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Regioni.it

n. 3826 - giovedì 23 aprile 2020

Sommario
- Coronavirus e Fase 2: Inail su mascherine; Pa 30% ancora lavoro a distanza
- Emergenza Coronavirus: Fase 2, prosegue il confronto Governo-Regioni-Enti locali in cabina di regia
- Coronavirus: la crisi e il rilancio dell'economia
- Emergenza Covid-19: Consiglio Europeo per definire un'azione comune
- Coronavirus: sanità e contrasto al contagio sul territorio
- Formazione forestali ed albi regionali delle imprese del settore: osservazioni su due decreti

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Emergenza Coronavirus: Fase 2, prosegue il confronto Governo-Regioni-Enti locali in cabina di regia

Proficua la riunione del 22 aprile

(Regioni.it 3826 - 23/04/2020) Un lungo confronto ma ancora nessuna decisione dalla riunione della cabina di regia tra governo e enti locali, alla quale è intervenuto anche il capo della task force sulla Fase 2, Vittorio Colao. La cabina si riaggiornerà prossimmamente.
Durante la riunione si sono idiscusse alcune ipotesi su quanto potrebbe accadere dopo il 4 maggio. 
Si è ragionato sulla possibilità di riaprire a spostamenti all'interno della propria regione. Sul tavolo anche il tema delle riaperture di negozi e ristoranti. Non ci sono date definite, l'unica cosa certa è che negozi e ristoranti non riapriranno il 4 maggio.
Secondo fonti ministeriali - riprese da alcune agenzie di stampa - si sta ragionando sulla possibilità di procedere con aperture graduali nel corso del mese di maggio.
Stategica per la fase della ripartenza è la questione dei Trasporti. La stima è che il trasporto pubblico locale sarà utilizzato dal 15% delle persone che lo utilizzava prima dell'emergenza Coronavirus. Insomma, appena 1,5 su 10 utenti abituali del trasporto pubblico.
Dagli enti locali arrivano proposte e richieste di certezze. "Certezze sulle date per la riapertura di alcune attività lavorative e necessità di capire se il Governo, nelle ipotesi previste per una ripartenza modulata anche su orari flessibili e più lunghi e dilatata nella settimana, ha condiviso le stesse con le organizzazioni sindacali". Sono alcuni dei punti posti all'attenzione del governo dalla Regione Lombardia durante la cabina di regia.
Il presidente dell'Anci, Antonio De Caro, ha chiesto "di chiarire quali sono le attività che riaprono dal 4 maggio". E poi le mascherine che andranno assicurate ai lavoratori e il nodo dell'affidamento dei bambini con le scuole chiuse. "I genitori che lavorano avranno bisogno di lasciare i figli a qualcuno. Per questo pensiamo che si debbano estendere il bonus baby sitter e autorizzare le attività del terzo settore ad accogliere i bambini pur nel rispetto del necessario distanziamento sociale".
Grande prudenza per la fase 2. Il piano "prevede una ripartenza sempre all'insegna della massima cautela, nella consapevolezza che si dovra' sempre tenere sotto controllo la curva epidemiologica e non farsi trovare impreparati in caso di una possibile risalita - fanno sapere da Palazzo Chigi -. Il piano prevede un allentamento delle misure restrittive, ma non uno stravolgimento". In ogni caso bisogna far presto considerando che ogni settimana di blocco costa all'incirca mezzo punto di Pil.
Le linee strategiche erano state concordate nel corso di un'altra video-conferenza con la task force guidata da Vittorio Colao cui tocca il compito di preparare il piano. I dettagli verranno resi noti entro la fine della settimana. Il piano - secondo quanto sintetizzato da agenzie di stampa - prevede che lunedi' 27 aprile chi è in regola con tutti i protocolli di sicurezza possa ricominciare. Poi dal 4 maggio riprenderanno almeno 2,7 milioni di persone occupate, principalmente, nell'edilizia e nell'industria manifatturiera. Piu' lenta la procedura per i negozi che potrebbero aprire i cancelli l'11 maggio. Bar e ristornati dovrebbero attendere la settimana successiva. Colao ha presentato un documento di cinque pagine oltre alle slide con i passi da compiere.
Tra i primi protocolli uno riguarderà i mezzi pubblici considerato. I sindaci hanno presentato un piano da 5 miliardi per rafforzare il trasporto pubblico Bisognerà aggiornare il protocollo di sicurezza firmato con i sindacati il 14 marzo (guanti, mascherine e distanziamento sul luogo di lavoro, termoscanner per misurare la temperatura, sanificazione degli ambienti).
Infine le mascherine. Ne servono almeno sette milioni al giorno ma, in questo momento, come ha dichiarato il commissario Domenico Arcuri le consegne sono ferme a quattro milioni. La base del piano è la mappa sugli indici di rischio compilata dall'Inail in base ai codici di Ateco. I criteri utilizzati per compilare la mappa delle riaperture sono in sostanza tre: esposizione al virus, prossimita' dei lavoratori, aggregazione. In base alle tre variabili l'Inail ha assegnato un livello di rischio che va da basso a molto elevato. A ottenere un indice di rischio medio-basso sono stati l'industria automobilistica (con l'indotto), il tessile e abbigliamento, metallurgia, siderurgia e costruzioni. E queste saranno le attivita' che ripartiranno il 4 maggio se non addirittura lunedi' 27 aprile.
Nelle prossime riunioni affronteremo meglio anche il tema dei ristoranti, dei bar e tutto il comparto del turismo che e' uno dei settori piu' importanti. Cosi' il premier Giuseppe Conte - riferiscono all'AGI alcuni partecipanti alla riunione che si e' tenuta in video conferenza - ha concluso l'incontro della cabina di regia alla quale hanno preso parte le regioni e i comuni. Il motto del governo sara' andate in vacanza in Italia, ha spiegato il premier secondo le stesse fonti.
"Più scendono i contagi piu' si apre, piu' risalgono i contagi piu' si restringe. Terapie intensive e subintensive, prevenzione territoriale e gestione pazienti in quarantena devono essere garantiti al massimo rispetto alla curva dei contagi". Cosi' il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia su Facebook. Si è tenuta una "proficua cabina di regia con Regioni e Enti locali per programmare insieme la fase 2. Siamo tutti concordi- sottolinea- nell'avere linee guida nazionali per le riaperture e nella necessita' di rafforzare le strutture sanitarie regionali per affrontare eventuali nuovi contagi. La sicurezza sanitaria locale e' precondizione per ogni tipo di ripartenza". 
La "cabina di regia" del 22 aprile, ma resta viva la possibilita' per alcune aziende di partire gia' il 27 aprile, ha confermato il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, in diretta ad Agora', sui Raitre il 23 aprile. L'incontro con la cabina di regia sul piano per la riapertura è stato aggiornato al 24 aprile. Ma per quanto riguarda le "richieste che avevamo fatto", su una eventuale partenza anticipata per manifatture a valenza internazionale e cantieri, "si tratta di capire se qualcosa può partire gia' dal 27 aprile", spiega Bonaccini. Ma prima "dovranno arrivare, come abbiamo chiesto, linee guida nazionali sulla sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavori e le disposizioni sul trasporto pubblico locale. Mi pare che si stiano facendo passi avanti, queste ore sono decisive per capire cosa puo' ripartire". Bonaccini sottolinea che sarebbe "utile, ma mi pare che il Governo stia andando in questa direzione", anche immaginare un piano che possa prevedere "step by step, a distanza di qualche giorno o settimana" anche la ripartenza di altre attivita' come ad esempio bar, ristoranti. Ma bisogna anche, secondo il governatore, "tenerci tutti pronti nel caso di rimbalzi per potere eventualmente restringere qualcosa, regione per regione o territorio per territorio, se la curva dei contagi dovesse tornare in rialzo. Anche dal punto di vista sanitario bisogna avere tutto pronto nel caso di qualche problema".
"Io ho chiesto che se le mascherine sono obbligatorie questo diventi un provvedimento nazionale, bisogna che ci sia la garanzia per i cittadini di utilizzarle e sanzionare chi non le utilizza. Poi abbiamo abbiamo detto no ai trasporti tra regione e regione, se non per motivi di lavoro e di salute. Per il trasporto pubblico dobbiamo lavorare per garantire piu' corse con meno gente sopra e lo smart working dovrebbe diventare un piano per il futuro, dobbiamo immaginare una mobilita' piu' sostenibile". E "Sul turismo lascerei fare alla fantasia di coloro che se ne occupano - ha aggiunto Bonaccini -. Stiamo immaginando figure che garantiscano distanziamento sulle spiagge e servizi direttamenti agli ombrelloni".
Un piano sul turismo "per dare un segnale anche all'estero". Ad annunciarlo, secondo quando apprende l'Ansa, il premier Giuseppe Conte rispondendo durate il confronto Sttao-Regioni al governatore della Sicilia, Nello Musumeci, collegato in video-conferenza. Il premier avrebbe assicurato che il governo se ne occuperà subito dopo la chiusura della discussione sul piano Colao per la cosiddetta ripartenza. "Faremo" ogni sforzo "per recuperare tutto quello che è possibile" perché il turismo "è un sentimento di orgoglio nazionale". Così, apprende l'ANSA, il premier Giuseppe Conte ha risposto al governatore Nello Musumeci, che gli aveva chiesto, in video-conferenza di "iniziare a disciplinare quali segmenti del turismo possono ripartire", citando quelli "naturalisti e ambientali", che non creano assembramenti.
Certezze sulle date per la riapertura di alcune attività lavorative e necessità di capire se il Governo, nelle ipotesi previste per una ripartenza modulata anche su orari flessibili e piu' lunghi e dilatata nella settimana, ha condiviso le stesse con le organizzazioni sindacali. Secondo fonti della regione sono alcuni dei punti posti all'attenzione del Governo dalla Regione Lombardia durante la Cabina di Regia ancora in corso. La Lombardia punta innanzitutto sulla rapida riapertura dei cantieri edili e delle filiere produttive legate in particolare all'export oltre che delle attivita' terziarie al servizio di esse, ribadendo che e' fondamentale capire "come" e "quando". Tra le richieste avanzate dalla Lombardia anche un'attenzione particolare verso la gestione del servizio di trasporto pubblico, soprattutto per quanto riguarda il controllo dei flussi dei passeggeri, e della vita quotidiana dei bambini, considerando la chiusura di scuole e asili. 


 

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ORDINANZE DEL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE

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( red / 23.04.20 )
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