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Regioni.it

n. 4101 - mercoledì 30 giugno 2021

Sommario3
- La bioeconomia in Europa: presentato il 7° rapporto
- Fedriga: fondamentali per l'Europa strutture istituzionali intermedie come le Regioni
- Lotta al caporalato: al via "HelpDesk" interistituzionale
- Centri estivi: raccomandazioni per l'intesa sul decreto per il potenziamento
- Commercio: verso i saldi estivi
- Fondo complementare PNRR: contributo propositivo

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La bioeconomia in Europa: presentato il 7° rapporto

Fedriga: su PNRR fondamentale fare squadra come sistema Paese

(Regioni.it 4101 - 30/06/2021) Per quanto riguarda il Recovery Fund e gli investimenti che ci saranno nei prossimi anni "è fondamentale fare sistema come Paese"". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Friuli Venezia, Massimiliano Fedriga, nel corso di un collegamento online con l'evento di presentazione del 7° Rapporto sulla bioeconomia in Europa.
"Nella carica che rivesto di presidente della Conferenza delle Regioni, farò parte della cabina di regia nazionale sul Pnrr e su questo è fondamentale fare squadra come Paese e riuscire, in un momento difficile come quello della post-pandemia, a recuperare i gap strategici a livello internazionale"" ha sottolineato Fedriga. "Penso che questa possa essere l'opportunità per far ritrovare al Paese un piano a livello internazionale che deve essere assolutamente tra i primi perché abbiamo le capacità, come quelle di ricerca, e dobbiamo riuscire a svilupparle al massimo con le opportunità degli investimenti che ci saranno da qui ai prossimi anni" ha concluso.
"Nel campo della ricerca il Friuli Venezia  Giulia è una delle Regioni più avanzate a livello nazionale e anzi,  secondo la Commissione Europea, siamo l'unica Regione a livello  italiano fortemente innovatrice sul Report del 2019",  ha sottolineato il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, nel  corso del collegamento. "Noi ci crediamo particolarmente come sistema regionale e non a  caso gli asset di sviluppo del Friuli Venezia Giulia vanno in due  principali ambiti: quello della logistica, pensiamo ai porti, agli  interporti e alle vie ferroviarie e a quello dell'innovazione e della  ricerca" ha aggiunto Fedriga. "Proprio nell'area di Porto  Vecchio, con importantissimi investimenti gia' programmati, la nostra  intenzione e' di creare un ambito legato alla ricerca e alla  formazione che possa essere attrattivo non solo a livello nazionale ma a livello europeo".
"Al G20 di agosto racconteremo come sistema regionale le opportunità di investimento nella nostra regione legate" al settore della ricerca, "soprattutto nella chimica biobased nella quale il Friuli Venezia Giulia è ai primi posti in Italia". Ad annunciarlo è lo stesso  presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
Nel 2020 la Bioeconomia in Italia, intesa  come sistema che utilizza le risorse biologiche, inclusi gli scarti,  come input per la produzione di beni ed energia, ha generato un  output pari a 317 miliardi di euro, occupando poco meno di due  milioni di persone. Il dato emerge dal settimo Rapporto sulla  bioeconmomia presentato da Intesa Sanpaolo assieme ad Assobiotec - Federchimica e al Cluster Spring. Dopo aver chiuso il 2019 con un incremento dell'1,4%, nel 2020 la  Bioeconomia ha perso nel complesso il 6,5% del valore della  produzione, un calo inferiore rispetto a quanto segnato dall'intera  economia (-8,8%): il peso della Bioeconomia in termini di produzione  e' pertanto salito al 10,2% rispetto al 10% del 2019 e al 9,9% del
2018. In tutti i paesi europei il valore della Bioeconomia, che  comprende molte attivita' essenziali, ha registrato un calo meno  rilevante rispetto al totale dell'economia, evidenziando una maggiore  resilienza allo shock pandemico.
Il potenziale di sviluppo della Bioeconomia  in ottica circolare e' elevato nel nostro paese e diffuso lungo tutto  il territorio nazionale. Le stime originali del valore aggiunto della  Bioeconomia nelle regioni italiane, realizzate in collaborazione con  SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, evidenziano un ruolo  particolare della Bioeconomia nelle regioni del Nord-Est e del  Mezzogiorno, con un peso della Bioeconomia sul valore aggiunto  regionale dell'8,2% e 6,7% rispettivamente (anno 2018). Sotto la  media italiana (6,4%) invece il peso della Bioeconomia nel Nord-Ovest  (5,3%) e nel Centro (5,7%).
Basilicata e Trentino-Alto Adige, con un'incidenza del 9,3%, si  posizionano ai primi posti per valore aggiunto della Bioeconomia sul  totale. Seguono Toscana, Veneto ed Emilia-Romagna, con un peso  compreso tra l'8% e l'8,7%. Le specificita' del tessuto produttivo  delle diverse regioni italiane si rispecchiano anche nell'interesse  verso le nuove frontiere della chimica bio-based, attivita' che  fatica a essere colta attraverso le sole statistiche ufficiali vista  la sua trasversalita' e innovativita'. La mappatura, realizzata con  il supporto del Cluster Spring attraverso una pluralita' di fonti,  mette in luce un sistema dinamico e complesso, con piu' di 830  soggetti, dalle 84 Universita' e centri di Ricerca (pubblici e  privati) alle circa 730 imprese (con piu' di 500 start-up), a cui si  affiancano altre istituzioni e associazioni con ruolo di supporto e  promozione.

Pnrr, Fedriga: fondamentale fare sistema come Paese

Ricerca, Fedriga: Fvg è una delle Regioni più avanzate

== BIOECONOMIA IN ITALIA VALE 317 MLD E HA 2 MLN OCCUPATI ==


( red / 30.06.21 )

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Fedriga: fondamentali per l'Europa strutture istituzionali intermedie come le Regioni

Proposto un parere ad hoc dato dalle regioni con potere legislativo quando si va verso decisioni che incidono sulle loro competenze

(Regioni.it 4101 - 30/06/2021) "Come Regioni dovremmo essere piu' ambiziosi e cercare effettivamente di avere una cooperazione più forte con la Commissione Europea. Dobbiamo fare in modo che la Commissione ci ascolti. E' importante che i governi nazionali tengano in considerazione le osservazioni dei territori, le esigenze dei cittadini che rappresentiamo. L'alleanza istituzionale rafforza le istituzioni stesse, proprio durante la pandemia ci siamo resi conto dell'importanza della vicinanza delle politiche al cittadino". Cosi' Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni il 29 giugno nel corso dell'evento online "The place of regions in the European Union architecture in the context of the Conference on the Future of Europe".
La stessa Unione europea "dev'essere percepita dai cittadini con sempre maggior vicinanza", deve dimostrare perciò una più netta capacità di ascolto".
"Dobbiamo fare in modo - ha aggiunto - che l'Unione Europea venga percepita dai cittadini come un'unica entita', un unico potere. I cittadini devono percepire di essere ascoltati e sostenuti dalle istituzioni europee. Le consultazioni sul territorio sono importanti perche' ci permettono di ascoltare le necessita' delle diverse regioni all'interno dell'Unione Europea".
Sotto questo profilo diventano dunque necessarie "strutture istituzionali intermedie come le Regioni che rappresentano proprio le esigenze dei territori", ha sottolineato Fedriga.
"Le regioni con potestà legislativa vogliono essere un alleato prezioso del Parlamento europeo, ovviamente attraverso il Comitato delle Regioni, perché questo può e deve far sì che l'Unione europea sia percepita dai cittadini con sempre maggior vicinanza e sempre maggiore capacità di ascolto e attuazione delle loro necessità". Così il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ad un evento online della 'Conferenza sul futuro dell'Europa e il coinvolgimento degli enti locali' organizzato dal Comitato delle Regioni.
Fedriga ha quindi suggerito la creazione di "una sorta di parere ad hoc dato dalle regioni con potere legislativo quando si va verso decisioni che intaccano o incidono sulle loro competenze". Anche il rafforzamento dei meccanismi esistenti, come la stessa Conferenza delle Regioni, potrebbe andare nella stessa direzione: "coinvolgendo un più ampio numero di regioni" affinché "possano trovare un maggiore ascolto".
Ora, ha sottolineato il Presidenmte della Conferenza delle Regioni, l'Ue "non può passare che attraverso strutture istituzionali intermedie come sono le regioni che rappresentano le esigenze dei territori e degli stakeholder (azionisti, ndr)" locali. Alla domanda sul futuro dell'Ue, Fedriga ha infine risposto: "noi dovremmo ambire ad avere un'interlocuzione di maggior peso con la Commissione stessa", che gioverebbe tanto ai governi nazionali quanto alla Commissione europea e "ai cittadini che rappresentiamo".


[Comitato delle Regioni] Declaration: The place of regions in the European Union architecture in the context of the Conference on the Future of Europe

REGIONI: FEDRIGA "CERCARE COOPERAZIONE PIÙ FORTE CON COMMISSIONE UE"

Ue, Fedriga: serve più spazio ai territori

UE: FEDRIGA "CITTADINI DEVONO PERCEPIRLA COME UNICO POTERE"

UE: FEDRIGA "SERVE MECCANISMO AD HOC PER PROTEGGERE COMPETENZE REGIONI"

Regioni, Fedriga: serve maggiore cooperazione con Commissione Ue

Regioni: Fedriga, alleate Pe, abbiano parere ad hoc su leggi


The place of regions in the European Union architecture - 28.06.2021

Agenda​ ​​​



( red / 30.06.21 )

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Lotta al caporalato: al via "HelpDesk" interistituzionale

(Regioni.it 4101 - 30/06/2021) È stato presentato il 23 giugno alla Commissione Immigrazione della Conferenza delle Regioni il primo HelpDesk Interistituzionale Anticaporalato che nasce nell’ambito del progetto P.I.U. Su.Pr.Eme. (Percorsi Individualizzati di Uscita dallo Sfruttamento), co-finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’Unione Europea attraverso il PON Inclusione.
L’iniziativa è stata presentata ai componenti della Commissione Immigrazione da Antonio Scavone, Coordinatore Commissione Immigrazione della Conferenza delle Regioni e Assessore Famiglia, Politiche sociali e Lavoro della Regione Siciliana, Tatiana Esposito DG Immigrazione e Politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Gianpietro Losapio, Direttore di Nova – Consorzio nazionale per l’innovazione sociale.
Il servizio HelpDesk, attivo dallo scorso 15 giugno, si rivolge ai cittadini di Paesi Terzi vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo e può contare sulla professionalità di mediatori interculturali e operatrici che forniscono supporto in ambito legale, giuslavorista, sindacale e amministrativo. L’Helpdesk offre un servizio multilingue sulle modalità di emersione, sull’accesso ai servizi territoriali e sulle possibilità di inserimento nelle azioni progettuali di P.I.U. Su.Pr.Eme. e Su.Pr.Eme.
Il servizio è nato nell’ambito dell’ampliamento di una serie di interventi del progetto P.I.U. Su.Pr.Eme. (Percorsi Individualizzati di Uscita dallo Sfruttamento), co-finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, e dall’Unione Europea, PON Inclusione – Fondo Sociale Europeo 2014-2020. P.I.U. Su.Pr.Eme. è integrativo e complementare al progetto Su.Pr.Eme. Italia (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle 5 regioni meno sviluppate), finanziato dai fondi AMIF – Emergency Funds (AP2019) della Commissione Europea – DG Migration and Home Affairs. Entrambi agiscono nelle zone a maggior presenza di lavoratori stagionali migranti nel settore agricolo e nelle aree urbane in cinque regioni del Sud Italia: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Secondo Antonio Scavone grazie alla collaborazione e la sinergia delle Regioni si sta strutturando un forte lavoro di rete di per contrastare il caporalato nelle cinque regioni del sud.
Nell’ambito di Su.Pr.Eme e P.I.U Su.Pr.Eme nelle cinque regioni del Sud Italia sono stati realizzate importanti sperimentazioni nell’ambito dell’housing, attraverso la messa a sistema di strutture di accoglienza per lavoratori stranieri, interventi a favore dell’inclusione sociale e abitativa, presidi sanitari, interventi di approvvigionamento idrico, doti per l’occupazione per il potenziamento di percorsi finalizzati all’autonomia, servizi per favorire il trasporto e la mobilità dei lavoratori.
Si tratta di inteventi che, come ha sottolineato Scavone, che rapprseentano una risposta concreta alla lotta al caporalato e a ogni forma di sfruttamento in ambito lavorativo. L’obiettivo è di costruire strategie sempre più sinergiche tra le regioni del Sud attraverso un approccio integrato e condiviso che vada oltre l’intervento emergenziale.
L’helpdesk coinvolge e rafforza la collaborazione tra le regioni attraverso un servizio multicanale che comprende linea telefonica dedicata con numero verde gratuito (800 939 000), numero whatsapp (350 909 2008) sito web multilingue con form di contatto (http://www.helpdeskanticaporalato.org) app mobile e i maggiori social network (Facebook, Twitter, YouTube…) integrati su piattaforma web
L’Helpdesk interistituzionale Anticaporalato aderisce alla campagna promossa dall'Autorità Europea del Lavoro (ELA) per i diritti dei lavoratori stagionali sposandone gli hashtag #Rights4AllSeasons #DirittiXOgniStagione.


( red / 30.06.21 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 24 giugno

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Centri estivi: raccomandazioni per l'intesa sul decreto per il potenziamento

(Regioni.it 4101 - 30/06/2021) Raggiunta l'intesa nella Conferenza Unificata del 24 giugno sul Decreto di riparto delle risorse aggiuntive del fondo per le politiche della famiglia, per il finanziamento delle iniziative dei Comuni da attuare nel periodo 1° giugno-31 dicembre 2021.
Si tratta di 135 milioni per il potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa destinati alle attività dei minori.
La Conferenza delle Regioni ha però presentato alcune raccomandazioni segnalando la necessità di tener coto delle singole programmazioni regionali e l'opportunità, considerando il ritardo con cui vengono trasferite le risorse di dar possibilità ai Comuni di utilizzare le eventuali risorse residue rinvenienti da economie dell’anno precedente.
Le osservazioni sono contenute in un documento (che si riporta di seguito) inviato telematicamente al Governo.
Intesa, ai sensi dell'articolo 63, comma 2, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73,
Punto 2) Odg Conferenza Unificata
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime l’intesa con le seguenti raccomandazioni:
- Per i prossimi anni, si ritiene che le risorse possano essere assegnate, in funzione delle singole programmazioni regionali, direttamente agli Ambiti Territoriali, istituiti con la legge 328/2000, che gestiscono ordinariamente anche gli altri fondi del settore politiche sociali (si veda fondo Povertà): in tal modo è possibile assicurare l’effettiva realizzazione degli interventi finanziati con questo Fondo su tutti i Comuni di competenza dell’Ambito Territoriale, anche quelli più piccoli che, per esiguità di fondi, potrebbero con ogni probabilità non riuscire ad attivare gli interventi in quanto non hanno le necessarie risorse e competenze organizzative;
- Con riferimento alle risorse residue, anche considerato il ritardo con cui vengono trasferite le risorse rispetto all’avvio effettivo dei servizi, previsto in data 1° giugno quest’anno, sarebbe opportuno dare la possibilità ai Comuni di poter utilizzare le eventuali risorse residue rinvenienti da economie dell’anno precedente; tanto si richiede anche per dare avvio immediato alla attività, nelle more dell’effettivo trasferimento delle risorse 2021.
Roma, 24 giugno 2021

Questa la tabella relativa al riparto previsto dal decreto


Regione

Quota spettante

Abruzzo

3.307.500,00

Basilicata

1.660.500,00

Calabria

5.548.500,00

Campania

13.473.000,00

Emilia Romagna

9.558.000,00

Friuli Venezia Giulia

2.956.500,00

Lazio

11.610.000,00

Liguria

4.077.000,00

Lombardia

19.102.500,00

Marche

3.577.500,00

Molise

1.080.000,00

Provincia di Bolzano *

1.107.000,00

Provincia di Trento *

1.134.000,00

Piemonte

9.693.000,00

Puglia

9.423.000,00

Sardegna

3.996.000,00

Sicilia

12.406.500,00

Toscana

8.856.000,00

Umbria

2.214.000,00

Valle d’Aosta

391.500,00

Veneto

9.828.000,00

TOTALE

135.000.000,00

Le quote riferite alle Province Autonome di Trento e Bolzano sono rese indisponibili ai sensi dell’articolo 2, comma 109, della legge 23 dicembre 2009, n. 191.

Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 24 giugno: Posizione sullo schema di decreto del ministro per le pari opportunità e la famiglia di riparto delle risorse aggiuntive del fondo per le politiche della famiglia, per il finanziamento delle iniziative dei comuni da attuare nel periodo 1° giugno - 31 dicembre 2021



( red / 30.06.21 )

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Commercio: verso i saldi estivi

Al via in Sicilia domani 1° luglio, nelle altre Regioni si parte il 3 luglio, tranne che in Puglia (24 luglio) e in Basilicata (2 agosto)

(Regioni.it 4101 - 30/06/2021) Domani il via ai saldi in Sicilia, il 3 luglio  scatteranno in quasi tutte le altre regioni. Ultime a partire la  Puglia il 24 luglio e la Basilicata il 2 agosto. Secondo le stime  dell'Ufficio Studi di Confcommercio, quest'anno per l'acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 171 euro - pari a 74 euro pro capite - per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro. Renato Borghi, presidente di  Federazione Moda Italia-Confcommercio si aspetta "consumi in crescita rispetto allo scorso anno ma, soprattutto, una conferma del trend degli acquisti nei negozi di prossimità, dopo il forzato ricorso agli acquisti sul web. In questo senso attendiamo dal Governo una forte presa di posizione, già nel prossimo incontro dei Ministri delle Finanze e Governatori delle Banche centrali del G20 a Venezia, per l'introduzione di un'imposta minima globale sui ricavi dei colossi del web nei Paesi in cui operano. È una soluzione fondamentale per riequilibrare i rapporti di forza in un mercato che non può rimanere senza regole. Occorre dare certezze alle imprese per garantire i valori della nostra società, della nostra tradizione, della nostra economia e dei nostri territori, ma soprattutto per rendere più stimolante, sostenibile e reale la relazione sociale tra le persone''.
Più prudenti le stime effettuate dall'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, da cui emerge che le famiglie approfitteranno di tale occasione per uscire e passeggiare tra i negozi, ma la tendenza agli acquisti rimane bassa. L'Osservatorio ha effettuato la consueta indagine per misurare il termometro degli acquisti nelle città di Roma, Milano e Napoli: secondo le intenzioni il 38% delle famiglie (pari a 9,3 mln di nuclei) è propenso ad acquistare a saldo, con una spesa media di 146 Euro a famiglia, per un giro di affari complessivo di 1,36 mld di Euro'. 
La Sicilia sarà dunque la prima regione italiana a far partire i saldi estivi, mentre nella maggior parte delle altre regioni l'avvio per la corsa agli acquisti a prezzo scontato è stato fissato dalla Conferenza delle Regioni per sabato 3 luglio. "Dopo aver sentito le associazioni di categoria – spiega l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano – abbiamo deciso di confermare la data che avevamo scelto in sede di programmazione, considerato che si discosta di appena un giorno da quella indicata.  dalla Conferenza delle Regioni. L’auspicio è che dopo mesi veramente difficili si torni nuovamente a spendere e a dare vigore a un comparto decisamente provato da lunghi periodi di restrizioni e chiusure".





( red / 30.06.21 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 3 giugno

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Fondo complementare PNRR: contributo propositivo

(Regioni.it 4101 - 30/06/2021) Nella Conferenza Unificata del 3 giugno le Regioni hanno espresso un parere favorevole sul Decreto legge recante Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti. Il via libera è stato però condizionato all'accoglimento di alcuni emendamenti e alle osservazioni contenute in un documento inviato per via telematica al Governo.
Lo stesso testo è stato poi inviato a Daniele Pesco, Presidente della Commissione 5ª del Senato, a Donatella Conzatti e a  Erica Rivolta, Relatrici nella stessa Commissione, quale "contributo" all’esame del provvedimento.
Si riporta di seguito la premessa del documento (unitamente al link all'atto della Conferenza Unificata), senza gli emendamenti (pubblicati nella versione integrale del testo nella sezione "rapporti istituzionali" del sito www.regioni.it).
Posizione in merito al parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 sulla conversione in legge del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59 recante “misure urgenti relative al fondo complementare al piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”. (s 2207)
Punto 1) O.d.g. Conferenza Unificata
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, esprime parere favorevole condizionato all’accoglimento degli emendamenti contenuti nell’allegato e delle premesse di seguito rappresentate
Il provvedimento prevede l’approvazione del Piano nazionale per gli investimenti complementari, costituito al fine di integrare, con risorse nazionali, gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), presentato dal Governo italiano alla UE lo scorso 30 aprile,
Il Piano viene dotato di complessivi 30.622,46 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2026.
Come esposto nella Relazione tecnica, il profilo annuale del Piano è il seguente:
- 999,8 milioni di euro per l’anno 2021;
- 025,8 milioni per l’anno 2022;
- 750,1 milioni per l’anno 2023;
- 184,8 milioni di euro per l’anno 2024;
- 460 milioni di euro per l’anno 2025;
- 202 milioni di euro per l’anno 2026.
Il Fondo complementare è finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio richiesto dal Consiglio dei ministri ed approvato dal Parlamento il 22 aprile scorso e ripartito tra le Amministrazioni centrali competenti, con l’indicazione, per ciascuna Amministrazione, dei programmi e degli interventi ricompresi nel Piano, con la relativa ripartizione delle risorse assegnate tra gli stessi interventi per singola annualità.
Gli interventi del Piano complementare riguardano anche ambiti che non sono rientrati nel PNRR, anche sulla base di una valutazione circa la pertinenza degli interventi rispetto alle tipologie ammesse dalle relative norme europee. Agli interventi ricompresi nel Piano nazionale per gli investimenti complementari si applicano, in quanto compatibili, le medesime procedure di semplificazione e accelerazione nonché le misure di trasparenza e conoscibilità dello stato di avanzamento, stabilite per il PNRR e quelle per la eventuale revoca delle risorse in caso di mancato utilizzo secondo il cronoprogramma previsto. Saranno, inoltre, monitorati dal sistema “unitario” per le politiche di investimento a sostegno della crescita, che rileverà i dati relativi all’attuazione del PNRR nonché i dati dei programmi finanziati dai Fondi Strutturali e di investimento europei del ciclo 2021-2027 e dal Fondo di sviluppo e coesione nazionale.
Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sarà individuato per ciascun intervento o programma, gli obiettivi iniziali, intermedi e finali, in relazione al cronoprogramma finanziario, in coerenza con gli impegni assunti nel PNRR con la Commissione europea, sull’incremento della capacità di spesa collegata all’attuazione degli interventi del Piano nazionale per gli investimenti complementari.
 
Il provvedimento, inoltre, incrementa di 15.500 milioni per le annualità dal 2022 al 2031 la dotazione del Fondo sviluppo e coesione per gli interventi ricompresi nel ciclo di programmazione 2021-2027.
Le risorse autorizzate si aggiungono a quelle già stanziate dalla legge di bilancio per il 2021 (legge n. 178/2020, all’articolo 1, commi 177 e 178), per complessivi 50 miliardi per le annualità 2021-2030.
Il PNRR ha anticipato la programmazione nazionale del FSC 2021-2027, per un valore di circa 15,5 miliardi, per accelerare la capacità di utilizzo delle risorse e di realizzazione degli investimenti. Le risorse sono quindi reintegrate nella disponibilità del fondo, così da garantirne la piena addizionalità.
Il complesso delle risorse a disposizione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione per il periodo di programmazione 2021-2027, suddivise per annualità, come autorizzate dalla legge di bilancio per il 2021 (al netto degli utilizzi sopra indicati) e dall’articolo nel provvedimento, è di circa 59 miliardi.
***
Riguardo agli interventi previsti nel Fondo complementare, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome non può che ribadire l’assenza di  “interventi per il miglioramento della qualità dell’aria”, per le quali ha proposto più volte proposte di norma come emendamento da ultimo al DL 41/2021 (DL “Sostegni”), al fine di reperire le risorse per gli interventi necessari all’adempimento della Direttiva europea a seguito della sentenza del 10 novembre 2020 della Corte di Giustizia che ha accertato che lo Stato italiano è venuto meno agli obblighi imposti dalle Direttive con superamento in maniera sistematica e continuativa dei valori limite giornaliero e annuale fissati per il PM10 e per non avere adottato misure appropriate per garantire il rispetto di tali valori limite.
La tematica, inoltre, è stata ripresa più volte fra le priorità di intervento condivise dalle Regioni che si integrano con gli obiettivi dei progetti delle Missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza oltreché con l’orizzonte temporale pluriennale degli investimenti previsti dal Piano nonché del Fondo complementare.
Infatti, il PNRR:
- richiama le “tre procedure di infrazione per l'inquinamento atmosferico contro l'Italia per particolato e ossidi di azoto” aperte dalla Commissione Europea. “Nel 2017, 31 aree in 11 Regioni italiane hanno superato i valori limite giornalieri di particolato PM10. L'inquinamento nelle aree urbane rimane elevato e il 3,3 per cento della popolazione italiana vive in aree in cui i limiti europei di inquinamento sono superati. In un’analisi europea sulla maggiore mortalità causata dall’esposizione a polveri sottili e biossido di azoto, tra le prime 30 posizioni ci sono 19 città del Nord Italia, con Brescia e Bergamo ai vertici della classifica. L'inquinamento del suolo e delle acque è molto elevato, soprattutto nella Pianura Padana. La Pianura Padana è anche una delle zone più critiche per la presenza di ossidi di azoto e ammoniaca in atmosfera a causa delle intense emissioni di diverse attività antropiche, comprese quelle agricole.”;
- e ancora: “Serve una radicale transizione ecologica verso la completa neutralità climatica e lo sviluppo ambientale sostenibile per mitigare le minacce a sistemi naturali e umani: senza un abbattimento sostanziale delle emissioni clima-alteranti, il riscaldamento globale raggiungerà e supererà i 3-4 °C prima della fine del secolo, causando irreversibili e catastrofici cambiamenti del nostro ecosistema e rilevanti impatti socioeconomici.”;
- ricorda specificatamente le infrazioni per la “gestione dei rifiuti” ma non quella “sull’inquinamento dell’aria” (si richiama la sentenza del 10 novembre 2020 della Corte di Giustizia europea, che ha accertato che lo Stato italiano è venuto meno agli obblighi imposti dalla Direttiva 2008/50/CE per avere superato, in maniera sistematica e continuativa, dal 2008 al 2017, i valori limite giornaliero e annuale fissati per il PM10);
- finanzia la Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” con 59,33 miliardi a cui si aggiungono le risorse del Fondo complementare per 9,32 miliardi per un totale di 68,65 miliardi;
- evidenzia fra gli obiettivi generali della Componente 2 e 4:
- M2C2 -ENERGIA RINNOVABILE, IDROGENO, RETE E MOBILITÀ SOSTENIBILE: ……“Sviluppo di un trasporto locale più sostenibile, non solo ai fini della decarbonizzazione ma anche come leva di miglioramento complessivo della qualità della vita (riduzione inquinamento dell’aria e acustico, diminuzione congestioni e integrazione di nuovi servizi)
- M2C4 –TUTELA DEL TERRITORIO E DELLA RISORSA IDRICA: ….Salvaguardia della qualità dell’aria e della biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine.
D’altro canto il Parlamento nella risoluzione del Senato (6 – 00188) n.1 – 27 aprile 2021 in relazione all’approvazione del PNRR considera parte integrante anche le risoluzioni precedenti in particolare la (6 – 00181), n. 3 del Senato che approva tra l’altro il parere della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati del 23 marzo 2021, che ha rimarcato l’importanza “di assumere le opportune iniziative dirette alla riduzione dell’inquinamento dell’aria e del particolato atmosferico dell’area del Bacino Padano.”.
È evidente che gli interventi per la qualità dell’aria trovano naturale collocazione fra gli obiettivi del PNRR e che l’ammontare delle risorse assegnate alla Missione 2 risultano rilevanti e capienti rispetto alla stima finanziaria degli interventi etichettabili come “green”, pari almeno all’importo della sanzione comunitaria che si stima nell’ordine compreso tra 1,5 e 2,3 miliardi di euro che rappresenta lo 0,9% delle disponibilità finanziarie del Piano.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiede un forte segnale risolutivo della questione.
In relazione all’intervento previsto alla lett. b) (Articolo 1, comma 2) in materia di eventi sismici per complessivi 1.780 milioni di euro, si chiede di inserire nel programma anche interventi per il sisma 2012 al fine del rilancio anche di questi territori.
Si rileva, inoltre, la necessità di riservare una linea di intervento anche per il Turismo in accompagnamento agli interventi del PNRR (Missione 1, componente 3, ambito di intervento 4) che potrebbe affiancarsi a quella della “Cultura” già presente e creare sinergia per la crescita del PIL e il sostegno all’economia. La linea di intervento può essere finanziata nell’ordine del 3% - 5% del Fondo complementare.
Si ricorda che fra le priorità di progetti da realizzare con il PNRR e il Fondo complementare, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha segnalato l’imprescindibilità della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, già per le prime bozze del PNRR dell’autunno scorso. Si ritiene che tale opera debba considerarsi “opera europea” in linea con la Missione n. 3. “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” e la Missione n. 5. “Inclusione e coesione”.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sottolinea, inoltre, la preoccupazione per la mancata condivisione a tutt’oggi dei singoli progetti sottostanti a ciascuna “missione” del PNRR e del Piano del Fondo complementare e la definizione dei soggetti attuatori per poter rispettare i tempi di impegno del 70% delle risorse entro il 2023 (circa 61 mld) e il 100% entro il 2026 così come previsto dall’UE, nonché di affrontare in maniera strutturata e risolutiva le tre sfide trasversali relative alla parità di genere, alla inclusione giovanile ed ai divari territoriali.
Roma, 3 giugno 2021

Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 3 giugno: Posizione in merito al parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 sulla conversione in legge del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59 recante “misure urgenti relative al fondo complementare al piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”. (s 2207)

Link all'atto della Conferenza Unificata del 3 giugno: Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 sulla conversione in legge del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59 recante “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”. (A.S. 2207)


( red / 30.06.21 )
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