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Regioni.it

n. 4302 - martedì 24 maggio 2022

Sommario
- Fedriga convoca la Conferenza delle Regioni per mercoledì 25 maggio
- Pnrr: piattaforma Cdp e dati Ragioneria dello Stato
- 26 maggio: conferenza di presentazione della XXI Giornata Nazionale del Sollievo
- Pnrr: Emiliano, discussione salta  le Regioni
- Pnrr e bandi paesaggio e architettura rurale
- Inail: da gennaio ad aprile più di 63.000 casi di contagio da Covid-19 sul lavoro

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Inail: da gennaio ad aprile più di 63.000 casi di contagio da Covid-19 sul lavoro

Pubblicato il 27° Report nazionale sulle infezioni di origine professionale da nuovo Coronavirus

(Regioni.it 4302 - 24/05/2022) Dall'inizio della pandemia alla data dello scorso 30 aprile i contagi sul lavoro da Covid-19 segnalati all'Inail sono 260.750, pari a circa un quinto del totale delle denunce di infortunio pervenute da gennaio 2020 e all'1,6% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall'Istituto Superiore di Sanità alla stessa data.
Sono questi alcuni dei dati del 27° Report nazionale sulle infezioni di origine professionale da nuovo Coronavirus, pubblicato oggi dall'Inail insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento regionali.
Rispetto alle 245.392 denunce registrate dal monitoraggio dello scorso 31 marzo i casi in più sono 15.358 (+6,3%), di cui 8.778 riferiti ad aprile, 4.535 a marzo, 746 a febbraio e 912 a gennaio 2022, mentre gli altri 387 casi risalgono per l’86,8% al 2021 e per il restante 13,2% al 2020. Il consolidamento dei dati, infatti, permette di acquisire informazioni non disponibili nelle rilevazioni e nei mesi precedenti.
Come emerge dal report nazionale sulle infezioni di origine professionale da nuovo Coronavirus, il 2022, con 63.761 contagi denunciati tra gennaio e aprile, pesa al momento il 24,5% sul totale dei casi segnalati all’Inail dal gennaio 2020 e in quattro mesi ha superato il dato registrato in tutto il 2021. Gennaio, in particolare, con 28.594 denunce si colloca solo dopo novembre e marzo del 2020 e prima di tutti i mesi dell’anno scorso. Febbraio e marzo, invece, con 11.913 e 14.476 casi rispettivamente si posizionano prima di tutti i mesi del 2021, con l’unica eccezione di gennaio.
Il nuovo report elaborato dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Istituto conferma anche l’andamento in forte diminuzione dei decessi. I casi mortali rilevati al 30 aprile, infatti, sono 858, cinque in più rispetto al dato di fine marzo. A fronte dei 576 decessi del 2020 e dei 276 registrati nel 2021, nel primo quadrimestre di quest’anno i casi mortali sono sei, pari allo 0,7% del totale. Se a morire sono soprattutto gli uomini (83,0%), allargando l’analisi a tutte le infezioni denunciate il rapporto tra i generi si inverte. La quota delle lavoratrici sul totale dei casi di contagio, infatti, è pari al 68,3%. La componente femminile supera quella maschile in tutte le regioni, con le sole eccezioni della Sicilia e della Campania, dove l’incidenza delle donne è, rispettivamente, del 48,2% e del 47,2%.
L’età media dei lavoratori contagiati è di 46 anni per entrambi i sessi, con la fascia d’età 50-64 anni al primo posto con il 41,2% delle denunce, seguita dalle fasce 35-49 anni (36,6%), under 35 anni (20,2%) e over 64 anni (2,0%). Gli italiani sono l’87,9%, mentre tra i lavoratori stranieri la nazionalità più colpita è quella rumena, con più di un’infezione su cinque, seguita dalle comunità peruviana (12,4% dei contagiati stranieri), albanese (8,0%), moldava (4,5%), svizzera (4,3%) ed ecuadoriana (4,0%).
A livello territoriale - si legge nella nota diffusa dall'Inail - più di quattro contagi sul lavoro su 10 sono concentrati nel Nord-Ovest (41,0%), seguito da Nord-Est (22,7%), Centro (16,5%), Sud (13,9%) e Isole (5,9%). Le province che hanno registrato il maggior numero di infezioni da inizio pandemia sono Milano (9,8%), Torino (6,6%), Roma (6,1%), Napoli (4,2%), Genova (2,9%), Brescia (2,8%), Verona (2,3%), Venezia (2,2%) e Varese (2,1%). Milano è anche la provincia con più casi denunciati in aprile, seguita da Roma, Torino, Genova, Brescia e Napoli, ma i maggiori incrementi percentuali rispetto al mese precedente sono stati rilevati nelle province di Cagliari, Isernia, Salerno, Venezia, Chieti, Teramo, Messina e Vibo Valentia.
Il nuovo report aggiorna anche le informazioni relative ai contagi da Covid-19 riconosciuti e indennizzati dall’Inail. Alla data dello scorso 30 aprile il 76% di tutte le denunce pervenute dall’inizio della pandemia è stato riconosciuto positivamente dall’Istituto, generando nella stragrande maggioranza dei casi (95%) un indennizzo. Per i casi mortali, invece, la percentuale di riconoscimento si attesta provvisoriamente al 63%. Gli indennizzi sono quasi interamente costituiti da inabilità temporanee (99%), con il restante 1% suddiviso tra menomazioni permanenti (circa lo 0,7%) e rendite a superstiti per casi mortali (inferiori allo 0,3%). L’inabilità temporanea riconosciuta per ogni tipo di indennizzo ha superato complessivamente i quattro milioni di giornate, con un numero medio di giorni di assenza dal lavoro, compresi i tre di franchigia, pari a 27. In media, dunque, ogni infortunato da Covid-19 si assenta dal proprio posto per quasi un mese.
Nella stessa giornata di oggi è stata pubblicata la Relazione della Corte dei Conti sulla gestione 2020 dell'Istituto. I risultati economici e finanziari 2020 dell'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) "sono di segno positivo, con un avanzo finanziario di 1,57 miliardi di euro, un risultato economico di 1,45 miliardi e un patrimonio netto di 9,72 miliardi, in crescita di 1,5 miliardi sul 2019.   Il saldo attuariale si attesta a quota 4,59 miliardi, a fronte dei 3,07 del 2019.
Malgrado la crisi pandemica - ha osservato la Corte - le entrate contributive (8,04 miliardi su un totale di 10,83) non si sono ridotte rispetto alle stime iniziali, già influenzate dagli effetti del sistema tariffario introdotto dalla Legge di Bilancio 2019.
La Corte ha raccomandato il monitoraggio costante sull'andamento delle entrate contributive, per l'adozione di eventuali misure correttive, in un quadro che contempli fattori quali la normativa emergenziale e l'evoluzione del quadro economico. Diminuisce, nel 2020, il rapporto tra le aziende irregolari e quelle ispezionate (pari, comunque, all'86,57%) e aumentano i premi omessi, di circa 91 milioni di euro (sugli 85,5 milioni del 2019). Pur considerando le difficoltà operative legate tanto alla riorganizzazione dell'attività di vigilanza, in virtù dall'istituzione, nel 2015, dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro la Corte ha suggerito di rafforzare l'attività ispettiva che, nel 2020, vede ridursi il numero delle aziende ispezionate (7.486) a fronte di quelle assicurate (3.211.744). La magistratura contabile ha, infine, dato atto all'ente dei risultati raggiunti nell'attività di contrasto al contagio pandemico, condotta quale soggetto attuatore di interventi di protezione civile e di validazione straordinaria dei dispositivi di protezione individuale.

Dal sito dell'Inail:
Scheda nazionale - I dati sulle denunce da Covid-19 (monitoraggio al 30 aprile 2022)

(.pdf - 1,12 Mb)

Abruzzo

(.pdf - 500 Kb)

Basilicata

(.pdf - 190 Kb)

Calabria

(.pdf - 293 Kb)

Campania

(.pdf - 309 Kb)

Emilia Romagna

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Friuli Venezia Giulia

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Lazio

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Liguria

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Lombardia

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Marche

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Molise

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Piemonte

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Provincia autonoma di Bolzano

(.pdf - 276 Kb)

Provincia autonoma di Trento

(.pdf - 277 Kb)

Puglia

(.pdf - 208 Kb)

Sardegna

(.pdf - 497 Kb)

Sicilia

(.pdf - 206 Kb)

Toscana

(.pdf - 296 Kb)

Umbria

(.pdf - 203 Kb)

Valle d’Aosta

(.pdf - 481 Kb)

Veneto

(.pdf - 508 Kb)

Dal sito della Corte dei conti:

INAIL, CORTE CONTI: LA GESTIONE 2020

Delibera n. 32/2022 [1,619 MB PDF]


( red / 24.05.22 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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