Armao (Regioni) in audizione parlamentare: Conferenza sul futuro dell’Europa, grande opportunità anche per il rafforzamento del ruolo delle Regioni

lunedì 6 dicembre 2021


Armao (Regioni) in audizione parlamentare: Conferenza sul futuro dell’Europa, grande opportunità anche per il rafforzamento del ruolo delle Regioni

 

Roma, 6 dicembre 2021 (comunicato stampa) “La Conferenza sul futuro dell'Europa è una grande opportunità per riflettere sulle istituzioni dell'UE e anche per individuare i meccanismi che rafforzino il ruolo delle Regioni e delle autorità locali nel futuro quadro istituzionale e nel processo decisionale europeo”, a sostenerlo nel corso di un’audizione alle Commissioni riunite Esteri e Politiche Ue di Senato e Camera, in merito all'indagine conoscitiva sulla Conferenza sul futuro dell'Europa, è il vicepresidente della regione Siciliana, Gaetano Armao, coordinatore della Commissione Affari europei ed internazionali  della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

"Le Regioni europee - e in particolare le Regioni con poteri legislativi - conoscono meglio delle istituzioni nazionali i percorsi di attuazione del diritto europeo e sono più vicine ai cittadini e alle imprese. Per questo, il loro ruolo nel processo decisionale europeo deve essere rafforzato".

Come fare? Al di là di una possibile modifica dei trattati in questa direzione, due sono le ipotesi su cui, secondo Armao, si deve lavorare.  La prima passa per una trasformazione del “Comitato delle Regioni nella terza Camera dell’Unione europea, con poteri decisionali in tutte le politiche che hanno una ricaduta territoriale interna all’Unione europea e con un impatto diretto sui cittadini.  La seconda ai basa su un “sistema in cui la Commissione sia obbligata a rispondere ai pareri del Comitato delle Regioni chiamato ad esprimere pareri parzialmente vincolanti, derogabili solo con maggioranze qualificate”.

“La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – annuncia Armao - lavora ad un documento comune sul futuro dell’Unione europea e ha già assunto iniziative conoscitive di ascolto nei territori per costruire questo documento sulla base di visioni condivise”.

“Ma ci sono questioni centrali come il percorso per l’attuazione del PNRR - rispetto al quale la stessa Ursula Von Der Leyen  ha sottolineato come sia essenziale una governance multilivello - registriamo, a partire dall’Italia, un ritardo nel coinvolgimento dei livelli regionali e locali - ed anche se questa non è la sede opportuna, desidero rammentare quanto abbiamo già rappresentato in Parlamento: il mancato coinvolgimento attivo delle istituzioni territoriali  rischia proprio nella parte programmatoria di creare falle nella realizzazione degli interventi previsti dal Piano.  Così come occorre una riflessione profonda sulle scelte nelle politiche per le migrazioni rispetto alle quali le recenti parole del Pontefice dovrebbero risuonare con un monito per tutti”.

Tutto ciò mentre “Le Regioni italiane – ricorda il Vicepresidente della Regione Siciliana - stanno operando per migliorare la loro presenza in Europa e maturare l’esperienza di cui hanno bisogno per diventare protagoniste del processo decisionale.  Non a caso il Cinsedo, il Centro studi delle Regioni italiane, organizza da nove anni un ciclo annuale di formazione sulle politiche europee per dirigenti e funzionari regionali. Inoltre, proprio sul tema della Conferenza sul Futuro dell’Europa, vorrei rendervi partecipi di un’esperienza recentissima, sempre attuata attraverso il Centro Studi delle Regioni italiane (Cinsedo): un progetto, finanziato da un bando della DG Regio, ha realizzato una serie di iniziative per favorire la conoscenza della nuova programmazione della politica regionale e di coesione europea da parte dei cittadini e degli operatori dei settori meno coinvolti dal partenariato sociale. Un Programma - #madebycitizen4cohesion - che si è concluso con un evento dedicato proprio alla Conferenza sul futuro dell’Europa in cui sono state coinvolte otto scuole di diverse Regioni d’Italia: da Pantelleria a Aosta, da Trieste a Isernia, da Modena a Pordenone. Io stesso ho presenziato all’iniziativa organizzata a Pantelleria e posso assicurarvi che stato un successo esaltante, con una partecipazione attenta degli studenti.

“Questo riferimento mi consente di ricordare infine la centralità che dovrà essere riconosciuta nella Conferenza sul Futuro dell’Europa al Mediterraneo, a quel “mare di mezzo” – per dirla con Norwich - che è spazio di collegamento fra il vecchio continente e l’Africa, intesa come continente del futuro come sottolineò lo stesso Schuman settant’anni fa. E questo a partire dalle isole mediterranee, frontiera d’Europa, delle quali va rilanciata la rilevanza strategica e geopolitica ma su questo l’Europa deve riflettere ed investire di più a partire dal riconoscimento dei costi dell’insularità”.

 

(2021- 173sm)

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