periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 165 - Roma, 14  novembre 2003

Sommario

Regioni su buoni scuola In Basilicata sito scorie radioattive
No a riforma UE mercato tabacco Regioni a Confindustria: lavoriamo insieme per federalismo fiscale
Umbria: latte di qualità La Conferenza delle Regioni vuole riformarsi
Regioni su buoni scuola

Le Regioni si sono confrontate sulla proposta di legge d’iniziativa dell’Onorevole Garagnani (“Disposizioni per l’armonizzazione della normativa relativa al diritto allo studio e alla parità scolastica”). La proposta - sostengono le regioni in un Documento approvato oggi dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni - si propone di “armonizzare” le diverse esperienze regionali già attivate in materia e la relativa normativa, perché gli interventi posti in essere dalle singole Regioni, nella loro autonomia programmatoria, risultano diversificati.

Naturalmente – sottolineano le Regioni - il Ddl per la sua datazione, non poteva tener conto della legge di attuazione della  riforma costituzionale (L.131/2003), a cui vanno ricondotti i processi di definizione delle competenze legislative statali e regionali.

Le Regioni condividono il principio secondo cui il ruolo dello Stato debba focalizzarsi sulla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (di cui alla lett. m dell’art.117 della Costituzione), ma, nello specifico, trattandosi di interventi del diritto allo studio dovrebbe contenere la previsione di modalità di confronto con i soggetti istituzionali titolari dell’intervento.

Le Regioni concordano sul fatto che il ruolo dello Stato non possa essere di Stato-gestore, soprattutto per gli interventi del diritto allo studio e “ritengono, pertanto, che, a fronte di possibili duplicazioni di interventi (es: buono scuola), sia necessario, in sede di produzione normativa, prevedere coerenti modalità di allocazione in capo alle Regioni delle risorse statali comunque finalizzate all’attuazione del diritto allo studio, al fine di consentire, nel rispetto della competenza esclusiva in materia, un’organica programmazione regionale che salvaguardi l’omogeneità di trattamento e l’effettivo esercizio del diritto allo studio dei beneficiari”.

Concordano in tal senso (comma 3. dell’art.2, L.62/2000) sul fatto che debba tener conto del fatto che gli interventi “devono essere rapportati al reddito, alle disagiate condizioni economiche, al numero dei componenti il nucleo familiare” “Pur condividendo – si legge ancora nel documento approvato dalla conferenza delle Regioni - l’esigenza di garantire l’omogeneità di trattamento all’interno di un approccio complessivo al diritto allo studio”, ma “non ritengono sia possibile individuare le risorse per il finanziamento di tali interventi solo nei limiti delle risorse regionali disponibili, né prevedere l’intervento finanziario statale solo come aggiuntivo e perequativo” destinato solo “a rimuovere gli squilibri economici e sociali conseguenti alle minori disponibilità finanziarie di determinate regioni da utilizzare per il finanziamento dei buoni scuola”. Oltre alle perplessità che le Regioni, in un documento   approvato oggi dalla conferenza dei presidenti, hanno mosso dal punto di vista economico, vi sono anche critiche di natura  'politica'. Il provvedimento Garagnani, ha detto Adriana Buffardi (nella foto) che per la Conferenza delle Regioni coordina gli Assessori all'Istruzione, ''vuole mettere un cappello sull'autonomia programmatica delle Regioni e tende ad invadere le competenze delle Regioni stesse''.  (sm)

Lorenzetti: no a riforma UE mercato tabacco

La posizione delle Regioni sarà sostenuta dalla presidente  della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, nel corso del  Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue lunedì 17  novembre a Bruxelles.
La Conferenza delle Regioni ha infatti preso oggi posizione - con un ordine del giorno - sulla
comunicazione adottata dalla Commissione europea per la riforma dell’organizzazione comune di mercato per il settore del tabacco.
Secondo le Regioni tale proposta risulta inaccettabile perché non garantisce nel lungo termine una produzione di tabacco quantitativamente in linea con quella attuale e qualitativamente sempre più rispondente alle esigenze del mercato europeo ed internazionale.
Sempre secondo l’Odg delle Regioni, tale riforma pregiudica del tutto il futuro della coltivazione e della trasformazione del tabacco in Italia e  non rispetta quanto previsto nei principi generali della riforma della Politica Agricola Comune  che prevedono, anche per le colture mediterranee, una prospettiva a lungo termine con il mantenimento dell’attuale pacchetto finanziario.
Una tale scelta non  può essere correlata alle problematiche del tabagismo e l’eliminazione della coltivazione avrebbe conseguenze estremamente negative sulle economie locali e sull’occupazione, con la perdita, per l’Italia, di circa 135.000 posti di lavoro;e gli effetti della riforma sarebbero concentrati in aree che, in molti casi, già presentano bassi livelli di PIL ed elevati tassi di disoccupazione.
Per questi motivi la Conferenza delle Regioni - consegnando tale ordine del Giorno nella seduta odierna della Conferenza Stato-Regioni – intende impegnare il Governo italiano a
farsi interprete in sede europea delle esigenze e delle preoccupazioni del mondo agricolo, delle popolazioni e dei territori legati alla produzione del tabacco; e a sollecitare una riforma della Organizzazione del Mercato Comunitario del tabacco che assicuri stabilità e garanzia di continuità al settore, prevedere un regime di aiuto tale da non favorire un indiscriminato abbandono della produzione e da definire parzialmente a livello di Stato membro così da favorire una applicazione adatta alle diverse realtà produttive e di mercato.
La posizione delle Regioni sarà sostenuta dalla Presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti nel corso del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’UE, lunedì 17 novembre a Bruxelles. (red)

Umbria: latte di qualità

In Umbria si intende valorizzare la produzione e commercializzazione umbra del latte fresco bovino, attraverso un progetto che prevede l’impiego di oltre 876mila euro, per interventi integrati di miglioramento qualitativo dell’intera filiera. Sono questi gli obiettivi del progetto-pilota di livello nazionale, denominato “Rintracciabilità della filiera del latte fresco”, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, i cui contenuti sono stati illustrati stamani, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato l’assessore regionale all’agricoltura Gianpiero Bocci, il presidente della cooperativa “Centrale del latte” Franco Tomassoni e la dirigente regionale, Ernesta Ranieri.
Il progetto, che rientra nel “Programma interregionale ricerca, sperimentazione, trasferimento e programmi a forte contenuto innovativo” promosso dal Ministero per le politiche agricole, è stato elaborato dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare (ISMEA) e sarà attuato dalla cooperativa “Centrale del latte” (Grifo latte), coinvolgendo quaranta aziende agricole-pilota, associate alla cooperativa.  “L’Umbria – ha detto l’assessore Bocci – è stata scelta dal Ministero per sperimentare la validità di questo progetto grazie alle caratteristiche del comparto che costituisce un vero e proprio polo industriale che realizza un ciclo produttivo di filiera caratterizzato dalla qualità, dalla fase della produzione a quella della trasformazione. E l’esperienza umbra, contrassegnata dalla attività della cooperativa ‘Centrale del latte’ che raccoglie oltre il 75% della produzione umbra, assicurando qualità e sicurezza. Il progetto – ha concluso Bocci – è un’ulteriore conferma della scelta di campo delle politiche agricole della Regione rivolta sia alla qualificazione della produzione zootecnica, che deve rappresentare sempre più uno dei punti di dell’intero comparto agricolo, sia alla sicurezza e qualità dei prodotti alimentari”. (red)

In Basilicata sito scorie radioattive
Non è piaciuta nè alle Regioni e nè alla diretta interessata, la Basilicata - tramite il suo presidente Bubbico - di sapere attraverso le agenzie di stampa che il Paese di Scanzano  Jonico era stato prescelto dal Consiglio dei Ministri come sito nazionale per le scorie radioattive nucleari.  La Regione ha preannunciato il ricorso alla corte Costituzionale.
Il Consiglio  dei Ministri ha infatti approvato un Decreto con il quale si  individua nella località lucana il luogo dove accogliere le  scorie nucleari accumulate dalla dismissione delle centrali  italiane e da attività di ricerca.
Il Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente Berlusconi e dei Ministri dell’interno, della difesa, delle attività produttive e dell’ambiente e tutela del territorio ha quindi licenziato un decreto-legge per l’immediata sistemazione in sicurezza dei rifiuti radioattivi presenti sul territorio italiano, tramite la realizzazione di un apposito Deposito nazionale localizzato nel Comune di Scanzano Jonico, in provincia di Matera. All’attuazione degli interventi urgenti e necessari per tale localizzazione provvederà un apposito Commissario straordinario, che proporrà anche le opportune misure di intervento territoriale e di carattere finanziario per compensare i vincoli per il territorio interessato.
"La Conferenza delle Regioni ha appreso con stupore - si legge nel comunicato dei Presidenti delle Regioni - la decisione del Consiglio dei Ministri di individuare nella Regione Basilicata il sito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi.

Tale decisione unilaterale non rispetta quanto stabilito dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (7 marzo 2003, n. 3267), che stabilisce il coinvolgimento nell’apposita Commissione scientifica della Regione interessata da tale intervento e trascura le richieste avanzate dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni (con nota del 28 luglio u.s.).

Si tratta di una scelta che evidentemente per le modalità con cui è maturata viola il principio di leale collaborazione e desta la preoccupazione della Conferenza delle Regioni, vista la delicatezza dell’intervento per il territorio interessato.

La Conferenza delle Regioni auspica pertanto che su tale vicenda possano esserci i necessari confronti ad ogni opportuno approfondimento fra le istituzioni interessate".
Anche il presidente della regione Basilicata, Filippo Bubbico, è stato perentorio nel bocciare l'iniziativa del Consiglio dei Ministri:
''Se il governo pensa di poter  impunemente usare il territorio della Regione Basilicata a  proprio piacimento, ha sbagliato i suoi calcoli, perche'  incontrera' la piu' ferma opposizione delle istituzioni e delle  comunita' locali''.
''Si tratta di una decisione del tutto inopinata - ha  aggiunto Bubbico - assunta in aperta violazione dei contenuti  dell'ordinanza del Presidente del Consiglio del 7 marzo 2003 e  senza alcuna espressione di consenso da parte delle istituzioni  che, sino a prova contraria, esercitano le funzioni  costituzionali di governo del territorio''.  ''Non recederemo da una battaglia che e' insieme di principio  e di sostanza - ha concluso Bubbico - perche' investe la  sovranita' delle istituzioni regionali e la sicurezza delle  comunita' locali, nonche' le stesse promettenti prospettive di  sviluppo dell' area, sino a quando il decreto non verra'  revocato''.
Scanzano Jonico  (Matera) e' un paese di 6.711 abitanti nel metapontino, a poca  distanza da Nova Siri (Matera), dove e' il
Centro della Trisaia  di Rotondella dell' Enea sede dell' impianto Itrec, ultimato nel  1968, dove e' stato praticato per alcuni anni il riprocessamento  di combustibile nucleare, nel campo del ciclo uranio-torio.
Il sito dovrebbe accogliere scorie di 2/a e 3/a categoria,  quelle cioe' di alta e media durata. Il sito ha lo stesso quadro  geologico di quello nazionale degli Usa ed e' considerato il  migliore per le sue caratteristiche di stabilita', secondo  un'analisi del servizio geologico nazionale.
La scelta risponde  a precise condizioni tecniche,ha detto il gen. Carlo  Jean, presidente della Sogin, la societa' che dovra'  materialmente occuparsi della realizzazione e della gestione del  deposito: ''La scelta di questa area della Basilicata - ha spiegato  ancora il generale - e' giunta al termine di una lunga serie di  studi, cominciati fin dal 1962, alla ricerca dei siti adatti;  sono state considerate tutte le ipotesi possibili, anche quella  formulata dall'Enea, che pero' era buona solo per le scorie di  seconda categoria, ma non per quelle di terza. 
All'individuazione del sito ha partecipato, con ulteriori studi,  anche l'istituto geologico italiano. Dopo aver fatto tutte le  verifiche tecniche e geologiche possibili, e' emerso che l'unica  possibilita' era quella, appunto della Basilicata''.
''E' una notizia grave e  sconcertante'' hanno invece affermato i parlamentari lucani dell'  Ulivo.
Hanno detto "no, grazie" anche i presidenti lucani dei Gruppi consiliari regionali dell’UDC, Forza Italia e Alleanza Nazionale, che chiedono al presidente del Consiglio, Radice, la convocazione urgente di una seduta straordinaria dell’Assemblea.
''Altro che federalismo, questo e'  centralismo nucleare. La Basilicata - ha detto
Pecoraro Scanio, presidente dei Verdi - e le comunità sono state  esautorate da ogni ruolo, spettatori di una scelta scandalosa''. Proteste anche da parte dei movimenti ambientalisti, dal WWF ("c'e' da ''augurarsi  che la scelta della localita' sia stata determinata da fattori  scientifici e non dal fatto che un'area scarsamente popolata sia  semplicemente piu' gestibile e piu' controllabile sotto il  profilo della protesta e meno costosa in termini di voti'') alla LIPU (
avviera' azioni legali) e a Legambiente ("scelta che  condizionera'  l'area per secoli"). (gs)

Regioni a Confindustria: lavoriamo insieme per federalismo fiscale

Senza una riforma ''sana e seria'' della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici e maggiore  chiarezza nei rapporti tra stato e regioni la riforma del  Federalismo rischia di portare a una ''esplosione della spesa  pubblica''. L'allarme arriva dalla Confindustria dal presidente Antonio D'Amato.
Secondo D'Amato ''e' da troppo tempo che nel nostro Paese si  assiste a un inseguimento dissoluto sul tema del federalismo.  Non emerge con chiarezza - ha detto - come il federalismo possa  garantire la solidarieta' necessaria perché il Paese resti  coeso''. Senza una riforma sana e seria della pubblica  amministrazione - ha aggiunto - ''corriamo il rischio  dell'esplosione della spesa pubblica''.

“Ha ragione il presidente di Confindustria Antonio D’Amato: senza federalismo fiscale non c’è federalismo”, ha dichiarato Enzo Ghigo, Presidente della Conferenza delle Regioni.

“Ma questo non significa che dobbiamo fare un passo indietro rispetto al processo di riforma federalista dello Stato. Su questo non dobbiamo avere dubbi. Il federalismo porterà ad una modernizzazione e ad una migliore e più efficace democrazia nel nostro Paese. Non ci sarà nessuna esplosione della spesa pubblica se affrontiamo in tempo e in modo corretto - quindi tenendo unito il Paese su basi solidali - i problemi connessi all’applicazione dell’articolo 119 della Costituzione. Il dettato costituzionale afferma che le Regioni e gli Enti locali debbano avere una sana e seria autonomia finanziaria di entrata e di spesa. Sono anche previste risorse autonome e la possibilità di stabilire e applicare tributi ed entrate proprie in coordinamento con la finanza pubblica. Chiediamo quindi a D’Amato - ha concluso Ghigo - di lavorare con noi per l’applicazione del federalismo fiscale e di far sì che la prossima Finanziaria non penalizzi definitivamente l’autonomia finanziaria di Regioni ed Enti locali”.  (gs)

La Conferenza delle Regioni vuole riformarsi
Si discute su come riformare (cfr. Il Sole 24 ore di oggi) - alla luce anche del nuovo Titolo V della Costituzione e delle riforme in corso - la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.
Il problema dell'auto-riforma era stato sollevato dalla Regione Lombardia, dal suo Presidente Formigoni e in particolare dall'Assessore  Romano Colozzi, ripresi in un articolo de "Il Sole24Ore". Concetti di nuovo poi ribaditi: ''Il ruolo delle Regioni - ha spiegato Colozzi - non deve  essere quello di riunirsi su una miriade di argomenti, ma deve  costituire il luogo propulsivo dell'attuazione del federalismo  nel nostro Paese. Oggi la Conferenza dei Presidenti è troppo  spesso il luogo dell'ultimo giro di pareri e poco costituisce  la sede di produzione di politiche significative. I Comuni sono  stati più capaci di creare un organismo, l'Anci, che e' uno  strumento di interlocuzione''. L'assessore ha aggiunto che "gli strumenti non sono più adeguati, bisogna  superare il nome e la dimensione del Cinsedo, nato nel 1981, e  dare vita ad una vera e propria Conferenza delle regioni con una  propria dignità e valenza''.
E Formigoni ha rilanciato: ''Una diversa struttura della  Conferenza delle Regioni è essenziale per dare più ordine e  più coerenza alla presenza delle Regioni sul piano nazionale e  di rapporti con le istituzioni statali''. Formigoni quindi si è detto d'accordo con le dichiarazioni dell'Assessore della regione Lombardia  Romano Colozzi (nella foto) alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni,  secondo il quale l'organismo deve avere più poteri. ''Ritengo necessario - ha detto Formigoni - un approfondimento  sistematico su questo tema, per esempio dedicando una due giorni  alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Se i colleghi  saranno d'accordo propongo questa due giorni in Lombardia in una  delle località congressuali in riva ai nostri laghi alpini''. ''Altre volte - ha aggiunto Formigoni - ci siamo radunati due  giorni per riflettere sul tema della sanità o del federalismo  ora e' arrivato il tempo per dotarci di strumenti più adeguati  al nuovo Titolo V della Costituzione e alla nuova articolazione  del federalismo che il Parlamento sta costruendo''. ''Il Cinsedo - ha concluso il Presidente lombardo - appare  inadeguato è il momento di creare un vero e proprio Consiglio  delle Regioni''.
Il presidente della Conferenza delle  Regioni Enzo Ghigo e il vicepresidente Vasco Errani hanno infine risposto che metteranno a  punto una proposta di riforma della Conferenza dei Presidenti  delle Regioni. Il tema è stato posto all'attenzione dei presidenti e sarà affrontato: ''Il tema e' degno di approfondimento - ha commentato il  Presidente della Conferenza dei presidenti, Enzo Ghigo - e serve  un ampio contesto di discussione. Individueremo un gruppo di  lavoro per mettere a punto una proposta di riforma della  Conferenza dei Presidenti''.
Intanto la Conferenza delle Regioni, riunitasi, ieri 13 novembre, ha approvato i seguenti Documenti:
- Regioni su comunicazione  Commissione europea riforma OCM settore tabacco;
-
D
OCUMENTO DELLE REGIONI IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO
;
- OSSERVAZIONI REGIONI A P.D.L. “DISPOSIZIONI PER L’ARMONIZZAZIONE DELLA NORMATIVA RELATIVA AL DIRITTO ALLO STUDIO E ALLA PARITÀ SCOLASTICA;
- POSIZIONE CONFERENZA REGIONI SU DDL MODIFICHE L. N. 86/1989, “NORME GENERALI PARTECIPAZIONE ITALIA AL PROCESSO NORMATIVO COMUNITARIO E PROCEDURE DI ESECUZIONE OBBLIGHI COMUNITARI” ;
- REGIONI SU PROPOSTA MINISTRO POLITICHE AGRICOLE RIPARTO STANZIAMENTO PER INTERVENTI STRUTTURALI, INDENNIZZO E  PREVENZIONE NEGLI ALLEVAMENTI COLPITI DALLA MALATTIA DELLA LINGUA BLU ;
- REGIONI SU P
ROPOSTA RIPARTO RISORSE “FONDO PER L'EMERGENZA BSE” ;
- REGIONI SU PROPOSTA MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE DI PRELEVAMENTO DAL FONDO DI SOLIDARIETÀ DI EURO 100.000.000 E RIPARTO TRA LE REGIONI (2° PRELEVAMENTO E RIPARTO 2003) ;
-
REGIONI  SU SCHEMA DI D.M. POLITICHE AGRICOLE PER ATTUAZIONE PROGRAMMA  ABBANDONO TOTALE E DEFINITIVO DELLE PRODUZIONE DEL LATTE VACCINO ;
-
COMUNICAZIONE SU DECISIONE CDM INDIVIDUAZIONE SITO SMALTIMENTO RIFIUTI RADIOATTIVI IN BASILICATA
 (red)
 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Redazione: via Parigi, 11    00185 - Roma
Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli; Giuseppe Schifini
tel. 06.488829200 - fax 06 4881762
e-mail:
redazione@regioni.it

 
 


per iscriversi alla mailing list e ricevere regioni.it alla tua casella di posta elettronica

 


link

no copyright. per pubblicare le notizie di regioni it "clicca"