PORTI, CORTE CONTI: LA GESTIONE 2019-2020 DELL’ADSP MAR IONIO

giovedì 28 luglio 2022


PORTI, CORTE CONTI: LA GESTIONE 2019-2020 DELL’ADSP MAR IONIO

28/07/2022 Roma

SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI

La Sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato, con Delibera n. 72/2022, la relazione sulla gestione 2019-2020 dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, che ha assorbito le funzioni della soppressa Autorità portuale di Taranto e che, dopo l’istituzione - con la Legge di bilancio 2020 - di una zona franca doganale, vede nuove opportunità operative, commerciali e fiscali, in base al principio dell’extraterritorialità.

L’autorità partecipa alla realizzazione di sei progetti, finanziati con le risorse del PNRR, per un investimento di 140,7 milioni di euro di cui uno solo risulta approvato, per un anticipo di 3,2 milioni, ma il cui obiettivo intermedio, previsto al 2° semestre 2021, non è stato raggiunto per difetti nella progettazione esecutiva.

I finanziamenti 2019-2020 erogati all’Autorità per lo sviluppo delle infrastrutture portuali sono stati di circa 54 milioni di euro - oltre ai 12,2 assegnati nel 2018 - in parte confluiti tra i residui attivi, producendo nel 2019 un cospicuo avanzo finanziario (64.712.819 euro).

Sul piano del traffico merci, il porto di Taranto sta attraversando una fase di perdurante declino. Il volume delle merci movimentate si è ridotto dai 20,4 milioni di tonnellate del 2018 ai 18,1 milioni del 2019, per attestarsi a 15,8 milioni nel 2020 (-22,8% nel biennio), con riflessi sulle entrate tributarie.

Sotto il profilo economico-patrimoniale, sono significativi gli avanzi economici 2019 e 2020 (rispettivamente, 16.654.814 e 10.350.489 euro) con conseguente crescita del fondo di dotazione. Nel complesso, il considerevole avanzo di amministrazione è indice di risorse finanziarie disponibili non utilizzate, per i prolungati ritardi nell’avanzamento delle opere della ex Autorità portuale di Taranto. L’AdSP sta lentamente recuperando tali ritardi. L’effetto è particolarmente visibile nella contrazione dei residui passivi che, a fine 2014 avevano raggiunto 263 milioni di euro, progressivamente ridottisi fino agli attuali 65 milioni nel 2020.

Delibera n. 72/2022 [1,101 MB PDF]