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Regioni.it

n. 3784 - lunedì 24 febbraio 2020

Sommario
- Coronavirus: le ordinanze delle regioni del Nord
- Coronavirus: i testi dei due decreti del 23 febbraio
- Coronavirus: prime disposizioni regioni del Sud
- Coronavirus: ordinanze regioni dell'Italia centrale
- Fisco: 28 febbraio data rottamazione
- Consiglio dei Ministri del 21 febbraio esamina alcune leggi regionali

+T -T
Coronavirus: le ordinanze delle regioni del Nord

(Regioni.it 3784 - 24/02/2020) Domenica 23 febbraio il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, hanno firmato un'ordinanza con la quale, si dispongono una serie di provvedimenti per l'intero territorio della Lombardia. In particolare, fatto salvo quanto gia' disposto con le norme e le ordinanze per i Comuni compresi nella 'zona rossa' di Codogno, Castiglione D'Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano, per il restante territorio della Regione Lombardia valgono le seguenti disposizioni
1) la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico;
2) chiusura dei nidi, dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonche' della frequenza delle attivita' scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e universita' per gli anziani a esclusione di specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attivita' formative svolte a distanza;
3) la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei, dei cinema e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all'articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonche'
dell'efficacia delle disposizioni regolamentari sull'accesso libero o gratuito a tali istituti e luoghi;
4) la sospensione di ogni viaggio d'istruzione, sia sul territorio nazionale sia estero;
5) la previsione dell'obbligo da parte degli individui che hanno fatto ingresso in Lombardia da zone a rischio epidemiologico, come identificate dall'Organizzazione mondiale della sanita', di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio, che provvede a comunicarlo all'autorita' sanitaria competente per l'adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva;
Per quanto riguarda la chiusura di tutte le attivita' commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilita' e dei servizi pubblici essenziali (di cui agli articoli I e 2 della legge 12 giugno 1990, 146, ivi compresi gli esercizi commerciali per l'acquisto dei beni di prima necessita'), le chiusure delle attivita' commerciali sono disposte in questi termini:
- bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico sono chiusi dalle ore 18.00 alle ore 6.00; verranno definite misure per evitare assembramenti in tali locali;
- per gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati e' disposta la chiusura nelle giornate di sabato e domenica, con eccezione dei punti di vendita di generi alimentari;
- per le manifestazioni fieristiche, si dispone la chiusura.
"Il Presidente della Regione Lombardia, sentito il Ministro della Salute - conclude l'ordinanza - può modificare le disposizioni di cui alla presente ordinanza in ragione dell'evoluzione epidemiologica. La presente ordinanza ha validità immediata e fino a domenica 1 marzo 2020 compreso, fatte salve eventuali e ulteriori successive disposizioni".
Contenuti analoghi nell'ordinaza che il ministro della salute, Roberto Speranza, ha firmato con il Presidente della regione Veneto, Luca Zaia.
Il quadro epidemiologico relativo a questi casi registrati in Veneto - si legge nell'Ordinanza - evidenzia un importante elemento di preoccupazione che è la mancata identificazione del "caso indice' in entrambi i focolai epidemici. Questo evento potrebbe allargare i cluster dei casi anche ad altri territori del Veneto in quanto non conoscendo la fonte, l'estensione· del contagio è ad oggi imprevedibile. Ritenuta pertanto la straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, si adottano misure di contrasto e di contenimento alla diffusione del predetto virus".
L'Ordiananza prevede  "straordinarie misure per il contenimento adeguato per contrastare
l'evolversi della situazione epidemiologica" e in particolare:
a) Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi in luogo pubblico o privato sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico, anche di natura culturale, ludico, sportiva, religiosa; discoteche e locali notturni;
b) Chiusura dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza;
c) Sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all'articolo 101 dei codici dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.L. 42/2004, nonché dell'efficacia delle disposizioni regolamentari sull'accesso libero o gratuito a tali istituti o luoghi;
d) Sospensione di ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale che estero;
e) Previsione dell'obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso nel Veneto da zone a rischio epidemiologico come identificate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità di comunicare tale circostanza . al Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria competente per territorio per l'adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.
Indicate anche in questo caso le "Misure igieniche per le malattie a diffusione respiratoria":
2. Lavarsi spesso le mani, a tal proposito si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati,' farmacie, altri luoghi di aggregazione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
3. Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
4. Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
5. Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce
6. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
7. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
8. Usare la mascherina solo si sospetta di essere malato o si assiste persone malate
9. I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
10. Contattare il Numero Verde regionale 800462340 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni
11. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus
f) Le Direzioni sanitarie ospedaliere devono predisporre la limitazione dell'accesso dei semplici visitatori alle aree di degenza, preferibilmente una persona per paziente al giorno .
g) 'Le RSA per non autosufficienti dovranno anch'esse limitare l'accesso dei visitatori agli ospiti;
h) Si raccomanda fortemente che il personale sanitario si attenga alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria nonchè alla rigorosa applicazione delle indicazioni per la sanificazione e disinfezione degli ambienti previste dalle circolari ministeriali;
i) Deve essere predisposta dagli organismi competenti la disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aere e via acqua;
j) Sospensione delle procedure concorsuali ad esclusione dei concorsi per personale sanitario;
I provvedimenti dell'ordinanza avranno efficacia dalla data della firma del presente documento fino a tutto il 01.03.2020
L'ordinanza potrà essere soggetta a modifiche al seguito del variare dello scenario epidemiologico.
Salvo il fatto che non costituisca più grave reato, il mancato rìspetto delle misure di contenimento di cui al presente decreto è punito ai sensi dell'articolo 650 del codice penale. Copia dell'ordinanza è stata inviata i prefetti e ai Nuclei Antisofisticazione (NAS).
"Lo dico e lo ripeto da settimane: il virus non ha colori politici. Siamo in guerra, in Veneto come a Roma. E al momento non c'e' altro rimedio che isolare i focolai". In un'intervista a La Stampa, il Presidente del Veneto, Luca Zaia, dice che, avendo a cuore "la salute di 5 milioni di veneti, mi sono trovato costretto a prendere misure che mai avrei immaginato e mai avrei voluto". Come, ad esempio, chiudere scuole e università, sospendere persino il Carnevale di Venezia, bloccare centri di aggregazione, appuntamenti sportivi, financo le cerimonie religiose. "Il Patriarca a Venezia e mi ha detto che comprende", riferisce Zaia.
"Qualcuno penserà che usiamo armi sproporzionate, che stiamo andando a caccia di passeri con il carro armato, ma qui siamo in guerra e dobbiamo sconfiggere il virus" dice Zaia, assolutamente convinto che l'unico strumento "e' l'isolamento". Del resto, aggiunge il presidente della Regione Veneto, fu proprio la Repubblica Veneta "a inventare la quarantena: quando qui arrivavano i bastimenti dal mare, erano tenuti ad attraccare in un'isola e aspettare perche' all'epoca non c'erano termometri e tamponi". Percio' l'unica misura per salvarsi, ieri come oggi, "era l'isolamento". Poi chiosa: "I veneti brontolano, ma sono gente seria. Faranno quel che serve".
Forse in Italia, aggiunge il Presidente del Veneto, "probabilmente ci sono state altre morti da coronavirus che non sono state identificate come tali. E se scopriamo così tanti casi è anche perché qui, per mia ordinanza, facciamo il tampone a chiunque è ricoverato con sintomi influenzali", conclude Zaia.
"Direi che ci vuole una regia nazionale. Personalmente io ho sempre proposto in questi giorni che le ordinanze adottate da Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e il Piemonte fossero rese uniche da Nord a Sud, ma anche perché comunque si coinvolge tutta la popolazione in questa partita", ha spiegato ancora Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, intrvenendo ad Agora' Rai Tre.
Dopo l'accertamento di nuovi casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, il presidente delle Regione ed il Ministro della salute hanno firmato un'ordinanza in cui si prevede la  chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e degli asili nido, e sospensione dell'attività didattica delle Università (lezioni, esami, sedute di laurea), di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi.
“Abbiamo deciso di mettere in campo una serie di provvedimenti per far sì che si possa fronteggiare la diffusione del virus offrendo le migliori condizioni possibili di sicurezza e tutela ai cittadini- afferma il presidente Bonaccini-. E voglio davvero ringraziare tutti i professionisti della sanità, e parlo di medici, biologi, tecnici, infermieri e quanti sono al lavoro da giorni, per quanto stanno facendo, che è davvero straordinario”. Bonaccini ha costantemente riunito il Comitato di coordinamento regionale, gli assessori competenti e anche i componenti della nuova Giunta, informati della situazione e delle misure adottate. Si stanno valutando misure ulteriori per Piacenza e il territorio piacentino, d’intesa con le istituzioni locali.
Questi nel dettaglio i contenuti dell’ordinanza dell'Emilia-Romagna.
In primo luogo, si prevede la “Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva ecc, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico”.
Prevista poi la “chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza”.
Inoltre, l’Ordinanza prevede la “Sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 dei codici dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.L. 42/2004, nonché dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti o luoghi”. Fanno eccezione le biblioteche. Sospeso anche “ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale che estero”.
C’è, inoltre, la “Previsione dell’obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso in Emilia-Romagna da zone a rischio epidemiologico come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva”.
Le Direzioni sanitarie ospedaliere “devono predisporre la limitazione dell’accesso dei semplici visitatori alle aree di degenza, preferibilmente una persona per paziente al giorno”. Anche le RSA per non autosufficienti “dovranno limitare l’accesso dei visitatori agli ospiti”.
L’Ordinanza “raccomanda fortemente che il personale sanitario si attenga alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria nonchè alla rigorosa applicazione delle indicazioni per la sanificazione e disinfezione degli ambienti previste dalle circolari ministeriali”.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico, “deve essere predisposta dagli organismi competenti la disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aere e via acqua.
Prevista, infine, la sospensione di tutte le procedure concorsuali.
L’ordinanza ricorda poi le misure igieniche che le persone sono chiamate a rispettare
1. Lavarsi spesso le mani, a tal proposito si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie, e altri luoghi di aggregazione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
2. Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
3. Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
4. Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce
5. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
6. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
7. Usare la mascherina solo si sospetta di essere malato o si assiste persone malate
8. I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
9. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.
Nella Regione Friuli Venezia Giulia chiusi scuole e servizi educativi per l'infanzia. Il ministro della Salute, Robero Speranza, ha infatti firmato d'intesa con il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimilano Fedriga, l'ordinanza che contiene le disposizioni per contrastare l'emergenza epidemiologica da coronavirus.Considerata la contiguità territoriale del Friuli Venezia Giulia rispetto al Veneto, dove si sono verificati casi nei comuni di Vò e Mira e non è stato ancora identificato il casoindice, e tenuto conto che tale evento potrebbe allargare ifocolai epidemici, sono state decise con l'ordinanza misureurgenti che saranno attive da domani fino al 1 marzo compreso.Viene disposta la sospensione di manifestazioni o iniziative diqualsiasi natura, di eventi in luogo pubblico o privato sia inluoghi chiusi che aperti al pubblico, anche di natura culturale,ludico, sportiva, religiosa; discoteche e locali notturni.E' prevista la chiusura dei servizi educativi dell'infanzia edelle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delleattività scolastiche e di formazione superiore, corsiprofessionali, master, corsi per le professioni sanitarie, corsiper educazione degli adulti e dei servizi per il diritto allostudio ad essi connessi, ad esclusione dei medici in formazionespecialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo leattività formative svolte a distanza.Sospesi i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altriistituti e luoghi della cultura (le biblioteche e gli archivi, le aree e i parchi archeologici, i complessi monumentali), nonchél'efficacia delle disposizioni regolamentari sull'accesso liberoo gratuito a tali istituti o luoghi. Sospeso ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionaleche estero e previsto l'obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso nel Friuli Venezia Giulia da zone a rischio epidemiologico come identificate dall'Organizzazione Mondialedella Sanità di comunicare tale circostanza al Dipartimento diPrevenzione dell'Azienda sanitaria competente per territorio perl'adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria consorveglianza attiva. Le misure igieniche per le malattie a diffusione respiratoriasono: lavarsi spesso le mani (a tal proposito viene raccomandatodi mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre,supermercati, farmacie, e altri luoghi di aggregazione soluzioniidroalcoliche per il lavaggio delle mani); evitare il contattoravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorieacute; non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; coprirsibocca e naso se si starnutisce o tossisce; non prendere farmaciantivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dalmedico; pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol; usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati osi assiste persone malate; i prodotti Made in China e i pacchiricevuti dalla Cina non sono pericolosi; contattare il Numerounico di emergenza 112 se si ha febbre o tosse o se si è tornatidalla Cina da meno di 14 giorni; gli animali da compagnia nondiffondono il nuovo coronavirus.Le Direzioni sanitarie ospedaliere devono predisporre lalimitazione dell'accesso dei semplici visitatori alle aree didegenza, preferibilmente una persona per paziente al giorno.Le strutture sanitarie intermedie, quali Rsa, le residenzeprotette per anziani e le strutture socio-assistenziali dovrannoanch'esse limitare l'accesso dei visitatori agli ospiti.Viene raccomandato fortemente che il personale sanitario siattenga alle misure di prevenzione per la diffusione delleinfezioni per via respiratoria nonchè alla rigorosa applicazionedelle indicazioni per la sanificazione e disinfezione degliambienti previste dalle circolari ministeriali.Deve essere predisposta dagli organismi competenti ladisinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto iltrasporto pubblico locale via terra, via aere e via acqua.Vengono sospese le procedure concorsuali ad esclusione deiconcorsi per personale sanitario.
"I migranti irregolari che venissero rintracciati sul territorio del Friuli Venezia Giulia verranno messi in quarantena" in via precauzionale "come richiesto dalla Regione Friuli Venezia Giulia", ha poi dichiarato il Presidente Massimiliano Fedriga a margine di un incontro con i sindaci della Regione a Udine. Questa richiesta "ha ricevuto l'ok dal Governo" ha aggiunto il presidente del Friuli Venezia Giulia.
Sono ripartiti i treni fermi al Brennero. Si è trattato di due treni passeggeri diretti in Austria sono stati bloccati al confine del Brennero.
In seguito alla richiesta avanzata nella serata del 22 febbraio dal direttore generale dell'Azienda sanitaria, Florian Zerzer, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha firmato nella tarda mattinata di del 23 febbraio un'ordinanza che punta a limitare il rischio sanitario di diffusione del cosiddetto Coronavirus. In Alto Adige, a partire da lunedì 24 febbraio e sino a domenica 1 marzo, saranno chiusi le strutture socio-educative, pubbliche e private, dedicate alla prima infanzia (asili nido e microstrutture aziendali). Inoltre, sempre nello stesso periodo, saranno sospese le attività didattiche presso Università, Scuola superiore di sanità "Claudiana" e Conservatorio "Monteverdi".
Nell'ordinanza si prevede infine la gestione ed eventualmente l'isolamento delle seguenti categorie di persone: coloro che sono da sottoporre obbligatoriamente a quarantena in quanto rientranti da aree a rischio; coloro che hanno avuto contatti con soggetti sintomatici; soggetti sintomatici che non necessitano di ricovero ospedaliero; pazienti che necessitano di ricovero ospedaliero.
"Stiamo assumendo tutti i provvedimenti possibili per evitare l’'eventuale diffusione del contagio. Per questo ci siamo riuniti e abbiamo approvato un’'ordinanza che va in questa direzione. Chiediamo pertanto a tutti i cittadini la massima collaborazione in proposito”", Lo ha detto questa sera il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, alla fine della riunione operativa svoltasi in Regione che ha portato all’'approvazione dell’ordinanza regionale contenente una serie di misure cautelative per contenere la diffusione del virus, in considerazione anche dei casi presenti nelle regioni limitrofe. Insieme al presidente alla riunione erano presenti anche la vicepresidente e assessore alla salute Sonia Viale, l’'assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, l'’assessore alla Scuola Ilaria Cavo, il sindaco di Genova Marco Bucci, il consigliere comunale alla protezione civile, Sergio Gambino, l’'assessore comunale alla Cultura Barba Grosso e i vertici di Alisa e della protezione civile regionale.
Ecco quanto previsto nell’ordinanza:
la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico di qualsiasi naturala sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado e della frequenza delle attività scolastiche, universitarie e di alta formazione professionale e dei percorsi di istruzione e formazione professionalela sospensione di ogni viaggio di istruzione, sia in Italia che all’esterola sospensione dell’apertura al pubblico dei musei, delle biblioteche e dei luoghi di culturala sospensione dei concorsi pubblici, fatti salvi quelli relative alle professioni sanitariel’obbligo per tutti i cittadini che siano stati in aree a rischio sia nazionali che internazionali di mettersi in contatto con le strutture sanitarie del territorio, il 112 o il 118  per essere monitorati. In questo modo la autorità sanitaria competente provvederà ad adottare la misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.
Sarà la task force formalizzata da ALISA che si occuperà di svolgere l’attività di formazione e informazione al personale sanitario e provvedere al coordinamento con le azioni della medicina territoriale ed effettuare il presidio dell’appropriatezza sanitaria della comunicazione istituzionale in materia di Covid19 oltre ad occuparsi di effettuare l’attività di sorveglianza sui casi sospetti e di informare il governo.
E sarà la cabina di Regia costituita e composta da Protezione civile, Alisa, dipartimento salute e servizi sociali di Regione Liguria, oltre ad ANCI e Federsanità Liguria a coordinare tutta l’attività logistica e sanitaria richiesta e a monitorare l’esecuzione dell’ordinanza e la sua prosecuzione eventuale.
“Si tratta di un’'ordinanza precauzionale – ha aggiunto il Presidente - che cerca di evitare l'’insorgenza del virus nel nostro territorio  e vuole semplificare la tracciabilità dei soggetti zero. Un criterio prudenziale che rappresenta la nostra stella polare”.
Il presidente di Regione Liguria Toti nel corso della giornata si è sentito più volte con il ministro della salute Speranza con cui ha condiviso i contenuti dell’'ordinanza che rientra nelle politiche condivise del paese.  Toti ha voluto anche ringraziare tutto il personale medico e infermieristico che in questo momento si trova sulla linea del fronte.
“Nell’'ordinanza del presidente della Giunta regionale –ha aggiunto la vicepresidente e assessore alla salute Sonia Viale - abbiamo recepito la parte già operativa rispetto all’'avvio della task force lo scorso 12 febbraio, precisando le competenze di ALISA. Abbiamo aggiunto la novità della regolamentazione degli accessi dei visitatori non solo agli ospedali, ma  anche alle Rsa. E abbiamo esteso l’obbligatorietà per le persone che arrivano dalle aree a rischio all’autosegnalamento presso i nostri uffici di igiene per la sorveglianza attiva. Abbiamo anche inserito delle raccomandazioni di cautela e igiene per i cittadini. E già da domani sarà previsto un pronto soccorso mobile presso il Policlinico San Martino e l’ospedale Gaslini continuando in quella che è l’attività di Alisa di coordinamento.  Grazie alla collaborazione con i sindaci che hanno tenuto i contatti diretti con le nostre ASL, abbiamo potuto misurare una precisa capacità del sistema di intercettare i casi sul territorio”. Per quanto riguarda il kit dei dispositivi di protezione individuale l’assessore Viale ha comunicato che domani verrà concluso il monitoraggio  per verificare le necessità per il personale e gli addetti. E anche sui posti letto di degenza, al momento vi sono 150 posti nell’ambito dei reparti di malattie infettive. E anche su questo il lavoro continuerà a essere in progress.
Tra le raccomandazioni effettuate alla cittadinanza quella di lavarsi frequentemente le mani con soluzioni idroalcoliche, evitare contatti ravvicinati con persone che soffrono di infezioni respiratorie, non toccarsi naso, bocca e occhi con le mani, coprirsi il naso e la bocca se si starnutisce, non prendere antivirali o antibiotici, pulire le superfici con disinfettanti a base di alcol o cloro, usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o se si assistono persone malate. L’ordinanza di questa sera è già stata comunicata ai 234 sindaci e ai prefetti ed è immediatamente efficace sul territorio.
Per qualsiasi informazione il numero di riferimento è sempre il 112.
Nella Provincia autonoma di Trento Scuole e asili chiusi all’utenza dunque (ma il provvedimento non riguarda il personale docente, tecnico e amministrativo) e chiusura al pubblico anche delle aule e delle biblioteche universitarie della città. Salvo ulteriori comunicazioni, si riapre lunedì 2 marzo.  “Per quanto riguarda il Carnevale - spiega il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti - abbiamo tenuto conto delle decisioni assunte da Veneto e Lombardia, regioni a noi confinanti.
In questo momento in Trentino non risultano problemi. Ma, pur sapendo che molte iniziative si svolgono all'’aperto, il notevole assembramento di persone di ogni età ed il rischio che tra di loro possa esserci qualcuno che proviene dalle zone lombarde e venete poste in isolamento, consiglia una linea di prudenza”. Di qui l'’ordinanza firmata oggi dal presidente che, accanto ai provvedimenti di natura scolastica, prevede la sospensione delle manifestazioni carnevalesche programmate su tutto il territorio. Sono in corso inoltre contatti con la Diocesi per quanto riguarda la gestione di cerimonie che prevedono un considerevole afflusso di fedeli.
"Ogni manifestazione ed evento ludico, sportivo, musicale che prevede un assembramento di persone in luogo chiuso o aperto sarà sospeso". A comunicarlo il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio a margine del tavolo di sicurezza in corso in queste ore a Torino. "E' una delle misure  - spiega - adottate nell'ordinanza che messa a punto con il ministero della Salute, omogenea a quelle delle altre regioni del Nord Italia". La Regione Piemonte ha attivato il sistema di prevenzione e controllo sanitario e mantiene uno stretto contatto con il Ministero della Salute ribadendo che l'800 333 444 è l'unico numero verde della Regione Piemonte attivo e autorizzato a ricevere segnalazioni di cittadini che riscontrano sintomi influenzali o problemi respiratori. 
E' stata disposta la chiusura dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, compreso il personale, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali (compresi i tirocini), master, corsi universitari di ogni grado e università per anziani. Peraltro quesyo è uno dei punti centrali dell'ordinanza emanata dal Ministero della Salute, d'intesa con il presidente della Regione Piemonte, per contenere il diffondersi del coronavirus.
Il provvedimento, adottato in linea con quanto emanato anche nelle regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, è immediatamente operativo su tutto il territorio piemontese fino a sabato 29 febbraio, salvo diverse disposizioni. Sono inoltre sospese tutte le manifestazioni, eventi o iniziative di qualsiasi natura in luogo pubblico o privato, sia in luoghi chiusi sia aperti al pubblico, anche di natura culturale, ludico, sportiva e religiosa. (testo dell'ordinanza).
La Regione autonoma Valle d'Aosta, per il tramite della Protezione civile regionale e dell'USL della Valle d'Aosta, ha istituito una specifica Unità di Crisi che monitora costantemente la situazione e gestisce la situazione conformemente all'evoluzione in atto. I viaggiatori internazionali che presentano sintomi respiratori nelle 2 settimane dopo il rientro in Italia possono contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500 per avere informazioni.

Coronavirus: Ordinanze delle Regioni del Nord
Lombardia
Piemonte
Veneto
Liguria
Emilia-Romagna
Friuli Venezia Giulia
- Trento (Provincia autonoma) del 24.02.2020
- Trento (Provincia autonoma) del 22.02.2020
- Bolzano (Provincia autonoma)


 
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Dal sito della Valle d'Aosta:

24/02/2020 - Guarda la conferenza stampa delle 13 24/02/2020 - Emergenza coronavirus - Incontro con i giornalisti alle ore 13 nella sede della Protezione civile 23/02/2020 - Emergenza coronavirus - Aggiornamento sulla situazione in Valle d’Aosta

 
foto dal sito della Regione Lombardia



( red / 24.02.20 )
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