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Regioni.it

n. 3907 - martedì 15 settembre 2020

Sommario
- Enit: bene le vacanze degli italiani nel nostro Paese
- Recovery Plan: Amendola, Regioni, Comuni e Province saranno soggetti coinvolti
- Le elezioni regionali del 20 e 21 settembre sui siti istituzionali: Toscana, Liguria e Valle d'Aosta
- Sanità, accordo in Conferenza Stato-Regioni: altri 20 milioni di euro per il nuovo ospedale di Piacenza
- Conversione in legge del decreto su misure urgenti per sostegno e rilancio dell’economia: posizione ed emendamenti
- Semplificazione e innovazione digitale: gli emendamenti al decreto legge presentati in agosto

Documento della Conferenza delle Regioni del 10 settembre

+T -T
Conversione in legge del decreto su misure urgenti per sostegno e rilancio dell’economia: posizione ed emendamenti

(Regioni.it 3907 - 15/09/2020) Le Regioni hanno sospeso il loro parere sul disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 recante: “misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” (a.s. 1925), in attesa dell'esito del confronto in corso con il Governo. 
La decisione è stata comunicata durante la Conferenza Unificata del 10 settembre, durante la quale la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha consegnato all'esecutivo un documento in cui dettaglia la propria posizione e fornisce alcuni emendamenti ritenuti prioritari.
Si riporta di seguito il testo del documento senza gli emendamenti allegati (pubblicati nella sezione rapporti istituzionali dele sito www.regioni.it) e il link all'atto della Conferenza Unificata
Posizione in merito al parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 recante: “misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” (a.s. 1925).
Punto 1) O.d.g. Conferenza Unificata
Roma, 10 settembre 2020
Posizione in merito al decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia”
Il tema della priorità della copertura delle “minori entrate” necessarie all’espletamento delle funzioni istituzionali più volte sottolineata dalle Regioni e dalle Province autonome, è stato affrontato nel Tavolo tecnico presso il MEF di cui all’art.111 del DL 34/2020, che ha definito una prima risposta al tema della salvaguardia degli equilibri di bilancio, secondo l’art.119 della Costituzione e la legge n. 243/2012 (art. 9), attraverso gli accordi in materia di finanza pubblica sanciti in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in data 20 luglio 2020 e che sono stati recepiti nel DL 104/2020 con un incremento del fondo a disposizione del comparto regioni per assicurare le risorse necessarie per l'espletamento di tutte le funzioni istituzionali (indistintamente) di 2,8 mld di cui:
- 1,2 mld per le RSO (da 500 ml a 1,7 mld) in parte per circa 950,7 ml per il ristoro delle minori entrate derivanti dalle attività di lotta all’evasione;
- 1,6 mld per le RSS (da 1 ml a 2,6 mld): il ristoro della perdita di gettito è attuato mediante riduzione del contributo alla finanza pubblica previsto per l’anno 2020 di 2.403.967.722 euro e attraverso erogazioni dal Fondo nel limite massimo di 196.032.278 euro.
Corre l’obbligo sottolineare che le Regioni a statuto ordinario sono l’unico segmento nel comparto della Pubblica Amministrazione che deve restituire allo Stato parte delle somme ricevute per circa 950,7 ml di euro che si configurano come un’anticipazione di gettiti da recupero evasione. Infatti, nel caso non fossero incassate queste somme al ripristino dell’ordinaria attività di recupero fiscale, dovranno essere comunque versate al bilancio dello Stato fino a concorrenza dei 950 mil circa (nella quota di 50 milioni annui).
Per le Regioni a Statuto Ordinario entro il 30 giugno 2021 verrà determinato l’importo degli effettivi minori gettiti tenendo conto delle maggiori e minori spese e dei ristori mentre per le RSS l’importo delle effettive minori entrate delle spettanze quantificate per l’esercizio 2020 sarà determinato nell’anno 2022 rispetto alla media di quelle quantificate per gli esercizi 2017-2018-2019, tenendo conto delle maggiori e minori spese per l’emergenza COVID-19 e dei ristori.  
Le Regioni e le Province autonome auspicano un continuo confronto sul tavolo tecnico con il MEF anche in vista dei dati macroeconomici della nota di aggiornamento al DEF 2020 così da verificare le migliori soluzioni tenendo conto della sostanza e della forma.
Sul fronte degli equilibri dei bilanci regionali rimangono, inoltre, ancora aperte le tematiche inerenti:
- l’applicazione dell’esclusione del Fondo Anticipazione Liquidità dal risultato di amministrazione per le RSS per l’anno 2020 (equiparazione alle RSO) e a regime dal 2021 una soluzione per tutte le Regioni;
- non è stato ancora convocato il tavolo previsto dal DL 162/2019 art.39, c.12- 13, per la definizione delle modalità e termini per l’applicazione delle disposizioni sulla ristrutturazione del debito nei confronti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, nel quale andrà affrontato anche il tema della sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione del 12 maggio 2020, n. 8770 che ha statuito, in termini definitivi, la nullità dei contratti swap delle amministrazioni pubbliche, specie se affiancati da un finanziamento del tipo “upfront”, la cui accensione non è stata accompagnata da una deliberazione dell’organo consiliare, non potendosi assimilare ad un atto di gestione l’assunzione di oneri di finanziamento pluriennali;
- occorre riprendere i lavori del Tavolo tecnico per l’attuazione del D.Lgs. 68 del 2011 per la definizione delle procedure e delle modalità per la fiscalizzazione dei trasferimenti e l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di una quota del gettito riferibile al concorso per ciascuna Regione nell’attività di recupero fiscale in materia di imposta sul valore aggiunto.
- Per quanto riguarda le altre priorità fondamentali delle Regioni e delle Province autonome si sottolinea in particolare, i seguenti punti:
- Fondo Sanitario Nazionale
Si dà atto al Governo dell’incremento del fondo al fine di accelerare l’assorbimento delle richieste di screening, di prestazioni ambulatoriali e di ricovero ospedaliero ricorrendo fino al 31 dicembre 2020 ad alcuni strumenti straordinari anche in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia di spesa del personale mentre rimane irrisolta la questione sugli indennizzi delle persone danneggiate da trasfusioni dall’anno 2015, indennizzi che le Regioni anticipano nelle more del ripristino del finanziamento a regime da parte dello Stato per l’esercizio di tale funzione.
- Fondo Nazionale Protezione Civile
Permane la preoccupazione già manifestata dalle Regioni fin dal mese di marzo in occasione del DL 18/2020: tuttora a distanza di mesi non è ancora chiaro se vi sarà la copertura necessaria anche per le spese delle autonomie territoriali. Tali perplessità e incertezze sulle compensazioni delle spese sostenute nell’emergenza dalle Regioni e dalle Province autonome determina un appesantimento delle previsioni di spesa nei loro bilanci. In caso di mancata soluzione, il tavolo di cui all’art.111 del DL 34/2020 non potrà non considerare queste maggiori spese che al momento, nello spirito di leale collaborazione non sono state considerate; si prevede, infatti, un ristoro delle minori entrate al netto delle maggiori spese affrontate per l’emergenza Covid.
- Trasporto Pubblico Locale
La dotazione del Fondo previsto all’art.200, che il DL 34/2020 a copertura della riduzione dei ricavi tariffari e oneri rimborso abbonamenti è stato incrementato di 400 ml (per un tot: 900 ml). Le Regioni avevano chiesto un incremento della dotazione del Fondo di almeno 800 milioni di euro, in quanto da stime aziendali e regionali, circa 600 milioni di euro sono necessari per la copertura per i soli mesi marzo-aprile-maggio e gli oneri derivanti dalle proroghe dei titoli di viaggio almeno 150 milioni circa a cui vanno aggiunte le spese per il rimborso degli abbonamenti effettuati da molte aziende

Alla luce anche degli esiti dei tavoli con il Governo che hanno definito la percentuale massima di capienza dei mezzi per garantire il distanziamento, appare chiara la necessità di ulteriori risorse per implementare i servizi al fine di mantenere i medesimi standard di trasporto dei passeggeri oltreché di incrementare le stime dei minori ricavi in rapporto alla nuova percentuale di incremento.
In tale situazione le Regioni e le Province autonome non possono che esprimere preoccupazione in ordine alla tenuta degli equilibri economici delle aziende.
Si ricorda che il Fondo Nazionale dei Trasporti nella attuale dotazione finanziaria di 4,9 mld di euro è sottostimato, poiché le Regioni oggi contribuiscono con risorse aggiuntive fino a circa 6 mld di euro.
Dalla recente analisi di ASSTRA emerge chiaramente la situazione: come indicato dal documento di cui si riporta lo stralcio: “COVID-19 Gli impatti del distanziamento interpersonale nel TPL e l’equilibrio economico di settore” - «….Durante il lockdown e nei primi giorni della fase 2, gli introiti per ricavi da traffico sono calati proporzionalmente al crollo dei passeggeri. Si prevede che le minori entrate per vendita titoli di viaggio per il 2020, saranno complessivamente circa 1,7 mld di euro. Quindi già a Maggio 2020 il danno economico di settore (ogni modalità di trasporto, incluso il ferroviario) è pari a oltre 720 milioni di euro.

Occorre evidenziare che le stime sui minori introiti per ricavi da traffico non tengono conto della minore disponibilità a pagare dell’Utenza in questa fase generata dalla profonda crisi economico-finanziaria che ha colpito il Paese e che incrementerà in maniera significativa i livelli dell’evasione tariffaria.»
- Piano straordinario investimenti e Semplificazione della legislazione nazionale
Come per il DL 34/2020, non si ravvisa un piano di investimenti a lungo termine. Le Regioni e le Province autonome chiedono di sbloccare immediatamente le risorse del fondo per gli investimenti delle amministrazioni centrali. Non più rinviabile il rilancio delle opere pubbliche che può avvenire con un nuovo modello di intervento attraverso la sinergia tra Stato, Regioni ed enti territoriali, con lo sviluppo di «hub» di investimenti sul territorio che permetta l’accelerazione della programmabilità degli investimenti e la crescita dei territori attraverso politiche di investimento da realizzare garantendo perequazione infrastrutturale, sviluppo aree interne e insularità. Di seguito si indicano settori di intervento ritenuti prioritari.
- Pianificazione degli investimenti già programmati in materia di sicurezza, infrastrutture per il trasporto (ferroviarie, stradali, portuali, mobilità sostenibile etc.) e rinnovo parco mezzi (ferroviari, bus, navali) con attenzione alla messa in sicurezza delle Ferrovie ex-concesse;
- Pianificazione degli investimenti per il completamento del comparto infrastrutturale dei Servizi Idrici Integrati ai fini del risparmio idrico (risanamento reti di distribuzione, riuso delle acque reflue) e della tutela ambientale (collettamento acque reflue, depurazione);
- Rifinanziamento e razionalizzazione dei fondi in materia di politiche per la casa e abitative nonché il superamento delle barriere architettoniche;
- Rete infrastrutture scolastiche;
- Rete ospedaliera e infrastrutture la salute;
- Digitalizzazione/Banda Ultra Larga;
- Accelerazione e potenziamento delle opere infrastrutturali connesse alla realizzazione dei “Giochi Olimpici e Paraolimpici 2026 Milano-Cortina”  e delle «Finali ATP Torino 2021 – 2025»;
- Ponte sullo Stretto di Messina
Preme ricordare che i fondi Next Generation UE allocati sulla linea RESILIENZA hanno per l’Italia un plafond di 208,8 miliardi:
- 127,4 miliardi attraverso prestiti
- 81,4  miliardi di sussidi
Gli impegni per 56,7 miliardi sono da effettuare nei prossimi due anni (poco più di 28 miliardi all’anno) e i restanti 24,3 miliardi entro il terzo anno.
Pertanto, le Regioni e Province autonome chiedono che per alcuni programmi di investimento già previsti a legislazione vigente, si possano rimodulare gli stanziamenti anticipando quelli al termine del programma (es. annualità dal 2028 al 2034 anticipate negli stanziamenti delle annualità 2021 – 2022, come già avvenuto con l’art.46 del DL 104/2020) utilizzando in parte le risorse del Recovery Fund.
Esempio.:
- Programma investimenti in sanità le annualità 2026 – 2033 equivalgono a 4,3 mld;
- Fondo investimenti regioni (in parte destinato ai comuni), le annualità 2028 – 3034 equivalgono a circa 2 mld.
Un adeguato piano investimenti con il coinvolgimento delle Regioni e delle Province autonome è la base per la crescita e per un congruo surplus di bilancio primario per rendere sostenibile il rapporto «debito/PIL»
Le Regioni e le Province autonome hanno già presentato in occasione dei precedenti decreti legge, emendamenti per incrementare gli investimenti in materia di:
- Edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico;
- Sicurezza reti ferroviarie;
- Trasporto sostenibile;
- Digitalizzazione della PA (non solo dell’amministrazione centrale);
- Investimenti in materia ambientale e della green economy;
- Aggiornamento degli impianti sportivi anche in previsione dei Giochi Olimpici 2026;
- Spese per emergenza Covid -19 da finanziare con spazi liberati da contributi statali per la riduzione del debito
- Applicazione dell’esclusione del Fondo Anticipazione Liquidità dal risultato di amministrazione per le RSS per l’anno 2020 (equiparazione alle RSO)
In allegato gli emendamenti ritenuti prioritari.


Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 10 settembrePosizione in merito al parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 recante: “misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” (a.s. 1925)

Link all'atto della Conferenza Unificata del 10 settembreParere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 recante: “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” (A.S. 1925)



( red / 15.09.20 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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