggiunto che se venissero istituite nuove 'zone rosse', le scuole sarebbero pronte. "Faremo - ha detto - diversi scenari: naturalmente ci auguriamo che questo non accada, ma ci faremo trovare pronti se amministratori o il Governo dovessero individuare nuove zone di chiusura. Sapremo essere all'altezza questa volta per una didattica che ha bisogno di essere seguita passo dopo passo".
Intanto il ministero dell'Istruzione ha fatto una ricognizione degli spazi, incontrando tutte le Regioni. "Insieme - ha spiegato Ascani - abbiamo fatto un quadro delle criticità per quanto riguarda il mantenimento della distanza di sicurezza all'interno delle aule: non siamo messi male, però ci sono delle criticità, soprattutto nelle scuole superiori dei centri un pò più grandi. Lì abbiamo chiesto alle Province di fare una ricognizione degli spazi per individuare scuole che magari sono state chiuse nel tempo o per individuare altri spazi adattabili alla didattica". Ed entro la fine di giugno arriveranno, a Comuni e Province, le risorse per mettere mano all'edilizia leggera. 
La ministra Lucia Azzolina, invece, ha sottolineato come ritornare sui banchi per l'esame di maturità sia stata "la scelta migliore" ed ha aggiunto di essere al lavoro senza sosta per settembre. Il problema della ripresa - come hanno sottolineato in più occasioni i sindacati della scuola in queste settimane - è che tra lo slittamento del concorso straordinario all'autunno e i pensionamenti, l'anno scolastico si potrebbe trovare con un boom di supplenti, circa 200 mila. "Si lavora senza sosta per  l'aggiornamento delle graduatorie provinciali", ha assicurato oggi la ministra Azzolina.
Sul capitolo molto atteso delle linee guida, c'è da ricordare che per molti versi la proposta delle Regioni. anticipata giorni fa dal Presidente e del Veneto Luca Zaia. E in attesa di una quadratura del cerchio le Regioni hanno predisposto una proposta carticolata. A cominciare dalla messa a punto dei varchi all'ingresso delle scuole, per incanalare i flussi in entrata e in uscita, all'obbligo di indossare la mascherina fino all'arrivo al banco e per gli spostamenti (ad esempio per andare in bagno o nei laboratori) ma non durante le lezioni. Poi ci sono i due metri quadrati obbligatori di spazio vitale tra i banchi mentre la distanza dall'insegnante sarà invece di almeno 2 metri. Quanto ad eventuali lezioni a doppi turni, Luca Zaia ha puntualizzato che la questione "rientra nelle prerogative del Ministero: la nostra competenza è sanitaria, non sulla scuola. L'alternativa per mantenere lo status quo è che i bambini indossino la mascherina per l'intera lezione, ma io sono contrario".
Dalla viceministra dell'Istruzione, Anna Ascani, arriva anche un sostanzioso elogio al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: "Il rapporto positivo che Bonaccini, anche da presidente della Conferenza delle Regioni, ha saputo tenere con il ministro Francesco Boccia e attraverso lui con tutto il Governo- aggiunge Ascani- secondo me ha aiutato molto il Paese a rialzarsi, anche dando uno stimolo positivo in momenti particolari di criticita'". Conclude la viceministra: "Sono certa che anche nelle prossime
settimane proseguiremo in questa direzione, anche per quello che riguarda la scuola ovviamente".
Sulla riapertura delle scuole a settembre "non siamo messi male", però ci sono ancora della "criticità" da risolvere sul tema del distanziamento, soprattutto per le superiori nelle città piu' grandi., afferma la viceministra dell'Istruzione, Anna Ascani.In settimana  "usciranno le linee guida che concorderemo con le Regioni, le stiamo scrivendo insieme agli enti locali, abbiamo fatto una ricognizione- dichiara Ascani- incontrando una per una tutte le regioni d'Italia e quindi ovviamente anche l'Emilia-Romagna, insieme a loro abbiamo fatto un quadro delle criticitànel mantenimento della cosiddetta distanza di sicurezza all'interno delle aule". A questo punto "non siamo messi male, pero' ci sono delle criticita' soprattutto nelle scuole superiori dei centri un po' piu' grandi, quindi li'- spiega la viceministra- abbiamo chiesto a Comuni e Province di fare una ricognizione degli spazi per individuare scuole che magari sono state chiuse nel tempo o altri spazi che sono adattabili alla didattica". Entro la fine di questo mese "arriveranno le risorse a Comuni e Province per l'edilizia leggera e quindi finalmente si potranno cominciare a vedere i lavori che partono perche' a settembre si torna tutti in classe in presenza e in sicurezza", assicura Ascani. Stesso messaggio che Ascani ribadisce dal palco, davanti ai bimbi in platea. "Sara' anche bella la didattica a distanza- aggiunge la viceministra- pero' la scuola e' meglio: potersi sedere vicino ai propri compagni, condividere uno spazio e il tempo insieme li' non davanti allo schermo di un computer".
E d è lo stesso Presidente Stefano Bonaccini a ricordare che "Per primi in Emilia-Romagna abbiamo chiesto che la riapertura di spazi di socialità per i più piccoli e i giovani venisse considerata una priorità: attività e centri estivi, e soprattutto la scuola. Vogliamo che riapra a settembre, in presenza in aula, e che il Governo avvii un massiccio piano di investimenti pluriennale sulle strutture scolastiche e il personale, docente e non". ha detto durante una visita a Misano Adriatico. Nella cittadina romagnola al Parco Mare Nord è in programma un un appuntamento che vede protagonisti gli alunni di tre classi della 5/a elementare cui viene consegnato il diploma di fine scuola. "Guardare questi bambini e queste bambine - sottolinea Bonaccini -  è vedere sì il nostro presente ma, soprattutto, il nostro futuro e questo ci impegna nella costruzione di un mondo capace in primo luogo di accoglierli, secondo i loro talenti e le loro inclinazioni, stimolando la loro creatività e intelligenza. Per questo è importante anche avere edifici scolastici adatti, confortevoli e sicuri. E qui a Misano - conclude - attraverso fondi della Protezione civile regionale per oltre 1,1 milioni di euro, abbiamo deciso di investire per la messa in sicurezza sismica del plesso scolastico".
Sempre in tema di istruzione si teme un "effetto Covid" per l'Università nell'anno accademico che sta per iniziare. La crisi economica innescata dall'emergenza sanitaria rischia infatti di far crollare gli iscritti all'Università, con un calo stimato di 10 mila matricole per l'anno 2020/21, di cui due terzi al Sud. A lanciare l'allarme è lo Svimez, che formula una serie di proposte, dalle borse di studio all'estensione della no tax area, anche per ridurre il gap Nord-Sud e fare in modo che gli studenti del Sud non paghino il prezzo più alto di questa situazione. Replicando lo schema che si è manifestato all'indomani della crisi 2008-2009 e nell'ipotesi di un peggioramento dei tassi di passaggio scuola-Università ai livelli degli anni precedenti, lo Svimez stima una diminuzione degli immatricolati su scala nazionale pari a circa 9.500 studenti, di cui circa 6.300 nel Mezzogiorno e 3.200 per il Centro Nord.
Infine preoccupazioni anche per la scuola superiore. Si prevedono soppressione e accorpamenti di classi anche in era Covid, a scapito di gruppi più affiatati e più piccoli e dunque dove è più agevole applicare il 'distanziamento sociale' imposto dalle regole di prevenzione. A chiedere lo stop degli accorpamenti i professori di due licei romani, il Tasso e il Manara, dove alcune classi sono state di fatte confluire in altre in ossequio alla riduzione imposta dall'Ufficio scolastico regionale
 

 >>>ANSA/ Università: effetto Covid, rischio -10 mila iscritti
 
>ANSA-FOCUS/ I prof, 'Stop accorpamenti classi in era Covid'
 
>>>ANSA/ Azzolina, al lavoro per ritorno in aula a settembre
 
Fase 3: Bonaccini, scuola sia in presenza e Governo investa

 
REGIONI. ASCANI LODA BONACCINI: HA AIUTATO IL PAESE A RIALZARSI

 
SCUOLA: MINISTERO,PROSSIMA SETTIMANA CHIUDIAMO LINEE GUIDA CON REGIONI

 
SCUOLA. ASCANI: PER SETTEMBRE NON SIAMO MESSI MALE, MA CRITICITÀ

Scuola: Azzolina, ritorno in aula per esami scelta migliore


Scuola: tra mercoledì e giovedì ok a linee guida settembre


Coronavirus - Fase 3: tabella relativa agli interventi economici delle Regioni - aggiornata al 22.06.2020

 


( red / 22.06.20 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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