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Regioni.it

n. 4081 - lunedì 31 maggio 2021

Sommario
- PNRR: interlocuzione Governo-Regioni velocizza realizzazione
- Conferenza delle Regioni: on line le “Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali”
- Dl sostegni bis: Caparini, da Regioni giudizio positivo, ma testo si può ancora migliorare
- Banca d'Italia: Relazione 2020
- Si studia la possibilità di vaccinare nei luoghi di vacanza
- Ordinanza del Ministro della Salute: Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna in area bianca

+T -T
Banca d'Italia: Relazione 2020

Visco: Pil potrebbe superare il 4 per cento

(Regioni.it 4081 - 31/05/2021) L'attività produttiva si sta rafforzando. Con la campagna vaccinale a buon punto c’è un’accelerazione della ripresa e il Recovery è una sfida formidabile per  “modernizzare il Paese”, sostiene il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nella sua relazione annuale.
Quest'anno il Pil potrebbe superare il 4 per cento, grazie alla campagna vaccinale e al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Entrambi rappresentano la speranza di far ripartire il Paese nel più breve tempo possibile,
“Con l'attenuarsi dell'incertezza – spiega Visco - l'intervento pubblico dovrà divenire più selettivo, concentrandosi nei settori che sconteranno ancora difficoltà legate alla crisi sanitaria e cercando di evitare di sussidiare imprese chiaramente prive di prospettive, pur garantendo il sostegno a chi è in esso occupato".
Le misure di sostegno finora “sono andate soprattutto a beneficio dei settori maggiormente colpiti", rileva Visco: “l'insieme delle misure è riuscito a ridurre l'aumento delle disuguaglianze”.
Quindi ci sono segnali di recupero con l’aspettativa di una ripresa robusta nella seconda metà dell'anno. Le prospettive restano comunque soggette a rischi: dipenderanno dal successo della campagna vaccinale nel contenere l'epidemia, dal mantenimento delle politiche espansive e dall'avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Pertanto Visco sostiene che "nella media dell'anno l'espansione del Pil potrebbe superare il 4%" e nei prossimi mesi ci sarà "un'accelerazione della ripresa", ma "verrà meno lo stimolo" delle politiche di sostegno anti-covid, e "bisognerà mantenere il sostegno a chi perde il lavoro".
I programmi di investimento e ricerca per le energie rinnovabili e la semplificazione delle procedure di autorizzazione dovrebbero favorire la transizione nel comparto energetico. Gli interventi infrastrutturali sulla rete ferroviaria, spostando il trasporto di persone e merci da gomma a ferro, dovrebbero contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra nei trasporti. Anche i settori della fornitura di acqua e di gestione dei rifiuti beneficerebbero dagli investimenti previsti nelle infrastrutture idriche e nell’economia circolare.
La spesa sanitaria corrente è aumentata del 6,7 per cento nel 2020 a causa delle risorse aggiuntive stanziate in corso d’anno (secondo le valutazioni ufficiali ex ante circa 9,3 miliardi, destinati soprattutto ad ampliare la dotazione ospedaliera di personale e di posti letto). L’incremento del 2020 fa seguito a dieci anni di crescita assai modesta (0,6 per cento in media annua tra il 2010 e il 2019), dopo quella molto pronunciata nella media del decennio precedente (6,2 per cento all’anno). Nello scorso anno sono aumentate tutte le principali componenti della spesa: le prestazioni in natura acquistate sul mercato (3 per cento), i redditi da lavoro (1,4 per cento) e soprattutto i consumi intermedi (12,7 per cento). La spesa per assistenza ospedaliera, che ristagnava in termini nominali dal 2009, è bruscamente cresciuta lo scorso anno dell’8,9 per cento. La spesa sanitaria pubblica italiana in rapporto al PIL risultava, sulla base dei dati più recenti disponibili per il confronto internazionale (relativi al 2019), inferiore di 0,4 punti percentuali a quanto osservato nella media degli altri paesi dell’area dell’euro.
Il PNRR definisce un piano straordinario di rilancio dell’economia, per un ammontare di risorse di oltre 235 miliardi: di questi, quasi 123 miliardi a titolo di prestiti e circa 69 a titolo di sovvenzioni sarebbero erogati attraverso il Dispositivo per la ripresa e la resilienza. Ulteriori sovvenzioni riguarderebbero gli altri programmi inclusi in NGEU, mentre altri 30,6 miliardi sarebbero a carico del bilancio pubblico nazionale, a valere sul Fondo nazionale istituito appositamente con il decreto di maggio. Secondo il Governo, circa il 70 per cento delle risorse (intorno a 166 miliardi) sarebbe dedicato a nuove misure.

 
Relazione annuale sul 2020. Considerazioni finali del Governatore - 31.05.2021




( red / 31.05.21 )
Regioni.it

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