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Regioni.it

n. 4259 - venerdì 18 marzo 2022

Sommario
- Emergenza Covid-19: Draghi, il rapporto del Governo con le Regioni è stato perfetto
- PNRR Borghi: 21 progetti da "manuale della collaborazione Stato-Regioni"
- Nautica da diporto: azioni di sostegno e valorizzazione
- Giornata nazionale in memoria delle vittime Covid-19: il ricordo delle Regioni
- Crisi Ucraina, Carloni, dalle Regioni prime proposte di sostegno alla task force del Ministero dello Sviluppo economico
- I report della Conferenza Unificata e della Conferenza Stato-Regioni del 16 marzo

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Giornata nazionale in memoria delle vittime Covid-19: il ricordo delle Regioni

(Regioni.it 4259 - 18/03/2022) "In Liguria più di 5 mila persone hanno perso la battaglia contro il virus. Nonni, padri, madri, figli che è doveroso ricordare non solo oggi, ma nello sforzo che dobbiamo fare ogni giorno per mettere definitivamente alla porta il covid e avvicinare ancora di più la sanità ai bisogni dei cittadini". Lo ricorda via social il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime del covid celebrata con le bandiere a mezz'asta sul palazzo della Regione.
"Grazie alle donne e agli uomini che in questi due anni, dentro e fuori dai nostri ospedali, si sono spesi, con coraggio, sacrifici e umanità - ha concluso - per vincere contro quel nemico invisibile che ci ha portato via tanto, troppo".
“Sono trascorsi due anni da quando il virus è entrato tragicamente nelle nostre vite, sconvolgendo la quotidianità di tutti noi, portando sofferenza e lutti che resteranno indelebili nella nostra memoria. Sei milioni le vittime in tutto il mondo, oltre 150 mila nel nostro Paese. Un pesante tributo che anche la Sardegna e i sardi hanno pagato”, dichiara il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, in occasione delle celebrazioni odierne per la Giornata in memoria delle vittime del Covid. “Non potremo mai dimenticare i momenti più bui di questa pandemia – sottolinea il Presidente – ma il 18 marzo deve essere anche l’occasione per ricordare l’impegno e il sacrificio di chi, sin dall’inizio, ha combattuto questa battaglia in prima linea per salvare vite umane e verso i quali non possiamo che esprimere profonda gratitudine”.
“L’emergenza – prosegue il Presidente – non è ancora alle spalle, le varianti costituiscono ancora una minaccia, nonostante lo scenario sia profondamente cambiato rispetto alla fase iniziale, soprattutto in ragione di una campagna vaccinale senza precedenti per le dimensioni e per gli sforzi messi in campo. Campagna di vaccinazione sulla quale i sardi hanno riposto profonda fiducia con un’adesione tra le più alte a livello nazionale. In questa pandemia ognuno di noi è stato chiamato a fare la propria parte, per sé e per gli altri. Chi ha vissuto e affrontato questa emergenza con senso di responsabilità e altruismo ha reso il miglior omaggio alle vittime e onorato la memoria a chi non ce l’ha fatta”.
“In questa giornata tragicamente simbolica rivolgo il mio ricordo commosso e quello dell’istituzione regionale nei confronti di tutte le vittime del Covid-19 e mi unisco al dolore dei loro cari”. È quanto dichiara l’Assessore alla Salute e Politiche sociali della Regione Umbria, Luca Coletto, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da coronavirus che si celebra oggi, 18 marzo.  “Esprimo, inoltre, il mio ringraziamento a tutti gli operatori del sistema sanitario regionale – continua Coletto – che hanno profuso il massimo impegno nel combattere con ogni mezzo il virus per evitare sofferenze maggiori. Allo stesso modo anche la popolazione umbra ha risposto con senso di responsabilità alle disposizioni nazionali e regionali che inevitabilmente ha limitato la libertà individuale e collettiva, ma che hanno impedito scenari ben peggiori. Grazie a tutte le misure messe in atto, in primis la vaccinazione, possiamo dire di aver superato il periodo più difficile. Continuando a rispettare le necessarie misure di prevenzione – conclude -, possiamo guardare con fiducia al futuro”.
Un commovente e sentito momento di commemorazione quello che oggi, 18 marzo - Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus - è avvenuto a Trento nel parco cittadino di San Marco, su invito dell'amministrazione comunale del capoluogo. Accanto alla fontana circondata di 313 giacinti blu, uno per ogni vittima della città deceduta per covid, si sono susseguiti dopo il saluto del sindaco di Trento Franco Ianeselli, gli interventi dell'assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana e del direttore generale f.f. di Apss Antonio Ferro, che hanno ripercorso in brevi ma significativi cenni gli oltre due anni di pandemia che hanno segnato il nostro territorio.
Alla cerimonia erano presenti, oltre a semplici cittadini che hanno voluto partecipare alla commemorazione, anche il commissario del Governo Gianfranco Barnabei, il questore Alberto Francini, il direttore dell’ospedale S. Chiara Mario Grattarola, i rappresentanti dell’Ordine degli infermieri Michela Azzolini e dell'Ordine dei medici Sandro Zuech, il vicario dell’arcivescovo di Trento don Marco Saiani. Come accompagnamento, le note di alcuni giovani musicisti del liceo F. A. Bonporti e una delegazione di studenti e insegnanti dello stesso istituto musicale. "Ringrazio il sindaco Ianeselli e le autorità presenti per questo momento di ricordo. Sabato scorso abbiamo ricordato il primo decesso per Covid-19 avvenuto in Trentino il 12 marzo 2020, che ci fece capire come il nostro territorio stesse vivendo la stessa drammatica situazione delle altre regioni colpite dalla pandemia", ha detto Segnana. "È stato un periodo molto difficile per tutta la nostra comunità, non solo per l'emergenza sanitaria, ma anche dal punto di vista economico, sociale e scolastico, con la necessità di ricorrere alla Dad, al distanziamento sociale, all'accompagnare le persone nel momento del decesso lontane dai propri cari", ha aggiunto ancora l'assessore, ricordando le 1.531 vittime della pandemia in Trentino. Infine un appello legato al termine dello stato di emergenza, il prossimo 31 marzo: "Le vaccinazioni ci hanno aiutato ad uscire dalla situazione più critica, oggi abbiamo meno ricoveri e meno decessi, ma non dobbiamo abbassare la guardia: dobbiamo evitare di contagiare i più fragili e chi soffre di altre patologie. Chi non lo ha fatto si vaccini non solo per se stesso, ma soprattutto per proteggere queste persone."


( red / 18.03.22 )
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