Agricoltura: Regioni, ribaditi nel confronto con Patuanelli e Wojciechowski il ruolo strategico nel PSR e la difesa del prosecco italiano

giovedì 16 settembre 2021


Roma, 16 settembre 2021 (comunicato stampa) “Per rispondere alla questioni aperte e urgenti sul tappeto - dallo sviluppo demografico, alla sostenibilità in agricoltura, fino ai grandi temi come la fame nel mondo e il riscaldamento globale - è necessaria la massima chiarezza e bisogna fare in modo che le Regioni, che sono tra le istituzioni più vicine al territorio e ai cittadini, vedano confermato il loro ruolo partecipativo e di indirizzo delle politiche di sviluppo rurale”. Queste le parole di Federico Caner Coordinatore della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome intervenuto questa mattina all’incontro con il Ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, il Commissario per l’Agricoltura Janusz Wojciechowski e gli assessori della Commissione.
“Si spiega così la richiesta degli assessori che, nella nuova politica di sviluppo e nei nuovi regolamenti europei, le Regioni mantengano il loro ruolo di Autorità di gestione del Psr (Piano di Sviluppo Rurale) e dunque la loro veste strategica nella definizione delle politiche future. Del resto il trasferimento di innovazione e sviluppo tecnologico a enti e imprese, a difesa dell'ambiente e della crescita – spiega Caner - è possibile solo attraverso il coinvolgimento degli enti territoriali. Il rischio è che, assegnando allo Stato un ruolo di indirizzo a livello centrale, si perda la conoscenza della storia, dell'identità e delle specificità dei territori e si individuino soluzioni che vadano bene per tutti e per nessuno”.
Al centro dell’incontro proprio il ruolo delle Regioni nelle politiche di sviluppo rurale, ma anche il fenomeno dell’italian sounding, sollevato di recente dalla richiesta di protezione della menzione tradizionale del vino croato Prosek.
Come già annunciato, l’assessore ha portato all’attenzione del Ministro e del Commissario Wojciechowski la recente questione del Prosek croato: “A nome di tutte le Regioni – aggiunge Caner - ho chiesto di affrontare il tema del riconoscimento, che è molto delicato, prima di tutto nei confronti dei consumatori. Non è infatti ammissibile che, richiedendo una menzione tradizionale si conceda l’utilizzo di un nome che di fatto è già registrato ai sensi della normativa comunitaria ai fini dell’individuazione di uno specifico prodotto derivato da una determinata zona di produzione. Questa condotta non fa che creare confusione nel consumatore e minare le basi del sistema che regola la tutela delle indicazioni geografiche. L’unione Europea ha emanato dei regolamenti a difesa delle denominazioni d’origine: vogliamo dunque sapere come si inserisce questa richiesta nel sistema delle denominazioni già registrate, come quella del prosecco. Al Ministro e al Commissario ho già annunciato che noi faremo opposizione nei tempi e secondo le modalità previste. Infine, se mai questo riconoscimento del Prosek dovesse passare, aprendo così pericolosamente la porta ad altri, siamo pronti a richiedere, a nostra volta, la menzione tradizionale anche per il Tocai. Questo vino, storicamente prodotto all'interno della denominazione delle terre delle Venezie, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia – conclude il Coordinatore della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome intervenuto - appartiene storicamente alle nostre Regioni”.