(Regioni.it 4017 - 03/03/2021) La pandemia e i conseguenti provvedimenti restrittivi comportano uno strascico di crisi ecomiche, culturali e sociali che inchiodano il Paese in una stasi che assume talvolta connotazioni drammatiche e rispetto alla quale risulta prioritaria un'azione  a tutela della categorie e economiche e dei cittadini più colpiti. Sul tavolo del Governo si susseguono le ipotesi di lavoro su cui si stanno confrontando anche i diversi ministri.
Tra i settori maggiormente in crisi rientra sicuramente quello alberghiero. "Il problema grande è che gli alberghi sono rimasti fuori dai ristori di Natale, il settore è in ginocchio e ha bisogno di sostegno, speriamo nel nuovo decreto", ha affermato  all'Adnkronos è Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi. "Alla fine di questa pandemia - aggiunge - dovremo fare i conti per capire quante sono le imprese alberghiere  rimaste aperte. E questa è una grande preoccupazione". E nelle aree di montagna ''la stagione si è completamente conclusa in un nulla di fatto. Il primo punto che  abbiamo evidenziato - ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, in audizione in Commissione  parlamentare per le questioni regionali sulle linee programmatiche del suo dicastero - è la necessità che il decreto sostegno preveda  della risorse per ristorare tutto il comparto della montagna. C'è la  necessità di sostenere comparti che rischiano un danno  insostenibile''. ''Il dipartimento degli Affari regionali - ha spiegato - ha nella  delega sulle aree montane un punto che può essere valorizzato. Credo  che con Anci si possa fare un grande lavoro. Esiste un fondo  integrativo per i comuni montani, che è già stato oggetto di una  intesa con la Conferenza sulla distribuzione di queste risorse, non è  solo un tema legato all'erogazione dei fondi ma serve una nuova  governance e una nuova fiscalità per le aree montane, alle politiche  comunitarie per queste zone e al tema dei ristori o del decreto  sostegno.''
Per la montagna, che per l'emergenza Covid ha perso in pieno la stagione sciistica, il governo pensa ad "un intervento ad hoc, specifico, come chiesto dalle Regioni", ha detto la viceministra dell'Economia, Laura Castelli, a Radio 24. "I settori che hanno alti costi fissi è chiaro che non possono avere un calcolo normale", ha spiegato.
L'Esecutivo adesso è al lavoro  per definire il nuovo dl Ristori, che prendera' il nome di decreto  "Sostegno". Lo scostamento di bilancio gia' autorizzato al precedente  Governo e' di 32 miliardi, e di  questi 10-12 dovrebbero essere contributi a fondo perduto a favore di  partite Iva e imprese. Allo studio interventi per le famiglie, misure fiscali e il superamento del criterio dei codici Ateco. Tra le  ipotesi anche il calcolo delle perdite di fatturato per l'intero  2020, fissando al 33% la soglia per accedere agli aiuti, oppure  abbassandola ulteriormente (30 o 28%) per estendere la platea. Da  quantificare anche i ristori al settore della montagna, e si presume  un fabbisogno di circa 4,5 miliardi. "Attraverso il decreto Sostegno,  pronto in 7-10 giorni, saranno stanziate risorse, credo superiori ai  200 milioni di euro per sostenere i congedi parentali", ha annunciato  ieri il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini.


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