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Regioni.it

n. 4209 - giovedì 23 dicembre 2021

Sommario
- PNRR: Draghi, "impegno quotidiano fino al 2026". "Grazie anche alla Conferenza Regioni, Upi e Anci"
- Emergenza Covid-19: verso DL festività dopo cabina di regia e confronto con Regioni ed enti locali
- Istituto Superiore di sanità: in crescita variante Omicron, "forti variabilità regionali"
- Coldiretti: il dolce di Natale Regione per Regione
- Ddl Bilancio: il parere e le proposte emendative
- Riforma fiscale: la posizione sul Ddl Delega

Documenti della Conferenza delle Regioni del 16 e del 2 dicembre

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Ddl Bilancio: il parere e le proposte emendative

(Regioni.it 4209 - 23/12/2021) Nella Conferenza Unificata del 20 dicembre le Regioni hanno confermato il parere espresso con un documento già consegnato il 16 dicembre (che ha fatto seguito ad un documento del 2 dicembre) . Nel testo approvato dalla Conferenza delle Regioni sono riportati gli emendamenti ritenuti prioritari ed ulteriori proposte emendative.
Il documento ricorda che le Regioni e il Governo hanno concluso un accordo in Conferenza Stato – Regioni l’11 novembre 2021, propedeutico alla manovra di bilancio 2022 sui temi di particolare rilevanza regionale nel solco della leale collaborazione così come avviene dall’inizio di questa legislatura nonostante i cambi dell’esecutivo.
In particolare, sono stati previsti:
- in materia sanitaria: il finanziamento del Fabbisogno Sanitario Nazionale standard per il triennio 2022 – 2024, (+2 mld per il 2022; +4 mld per il 2023; +6 mld per il 2024) secondo il budget inviato alla UE; l’incremento del fondo dei farmaci innovativi; ulteriori risorse destinate ad aumentare il numero dei contratti di formazione specialistica dei medici;
- incremento del livello programmatico delle risorse destinate agli interventi di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico di cui all’articolo 20 della legge n. 67 del 1988 per un importo complessivamente pari a 2 miliardi di euro;
- la semplificazione delle procedure applicative previste dall’articolo 111, comma 2-novies, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, per il riversamento al bilancio dello Stato dei ristori ricevuti dalle Regioni a statuto ordinario nel 2020 per le minori entrate connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19, derivanti dalla lotta all'evasione: a proposito si ricorda che il comparto Regioni è l’unico a restituire le somme dei ristori ricevuti;
- rinegoziazione dei piani di ammortamento relativamente alle anticipazioni di liquidità per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge n. 35 del 2013;
- integrazione del Fondo per le non autosufficienze per un ammontare pari a euro 100 milioni per l’anno 2022, a euro 200 milioni per l’anno 2023, a euro 250 milioni per l’anno 2024 e a euro 300 milioni a decorrere dal 2025;
- incremento dello stanziamento del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato, agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle Regioni a statuto ordinario, per un importo pari a 100 milioni di euro per l’anno 2022, 200 milioni di euro per l’anno 2023, 300 milioni di euro per l’anno 2024, 350 milioni di euro per l’anno 2025 e 400 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026.
L’Accordo concluso fra Stato e Regioni però non esaurisce tutte le criticità, alcuni temi necessitano di ulteriori approfondimenti (ad es. per la sanità) mentre altri non hanno ancora trovato una soluzione normativa, che si auspica possa essere raggiunta con la continua interlocuzione con il Parlamento e ovviamente con il Governo concordando le necessarie norme da inserire nell’iter parlamentare del ddl.
 Le richieste regionali muovono sempre da queste considerazioni: 
- leale collaborazione Stato – Regioni;
- proseguimento nella riqualificazione della spesa corrente a favore dell’incremento degli investimenti con conseguente contributo positivo alla crescita del PIL a invarianza dell’obiettivo di finanza pubblica;
- sostegno dei servizi LEA (come peraltro sottolineato nella recente sentenza della Corte Costituzionale n.220/2021 che specifica “il perdurante ritardo dello Stato nel definire i LEP, i quali indicano la soglia di spesa costituzionalmente necessaria per erogare le prestazioni sociali di natura fondamentale, nonché «il nucleo invalicabile di garanzie minime» per rendere effettivi tali diritti (ex multis, sentenze n. 142 del 2021 e n. 62 del 2020). In questa prospettiva i LEP rappresentano un elemento imprescindibile per uno svolgimento leale e trasparente dei rapporti finanziari fra lo Stato e le autonomie territoriali (ex multis, sentenze n. 197 del 2019 e n. 117 del 2018). ……”);
- rispetto degli equilibri di bilancio ex legge n. 243/2012.


( red / 23.12.21 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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