Reddito di cittadinanza: Bonaccini, un accordo complessivamente positivo perché più ragionevole. Grieco: tre capisaldi che consentono di rispettare il ruolo delle Regioni e di potenziare stabilmente i centri per l’impiego

martedì 12 marzo 2019


Reddito di cittadinanza: Bonaccini, un accordo complessivamente positivo perché più ragionevole

Grieco: tre capisaldi che consentono di rispettare il ruolo delle Regioni e di potenziare stabilmente i centri per l’impiego

Roma, 12 marzo 2019 (comunicato stampa) “Rispetto delle competenze che la Costituzione attribuisce alle Regioni e risorse reali; procedure più snelle per potenziare i centri per l’impiego con assunzioni a tempo indeterminato e un piano di rafforzamento degli stessi centri; un’intesa per dislocare un numero molto più ragionevole di cosiddetti navigator con una migliore definizione della loro funzione che sarà solo di assistenza tecnica. Insomma un accordo complessivamente positivo perché più ragionevole, segno che la strada che le Regioni da mesi stavano indicando era quella giusta”. Così il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Stefano Bonaccini, ha commentato l’esito della Conferenza Unificata odierna in cui le Regioni hanno espresso il loro parere sul decreto reddito di cittadinanza e quota 100.

Il parere positivo delle Regioni, illustrato oggi in Conferenza unificata dal vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti (Presidente della Regione Liguria) è condizionato ad alcuni emendamenti che sono stati accolti dall’esecutivo.

“L’accordo sugli emendamenti raggiunto con il Governo – ha spiegato Cristina Grieco, coordinatrice della Commissione Lavoro per la Conferenza delle Regioni e assessore della Regione Toscana – si basa su tre capisaldi che consentono di rispettare il ruolo delle Regioni e di potenziare stabilmente i centri per l’impiego.

1)       Un ‘piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive’ – ha spiegato Grieco - che avrà durata triennale, risorse aggiuntive - rispetto a quelle già previste dalla Legge di bilancio 2019 -   per 160 milioni per il 2019, 250 milioni per il 2020 e 50 milioni per il 2021.

2)       Tale piano individuerà le regioni che si avvarranno delle azioni di assistenza tecnica e le modalità operative di realizzazione dei singoli territori nel limite complessivo di 90 milioni di euro (pari a 3000 unità assunte da Anpal servizi con contratti di collaborazione a tempo determinato). Interventi che saranno poi dettagliati in convenzioni fra le singole amministrazioni regionali e l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal). Le restanti risorse inizialmente previste per altre 3000 unità – ha proseguito l’assessore della Regione Toscana - saranno invece ripartite alle Regioni, con un’intesa, per attività dei centri per l’impiego connesse all’erogazione del reddito di cittadinanza.

3)       Dal 2021 le Regioni sono autorizzate ad assumere a tempo indeterminato 7600 unità di personale da destinare ai centri per l’impiego. Ma potranno anticipare al 2020 una parte di queste assunzioni.

Il punto istituzionale fondamentale – ha concluso la coordinatrice della Commissione Lavoro per la Conferenza delle Regioni - è che l’intero piano deve nasce da una puntuale concertazione con le Regioni, garantita dal raggiungimento di una ‘intesa forte’ in sede di Conferenza Stato-Regioni e non più prevedendo solo un parere, come indicato nel testo approvato in prima lettura dal Senato”.

 

(2019-040sm)