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Regioni.it

n. 4326 - lunedì 4 luglio 2022

Sommario
- La tragedia della Marmolada
- Pnrr e Tpl: potenziamento, diversificazione e sperimentazione idrogeno
- Siccità: prima gli stati di emergenza regionali e poi il decreto
- Assistenza territoriale: firmati i contratti di sviluppo
- Ddl Montagna e decreto portale prestazione energetica edifici : presentati emendamenti
- Cirio: tutelare la salute e tutelare la privacy

Documenti della Conferenza delle Regioni del 21 giugno

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Ddl Montagna e decreto portale prestazione energetica edifici : presentati emendamenti

Rinviato il parere in Conferenza Stato-Regioni, slittati anche altri provvedimenti

(Regioni.it 4326 - 04/07/2022) Nelle ultime riunioni della Conferenza Unificata e della Conferenza Stato-Regioni del 21 giugno diversi punti all’ordine del giorno sono stati rinviati.
Fra questi il decreto sulle "modalità di funzionamento del portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici” su cui la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome avrebbe espresso, in Conferenza Unificata. parere favorevole, condizionandolo però all’accoglimento di due proposte di emendamento riportate in un documento.  Con gli emendamenti proposti si chiede un maggior coinvolgimento delle Regioni che “pur apprezzando lo sforzo compiuto dal Governo in materia energetica, rivendicano il diritto di poter contribuire fattivamente e continuativamente alla scelta delle linee strategiche in materia di transizione energetica per i territori di competenza”.
Sempre nel corso della Conferenza Unificata è stato rinviato il disegno di legge recante “disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane.” Le Regioni e le Province autonome – si legge in un documento approvato - prendono positivamente atto che nel Disegno di Legge, approvato in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri in data 10 marzo 2022, vengono introdotte misure organiche a sostegno dello sviluppo delle zone montane, raccogliendo in un testo unitario e sistematico interventi normativi finalizzati a ridurre le condizioni di svantaggio di questi territori”. Ma “In un’ottica di leale collaborazione, le Regioni e le Province autonome, nel ritenere condivisibili gli obiettivi del citato DDL, esprimono parere favorevole con osservazioni di carattere generale e alcuni emendamenti migliorativi e puntuali al testo, alcuni dei quali considerati prioritari”.
Tra le Osservazioni di carattere generale una riguarda la “Classificazione dei comuni montani”. Secondo le Regioni nel disegno di legge andrebbe prevista “la costituzione di una commissione inter-istituzionale (composta da rappresentanti del Dipartimento degli Affari Regionali e le autonomie, delle Regioni, in rappresentanza della diversa tipologia di montagna italiana, dell’ANCI, UPI e dell’UNCEM) che abbia il compito di definire i criteri e aggiornare l’elenco dei comuni montani. Le Regioni chiedono, inoltre, di inserire tra i compiti del Tavolo tecnico scientifico permanente per lo sviluppo della montagna italiana di cui all’art. 3 del disegno di legge, anche il supporto per la definizione dei criteri”. “Considerazioni di carattere generale” che “possono ritenersi superate nel caso in cui il Ministero competente […] si impegnasse ad adottare un decreto per l’istituzione di un gruppo di lavoro formato, tra l’altro, da rappresentanti delle regioni in rappresentanza della diversa tipologia di montagna italiana, con il compito di formulare proposte per la classificazione dei comuni montani.
Un’altra osservazione riguarda il “Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane” rispetto al quale si chiede la concertazione in Conferenza Unificata dei criteri di ripartizione degli stanziamenti relativi agli interventi di competenza statale e di quelli relativi agli interventi di competenza delle Regioni e degli enti locali da attuarsi previa intesa in Conferenza Stato Regioni.
Inoltre, le Regioni ritengono necessario fare più chiarezza sulla ripartizione dei ruoli, anche gestionali, tra i livelli istituzionali. I destinatari del Fondo devono essere, in via principale, le Regioni e queste, in base, anche alla programmazione propria territoriale e in coerenza con la SNAMI, provvedano ad assegnare i fondi ai Comuni o alle Unioni di Comuni montani o finanziano servizi propri erogati. Si chiede pertanto di inserire in legge la precisazione che gli stanziamenti siano trasferiti nei bilanci regionali (e non direttamente ai Comuni anche per gli interventi di competenza statale), valutando che l’attribuzione delle relative risorse ad altro livello di governo, in particolare alle Regioni, deve essere attuato in tutti i casi in cui ricorrano esigenze di programmazione o di omogeneità territoriale rappresentate dalle stesse in sede di intesa, nel rispetto dei principi di sussidiarietà di cui all’art. 118 Cost. e di leale collaborazione, quest’ultimo in quanto principio di sistema come forma di confronto nel procedimento decisionale.
Si propone di prevedere che gli stanziamenti del FOSMIT relativi agli interventi di competenza delle Regioni siano ripartiti sulla base di una “programmazione territoriale e in coerenza con la SNAMI” anziché sulla base “della normativa regionale di sostegno e valorizzazione delle zone montane”.
In relazione all’istituzione del “Tavolo tecnico scientifico permanente per lo sviluppo della montagna italiana”, le Regioni chiedono di inserire tra i compiti del Tavolo, oltre alle attività di supporto tecnico-scientifico nei confronti del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie per la predisposizione della relazione annuale sullo stato della montagna, della Strategia Nazionale per la montagna italiana, e dei criteri di classificazione per la classificazione dei comuni montani; si chiede inoltre di precisare che i tre componenti regionali siano selezionati in rappresentanza della diversa tipologia di montagna italiana. Quest’ultima osservazioni, in analogia a quella formulata in merito alla classificazione dei comuni montani, il Ministero competente si impegni ad adottare un decreto per l’istituzione di un gruppo di lavoro formato, tra l’altro, da rappresentanti delle regioni in rappresentanza della diversa tipologia di montagna italiana, con il compito di formulare proposte per la classificazione dei comuni montani ai sensi dell’art. 2 della legge in argomento.
Il documento della Conferenza delle Regioni contiene poi altri emendamenti di dettaglio.
Nella Conferenza Stato-Regioni del 21 giugno è stato rinviato il decreto legislativo recante attuazione dell’articolo 14, comma 2, lettere e), relativamente all’individuazione delle misure di emergenza in attuazione degli articoli 257 e 258 del regolamento (UE) 2016/429 su cui le Regioni avrebbero sancito l’accordo, condizionandolo però ad un emendamento relativo alla funzione di responsabile del servizio veterinario.
Rinviato in Conferenza Stato-Regioni anche il decreto per adeguare e raccordare la normativa nazionale in materia di prevenzione e controllo delle malattie animali, che sono trasmissibili agli animali o all’uomo, alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016. Il parere della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sarebbe stato favorevole, ma condizionato all’accoglimento di diverse proposte emendative contenute in un documento.
Rinviato infine anche il decreto ministeriale che istituisce il fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura.  Anche in questo caso la Conferenza delle Regioni avrebbe dato il via libera all’intesa condizionandola però all’accoglimento di alcuni emendamenti contenuti in un documento.


( red / 04.07.22 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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